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Autore: _Willenna_    03/12/2012    2 recensioni
“Lilo, guarda la telecamera!” – “Tesoro di papà?! Sorridi!” – “Guarda che bella la mamma”- “Avanti Liam, leva quella cosa. E’ stressante già vederla a lavoro, figuriamoci a casa!” – “Che brontolona.”
Questa è l’ultima cosa dolce che disse Liam ad Alexadra, prima del divorzio.
Lei è Alexandra Potter, regista che ama il suo lavoro e madra di Lilo, sua figlia di cinque anni.
Il suo ex Marito è Liam Payne, uno dei cinque componenti dei One Direction.
L'ha lasciata lui per un’altra, un’altra che a quanto pare è una sua ex: Danielle.
Ma se arrivasse lui? Se arrivasse e la salvasse da tutto ciò che è reale?
Lui, il riccio spensierato e donnaiolo non è altro che un dolce ragazzo dagli occhi verdi.
Leggete se volete scoprire di più :D
#Titolo preso dalla colonna sonora di "Madagascar 2", capolavoro del compositore Hans Zimmer e Will I.Am.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo lo dedico al mio gatto, che ogni giorno mi rallegra la giornata graffiandomi e mordendomi, come se avessi nient'altro da fare.

“Mammaaaaaa!” –Gridò Lilo, dalla cucina, mentre Alex rincasava, distrutta. “Tesoro”- le rispose la madre, mentre posava faticosamente la borsa a terra –“Buona sera signora!”- la salutò dolcemente Mary –“Per la miseria Mar…devi smetterla di chiamarmi signora, mi fai sembrare vecchia!” – “Oh...scusi signora” –“Mary…”- la richiamò Alex –“ Ah…scusi di nuovo” –“Smettila di chiedere scusa, Mary!”- disse lei, mentre rideva. “Prendi questi e fila a casa, ti aspetto dopo domani, d’accordo? –“Oh…certo Alex! Grazie mille e Arrivederci!” – sibilò l’adolescente, afferrando le 50 sterline che la mora aveva amabilmente tirato fuori dal suo portafoglio. “Allora, amore…hai mangiato?”- chiese rivolgendosi a Lilo, mentre si levava la giacca di pelle
–“Si, tutta la pasta” –“Ma che brava!” –“Lo so…però, c’è un problema!”- sbuffò lei, mettendosi a braccia conserte–“ Quale, piccola?”- le chiesi, mentre la prendeva in braccio –“Devo fare un disegno per scuola sulla mia famiglia, ma quale disegno? Papà lo metto, o no?” – “Tesoro…certo che si! Devi metterlo papà, chiaro?” –“Chiaro, ma …zio Harry? Lui non lo metto, vero?”- mugugnò, sospirando –“Ehm..no, tesoro, lui no!”- “D’accordo, mamma!” –rispose lei, prima di sbadigliare. Alexandra si alzò lentamente e aprendo la porta della camera da letto, posò Lilo, addormentata sul grande materasso ad acqua e si distese al suo fianco, lanciando le scarpe il più lontano possibile.
“Maaaaaaaaaaammaaaa!”- Ogni giorno Lilo svegliava Alex, urlandole nell’orecchio.
Mai un fottutissimo giorno che avesse potuto dire in giro di aver DORMITO.
“Maamma, Mamma, mamma! Devi portarmi da Juls! Dobbiamo fare i vestiti per la festaaa!” – ‘Stupida festa’- pensava la giovane.
La figlia era stata invitata ad una festa e dopo tutto avendo cinque anni poteva decidere di fare ciò che voleva, o almeno è così che le ripeteva ogni volta che le negava di non farsi la doccia. “Mamma, ti vuoi svegliareee!” – le riurlò Lilo, saltando su letto- “Si sono sveglia” – gridò di risposta lei, gettando le coperte dall’altra parte della stanza –“Preparati!” – “Subito, signorina”- obbedii lei, prendendo un paio di jeans neri strappati ed una canotta color crema. Si infilò prima i pantaloni e subito dopo la canotta, fissandola quasi con stupore. Maglietta chiara, niente male. Scuotendo la testa, afferrò dei sandali aperti con il tacco, rigorosamente neri e di Prada e correndo in bagno, si lavò la faccia, mise un po’ di mascara, matita, rossetto color pelle e facendo una coda alta, si allacciò i sandali.
Si guardò un minuto allo specchio e si rese conto di aver dimenticato una cosa: i denti. Nei suoi film, tutti gli attori che venivano ripresi in scene “mattutine” NON dovevano mai essere truccati, era la sua politica. Naturale è realistico e realistico piace.
“Mamma, sei pronta?” –domandò lamentosa Lilo, direttamente dal salotto –“Si, tesoro…e tu?”- “Si, da più di sei ore”- “Andiamo, allora!” – esclamò lei, prendendo le chiavi e correndo in macchina. In meno di dieci minuti Lilo era dalla sua amica ed Alex, visto che erano le 9.25 del mattino, non aveva assolutamente nulla da fare. Si accostai davanti ad un bar e le venne la brillantissima idea di svegliare Harry per poi darsi l’orario e il posto dell’appuntamento.
Uno squillo, due squilli, tre squilli…”Pronto?” – sentii dall’altra parte dell’apparecchio una voce impastata dal sonno, risponderle irritata –“Harry! Scusa se ti disturbo…volevo sapere dove…si, dove ti aggrada più per vederci”- esclamò lei, con tono mortificato –“Alex? Oddio scusami tu! Non preoccuparti assolutamente! Comunque, se vuoi possiamo vederci a…casa tua?” –“Perfetto!”- rispose la ragazza accennando un sorriso –“Tra…10 minuti, va bene?! –domandò lui, sbadigliando –“Certo ma, sei sicuro di farcela?” –“Sono praticamente già lì” – “Allora, a dopo Flash!” –e così dicendo, attaccò il telefono e riaccese la macchina. Guidò piano, godendosi gli angoli della strada vuoti, la pioggia che scendeva lenta sulle strade della fredda Londra, tanto amata. Arrivata davanti al suo cancello, parcheggiò e svoltando l’angolo, ritrovò Harry con un gigantesco mazzo di fiori di tutti i colori. “Buongiorno” –esclamò lui, porgendole i fiori –“Mio dio Harry! Sono bellissimi! Molto più belli di quelli dell’altra volta!” – “Lo so, volevo farmi comunque perdonare per ieri e in generale…” –“Harry, non devi farti perdonare proprio niente” – lo rassicurò lei, mentre annusavs il suo ‘regalo’ –“Davvero, grazie…”- aggiunse, prima di aprire la porta e di entrare. “Hey, frena. Non mi hai ancora salutato! Ti sei solo presa i MIEI fiori e detto un misero grazie. Non merito qualcos’altro?” –“Sapevo che c’era sotto qualcosa” –escamò con tono pacato, annuendo a se stessa–“Avanti è straziante baciarmi?” – “Al contrario” –sorrise lei, mentre gli metteva le braccia dietro il collo –“Allora, perché tutte queste storie?” – “Perché ne ho voglia, d’accordo?” – “No”- sussurrò lui ,prima che Alex iniziasse a baciarlo dolcemente, assaporando ogni contatto con le sue labbra, ogni minimo sussurro, ogni minimo gesto di esse. Togliendosi la giacca, Harry l’ afferrò sotto i glutei e, trasportandola in cucina, la posò delicatamente sul tavolo. “Non porti le lenti”- constatò lui, fissandole le pupille, incantate –“Perspicace”- ammise Alex, ridacchiando. “Sei bellissima” –aggiunse, spostandole una ciocca ribelle da davanti al volto.
In quel momento, la ragazza avvicinò le loro fronti e una volta toccata la sua , mise una mano dietro la sua nuca, come per non farlo andare via, per tenerlo con se…sempre. –“Prometti che non scapperai via” –sussurrò la ragazza, guardandolo negli occhi– “Lo prometto” – disse con voce roca a due centimetri dal suo orecchio – “Grazie” – sibilò lei, prima di sentire le sue soffici labbra posarsi sul lungo e sinuoso collo della ragazza e provocarle un miliardo di brividi lungo la schiena. Si svegliarono qualche ora dopo, nel letto di Alex, uno sopra l’altra. Alex rializzò cosa fosse successo e che si trovava sul liscio e muscoloso petto di Harry. In quel momento, balzò in piedi e si accorse di essere senza vestiti. Immediatamente si coprii con le mani ed afferrò la coperta, che era anche su di Harry. Improvvisamente un bellissimo anzi meraviglioso spettacolo si presentava di fronte a lei, quasi come una provocazione. Il bello era che lui, neanche se ne era accorto e continuava a dormire beato e tranquillo. Scosse la testa e si coprii la faccia con le mani, ma lui non fece che peggiorare la situazione, perché girandosi di traverso diede adito a rossori incontrollati sul viso della giovane madre.
Ella decise di non farsi troppi problemi e di ristendersi nel letto, accanto a lui, ma, fortunatamente, grazie ad uno starnuto capii quanto fosse poco ‘dignitoso’ il suo alito;
Le succedeva sempre, ogni volta che chiudeva gli occhi, a qualunque ora del giorno, si svegliava ed era un mostro;
così corse in bagno, si lavò la faccia, si struccò e ritruccò molto semplicemente, si lavò i denti e mise della biancherai nuova e molto sexy.
Sei minuti dopo era di nuovo nel letto o meglio, con la faccia sul petto di Harry, che continuava a sonnecchiare tranquillo e, (fortunatamente per la sanità mentale della ragazza) si era girato a pancia in giù.
Era perfetto: bello, simpatico, imbranato. Non sembrava quello che descrivono molte riviste, era molto cambiato, così cambiato che se le avessero presentato questo Harry quando stava con Liam non l’avrebbe riconosciuto. Alexandra si dilettò nel guardarlo per circa una ventina di minuti, assaporando il brivido del sostantivo che le sarebbe stato attribuito da lì a poco: ‘Maniaca’.
Concluse che era ora di svegliarlo, così iniziò a dargli piccoli bacetti su tutto il viso e lo vide sorridere, fino ad aprire gli occhi: “Mmm..che bel risveglio”- mugugnò, mentre una delle sue lunghe e muscolose braccia l’ avvolgevano. Eh si. Era non solo cambiato caratterialmente, ma anche fisicamente. Molto più alto e muscoloso, ma la sua pelle, era rimasta quelle bianchiccia e delicata, di un tempo. “Continua” – sussurrò mentre, con un balzo, si trovò davanti alla faccia, della giovane donna –“ No…ho capito che tra di noi non può funzionare. Non sei bello, né simpatico, né dolce e né …particolarmente dotato. Mi spiace Harry, ma credo che dobbiamo stroncare la nostra situazione” – ammisi lei, portando la mano davanti alla faccia con un gesto molto teatrale –“ Dobbiamo stroncarla sul nascere? Perché!?” gridò lui, guardando il soffitto – Andarono avanti così per un paio di minuti, a ridere e scherzare. Senza senso. Ad un certo punto, ragazzo chiuse la bocca, ammirando i lineamenti della compagna, ancora intenta a ridere. “Credo di amarti”- sputò fuori, il ragazzo, senza un minimo di preavviso, lasciando spiazzata la ragazza. Ella roteò gli occhi all’insù e si distaccò velocemente: -“Harry, ecco...è davvero una cosa irrazionale, insomma ci siamo divertiti sì, ma tu devi tornare alla tua vita ed io…”- si bloccò. Il suo volto era rigato da una lacrima. Un uomo stava piangendo per lei. ‘Surreale’, continuava a ripetersi. Non poteva mandare tutto all’aria, non questa volta : “Harry io…” – “No, hai ragione…è presto e da pazzi, noi..” –“Al diavolo. Ti amo anch’io” – buttò fuori velocemente quelle sei parole, ed in un lampo gli stampò un bacio sulle labbra.

#Ebbene, ecco anche il 4° capitolo :DD E' inutile che faccio la paternale con commenti a cavolo, se volete recensire, mi fate un piacere, altrimenti fate pure i parassiti .-. 
Brutti e puzzolenti, parassiti V.v

  
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