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Autore: Aries Pevensie    02/12/2012    2 recensioni
"Avrebbero voluto vivere così altri cento e più anni. E il primo era appena iniziato."
Cinque storie d'amore una diversa dall'altra, ma un unico destino: vivere insieme.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Till Death

Londra, 12 Ottobre 2012

 
Harry attraversò di corsa il parco e si fermò di fronte ad un bivio. Si alzò in punta di piedi e si guardò intorno angosciato.-Dove sei, Amber?!- mormorò rabbioso. Si diede dello stupido per averla lasciata andare via così. Se non fosse stato per Niall, probabilmente, non l’avrebbe nemmeno rincorsa. Odiava litigare con lei, soprattutto perché lei si indeboliva tremendamente. Nelle sue condizioni di salute le aveva permesso di tornare a casa da sola, a piedi. Arrabbiata e ferita. Perché lui era uno stupido ragazzino e lei invece era già una donna adulta, costretta dalla vita a stare di fronte ad un male più grande di lei. Sbuffò e riprese a correre, sperando di aver scelto la diramazione giusta. Era già abbastanza sfortunato: era ormai il tramonto, doveva sbrigarsi.
Si avvicinò a due signore che chiacchieravano comodamente sedute su una panchina. Fece un respiro profondo per riprendere il controllo della voce. Non amava correre. Non amava niente, in quel momento, che non fosse Amber. E come al solito se ne era accorto tardi.
-Scusate, avete visto una ragazza con i capelli rossi, poco più bassa di me, pantaloni della tuta bianchi e piumino turchese?- ansimò. Incrociò le dita speranzoso.
-Sì, mi sembra di aver visto una ragazza così pochi minuti fa! Si è incamminata nella tua stessa direzione!-, gli sorrise. Harry annuì e ringraziò, per poi riprendere la sua corsa forsennata.
-Amber, ti prego resisti! Sto arrivando piccola mia!- ringhiò.
Accelerò la corsa, continuando a guardarsi intorno. Ad ogni sfumatura di rosso o turchese il suo cuore perdeva un battito e le sue gambe rallentavano involontariamente.
Poi, finalmente, la vide: era stesa nel prato in una posizione molle, senza vita. Sembrava una bambola di pezza abbandonata sul tappeto da una bambina troppo cresciuta per continuare a giocare con lei. Come se tutta la gioia di vivere Amber l’avesse lasciata lungo il tragitto, come le molliche di pane per Hansel e Gretel. Harry si lanciò a capofitto verso di lei e si lasciò cadere in ginocchio al suo fianco. Immediatamente avvertì i jeans bagnarsi, ma in quel momento non gli importava.
-Amber, non fare scherzi!-, la prese per le spalle e la sollevò a sedere, appoggiandosela contro il petto. Una morsa gelida gli strinse lo stomaco, un blocco di ghiaccio gli pesò sul diaframma, rendendogli doloroso anche solo respirare. Ma se non poteva respirare Amber, tanto valeva smettere anche per lui.
-Amber!-, il suo grido richiamò l’attenzione di un passante, che si avvicinò a lui e subito chiamò i soccorsi.
-Stanno arrivando!-. Harry sorrise cortesemente allo sconosciuto. Guardò Amber: aveva la pelle imperlata di sudore, i capelli appiccicati alle guance e alla fronte, la pelle era terribilmente pallida. Le accarezzò una guancia, sperando di infonderle il calore necessario perché tornasse a vivere.
-Ha…Harry…-, la voce flebile di Amber lasciò Harry si sasso.
-Non parlare, tieni le forze per vivere, amore mio!-, posò le sue labbra su quelle ghiacciate della rossa. Si guardò intorno angosciato e vide l’ambulanza fermarsi. Si fece da parte e lasciò che gli infermieri caricassero Amber.
Per tutto il tragitto Harry non aveva smesso un attimo di tenerla per mano e quando l’aveva vista sparire dietro le porte del pronto soccorso, si era lasciato cadere a peso morto su una sedia nella sala d’aspetto.
-Harry!-, la madre di Amber corse ad abbracciarlo e Harry lasciò che le lacrime scivolassero dai suoi occhi. Rimase tra le braccia della donna per tutto il tempo che servì a calmarlo.
Dopo due ore di snervante attesa, un medico uscì e si avvicinò a loro.
-Signora Lejeune…-, il suo tono non lasciava pensare niente di buono, -Purtroppo il tumore era troppo esteso e siamo stati costretti ad asportare l’intero organo.-, si lasciò scappare un sorriso. Questo significava solo una cosa: Amber era viva. Harry scattò in piedi e il dottore li condusse alla camera dove la ragazza riposava. La signora Lejeune si fece da parte e lasciò che Harry entrasse da solo. Avrebbe parlato più tardi con sua figlia.
-Hei…- mormorò debolmente Amber dal suo letto. Harry si sentì mancare. Anche nella sofferenza, anche se si era trovata sul filo del rasoio, anche se aveva rischiato di morire, era comunque la più bella creatura dell’universo.
-Amore mio!-, si avvicinò a grandi falcate al letto e la prese delicatamente per mano. Non aveva mai provato niente di simile per una ragazza. Amber era stata la prima a rubargli il cuore. L’aveva sconvolto. Si chinò su di lei e la baciò appena, come se potesse rompersi come una sfera di cristallo finissimo. L’avrebbe protetta per sempre.
-Ti amo, Amber Nora Lejeune!-.
Adesso lo sapeva. L’avrebbe amata per sempre.
Fino alla morte.



Right around the corner
Hi, Peeps! Sono ancora qui, con un'altra fanfiction! Questa volta però è una cosa più semplice e più corta! 
Spero vi piaccia il capitolo Harry-Amber! Presto arriverà anche il secondo! 
Buona lettura!
See you, 
-M
   
 
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