I polsi mi dolevano, mi svegliai. Faceva freddo. Feci per alzarmi e andarmi a scaldare con la timida luce che penetrava dalla grata dell' unica finestra della mia "cameretta".
Stavo per alzarmi quando mi accorsi che ero incatenata al letto. Mi feci prendere dal panico. Continuavo a sbattere la testa contro la trave del letto a ritmi regolari. Stavo impazendo. Un rumore mi colpė. Era una voce di una bambina. Io conoscevo quella voce. Era di Dahlia.