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Autore: Angel_shanti    04/12/2012    3 recensioni
Alicia è una ragazza disillusa dall'amore: è difficile continuare a credere a qualcosa che ci ha così profondamente deluso...eppure la nostra protagonista scoprirà ben presto che non si può decidere di chiudere la porta del proprio cuore e che l'amore sceglie le forme più inconsuete a volte per presentarsi...ma sarai inconfondibile?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Finalmente siete tornati!”
Nick ci guarda contraddetto per un po’ senza muoversi dal divano, so bene che non è imbronciato per davvero e per questo sto al suo gioco: ha voglia di coccole e io ho voglia di fargliele. Mi avvicino da dietro facendo scendere le mie braccia sul suo petto per poi incrociarle intorno al suo collo, con le labbra solletico la sua pelle lattea sussurrandogli con dolcezza volutamente esagerata per canzonarlo un pochino.
“Ti sentivi tanto soletto, piccolo cucciolino mio.”
Non riesco neanche a terminare la frase che scoppio in una fragorosa risata, Nick si volta di scatto verso di me mettendosi in ginocchio sul divano e mi stringe forte tra le sue braccia quasi stritolandomi dandomi piccoli morsi sul viso e sul collo.
“Ma come devo fare con te?”
Mi stringe sempre più forte ma non riesco a smettere di ridere dimenandomi tra le sue braccia, placa la sua tortura assumendo un’espressione seria e accigliata.
“Basta, devi essere punita.”
“Hai ragione sono stata cattiva, devi punirmi.”
Mi muovo sensuale sul suo corpo assecondando la sua fantasia.
“E come ha in mente di punirmi, signor Carter?”
“Non provocarmi, che potrei diventare pericoloso.”
Sfioro le sue labbra fugacemente sussurrandogli all’orecchio.
“Mi fai eccitare così però…”
Sorride malizioso mordicchiando il mio labbro inferiore.
“L’intenzione era proprio quella.”
Un colpo di tosse richiama la nostra attenzione, mi sento morire dalla vergogna, presi dal nostro giochino avevamo completamente dimenticato della presenza di Nate che, stranamente acido, sentenzia:
“Meglio che vi lasci soli, non sono ancora pronto al porno dal vivo.”
“Meglio quello in tv, e pure hai ragione.”
Con una gomitata colpisco Nick in pieno stomaco, lasciandogli morire le parole in gola. Nate non risponde alla provocazione del fratello e ci lascia da soli, non appena la porta si chiude alle sue spalle Nick scoppia a ridere guardandomi divertito.
“Sembri un peperone… oddio che faccia…”
“Brutto scimmione.”
Inizio a riempirlo di pugni che, data la nostra differenza di corporatura, sono quasi carezze per lui, non smette di ridere e, non curante del mio agitarmi isterica inizia, a leccare il mio collo cercando di riprendere il discorso che avevamo lasciato in sospeso; quasi di peso mi trascina in camera da letto, mi fingo algida e indifferente alle sue carezze che si fanno sempre più sensuali ed eccitanti; come sempre la nostra guerra trova fine tra le spiegazzate lenzuola del suo letto, i nostri corpi trovano pace solo quando estasiati diventano uno solo tra mille gemiti e sospiri. Mi stringe forte a se mentre si muove con veemenza sul mio corpo pronto ancora una volta ad accoglierlo, faccio scorrere la mia mani lungo la sua schiena nuda abbandonandomi al piacere che i suoi movimenti decisi mi stanno regalando; ancora una volta stremati ci ritroviamo accoccolati su questo morbido lettone che ci fa da scenario persi nel nostro amore, ancora una volta mi abbandono a un dolce sonno stretta tra le sue forti braccia.
Non so bene quanto tempo abbia dormito, mi godo il tepore delle coperte che ricadono morbide sul mio letto rigirandomi lentamente allungando il braccio cercando Nick che a quanto pare mi ha lasciato tutta sola. Mi stiracchio coma una gattina ancora col sorriso sulle labbra, prendo la felpa di Nick e la indosso, adoro sentire il suo profumo sulla mia pelle. Ancora intorpidita mi guardo allo specchio, una nuova luce splende sul mio viso da quando ho riaperto il mio cuore all’amore; sistemo i capelli per rendermi più presentabile, il mio sguardo ricade distrattamente sul computer poggiato sulla scrivania di Nick e lesti i miei ricordi sono pronti a rapire i miei pensieri riportando alla luce quelle sensazioni che tanto sto cercando di reprimere. Ho perso il conto dei giorni che non sento Capitan Avena, è dalla sua ultima e-mail che non ho avuto il coraggio di accendere il mio computer, la sola idea di non trovare una sua mail nella mia casella di posta fa inumidire i miei occhi. Con Nick la mia vita è ormai perfetta per chi la osserva dall’esterno, ho finalmente tutto ciò di cui avevo bisogno, un bellissimo ragazzo che mi ricopre di attenzione, nuovi amici con cui uscire e anche nuova voglia di studiare, svegliarsi al mattino ha nuovamente senso eppure quando resto da sola in silenzio sento che manca qualcosa nella mia vita: lui. Non ho raccontato a nessuno come mi sento, nessuno capirebbe, Nick per primo mi direbbe sarcastico, e forse anche nervoso, che ho perso qualche rotella se gli raccontassi di questa sensazione di vuoto che mi attanaglia lo stomaco se penso a lui.
Una dolce musica accompagna i miei malinconici e contorti pensieri conciliando il mio lento perdermi, una musica di cui il mio cuore conosce ogni nota, ogni accordo, ogni paura, ogni sfumatura, una musica che mi riporta a lui, a quelle notti passate ad ascoltarla aspettando di vedere il suo nome apparire sullo schermo del mio computer per scambiarci anche solo una dolce buonanotte, una musica che non è solo frutto della mia immaginazione e dei miei ricordi. Scuoto la testa per riprendere il controllo delle mie sensazioni ma non basta per far smettere di far risuonare la dolce melodia nelle mie orecchie, mi allontano dallo specchio e lentamente mi avvicino alla porta cercando di capirne la provenienza. Sono in balia delle mie emozioni, non riesco a essere razionale in preda al panico provocato dalla mia confusione, sento il cuore balzarmi in gola ad ogni passo, il mio cuore rifiuta di accettare ciò che la mia mente ha già capito.
Apro la porta e silenziosa come una ladra mi avvicino sempre più alla fonte della melodia, le mie mani tremano per l’agitazione, la mia salivazione è praticamente azzerata e il mio cuore smette di battere nel mio petto quando una calda voce si unisce melodicamente alla musica, resto impietrita ad ascoltare il mio dolce canto, calde lacrime mi riempiono gli occhi nell’udire le parole che con amore avevo scritto per lui tramutate in una splendida canzone. Scruto con lo sguardo nella stanza fino a scorgere la sua figura, seduto sul divano con lo sguardo accarezza la chitarra che tiene tra le mani, un ciuffo biondo ricade sulla sua fronte coprendo i suoi occhi. Non riesco a credere a ciò che vedo, sono mesi che sogno questo momento, che fantastico sul nostro incontro, che provo a immaginare il suo volto ma mai avrei pensato potesse avere i suoi lineamenti, non avrei mai creduto che il mio Capitan Avena potesse essere proprio lui. Fatalità o qualcos’altro? Non so darmi una risposta, non voglio darmi una risposta. Mi sento mancare il fiato schiacciata dal peso di emozioni troppo gravose da essere sopportate, senza far rumore ritorno in camera, raccolgo i miei vestiti ancora sparsi e li indosso. Devo andare via.
La musica cessa di colpo sostituita dalla squillante voce di Nick che mi chiama per la colazione, asciugo le lacrime dal mio viso e, fingendo che non sia accaduto nulla, vado in cucina dove trovo Nick e Nate seduti al tavolo di fronte a una tazza colma di latte calde. Con aria assente sfioro le labbra di Nick che risponde al mio bacio con un tenero sorriso.
“Buongiorno piccola, come preferisci da mangiare?”
Al solo pensiero di toccare cibo in questo momento ho la nausea.
“Nulla, grazie.”
Mi guarda stranito.
“Devo scappare, avevo dimenticato di avere un appuntamento con Sandy, se faccio tardi dopo chi la sente, sai quanto sa essere pesante.”
Mento spudoratamente ma ho solo voglia di scappare da qui, in questo momento ho solo un maledetto bisogno di starmene da sola con i miei pensieri.
“Ok…aspetta un attimo solo che ti accompagno.”
Sfioro fugacemente le sue labbra e afferro la borsa che avevo lasciato sul mobile.
“Tranquillo, ho già chiamato un taxi…ciao Nick…ciao Nate!”
Chiudo la porta alle mie spalle e tiro un lungo sospiro.
Come è possibile che Capitan Avena sia proprio tu?


______________________________Angolo Autore___________________________________
Siamo quasi arrivati alla fine,
ebbene si, mancano esattamente due capitoli alla conclusione
di questa storia.
E' comparso di nuovo Capitan Avena....
...sarete state brave ad indovinarne l'identità?
Io ancora dico di no.
Xoxo


   
 
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