E' mattina.
I raggi del sole sfiorano il mio viso e illuminano la sua parte di futon, vuota.
Sono ancora mezza addormentata e lo sento trafficare con dei fogli e pronunciare quelle parole per lui sicuramente soddisfacenti:
“Caro nonno…fra poco il tuo paziente… tornerà qui da noi. Fra poco…”
Dopodichè lo sento avvicinarsi a me e sussurrarmi all’orecchio: “Esco. Non preoccuparti, riposa quanto vuoi, ho parlato io con Oriya. Aspettami.”.
Non so perché, arrossisco e con il volto ancora coperto dal lenzuolo gli rispondo: “sì, sicuramente.”
Vorrei abbracciarlo, ma sono ancora troppo indolenzita per muovermi. Lo sento salutarmi e poi chiudere la porta scorrevole.
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Questo pomeriggio sono euforica!
Finalmente Muraki mi ha chiesto di andare a Tokyo con lui!
Anche gli ospiti del ryokan hanno notato questo cambiamento in me.
Oriya invece…è un po’ strano.
Sono all’incirca le 18,00 quando si avvicina a me.
“Kagome-chan devo parlarti.”
Mi dice con espressione seria, ma io sono talmente entusiasta che non me ne preoccupo.
“Oh! Oriya-san….può aspettare un momento? Le senpai mi hanno chiesto una mano per la cena!”
Gli rispondo sorridente, faccio per girarmi, ma lui mi afferra la mano destra e mi dice
“No! Non ce n’è bisogno! Ascolta...tu non puoi rimanere qui, devi andartene."