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Autore: martar95    02/12/2012    1 recensioni
C’è un momento della nostra vita che non potremmo mai dimenticare. Può essere bello, oppure no, ma comunque quel momento rimarrà impresso nella nostra memoria… per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

Nel frattempo io ed i bambini sistemammo la cucina, cercando di non fare danni. Non appena finito mio fratello e Michael andarono a giocare ai videogiochi, io ero tentata di andare da Jared a chiedergli cosa era successo e perché aveva trattato sua madre in quel modo, ma mi ricredetti subito pensando che sarebbe stato troppo presto visto che eravamo “fratelli” da solamente 24 ore. Così andai nella mia stanza.
 
23.38 Il tempo non passava e io non riuscivo a prendere sonno, forse a causa della nuova casa del nuovo letto, o pure a causa di ciò che era successo la sera prima, cosa molto più probabile visto che ero una persona capace di addormentarmi in qualsiasi posto.
23.55 Decisi di scendere in cucina a prendere un bicchiere di latte, mi ricordai che mia madre me ne dava sempre un per farmi addormentare, e non so come ci riusciva. Così arrivata nella enorme cucina aprii il figo presi il cartone del latte, ma mentre stavo per versarlo nel bicchiere un rumore mi fece sobbalzare facendo finire il latte direttamente sul pavimento di marmo. 24.00
 
2 settembre 2010
 
“Ehi tranquilla sono io” era una voce calda e tranquilla “perché sei in cucina al buio??” “Jared sei tu?” chiesi stupidamente, chi altro poteva essere?? “Si sono io” disse accendendo la luce. Indossava solamente dei boxer con una strana fantasia e aveva i capelli arruffati. “Scusami non volevo spaventarti solo che ho sentito un rumore e sono sceso a controllare” “N-no tranquillo…” “Bè forse è meglio pulire se no mia madre si arrabbierà molto” disse prendendo uno straccio da uno dei tanti cassetti presenti. Forse era quello il momento di chiedergli spiegazioni per quanto avvenuto, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa lui aggiunse ironico “Bel pigiama comunque” mettendosi poi a pulire il latte versato. Io rimasi a guardarlo imbarazzata, in effetti il pigiama che indossavo non era di certo da matura diciassettenne, che dicevo di essere, in quanto ci erano raffigurati sopra dei coniglietti che si abbracciavano, ma era il primo pigiama che avevo trovato e l’avevo indossato pensando che sarei riuscita ad arrivare direttamente al giorno dopo senza farmi vedere da nessuno. Dopo aver ripulito Jared versò il latte rimasto nel bicchiere che precedentemente avevo perso e me lo porse dicendo “Ecco tieni e scusa ancora” “Grazie Jared” ci fu una breve pausa durante la quale bevvi più di metà del latte che conteneva il bicchiere, e lui aggiunse “Sai mi piace come dici il mio nome” io smisi di bere arrossendo visibilmente “C-cosa??” “Si il mio nome, mi piace come lo dici” “M-ma io lo dico in modo normale, come tutti…” “Forse a te sembra così ma fidati non lo è” “Bè d’accordo se lo dici tu” dissi infine mettendomi a bere di nuovo. Jared mi guardò finire e in tono grave mi disse “ Sai mi dispiace tanto per ciò che è successo a cena, io davvero non volevo che subito tu e la tua famiglia vi ritrovaste coinvolti in un litigio, ma vedi mia madre…” cadde un silenzio tombale Jared smise di parlare di colpo e si mise a fissare il pavimento. Decisi di prendere in mano la situazione “Sai non devi parlarmene per forza se non vuoi in fono ci conosciamo appena, ma se vuoi sapere la mia opinione ti dico che in ogni famiglia ci sono dei litigi, per esempio anch’io prima di venire qui ho litigato con mio padre, ma ciò non vuol dire che le situazioni non si possono risolvere, io non so qual è il vostro problema ma magari se ne parlaste tutto si potrebbe risolvere” Jared alzò lo sguardo dal pavimento e posò i suoi enormi occhi blu su di me. Non so perché ma ogni volta che lo faceva mi sentivo a disagio, forse perché credevo che fossero capaci di scrutare persino la mia anima. “Ora sono io che devo ringraziarti” “e per cosa?” “Per non avermi giudicato subito e per non aver insistito a sapere tutta la verità, sicuramente qualcun altro l’avrebbe fatto” “Oh figurati sono abituata a queste cose” dissi quasi vantandomi “Dove abitavo prima c’era una mia amica che faceva di ogni cosa un problema, non so come farà ora senza di me” dissi ridendo.
“Già, adesso starai qui con me” e dicendo questo tornò in camera sua senza aggiungere altro, e io rimasi il in quella enorme cucina con quella frase nella mente…
“Già, adesso starai qui con me”.


 

  
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