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Autore: lady_cocca    04/12/2012    1 recensioni
In lui era ormai da tempo cresciuta la consapevolezza che, prima o poi, tutto quello che per anni aveva logorato Effy dall'interno, nascosto dietro una patina di silenziosa indifferenza e imperturbabilità, sarebbe sfociato nella conseguenza più terribile – e la parola depressione gli era venuta alla mente con tanta spontaneità da spaventarlo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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N//A: Scritta per la Staffetta in Piscina della community Piscina di Prompt.
Okay, avevo detto che non avrei mai e poi mai scritto sul Freffy - o su Effy in generale -, per paura di commettere qualche eresia, ma ho visto il prompt e non ho potuto fare a meno di scriverci sopra. ;)

Forse, l'aveva già intuito una sera, fuori da casa di Panda, dal modo in cui lei lo ha guardato nel chiedergli scusa: gli occhi lucidi di lacrime a stento trattenute. O forse è stato molto dopo – Freddie non saprebbe dirlo con esattezza.
In ogni caso, in lui era ormai da tempo cresciuta la consapevolezza che, prima o poi, tutto quello che per anni aveva logorato Effy dall'interno, nascosto dietro una patina di silenziosa indifferenza e imperturbabilità, sarebbe sfociato nella conseguenza più terribile – e la parola depressione gli era venuta alla mente con tanta spontaneità da spaventarlo.
Non è nemmeno tanto sicuro di come l'abbia capito. Devono essere stati i suoi occhi a suggerirglielo.
Perché Effy parla poco: non ne sente il bisogno.
(Le volte in cui lo fa è sempre per dire qualcosa di importante o che folgora e lascia a bocca aperta - perché nessuno si aspetterebbe da una come lei frasi tanto taglienti e penetranti.)
Ma chiunque non si sia fermato alla superficie, chiunque abbia scavato un po' più a fondo sa che basta guardarla negli occhi - ma guardarla davvero - per capire.
Solo in pochi, però, si sforzano di farlo. Perché, dopotutto, è più facile giustificare i suoi silenzi sostenendo che Effy sia semplicemente una ragazza taciturna - o solo maleducata, chissà. 
(E poi, non si può pretendere troppo da lei, perché i suoi genitori si sono separati da poco, e ora è costretta a vivere con quella stramba di sua madre, che sembra sempre persa tra le nuvole e ha lo sguardo assente, quasi non si accorgesse davvero della presenza di altre persone intorno a lei.)
Nonostante la consapevolezza che sarebbe successo, Freddie non è pronto ad affrontare tutto da capo.

Ha paura di non riuscire ad aiutarla, di non essere un motivo sufficiente per spingerla a rialzarsi.
D'altro canto, però, la paura di perderla è ancora più grande. Troppo, perché lui possa tirarsi indietro.
Freddie non vuole vivere il resto della sua vita con il rimpianto di non aver fatto abbastanza – non vuole finire come suo padre.
Passa la spugna sulla sua pelle umida, strofinando con delicatezza.
“Vado a cercare degli asciugamani”, annuncia.
La mano di Effy scatta in avanti ad afferrargli il polso. Lo fissa dritto negli occhi. “Non lasciarmi da sola con loro”, mormora con voce spezzata.
Freddie vacilla. Le sfiora una guancia con la punta delle dita. “Torno subito. Te lo prometto”.
Quando ritorna la trova intenta a scrutare una bolla di sapone posata sul suo palmo. “Freddie?”
“Mmh?”, infila una mano nella tasca dei pantaloni e ne tira fuori un accendino e un pacchetto di sigarette sgualcito.
“Non mi sono mai piaciute le bolle di sapone. Sono tristi", confessa quasi con noncuranza, gli occhi fissi sulla bolla.
Freddie aggrotta le sopracciglia. “Tristi?”, chiede, aspirando una boccata di fumo.
“I bambini amano rincorrerle nel tentativo di afferrarne una, perché sono luminose e bellissime. E qualche volta sembrano riuscirci, ma non è mai per davvero: basta una leggera pressione o un soffio di vento un po' più forte perché scoppino. Sai perché scoppiano, Freddie? Perché non sopportano di essere strette troppo o troppo a lungo”.
Effy avvicina le labbra alla superficie iridescente della bolla., soffia e puf!
Freddie spegne la sigaretta e si avvicina al bordo della vasca. Immerge le dita nell'acqua insaponata e ne trae una bolla.
La sorregge delicatamente, attento a non fare movimenti bruschi. “Io non lascerò che scoppi”, dice.
Effy solleva un braccio e gli scosta la frangia dalla fronte. Gli occhi di Effy esprimono fragilità e paura, ma in fondo - proprio in fondo - Freddie scorge qualcos'altro.
“Ti amo, Freds”.

   
 
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