Avevo detto che la pubblicazione sarebbe stata veloce... non lo farò mai più, scusate. Il pc si è rotto, grande e immane sfiga, visto che i capitoli erano già in parte scritti lì sopra e riscriverli da capo sarebbe stato odioso. Eppure dopo tot tempo che non mi è tornato il pc ho deciso di scrivere tutto da capo.
Il capitolo non mi soddisfa pienamente, però mi sembra giusto pubblicare per chi segue questa cosetta.
Quindi alla prossima, che spero non sia tra tre mesi. 
Prego Buddha.

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 stare... 

Un'idiota, ecco cos'era. Glielo dicevano in tanti, ma lui aveva sempre provato loro il contrario, o almeno tentava; ma a quanto pare si era sbagliato, da sempre, a difendersi da quell'offesa.

Era un'idiota perché aveva scelto da se, quella sera, di immischiarsi tra marciapiedi, prostitute e ragazzi ignoti che si infilavano nella sua vettura.

 

-Sei venuto per pagarmi dell'altra volta? Facciamo che era gratis, un assaggio...-

Il ragazzo moro se ne stava seduto sul marciapiede, con le braccia si circondava le gambe, stretto nel giubotto fino.

-No!-, disse, provando a mettere nella voce tutta la fermezza che aveva, ma qualcosa nello sguardo del ragazzo gli fece capire di aver fallito.

-Allora non hai capito: un pompino sono quindici, una scopata sono cinquanta. Ma il prezzo varia a seconda di chi mi trovo davanti- 

Il ragazzo infilò la mano nella tasca e ne tirò fuori una sigaretta un po' storta e un accendino.

Per qualche secondo ci fu solo silenzio, Naruto seguiva le mosse delle mani dell'altro; quando quello aspirò un lungo tiro, si riscosse.

-Ho solo dieci-, esalò, sventolandogli davanti i soldi, il braccio fuori dal finestrino della vecchia vettura.

-Vada per quelli-

 

Il ragazzo sedeva di fronte a lui, il tavolino di una tavola calda da quatto soldi a dividerli; teneva le spalle alte, come a nascondersi il collo. Naruto aveva ordinato della cioccolata calda per entrambi, ma lui fu il solo a toccare la tazza.

-Quindi, il tuo nome?-, provò ad iniziare una conversazione.

-Perché dovrei dirtelo?- 

Non lo guardava in faccia, sembrava più interessato ad osservare il parcheggio, come se da un momento all'altro dovesse arrivare qualcuno.

-Peché non dovresti?-, rise nervosamente il poliziotto, grattandosi la nuca.

-Sasuke-, sussurrò quello.

-Eh?-

-Sasuke-, scandì un po' più forte, si voltò e guardò fisso il biondo. Stava per chiedergli qualcosa, ma il cellullare dell'altro prese a squillare.

-Si?-, sbuffò il poliziotto, tenendo sotto controllo Sasuke.

-Non hai finito il turno, dove pensi di andartene in giro!-, la voce femminile gli urlò nell'orecchio, arrivandogli direttamente al cervello.

-Tsunade, capo, mi scusi, avevo qualcosa di urgente da fare-

 Naruto nascose la bocca con una mano. 

Sasuke si alzò, del tutto indifferente ai gesti del poliziotto che gli intimavano di rimanere seduto e prese la direzione dei bagni.

-Scusi Tsunade, Signora, ma ora devo andare-, attaccò al telefono e lo poggiò solitario sul tavolo.

 

Naruto non fece in tempo ad entrare nei bagni che gli arrivò la voce di Sasuke.

-Che diavolo vuoi da me?- parlò calmo, suonando fin troppo strano in quella situazione; la sua voce aveva un tono irritato e niente più.

-Non lo so, ma sembri diverso dalle donne che si vendono per strada-, disseNaruto,  chiudendosi la porta alle spalle con un giro della maniglia.

Sasuke rise piano.

-Ti sbagli, sono come tutte loro-, rispose, guardandolo dallo specchio, gli occhi vacui, senza emozioni.

-Li vuoi questi dieci soldi*?-

 Il poliziotto tirò fuori il denaro e lo gettò a terra, sempre senza staccare gli occhi dal ragazzo.

Quello si voltò, seguendo la caduta dei soldi, poi alzò la testa, l'espressione di chi si crede superiore che Naruto gli aveva già visto in macchina la prima volta.

Si fece avanti, superando i soldi, arrivando a toccargli il petto.

Naruto, con un veloce movimento, gli chiuse una manetta intorno al polso. 

-Se sei come le altre allora verrai in cella per una notte-

-No-, fu la pronta risposta del ragazzo.

-Non scapperai alla legge!-, disse il poliziotto, chiudendosi l'altra parte della manetta intorno al suo polso.

-Non ho detto che scapperò-, commentò Sasuke, uno strano ghigno sul viso.

Si guardò intorno, appurando che non ci fosse nessuno e trascinò il poliziotto, con una forza inaspettata, verso il bagno.

-Credi che te lo lasci fare?-, domandò Naruto, fissandolo negli occhi.

-Proprio come in macchina...-

Il poliziotto si ritrovò ad arrossire appena, tossicchiò per nascondere il viso. 

 

Sasuke aveva in mano la situazione, ora bastava prendere le chiavi dal taschino di quello stupido poliziotto e liberarsi.

Spinse il biondo contro il muro, distraendolo con la bocca alla base del collo, mentre con le mani tastava le tasche posteriori dei pantaloni.

-Le posizioni sono invertite-, dichiarò allora il poliziotto, muovendo il ginocchio tra le gambe di Sasuke.

Il moro, allora, strinse i glutei dell'altro con rabbia; le chiavi non erano lì.

-Dove hai messo le chiavi?-

La voce vibrò bassa, assomigliando al verso di qualche animale selvatico.

-Credo in macchina-

Sasuke gemette dalla frustrazione.

-Devi venire con me in centrale-, continuò Naruto, allontanando il ragazzo.

-Sì...-

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*Ho utilizzato "soldi" per non dare una locazione alla storia; non sono in Giappone, non sono in Italia, non sono in America. Sono nel bho più bho che esite.