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Autore: Drevious    19/06/2007    1 recensioni
Cosa accadrebbe se il bel Lucius Malfoy avessse una sorella? In che modo cambierebbe la vita dei malandrini?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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III Capitolo

III Capitolo

Zabini

 

L’indomani, puntuale come un orologio, arrivò Zabini. Fu annunciato da un gufo che recava un messaggio ‘Arrivo alle 10. P.Z’.

Lucius si recò nel salone e alle dieci spaccate apparve Zabini.

“Ciao Phil” salutò Lucius.

“Ciao Lucius, come stai? rispose l’altro dandogli una pacca amichevole sulle spalle.

Lucius stava per rispondere, quando udirono un baccano infernale.

“Fermati, brutto pennuto!” sentirono gridare.

Lucius si coprì il volto con una mano e scosse la testa. Sapeva a chi apparteneva quella voce.

Dalla porta sfrecciò un gufo che tentava di sfuggire ad una quanto mai scatenata Alexandra.

“Fermati bestiaccia!” urlò Alexandra correndogli dietro. Con un salto agguantò l’animale e ricadde sul pavimento.

“Quante storie per farti medicare un’ala!” sbottò spazientita la giovane rivolta al gufo. Qualcuno si schiarì la voce. Alex alzò gli occhi e desiderò non averlo fatto. Davanti a lei c’era suo fratello con il suo ospite.

“Ops!” fece la ragazza imbarazzata.

“Mi sembrava averti avvertita dell’arrivo di un mio amico” cominciò Lucius con le braccia conserte.

“Si, ma…”

“Niente ma! Fila nella tua stanza e restaci!”.

“Non posso. Mi dispiace. Ho lezione di storia con il professor Hector tra pochi minuti” rispose, Alexandra alzandosi e rivolgendo a Philidor uno dei suoi più riusciti sorrisi.

“Sono desolata. Vi prego di perdonarmi” si giustificò, cercando di calmare il gufo che teneva in braccio. Poi dopo essersi presentata, uscì sparendo oltre la porta. Philidor si stava divertendo un mondo a studiare le espressioni che si susseguivano sul volto dell’amico.

“Capiscila, è ancora una bambina”.

“A me non sembra” rispose Phil con un filo di malizia nella voce.

Lucius gli lanciò uno sguardo di fuoco.

“Che vuoi dire?”

“Calma! Calma!” fece Philidor alzando le mani, come per mettere più distanza che poteva tra sé e l’amico.

“Ne discutiamo davanti ad una tazza di tè?” propose Zabini.

“Da questa parte.” Indicò Lucius conducendolo nella biblioteca.

Si accomodarono in poltrona e fu servita la colazione. Una schiera d’elfi domestici apparve ricurva sotto il peso d’enormi vassoi d’argento stracolmi d’ogni ben di Dio. Biscotti, torte, marmellate, tartine…

Zabini stava sorseggiando la bevanda nera, quando all’improvviso risuonò nell’aria la musica di un pianoforte. A Lucius, quasi andò di traverso il caffé. Uscì a passo svelto diretto verso la sala della musica. Zabini lo fece tornare indietro.

“ Lascia stare. Se non altro ci movimenta la giornata!” scherzò.

“Non aveva lezione di storia?” brontolò il bel Malfoy, mentre Zabini lo conduceva a forza per un braccio fuori del palazzo.

“ E che ne so! Lascia stare e spostiamoci sulla terrazza. Va bene?” consigliò Phil.

“Sarà meglio” borbottò Lucius, e seguì l’amico senza obiettare.

Dopo un’oretta, dalla loro postazione videro Alexandra gironzolare per il roseto. Phil si accorse che il suo amico non le staccava gli occhi di dosso.

“E’ molto bella” cominciò Zabini.

“Chi?”

“Andiamo! Non fingere di non capire. Lo sai perfettamente di chi stiamo parlando. Di tua sorella. Fa venire voglia di…”lasciando in sospeso la frase.

“Ricordati che è mia sorella!” lo interruppe Lucius.

“Ricordalo tu, piuttosto.” Lo rimbrottò Phil.

“Che vuoi dire?”

“Lo sai benissimo”

“Non so di che parli” rispose Malfoy facendo spallucce.

“Guarda che non sono mica stupido! Si vede lontano un miglio che ti piace”

“Non dire assurdità Phil”

“Si. Si. Staremo a vedere. Lo vuoi un consiglio d’amico? Stai lontano da lei. E’ tua sorella.”

“Solo da parte di padre” gli ricordò Lucius.

“E’ pur sempre tua So-rel-la”.

Lui e Phil erano cresciuti insieme e nessuno lo conosceva bene come lui. Era davvero così evidente? Lucius scosse la testa.

“Lasciala stare. Ascoltami per una volta. Alexandra non è per te. Finirai solo per farti del male e perderla per sempre”. Lo ammonì Phil.

“Tu non capisci…”

“No, Lucius. Sei tu a non capire”. La voce di Phil era sinceramente preoccupata.”Da quanto tempo tu e Narcissa non state insieme?”

Il biondo si accigliò. “Mi dici che c’entra?”.

“Rispondi” incalzò Zabini.

“E’ un pò”

“Lo sapevo. Lasciami indovinare. Più o meno da quando è arrivata Alexandra. Giusto?”

Lucius fece mente locale. Era esattamente come aveva detto Phil. Il pensiero di Alexandra lo aveva assorbito completamente.

“Sai cosa devi fare? Vai da Narcissa, la porti a cena fuori e poi fai l’amore con lei per tutta la notte. Vedrai che tra le sue braccia ritroverai il buon senso”. Gli consigliò Philidor.

Lucius annuì. “Hai ragione. Seguirò il tuo consiglio”.

“Bene. Ora devo proprio lasciarti. Ci vediamo!” salutò Zabini. Con uno schiocco delle dita si smaterializzò.

Lucius chiuse gli occhi. Con un sospiro prese piuma e pergamena e cominciò una lettera per Narcissa.

  
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