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Autore: Jawaadeena    02/12/2012    1 recensioni
Una ragazza. Un solo sogno che si realizza, sconvolgendole la vita. Facciamo più sogni, và. Non la classica ragazzetta che si innamora del suo idolo, non una storia qualunque.Questa è la storia di una vita che cambia,di gente che va e gente che arriva. Una storia che spero, avrete il piacere di supportare e sopportare, criticare, amare o odiare. Fate voi.
Genere: Comico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cazzo. E ora cosa vuole? Non poteva continuare a mangiarsi le unghie?
“Perché non ci fai sentire come canti un nostro brano, uno qualsiasi. D’altronde deve farci da corista, no? “ asserisce, cercando la comprensione degli altri, che sono già tornati alle loro attività iniziali.
Cazzo. Ho perso il lavoro prima ancora di averlo per colpa di uno ..
“No Zayn, abbiamo troppe persone da provinare.”
“ Due secondi, magari Moments, o Gotta be you!”
“No Zayn, non abbiamo tempo” il moro sbuffa. “ Okay” dice infine, con tono scocciato.
Ok un cazzo penso tra me e me. Esco, più nervosa che mai e mi dirigo verso i distributori. Ho bisogno di un caffè, urgente. Uno fatto come si deve questa volta. Per fortuna c’è il tasto del “ caffè italiano”: speriamo sia italiano sul serio o almeno, che ci somigli.
“ L’avevo capito da subito che eri italiana,anche se ti aspettavo più simpatica”
questa voce la riconosco immediatamente: lui, lo stronzo.
“Non sapevi neanche una nostra canzone, vero?” prosegue. È così strafottente e così… bello. Mi giro e finalmente posso guardarlo da vicino, forse troppo.
“Chi te lo dice?”
“La tua faccia quando te l’ho chiesta”
“ Se vuoi la sincerità in tutto, non so neanche chi siete voi. Cerco un lavoro!”
È divertito e allo stesso tempo risentito: ha scritto in faccia “non sai chi sono io?”
“Puoi sempre farti perdonare”
“Non ho fatto niente per cui farmi perdonare”
“certo, non sai chi siamo”
“Non è uno dei peccati mortali non sapere chi sei tu e i tuoi amichetti”
“ ehy ehy, signorina… devi comportarti bene se vuoi il lavoro!”
“ Non penso decida tu a chi dare il lavoro”. Che prepotente sto qui.
“ beh, io sono uno dei One Direction, posso sempre dire la mia che è importante, come quella degli altri ragazzi”
“ ah si? E come li convinci? Gli prometti lacca e gel in quantità e una lezione gratis su come fare mantenere su il ciuffo?”
Effettivamente, ha un ciuffo impressionante di un biondo orrido. Si avvicina, troppo, posso sentire il suo profumo. Mi fissa per una quantità di tempo infinita, poi mi toglie il caffè di mano.
“ davvero simpatica, Serena. Grazie per il caffè!”
“ che cazz”si avvicina, 2 cm dalla mia faccia. Mi fissa e sembra che i suoi occhi diventino più scuri e più profondi.
“ Serena… non dire parolacce, su.. le italiane sono così eleganti”sussurra pericolosamente
“ Agli inglesi manca questa dote a quanto vedo” rispondo acidamente. Lo scanso e vado via. Questo mi sta sulle palle, è fottutamente sexy e mi sta sulle palle.
Si sono fatte le 4 del pomeriggio, ho fame, sonno, sono qui da stamattina e ancora non sappiamo niente: hanno fatto una prima eliminazione e poi una seconda, siamo rimasti in 10 e ancora nessuno si decide a mandarci qualcuno e capire di che morte si muore oggi. In più sono nervosa: penso che se mi prendono dovrò stare 24/24 con quel Zayn, e la cosa non so se mi fa piacere o no.
Marotta, Duquette, McGuire seguitemi. Il resto va a casa”
Sobbalzo dalla sedia e scatto in piedi: perché ci hanno chiamato in 3? Guardo gli altri e hanno il mio stesso sguardo interrogativo. Seguiamo una donna minuta dai liscissimi capelli neri che ci porta nella stessa stanza di prima: stessa scena, stessa gente seduta al tavolo ma con una sottile differenza: i ragazzi sono più attenti, ci osservano. Zayn giocherella con il bicchiere di caffè vuoto, il mio caffè.
“ Allora ragazzi, 2 di voi prendono il posto di coristi a partire da domani, uno va a casa”
Domani? Io non so neanche chi sono sti qua e loro domani cominciano, sono fottuta.
“ Sanny McGuire?
“Si” risponde la ragazza con un filo di voce. Trema ed è rossa, guarda i ragazzi come fossero dei. Sarà una loro fan.
“ Puoi andare, grazie comunque.”
Ci resta malino, stringe la mano ai ragazzi e poi va via, sconsolata.
“Pierre Duquette, Serena Marotta, siete i nuovi coristi dei One Direction, congratulazioni. Ora vi lasciamo un po’ con i ragazzi così vi conoscete e poi vi chiameranno per parlare dei documenti e dei contratti” dice con voce robotica un manager.
Oporcammerda. Cioè, io stamattina non volevo alzarmi, l’ho fatto, una botta di culo mi ha fatto leggere l’annuncio sul giornale e ora sono la corista di una boy band? Se non mi conoscessi potrei dire che è la mia giornata fortunata.
“ Serena, non sei emozionata? “ il mio collega Pierre mi parla, ha gli occhi che sprizzano gioia.
“Certo” mento. Sono preoccupata, agitata, ancora nervosa.
Il riccio ci viene incontro e sorride: però… mica male! Due fossette appaiono sul suo viso, addolcendo ancora di più quei lineamenti così puri e delicati!
“ Ragazzi, sono Harry, Harry Styles! Sarà divertente lavorare con voi, saremo una bella squadra.” Poi ci abbraccia. Resto piacevolmente sorpresa da quel gesto e ricambio gentilmente.
“Liam, piacere” mi porge la mano e anche lui mi sbatte in faccia un sorriso da far paura. Madre natura si è impegnata tanto con questi One Direction!
“ sembri scossa” dice gentilmente. È davvero educato e gentile.
“ Si, non mi aspettavo questa notizia. Sono comunque contenta”
“ ci troveremo bene insieme, vedrai Serena” sorride.
“ Ah, lui è Niall” lo afferra per il cappuccio della felpa e miracolosamente non lo soffoca. Il biondo fa una faccia buffissima, poi quasi si contorce attorno al cappuccio e mi saluta porgendomi la mano. Sorrido, sono davvero buffi.
“ Serena, allora sei italiana! Oddio cucinerai per me qualche piatto italiano?” mi domanda con occhi traboccanti di cibo italiano.
“ Niall, non essere impertinente. È la nostra corista, non la nuova cuoca.” Il biondo pare restarci male
“Tranquillo” sorrido. “ quando vuoi” e mi abbraccia. Anche lui.
“ Seeeeeeeeereeeeeeeeeenaaaaaaaaaaaa” un urlo stridulo prende il sopravvento su tutta la stanza. Il ragazzo vestito da marinaio mi viene in contro e mi stringe le spalle.
“Pronta a lavorare con noi? “
“Ehm, più o meno!” durerò meno di 10 giorni, poi scapperò. Abbracciano troppo, sorridono troppo e urlano troppo. Niente con cui possa andare d’accordo io.
“ Ti divertirai” mi da un buffetto sulla guancia e sorride.
“Forse è il caso che io ritiri tutta la documentazione, magari ci vediamo dopo.”
Scappo da quel casino, non vedo il mio nuovo collega. Sarà stato preso in ostaggio da uno dei 5. Cinque. Ora che ci penso mi manca qualcuno all’appello. E infatti il pensiero non fa in tempo ad essere accantonato che mi si piazza davanti.
“ Serena. Congratulazioni.”
“Grazie” e cerco di dileguarmi ma una presa forte mi blocca il braccio.
“ Ti devo un caffè” mi sussurra all’orecchio. Il suo profumo, dolce e amaro contemporaneamente mi invade le narici.
“Magari un’altra volta” e rallenta la presa.
“Ci conto allora, Serena.”
Contaci!” e scappo via. Perché non riesco a odiarlo? Perché è così sexy? Perché mi faccio tutte queste domande.
“ Serena Serena Serenaaa! No dico, li hai visti? 5 gnocchi della madonna, uno più figo dell’altro!!! E che sorrisi, voglio conoscere il loro dentista e anche i loro genitori, voglio fargli i complimenti!!! Oddio cara non sei felice? Abbiamo un lavoro e pure ben pagato, siamo nella boy band più conosciuta e figa del mondo, gireremo il mondo!!!” il suo entusiasmo quasi mi urta. Non ho ancora ben realizzato cosa è successo, nella mia testa c’è un vortice di sensazioni e emozioni e paure che non riesco a controllare.
“ oddio scusa. Non ci conosciamo neanche, è solo che io sono così.. francese!! Pardon Serena.” Sembra davvero sentirsi in colpa. Mi dispiace.
“ figurati.. ehm..”
“Pierre”
“Pierre. È solo che sono confusa. Andiamo a chiarirci le idee dai manager.”
“ Buona idea” mi sorride e ci dirigiamo verso gli studi. Ne usciamo dopo due ore con la testa piena di cose. Una tipa dai capelli color boh mi ha detto che domani mi rifà il look. che diavolo vuole dal mio look? in tutto quel trambusto ho solo capito che prenderemo 10mila sterline al mese e che domani avremmo cominciato a lavorare sui brani e a conoscere le voci dei ragazzi. Sento il bisogno di chiamare Marco, e poi Gabry. E poi di avere 10 minuti per sedermi e piangere. Perché è il mio sfogo e perché finalmente qualcosa sembra andare nel verso giusto. Finalmente. 
  
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