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Autore: Warrior Midna    03/12/2012    3 recensioni
Il piccolo (e grande) Shikahiro Nara, alle prese con il Natale, i biscotti, i regali e la sua adorata sorellina.
Partecipante all'iniziativa "I'm dreaming of a Black Christmas" della Black Parade!
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Carrying On A Baby Is Harder That It Seems'
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In casa Nara l’unica cosa che avesse mai avuto una minima quantità di zucchero era stata sempre e solo il caffè – e comunque erano dosi infinitesimali, mezzo cucchiaino per tazza. Anche la cioccolata calda era amara e le torte di compleanno non erano nemmeno contemplate. Di conseguenza, nel periodo di Natale i piatti tipici che venivano consumati erano solo quelli a base di pesce, con immensa gioia di Shikamaru. A Shikahiro, nonostante avesse solo quattro anni, non dispiaceva tutto ciò. Odiava i dolci al punto da rifiutare sempre le caramelle dai suoi amici, tranne quelle al limone perché più aspre. Era stata quindi una delusione per lui vedere che alla sua sorellina Meiyo i dolci piacevano eccome: alla festa di compleanno di zio Choji aveva bellamente ignorato patatine e popcorn per concentrare tutte le sue attenzioni sulla torta. In casa si vedevano sempre più spesso pacchi di zucchero nelle buste della spesa, assieme a barrette di cioccolato e biscotti. Non voleva che sua sorella fosse considerata una sorta di estranea alla famiglia, quindi aveva preso l’abitudine, ogni volta che mamma tornava a casa, di nasconderle tutti i dolciumi per darle poi patatine – che comunque non mangiava.
Quella mattina del 3 dicembre, Shikahiro e Temari si erano svegliati presto per portare Meiyo da zia Ino. La mamma l’aveva praticamente trascinato fuori di casa, ripetendo ad ogni colpo di sonno del figlio che disperatamente cercava di tornare per altri 5 minuti nel letto: «Avanti, è necessaria la tua presenza!», ma senza una precisa causa. Fuori faceva molto freddo e il desiderio del caldo piumone cresceva sempre più nella mente del piccolo Nara, affiancato da strategie sempre più improbabili di fuga. Nonostante il gelo però, le strade erano affollatissime: chi portava grandi buste o scatole colorate, chi guardava le vetrine, chi – in particolare coppiette love-love, come le chiamava la mamma – semplicemente ammirava le luci che illuminavano le strade, tutti con un grande sorriso sul volto. Ed effettivamente quell’aria natalizia metteva allegria, escludendo naturalmente quei piccoli momenti in cui si alzava un venticello fin troppo freddo. Arrivati al negozio di fiori Yamanaka, zia Ino era lì fuori ad aspettarli mentre sistemava alcuni vasi. Non che non la sopportasse, ma era risaputo che non si potesse scappare dalle chiacchiere e gli abbracci. Proprio per questo si era ripromesso che un giorno avrebbe trovato un modo per fuggire. La mamma nel frattempo aveva letteralmente lanciato Meiyo tra le braccia di Ino e, prendendo Shikahiro nuovamente per mano, era partita di corsa verso un negozio poco più avanti. Con immenso dispiacere del piccolo però, era un negozio di dolci. Torte di ogni dimensione, biscotti di ogni forma, quantità spaventose di cioccolato e caramelle di tutti i gusti e colori. L’odore era nauseante, sentiva lo zucchero entrargli nelle narici. La voglia di tornare a casa cresceva minuto dopo minuto. Come gli era venuto di pensare che l’atmosfera del Natale fosse bella? Aiuto!
«Mamma voglio tornare a casa!» disse con voce incrinata dalla disperazione (ma senza lacrime agli occhi, era un uomo lui).
«Amore mio, com’è possibile che non ti piacciano i dolci? Piacciono a tutti i bambini!»
«Inizieranno a piacermi solo quando le faranno al gusto cerume. Ti prego mamma torniamo! Fa freddo!»
E mentre il povero piccolo cercava di trascinare Temari per il braccio – naturalmente senza successo –, un uomo grassoccio, di mezza età e con dei grandissimi baffi si avvicinò. Se avesse avuto anche una lunga barba e un cappello rosso, sarebbe stato il fratello gemello o lo stesso Babbo Natale. Ma per Shikahiro ora come ora era l’incarnazione del male profondo: Babbo Natale = Natale = dolci. Purtroppo per lui la mamma non si spostava di un millimetro e anzi si rivolse con un sorriso allegro (assolutamente non da lei) al signor Babbo: «Buongiorno. Avrei una cosa da chiederle»
«Ma certo signora, dica pure!»
«Non sono molto brava a fare i dolci e vorrei preparare qualcosa a mia figlia con il pan di zenzero. Oltre agli ingredienti, mi può dare anche una ricetta?»
«No mamma fermati! Non farlo! Così Meiyo non tornerà più indietro!»
All’affermazione di Shikahiro, Babbo non riuscì a trattenere una risata. «Dimmi figliolo, non ti piacciono i dolci?»
«No! I dolci fanno schifo e viene la nausea». Si rese conto un po’ tardi di aver detto che del cibo faceva “schifo” e, come previsto, la mamma lo fulminò con lo sguardo.
«Signora non si preoccupi, è un bambino. Allora piccolo, hai mai assaggiato i biscotti di pan di zenzero?»
«Sono biscotti, un enorme concentrato di zucchero» disse Shikahiro con lo sguardo da “Ma ti rendi conto di quel che stai dicendo?”.
«Devo dedurre di no, insomma. Ascoltami, il pan di zenzero piace a tutti, grandi e piccini. Lascia che dia tutto l’occorrente alla mamma, è divertente fare le forme e, chissà, magari scopri che ti piacciono!»
«Li farò, ma li mangerà tutti Meiyo. Poi sono fatti suoi se si sente male con la pancia e le vengono le carie!»
 
***
 
Era molto contento del suo lavoro. Non era bravissimo a disegnare, ma a fare le forme sì. Lui e la mamma avevano studiato la ricetta per tutto il giorno e il risultato era davvero soddisfacente. Con un po’ d’impegno erano riusciti a fare una casetta molto simile a quella in cui vivevano, con l’aggiunta degli addobbi di Natale, e quattro omini: uno grande con un codino nero, uno piccolo con un codino biondo, un altro grande con quattro codini biondi e uno ancora più piccolo con due codini neri; insomma, la famiglia Nara. Erano davvero un capolavoro agli occhi di Shikahiro e decise infatti che avrebbe impedito a chiunque di mangiarseli.
Quando la sorellina tornò a casa assieme a Shikamaru, le si illuminarono gli occhi di gioia. Non aveva mai visto i biscotti di pan di zenzero, ma il profumo che emanavano e tutti quei colori l’avevano resa felice non poco. Si divincolò dalla stretta del padre per andare a vedere quel bellissimo spettacolo sul tavolo della cucina con un grandissimo sorriso. Per Shikahiro era una gioia vederla così. Anche se era piccola e non giocavano con le stesse cose, era speciale; e guardarla indicare i pupazzetti gridandone il nome lo fece sentire un po’ cattivo. Aveva sempre cercato di impedire che mangiasse dolci per non farla sentire un’estranea, ma a questo ci pensavano già mamma e papà facendole regali che le piacevano tanto. Con un piccolo sospiro di rassegnazione, le porse il biscotto di se stesso. Lei lo addentò e la sua espressione divenne ancora più felice. Ma rimase meravigliato quando, dopo il primo morso, Meiyo allungò la mano con il biscotto verso la sua bocca. Per quanto potesse essere nauseato, non riusciva a dire di no a quegli occhioni, proprio non ce la faceva. E dopo aver sentito quel sapore sulla lingua, iniziò a chiedersi come gli fosse mai venuto in mente di dire che non gli piacevano i dolci.











N.d.A.
Non avevo scritto le note dell'autore causa mancanza tempo, ma avendo una mezz'oretta libera ci penso ora.
Io e le fluff non andiamo d'accordo, e penso che in realtà nemmeno per Shikamaru e Temari sia così. Quindi bimbi, venite a me!
Ci sono millemila messaggi subliminali in questo capitolo. Non avete proprio idea. Sfido chiunque a trovarli! ancheseinrealtàbastavederelerisposteallerecensioniperchètuttiinodivengonoalpettinesoprattuttoconme
Una cosa che non ho specificato e me ne accorgo solo ora - PERDONATEMI! - è che non ho specificato che Shikamaru non è a casa. Anzi, va a prendere Meiyo dalla zia stesso tornando, nella mia testa. E questo (forse) spiega un po' di cose. Ma lascio tutto a voi e alla vostra mente geniale.
Questo capitolo è per il terzo giorno del calendario dell'avvento del forum The Black Parade, dove il nero dilaga ma con molta allegria. Il tema era "Casetta di pan di zenzero" e per i prossimi giorni (per quanto mi riguarda almeno, se volete leggere le altre vi conviene fare un salto sul forum) sono: 13 - A Cozy Christmas, 19 - Grown Up Christmas List (Micheal Bublè).
Quindi vi aspetto per i prossimi due capitoli! (ma non siete obbligate, anzi non vi conviene.)
Giù, sommersa dalle scartoffie.
   
 
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