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Autore: shelovestheflirt_    02/12/2012    0 recensioni
Quel coglione.
Qualche anno fà era così dolce,un viso angelico.
E ora? si è rovinato con la crescita,e anche tanto.
Sono sdraiata sul mio lettino.
Non c'è nessuno accanto a me.
Viola è con niall,e gli altri quattro sono a farsi un bagno.
Ancora non riesco a a credere che l'inferno della scuola sia finito,per sempre.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"sveglia stronza,è l'ultimo giorno,dobbiamo essere più determinate e energiche che mai"

Chi mai potrebbe interrompere il mio sonno,se non lei,quella stupida della mia migliore amica.
Si mette a cavalconi sopra di me scuotendomi i polsi,è agitata,troppo come al solito.
"la prossima volta evita di biombare nel pezzo del mio profondo sonno" dico mentre cerco di togliere la sua presa dai miei polsi.
"scusa se sono così felice di partire con te stasera" appena ci riesco,mi alzo,e lei rimane nel letto,a guardarmi.
Quant'è bella,penso.
E' sempre stata la ragazza dei sogni,tutti la vogliono,ma lei stà ancora aspettando il suo principe azzurro. Almeno,così dice.
Lei è la prova che pur avendo gli occhi scuri e i capelli mori,si può essere bellissime.
Ha sempre avuto cura di se stessa,ed è sempre stata il contrario del mio carattere.
"che c'è? muoviti o farai tardi pure l'ultimo giorno di scuola imbecille" inarca un sopracciglio.
"stronza,ho già trovato la roba,mi vesto e sono pronta"
Ecco,partiamo appunto dal modo di vestire.

Lei:
E' amante del viola,e non perchè è il suo nome. Se un giorno ha le scarpe viola,si mette il gofl di lana viola con un cerchietto di quel colore in testa.

Io:
Felpa grigia,pantaloni di jeans,e scarpe di tutti i colori.

Diciamo che non mi sono mai preoccupata del mio aspetto fisico,sono arrogante,non guardo mai in faccia nessuno per paura di non piacere,e se qualcuno mi rivolge parola,gli mando semplicemente a fanculo.
Questo prevalentemente è il motivo per cui io non ho amici,apparte lei,questa stronza di merda che adesso mi stà mettendo sotto sopra l'armadio per trovare qualcosa di viola.
"stronza,non ho niente,questi sono i vestiti" gli indico la seggiola,con una felpa rossa e dei jeans chiari.
"cosa cosa cosa? stai scherzando vero? mi guarda perplessa.
"senti amore del mio cuore,sei venuta a rompermi i coglioni di prima mattina,ti prego,lascia che mi metti quello che voglio" la mia solita faccia da cane bastonato funziona sempre.
"solo perchè ti amo,sei una stronza però" si rassegna,e si mette sul mio letto ancora disfatto.
Mentre mi vesto,mi guarda. Dubbiosa.
"cazzo hai da guardare?" dico mentre mi abbottono i jeans.
"non ci credo,che passerò l'intera estate con te da tua nonna,solo io e te" non mi guarda in faccia,ma in tutt'altro punto,come se fosse incantata.
Ho sempre descritto a lei quel posto come l'ottava meraviglia del mondo,ma non ha mai capito che per me l'ottava meraviglia del mondo era quel cretini e deficente del vicino di mia nonna.
"non ti fare troppe seghe mentali,non è un granchè" dico mentre mi sistemo allo specchio.
"ci sono ragazzi?" speravo con tutto il cuore che evitasse quella domanda.
"non più.." mi metto lo zaino sulle spalle,e scendiamo per le scale di casa mia.
"sono morti i gli hai castrati come tutti i maschi di scuola?" mi scappa un risolino,e così anche a lei.
E' sempre stata a conoscenza della mia femminilità,gentilezza,e delicatezza.
Diciamo che sono pari alla mia voglia di studiare.
"ti spigherò un'altro giorno,forse stasera quando saremo già lì" 
Afferriamo conteporaneamente un panino alla marmellata fatto da mia mamma,e ci rechiamo per andare a scuola.
A piedi,per lei la saluta è importante.
Mentre per me è na minchiata assurda.
 

"dai taylor,resisti,cinque minuti,cinque fottutissimi minuti"

Guardo l'orologio ancora,ancora,e ancora in attesa di un fottutissimo rumore -piacevolmente fastidioso- che pentetra nelle mie orecchie.
E finalmente,eccolo.
"DRRRRRRRRRRRRRRRIN"
L'ultimo che avrei sentito,dannazzione,l'ultimo.
Niente,e dico niente,mi tratteneva in quel poso di merda con quella classe di merda,ho sempre odiato tutti,eccesso viola.
Mi dirigo verso le scale,aspettando che la massa di pecore escano per scatenare i loro ormoni inferociti gridare gloria.
Mi sento afferrare per un polso.
E' lui,jake.
"che vuoi?" mi giro di scatto,fulminandolo con gli occhi.
"c'è la tua amica che ti aspetta lì" dice mentre si gratta il collo con un'aria maliziosa.
"ha la bocca,ora evaporizzati prima che ti prenda una scarpa e te la inficchi su per il culo per poi fartela vomitare" faccio un sorrisino falso,e se ne và.
In lontano vedo lei,la mia salvezza in quella scuola ad aspettarmi.
Viola.
"muoviti deficente,non voglio uova e farina nei miei capelli così disinvolti come l'anno scorso" mi afferra per un polso,e mi trascina erso l'uscita di sicurezza.
Che genio che è.
Anche su questo,siamo differenti.
Lei una genia nel vero senso della parola,io l'unica materia in cui ero forte era l'inglese,lei in tutto. E' sempre stata la studentessa modello.
In un batter d'occhio ci ritroviamo fuori,nella parte opposta.
Si sentono grida,ulri di ragazze che fanno 'ehi,smettila di toccarmi il culo' e ragazzi che se la ridono allegramente.
Ci guardiamo,e scoppiiamo in una risata collettina,come sempre del resto.
Camminiamo fino arirvare a casa mia.
Apro la porta,e trovo il pranzo d'addio di ogni ultimo giorno di scuola che mi prepara mia mamma.
Lei l'ha sempre visto come un 'addio'. Si,per lei tre mesi sono un addio.
"allora,come è andato l'ultimo giorno?" chi chiede a me e a viola mentre ci sediamo.
"solita rottura di palle" rispondiamo insieme.
"la vostra delicatezza sempre uguale,eh" ci sorride.
"signora smith,ringrazia sua mamma per ospitarmi un'intera estate" viola sorride a mia mamma,in quel modo come solo lei sà fare.
"oh viola,è un grandissimo piacere per lei,e poi taylor ti farà conoscere il suo adorato harry" mi guarda maliziosamente,come se sapesse che mi dà fastidio. ed ha proprio afferrato il punto.
"mamma,lo sai che è più di due anni che non ci vediamo" abbasso lo sguardo.
"viola,andiamo sù" la prendo per il braccio,e saliamo in camera mia.
"prepariamo le valige,tay-tay?" si,era il mio soprannome,di merda,ma lo era. solo lei poteva chiamarmi così.
"ci stò stronza" 
Avanti e indietro,avanti a indietro e avanti e indietro.
Questa storia và avanti per due ore,fino a che non si fà sera,ed è arrivata l'ora di partire.
Scendiamo le scale,saluto mia mamma,contro voglia,e ci rechiamo verso la stazione per arrivare in campagna.
Dopo ben due ore e mezza di viaggio,siamo arrivate.
Quell'aria così tranquilla,così profumata mi faceva stare bene.
 

TATATATATATATATATATATATATATATAT ECCOLA QUI!


lo sò,ho già un'altra storia,credo che questa la continuerò più spesso,l'altra non mi ispira più di tanto,sono piena di idee..volete sapere cose succederà nei prossimi capitoli? ditemi come vi sembra e continuo subito c: 


  
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