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Autore: fliflai    02/12/2012    5 recensioni
Ecco il continuo del marmocchio problematico!
Hibari e Tsuna stanno insieme da due mesi, ma qualcuno si opporrà! Cosa succederà?
scopritelo leggendo questa storia! Naturalmente se vi va!
Per problemi con la storia ho dovuto postare nuovamente i capitoli 12 e 13 ma adesso sono disponibili
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Hibari finalmente aveva capito la ragione per cui in quella dannatissima missione era stato affiancato all'ananas marcia. Semplicemente loro erano i due più bravi a trovare informazioni, e all'occorrenza a infiltrarsi nelle basi del nemico. Tutto qui.

Non gli sembrava una buona motivazione, ma il bambino non aveva sentito ragioni.

Comunque Reborn aveva assegnato loro proprio quel compito.

Kyoya non aveva la più pallida idea dei compiti assegnati agli altri erbivori, ma a essere sincero non gli importava affatto.

Lui voleva solo rivedere Tsunayoshi, vivo possibilmente.

<< Kufufu che seccatura >> disse Rokudo saltando agilmente da un ramo all'altro.

<< Taci ananas >> lo ammonì Kyoya facendo altrettanto.

L'illusionista lo guardò, con un piccolo sorriso sul volto.

Quanto lo irritava.

<< Kufufu, chi arriva primo alla base abbraccia Tsunayoshi-kun! >> disse deciso prima di saltare due rami più in là, con una velocità spaventosa.

Hibari si incazzò.

Lo raggiunse in un solo salto.

Tsunayoshi era SUO!

 

*-*-*-*

 

<< Ciao mamma! Sono tornato >> disse allegro Tsuna entrando in casa Sawada seguitò Hibird.

Nana gli andò incontro e lo abbracciò. Era felice di vedere il figlio, era ormai da qualche giorno che non tornava.

<< Salve Tsuna! >> lo ragginse la voce di suo padre.

Tsunayoshi sgranò gli occhi stupito.

<< Papà! Ma oggi non dovevi partire? >> chiese perplesso.

Iemitsu sorrise in modo un po' forzato mentre rispondeva che il suo impegno era stato rimandato.

Tsuna non sembrò insospettirsi.

 

*-*-*-*

 

Dopo pranzo il castano dichiarò di voler uscire, per fare una passeggiata.

Il padre sin offrì subito per accompagnarlo.

<< Ma caro! Mi avevi promesso che avresti pulito tu i piatti! Tsu-kun è abbastanza grande da poter uscire da solo a quest'ora! >> protestò Nana.

Iemitsu si bloccò. Cosa doveva fare?

<< Vado io con lui. Ho proprio bisogno di fare due passi dopo pranzo >> disse Bianchi spuntando dietro la coppia sposata.

L'uomo sospirò sollevato. Si era scordato che c'era anche lei per proteggere Tsunayoshi.

<< Va bene! >> disse con un sorriso il quattordicenne.

Hibird cinguettò qualcosa.

Tsuna lo fissò un po'.

Poi annuì.

<< Saluta Hibari-san da parte mia! >> raccomandò al canarino.

E così Hibird se ne andò

Bianchi era già fuori dalla porta, e lo stava aspettando.

Sawada la raggiunse.

 

*-*-*-*

 

Kyoya stava fulminando Mukuro con lo sguardo.

Rokudo faceva altrettanto.

Alla fine avevano posato il piede all'arrivo esattamente nello stesso secondo. Quindi non aveva vinto nessuno.

A Hibari irritava terribilmente il fatto di non riuscire a superare quell'ananas marcia.

Alla suddetta ananas irritava terribilmente aver perso contro il cane bavoso perchè aveva perso un'occasione per stringere Tsunayoshi a sé.

Ma ci sarebbe riuscito.

<< Tu... stupido Kufu-chan perchè salti così lontano? >> mormorò minaccioso Hibari fissandolo con odio.

<< Kufufu stupido Hiba-chan, perchè sei così veloce? >> disse di rimando Rokudo.

<< Hibari, Hibari >> si sentì il cinguettio del canarino del moro.

Il diciassettenne aspettò che Hibird gli volasse su una mano, poi lo guardò in attesa di notizie.

Mukuro guardò quello strano scambio di informazioni, di cui non capì un gran chè.

Poi il pulcino spiccò nuovamente il volo e se ne andò.

Kyoya sembrava rilassato.

Evidentemente a Namimori tutto era tranquillo. O almeno per ora.

Poi i due decisero che, forse, dovevano sbrigarsi ad entrare in quella maledetta base nemica, prima di farsi scoprire.

Non fu molto difficile, sia perchè Hibari era una persona molto silenziosa, sia perchè, all'occorrenza, Mukuro poteva usare le illusioni.

Così ci misero davvero poco per arrivare dove dovevano arrivare.

I due ragazzi guardarono sconfortati le numerose, molto numerose, carte davanti a loro.

Dovevano guardarle tutte?

Si, sicuro.

Kyoya sbuffò scocciato prima di mettersi al lavoro. Tanto lui era allenato con i moduli... anche se spesso li bruciava o li strappava.

Per Mukuro la faccenda era diversa.

 

*-*-*-*

 

Bianchi stava attenta, molto attenta. Teneva sempre d'occhio il ragazzo castano che ora stava camminando accanto a sé.

In quel preciso momento si trovavano nel centro di Namimori, in mezzo a molte persone. Questo le complicava notevolmente il compito.

Doveva stare molto attenta a non perdere di vista Sawada, per nessuna ragione. Anche solo qualche minuto poteva bastare per far del male al castano.

<< Bianchi-san... tutto bene? E da un po' che non fai altro che girarti >> disse Tsuna preoccupato.

Lei sorrise. Certo che andava tutto bene. Forse però era meglio se tornava a casa. Se voleva essere accompagnata? Certo le avrebbe fatto molto piacere!

Tsunayoshi con un sorriso la prese sotto braccio.

Bianchi si girò ancora una volta.

Si sentiva osservata.

Arrivati a casa la donna andò a stendersi. Venne presto raggiunta dal signor Sawada.

<< Non va bene. Per tutto il tempo siamo stati seguiti da qualcuno. Dobbiamo controllare Tsuna da vicino, molto da vicino. E' meglio se non dorme da solo, ogni momento e buono >> disse Bianchi guardando seria l'uomo. Quest'ultimo annuì.

Intanto Tsunayoshi era steso sul letto di camera sua, stava pensando.

C'era qualcosa che lo inquietava, si sentiva costantemente marcato. Ma probabilmente era solo la sua immaginazione.

<< Senza Hibari-san sono molto più insicuro >> sospirò girandosi dall'altra parte.

<< Tsunayoshi! Tsunayoshi! >>.

Il castano si alzò e aprì la finestra e accolse il pulcino.

<< Allora come stanno Hibari-san e Mukuro-san? >> chiese leggermente turbato. Sapeva per esperienza personale che Reborn non ci andava leggero...

Hibird beccò gentilmente la mano del ragazzo per due volte consecutive.

Il quattordicenne si rilassò.

<< Bene! >>.

 

*-*-*-*

 

In casa Sawada regnava il silenzio. Tutti dormivano.

Tutti tranne Tsunayoshi. E come poteva con suo padre che russava in quel modo?

Per una strana regione quel giorno aveva deciso di dormire nella stessa stanza del figlio.

Tsuna sospirò schiacciandosi il cuscino più forte sulle orecchie. Niente da fare.

Capendo che era ormai impossibile prendere sonno si alzò, scavalcò suo padre, e scese le scale.

Con passi felpati, per non svegliare nessuno, raggiunse la cucina e aprì il frigo, e prese la bottiglia dell'acqua.

Dopo aver bevuto si sedette. Di tornare in camera non se ne parlava. Anche senza suo padre comunque non si sarebbe addormentato.

Una ragione era che mancava Hibari, poi c'era uno strano mal di schiena e tanti pensieri.

Tsuna appoggiò la testa sul tavolo. Stava così comodo...

All'improvviso il telefonino, che teneva sempre con se da quando il moro era partito, vibrò.

Il castano guardò con un misto di meraviglia e di felicità le parole scritte.

Tsunayoshi scusa se ti sveglio ma sono tornato. Vieni da me. Hibari”.

Hibari.

Hibari-san era tornato!

Il quattordicenne si alzò velocemente, prese una giacca e si mise le scarpe. Poi uscì, piano per non svegliare nessuno.

 

*-*-*-*

 

Hibari era sfinito. Avevano fatto tanto lavoro per non trovare... niente.

<< Kufufu, non mi è mai capitato di leggere così tante cose insieme in tutta la mia vita>> si lamentò Mukuro.

<< Questo perchè sei un ignorante... >> sbuffò Hibari guardandolo irritato.

Rokudo non la prese molto bene.

<< Kufufu senti un po'... >> iniziò. Venne interrotto.

<< Hibari! Hibari! >>.

Il moro alzò velocemente il capo e fece posare uno sfinito Hibird sulla sua mano.

L'illusionista guardò i due che comunicavano.

Kyoya sbiancò.

Si alzò subito, buttando tutto all'aria, e disse quasi nel panico: << Non c'è più tempo! Devo andare subito da Tsunayoshi! Tu, stupida ananas marcia, vedi di avvertire il bambino... >> .

Mukuro non aveva mai visto l'altro così sconvolto. Fu per quello che decise di fare, almeno una volta, come gli era stato detto.

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi aprì piano la porta della casa.

Dentro era tutto buio. Non c'era nessuno.

Forse Hibari si era già steso, dopotutto era stato allenato dal più grande assassino del mondo!

Il ragazzo quattordicenne si chiuse la porta alle spalle.

<< Hibari-san? >> bisbigliò entrando nella camera da letto.

Chiuse anche quella porta.

Sentì dei rumori dietro di sé.

Si voltò velocemente.

<< H-Hibari-san? >> disse incerto.

Silenzio.

Tsuna sentì i battiti del cuore accelerare. Le gambe incominciarono a tremare.

Si voltò di scatto quando sentì dei passi che si avvicinavano.

Deglutì.

<< S-sei tu Hibari-san? >>.

Vide una figura davanti a lui, ma al buio non riusciva a distinguere chi era.

<< Hib-Hibari? >>.

<< No >> disse una voce. Tsuna non conosceva la persona a cui apparteneva.

Sgranò gli occhi e si fiondò verso la porta. Tutto inutile, in meno di un secondo era stato sbattuto contro il muro, con violenza.

Il castano si mise a piangere dalla paura.

Notò qualcosa che luccicava nel buio.

Non ci mise molto a capire che era un coltello quando gli venne poggiato sulla gola.

Lo sconosciuto tracciò una linea sulla guancia del ragazzo con l'arma, ferendolo.

Tsuna rimase fermo, paralizzato dalla paura.

Riuscì a distinguere un ghigno tra le lacrime e il buio.

<< Adesso ci divertiamo ti va? >>.

  
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