Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Shark Attack    19/06/2007    2 recensioni
Brad Louis è il classico ragazzo californiano: biondo, occhi azzurri, fisico perfetto e perseguitato da un intero fan club che sviene ai suoi piedi ogni due per tre, ma soprattutto è un surfista perdutamente innamorato del mare. Un brutto giorno, però, quelle sue tanto amate onde gli giocarono un brutto scherzo e si ritrovò in bilico tra il nostro mondo e l'aldilà nel corpo di Christine Collins, una sedicenne scapestrata e con la vita appesa ad un filo quanto la sua...
CAPITOLO 7 :
Steven ha percepito una presenza a Beverly Hill e il trio si riunisce lì per cercarla e scoprire chi è. Dopo lunghe ed estenuanti ricerche finalmente si solleva il sipario su una nuova compagna, dal carattere molto particolare e con un potere altrettanto interessante..
Come finirà questa storia?!?
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Brad Louis è il classico ragazzo californiano: biondo, occhi azzurri, fisico perfetto e perseguitato da un intero fan club fem

 

 

 

           P.D.R. – Problemi di Reincarnazione

 

 

La mattina successiva all’incontro con Steven Lechner, la prima vittima oltre a Chris e Brad ad aver subito effetti strani in seguito alla loro unione, era Brad a governare il corpo condiviso, come tutto il pomeriggio precedente.

Inutile descrivere i primi momenti del risveglio, perché entrambi erano convinti di essere padroni del proprio corpo, ma la scena che si presentò agli occhi del padre di Christine era a dir poco esilarante.

Lui vide sua figlia che apriva lentamente gli occhi cercando di focalizzare la sveglia; appreso che era in ritardo per la scuola si alzò di colpo e inciampò nei vestiti sparsi per terra notando, come fosse per la prima volta, il suo corpo. Quindi andò allo specchio e cacciò un grido che si sentì in tutta casa Collins.

- Christine! Che stai facendo!- chiese John, allibito di fronte a quella scena. Se non avesse avuto come pensiero fisso la pazzia di sua figlia, sarebbe scoppiato a ridere, ma non ci riusciva.

- N-niente! Ehm..Brad si grattò la testa nervosamente, mentre col piede cercava di aprire l’anta dell’armadio con lo specchio sul davanti – Non sto facendo niente.. papà! Stavo.. ehm.. controllando le rughe!

- A 16 anni?

Dammi una scusa femminile, questa non funziona! , chiese disperato a Chris, la quale però parve ignorarlo, assorta da altri pensieri. Chris!

John Collins scrutò la ragazza e poi riuscì a scoppiare a ridere: le faceva tenerezza, magrolina com’era, spettinata e confusa dal brusco risveglio, a girare per la stanza facendosi paura da sola per il suo aspetto che, per quanto sapeva lui, era tra i più trasandati delle ragazze in circolazione nella sua scuola.

- Rughe.. anche tua mamma non ci pensava mai, a buon ragione anche, poi però le usava come scusa quando vedeva qualcosa che non le andava a genio allo specchio!

Si passò l’indice per cacciare una lacrimuccia di troppo, poi si fermò ancora a fissare la figlia, questa volta stranito. Lei lo fissava con uno sguardo perso, come se lui non avesse parlato di sua madre. John non lo faceva apposta, ma per lui la moglie non era mai morta e quindi ne parlava con più leggerezza di quanto non volesse Christine; lei, infatti, ogni volta scoppiava in momenti d’ira funesta o di depressione profonda ogni volta che si parlava di sua madre o di sua sorella.

Christine non aveva mai accettato la morte di quei membri della sua famiglia.

 

- Scusami – disse poi John, scotendo la testa e lasciando la figlia sola in camera – Ricordati che ore sono, o farai tardi. Ancora..

Brad rimase lì a fissarlo anche quando se n’era andato. Non sapeva come comportarsi perché non era bene a conoscenza di quei fatti privati di Christine. Infatti non sapeva che fossero morte sia sua madre che sua sorella. Lei ne parlava come se fossero ancora vive, anche se nel profondo del suo cuore un angolo di consapevolezza la riportava a terra ogni volta dicendole che non c’erano più e che lei doveva andare avanti lo stesso.

Cambiati, non restare lì impalato.

La voce di Chrstine rimbombava cupa e schietta nella mente di Brad, tanto che lui non ebbe la forza ne di rispondere ne di dire altro, a lei o agli altri che incontrò poi in famiglia.

 

Persero l’autobus che portava a scuola, ma lo videro già dalla finestra della cucina. Ancora una volta i due spiriti coinquilini si affidarono alla bicicletta di Nikola, il quale però, acconsentì al prestito con la condizione di accompagnarli a scuola.

Lui sul sellino e Christine(Brad) in piedi sui poggiapiedi montati sulla ruota posteriore.

Come era ovvio, Nik ne approfittò per fare strane domande alla sorellastra.

- Ti senti bene? Perché non rispondi?

- Come scusa?Brad cercava di tergiversare, voleva evitare il più possibile ogni conversazione con lui perché si sentiva come se potesse venir smascherato in ogni secondo.

- Ti ho chiesto chi era quel ragazzo con cui sei tornata a casa ieri!

- Ah.. – era Steven, Nikolas aveva visto anche quello Possibile che questo qui non abbia nient’altro da fare che starci addosso?! -  Era un mio compagno di scuola..

- Non l’ho mai visto.

- Non puoi averli visti tutti..

- Beh, alla festa scolastica dell’anno scorso li avevo conosciuti tutti, giusto?

Sì, è vero. Christine si stava riprendendo da qualunque pensiero avesse in mente. Solitamente lei e Brad riuscivano a sentirsi i pensieri l’un l’altro, ma non se l’altro non aveva voglia di parlare. E il pensiero di Christine, evidentemente, era un pensiero non esprimibile a parole.

Ok, cosa gli dico, che è arrivato quest’anno?

Non credo se la possa bere..

- Non ho specificato quale scuola!

- Ah..

Andata? Andata, ben fatto! Posso chiederti se andremo veramente a scuola? Beh, non vedo perché no.. Come no? Io non ho voglia di andare a scuola! Non mi sembra un gran bel motivo, sai? Okay, ora ne trovo uno più convincente.. Senti, io non posso saltare la scuola solo perché tu sei qui e non vuoi andare lì! La mia vita, come vedi, che io voglia o no continua, quindi.. Sei un’illusa. Dici? Sì, quando avremo finito questa “missione” ci sbatteranno in un Inferno o in una dimensione simile per le anime. Qualsiasi cosa sarà non ci ridaranno una vita normale, o un corpo a testa.

Entrambi sapevano che se avessero portato a ternime la missione per bene, quello che era senza un corpo era certamente Brad e che, quindi, era lui il favorito all’aldilà. Anche perché era lui ad aver causato tutto. La colpa era sua. Non di Chris, anzi.

Mentre pensavano queste cose, non si accorsero di una cosa che stava facendo Nik dall’inizio della loro conversazione.

Stava zitto.

 

Arrivarono a scuola con una manciata di minuti di ritardo e il professore era già in classe, col registro aperto sotto al naso e gli occhi puntati sulla ragazza che, come suo solito, era entrata in ritardo alle lezioni.

- Collins!

- Come? Ah.. professore.. ho avuto problemi coi mezzi..

- Non m’interessano le tue stupide scuse! Il tuo ritardo sottolinea la tua scarsa attitudine agli studi, lo sai? E non sono l’unico professore a pensarlo..

Sì, lo penseranno lui e il suo riflesso nello specchio..!Mi scuso..

- Al posto, svelta, non voglio perdere altro tempo, dopo tutto quello che perderò con tuo padre al colloquio di dopodomani..

Wow, buono a sapersi! Papà quando aveva intenzione di dirmelo?

Le lezioni si susseguivano lentissimamente, come se il tempo giocasse ad uno stupido gioco: quale studente si addormenta per ultimo.  Brad riuscì a sopravvivere solo grazie a Christine che, al contrario di lui, cercava di seguire la lezione. Mi annoio a morte, è anche peggio della mia scuola: qui si studia davvero!

Va beh, ti abituerai..

Dovremmo essere la fuori a cercare con Steven altri “strani” invece che star qui a romperci le scatole con queste mummie!

Porta pazienza..

Che pizzaaaaaaaaaaa!!!

Sbadigliò sonoramente, in una maniera che le ragazze non sono solite utilizzare. Brad si ritrovò addosso gli sguardi divertiti di tutti i compagni che, a suo parere, erano tutti degli sfigati tranne la bionda polacca in prima fila. Christine, quando si accorse che lui non aveva altri interessi se non lei, si sentì montare dentro una specie di rabbia, simile a gelosia o invidia. Cercò di mascherarla con la preoccupazione che si vedesse una ragazza sbavare per un’altra. Non mi puoi fare questo! , protestava.

Ma.. ma.. NIENTE MA! Non voglio più sentire storie di questo genere!

Purtroppo fu molto più difficile distrarre Brad ogni volta che Angela si presentava vicino loro, perché lei e Christine erano buone amiche, quindi lei era preoccupata per lo stato di salute della sua amica.

- Sei ancora piena di tagli..

- Sì, ma non fanno niente!

- E lividi.. mi hanno detto che sei stata pestata dai bulli della Thomas High School, è vero?

- Non saprei..E’ vero? .. Non esattamente..

- E ora come stai, ti sei ripresa vero?

- Ma certo! Sono una roccia, non lo sai?

La ragazza alzò un sopracciglio e, col suo accento straniero, rispose un sommesso “veramente non mi sembrava che tu avessi una salute così ferrea” che gettò Brad nello sconforto.

Successivamente, durante l’intervallo Brad decise di girare un po’ per quella scuola che sembrava, almeno esteticamente, molto carina. I corridoi erano ampi, gli studenti tutti elegantemente schierati nelle loro divise di jeans e camicie trasandate per i maschi e in gonnelline e top mozzafiato per le femmine. Christine non ebbe molte difficoltà ad allontanare Brad dalle ragazze perché, dopo Angela, sembrava non essere interessato a nessun altra. Spiegò poi che, quando era un ragazzo, era l’altro sesso ad interessarsi a lui e lui doveva solamente passare le mani fra i capelli e gareggiare sulla sua tavola da surf.

 

In cortile, Christine cacciò un urlo nella testa di Brad e lo costrinse a nascondersi e a girare i tacchi per tornare in classe, al terzo piano. Con le mani ancora sulle orecchie in un gesto istintivo, Brad obbedì all’ordine ma non scappò via.

Appena dietro il cancello del cortile si fermò e si mise a spiare chiunque ci fosse nei paraggi.

Spiega da chi stati fuggendo, dai!

Tecnicamente sei tu che stai fuggendo..

Se, se..

Okay: è quel tipo laggiù, appoggiato all’albero a sinistra, lo vedi?

Uhm.. sì, chi è?

Christine rimase un secondo in silenzio, pensando al modo più appropriato per denominarlo. Brad sentì bisbiglii come “Matt..il capo della banda.. quel bullo.. morte, burrone..” Erano i pensieri interni di Chris.

E’..

Ho capito.

La ragazza tirò un lungo sospiro. Bene.

Ma sappi che non si scappa da niente e da nessuno. Si chiese a chi lo stesse dicendo, se a lei o a se stesso.

- Ehilà! Christine, ciao!

Brad sentì un cubetto di ghiaccio lungo la schiena e si voltò di scatto, spaventato per quella comparsa improvvisa.

- Steven! Che.. piacere! Anche tu in questa scuola?

Lechner gli stava di fronte sorridente, con la sua bella ferita sul viso.

- Sì, sono due anni avanti a te, ricordi?

- Eh già..

Steven gli si avvicinò al volto e lo scrutò serio da tutte le direzioni; fece anche un giro intorno alla ragazza, poi tornò nel punto in cui era prima e si trattenne dal ridere.

- Beh, che vuoi..

- E’ esilarante.. Brad, troppo forte!

E non riuscì più a trattenersi, scoppiando a ridere che lo sentirono per tutto il cortile. Brad rimase immobile, fece la statua per tutta la durata della risata, poi alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Ma il ragazzo non riusciva a smettere di ridere. “Non è possibile..ripeteva continuamente le poche volte che riusciva a respirare.

 - Hai finito?

- Sì.. sniff, ora ho finito. Scusami, è che..è una situazione così esilarante!

- Ma non mi dire, e perché io non rido? E neanch’io? – Il loro umore era decisamente nervoso, e la situazione peggiorò quando Matt posò una mano sulla spalla della ragazza.

- Ti sei ripresa bene, a quanto vedo.. eh?

Sorrideva compiaciuto ma con un po’ di spavaldo della voce.

- Eh sì..

- Come hai fatto a salvarti? E’ una cosa che mi sto chiedendo da quando ho saputo che eri ancora viva e vegeta.

Brad deglutì. Lui, ancora una volta, non sapeva nulla di quella storia, se non un resoconto a carattere generale. Era difficile inventarsi una balla al riguardo. DI certo non poteva dire che l’aveva salvata lui, Brad, e che in realtà Matt non stava parlando con Chris.

 

Si sentiva un bambino fra adulti che lo interrogavano su una vita non sua. Lui in quel momento non era altro che una maschera, e pure di cera. Bastava la giusta fiamma per farla crollare e sembrava che tutti la possedessero.

Si sentiva molto a disagio. E se non era per quel motivo era perché si ritrovava nel corpo di una ragazza e doveva fare ancora più attenzione del solito. Non poteva muoversi a suo agio, non era abituato a niente, non era la sua vita. Cosa ci faceva lì? Lui doveva essere nel mondo delle anime, perché era stato così testardo? Era contento di quella vita, se così la si poteva chiamare? Anche Chris era afflitta da pensieri simili, ma i suoi erano più futili e personali. Sembrava avere la metà dei problemi di Brad, ma in realtà ne aveva in quantità uguale.

E poi continuava ad avere per la testa qualcos’altro..

- Beh, ho avuto fortuna, una roccia più solida e sporgente di altre mi ha salvata!

Matt non ne sembrava molto convinto, però. Ma a Brad non importava, andava bene così e Steven annuì convinto, come per confermare la versione dei fatti appena raccontata.

Quando il bullo se ne andò via, Brad chiese spiegazioni all’amico.

- Perché hai annuito?

Steven espose un sorriso pacato. – Beh, mi sembrava avessi bisogno di aiuto.

- .. ma..

- Tu e Chris aiutate me, io aiuto voi.

Christine sorrise e si sentì felicissima all’udire quelle parole, e il suo sentimento si trasmise a Brad, che lo espresse senza accorgersene con un’espressione serena sul volto.

 

- Però è troppo forte che sei una ragazza!

- Ma hai finito??

 

 

 

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Considerate questo capitolo una specie di intermezzo.. simpatico, non trovate?

Mi scuso ancora per il ritardo, ma prometto solennemente che adesso, durante le vacanze estive, aggiornerò così tanto che la fic molto probabilmente finirà a settembre, così possiamo cominciare l’anno scolastico in pace!

Contenti?

 

Recensite! ^^

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Shark Attack