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Autore: Gloria Bennet    04/12/2012    14 recensioni
Bonnie si ritrovó a pensare a Damon, quello vero e, per puro caso o forse per destino, i suoi occhi si posarono sull'alta e stretta libreria a destra del camino. Tenendo in braccio il gatto si avvicinó e vide incise nel legno, all'altezza dei suoi occhi delle lettere. Formavano una parola, un nome. "DAMON"
In quel momento la serratura scattò...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1. La luce di casa


La casa è dove si trova il cuore

[Gaio Plinio Secondo]


 

Era una giornata luminosa e splendente quella in cui Bonnie McCullough aveva deciso di tornare a casa. Non sarebbe restata a Fell's Church per sempre, ma almeno avrebbe trascorso lí un mese. Aveva da poco terminato il trimestre all'universitá e, mentre le sue migliori amiche erano in giro per l'Europa con i loro rispettivi compagni a festeggiare la morte di Klaus e ricercare chissà quali nuovi misteri; lei aveva preferito tornare alle sue origini, alla sua casa: Fell's Church. Sembrava la scelta piú giusta in quel momento e anche se, sarebbe stata senza Elena e Meredith per un po', avrebbe cercato di godersi ogni singolo momento. La sua destinazione era il pensionato della Signora Flowers.

Non vedeva l'ora di rivederla. Le erano mancate le sue tisane di tutte le erbe possibili e immaginabili, il profumo speziato della sua cucina, l'aurea di luce che l'avvolgeva, preservando il suo anziano corpo e rendendolo persino piú giovane e vivo. E poi, dal momento che Theophilia era stata la sua mentore, desiderava farle vedere i progressi che aveva fatto come strega. Era cambiata da quando aveva lasciato la piccola cittadina. Non si riconosceva quasi più da come era prima. Aveva affrontato nuovi mali e tutto questo l'aveva resa più forte. Si era anche innamorata. Ed era da quasi due anni ormai che aveva una relazione stabile con Zander. Anche questo avrebbe dovuto dire alla Signora Flowers!


Bonnie guidó fino a Fell's Church, con il sole che brillava sopra di lei illuminandole la strada, decretando il suo ritorno alla luce. La luce di casa. Era una sensazione cosí forte. Un tepore che la riscaldava da quando era partita e che non l'aveva lasciata per l'intero tragitto. Percorse strade praticamente deserte in mezzo al nulla: boschi color smeraldo, campi di grano, fiumi color lapislazzuli... Sembrava che anche la natura festeggiasse il suo ritorno. Sembrava che le forze del cielo e della terra avessero deciso di guidarla in quel viaggio. Bonnie guardó meravigliata l'ambiente che la circondava, grata di essere quasi arrivata. Il cielo era sereno e il sole era più luminoso che mai. Non avrebbe potuto scegliere giornata migliore!

Fu con immensa gioia che distinse il cartello "Benvenuti a Fell's Church". Non poté trattenersi dal sorridere. Un sorriso ampio e felice le fece brillare il viso, mentre il suo sguardo si perdeva nel cielo."Bentornata a casa, Bonnie" sussurró, guardando ció che la strada aveva ancora da offrirle oltre l'orizzonte...


 

La casa è quel posto dove, quando ci andate, vi accolgono sempre.

[David Frost]


 

Non appena percorse il vialetto che l'avrebbe portata al pensionato, il suo cuore aumentó gradualmente i battiti. Pur essendo ancora dentro l'abitacolo, riusciva a percepire l'odore di casa, il profumo balsamico che impregnava l'aria lí intorno. Abbassó il finestrino e inspiró quella boccata d'aria pura e fresca. Poco dopo, svoltó e si ritrovó di fronte al giardino del pensionato. Da quando se n'era andata, erano cresciuti molti tulipani della stessa tonalitá del rosso dei suoi capelli e tra di loro, a distanza regolare, creando un insieme armonioso ed equilibrato, si scorgevano boccioli di rose nere. Bonnie li guardó meravigliata, immaginandosi il loro profumo e poi, parcheggió la sua piccola auto. Quando scese, si sentì ufficialmente a casa. Un raggio di sole la investí, impedendole di vedere la signora Flowers camminare, zoppicando, verso di lei, con un sorriso vivace stampato in viso.

"Bonnie, cara!" esordì, abbracciandola.

Bonnie la strinse a sé, sentendo tutto il calore del suo affetto.

"La vedo in splendida forma" le disse.

"Oh risparmiati pure il lei, puoi usare il tu con me"

"Okay, Theophilia" la guardó in pieno viso e solo allora si rese conto di quanto le era veramente mancata.

"Mi sei mancata"

"Anche tu, molto. So che hai molte cose da raccontarmi"

Bonnie le sorrise, non riusciva a fare altro da quando era arrivata a Fell's Church.

"Moltissime"

"Allora sei arrivata giusto in tempo per un buon té all'anice".

Insieme, percorsero il vialetto ed entrarono a casa...

Trascorsero almeno due ore di chiacchiere. Era necessario che si dicessero tutto ció che non si erano potute dire in quel periodo divise.

"E allora non c'e piú niente tra te e Damon?" soggiunse Theophilia, dopo che Bonnie le aveva parlato di Zander e di come si era sviluppata la loro relazione.

"No. Niente. Insomma, c'é sempre stato qualcosa da parte mia, ma non é mai stato ricambiato. Ora sono maturata e, è da tempo che ho voltato pagina."

"Capisco, cara, ma non pensare che i sentimenti solo perché non sono ricambiati, non possano crescere e diventare persino piú forti col tempo. Se si ama qualcuno é per sempre."

Bonnie non seppe cosa rispondere a quelle parole. L'avevano colta un po' alla sprovvista, perciò fu grata che in quel momento un gatto, apparso all'improvviso, le si acciambelò sulle gambe.

"E chi é questo amore?" chiese, mentre lo accarezzava dietro le orecchie.

"Bonnie, sono lieta di presentarti Damon"

Per un attimo, la ragazza pensó di non aver capito.

"Damon? Da quando é diventato un gatto?"

La Signora Flowers si mise a ridere.

"Mi erano mancate le tue battute. É un gatto che ho trovato in giardino qualche settimana fa e, visto il suo aspetto, non ho potuto far altro che chiamarlo cosí"

Bonnie lo guardó piú attentamente. In effetti il suo pelo era completamente nero e gli occhi erano talmente intensi e scuri da far pensare veramente che si trattasse di Damon.

"La somiglianza é impressionante, lo devo ammettere" sorrise, mentre continuava a sorseggiare il té. "A questo Damon sembro piacere molto, però"

Infatti il gatto continuava a godersi le coccole, facendo le fusa.


Poco dopo, la Signora Flowers guidó Bonnie su per le scale fino alla sua stanza.

"Ho sentito i tuoi genitori e mi hanno lasciato delle cose da darti prima di partire, sono giá dentro". La rossa la ringrazió e le diede un ultimo bacio sulle guance prima di congedarla. Quando aprí la porta, si stupí immediatamente. Quella stanza era senza ogni ombra di dubbio la migliore del pensionato, o almeno la piú bella in cui era stata. Sembrava la camera da letto di una principessa! Il letto a baldacchino era sontuoso e drappeggiato di seta nera. C'era un caminetto scoppiettante di fronte, davanti al quale c'era un divano, anch'esso nero come la notte. La finestra, con le tende scure, da cui filtravano i raggi del sole del tramonto, dava sul giardino di tulipani e rose. E c'era persino il balcone!

L'armadio era grande e antico come il resto della stanza. Accanto al camino c'era un baule e, al suo interno, Bonnie vi trovó ingredienti per pozioni e libri vari di incantesimi. C'era anche un biglietto della Signora Flowers.

"Eccoti, cara, un rifornimento di ingredienti vari e libri sulla magia giusto per restare sempre allenata. Naturalmente considera ogni cosa, dentro questo baule, tua."

Leggendo quelle parole dolci e generose, Bonnie sorrise ancora e si lasció cadere sul divano di pelle. I suoi occhi scuri si posarono sulle deboli fiamme all'interno, bastó una scintilla del suo sguardo per farlo scoppiettare di nuova energia. Si stava per appisolare, fissando i colori vivaci del fuoco, quando Damon, il gatto, saltò ancora sulle sue gambe.

"Sei proprio un furbacchione, sai Damon?!" disse, accarezzandolo ancora.

"Mi ricordi tanto una persona"

Si ritrovó a pensare a Damon, quello vero e, per puro caso o forse per destino, i suoi occhi si posarono sull'alta e stretta libreria a destra del camino. Tenendo in braccio il gatto si avvicinó e vide, incise nel legno, all'altezza dei suoi occhi, delle lettere. Formavano una parola, un nome. "DAMON"

In quel momento, la serratura scattò...

 

Gli incontri piu importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano.

[Paulo Coehlo]
 

A/N

Post Destiny Rising. Dal momento che il finale della saga non mi ha soddisfatta, ho deciso di provvedere a inventarne uno io.
Questa è la mia prima Bamon fic e sono alquanto emozionata al riguardo. Non ho mai scritto su di loro e sarei proprio curiosa di sapere cosa ne pensate!
**
Buona Lettura & al prossimo capitolo ;)

-Gloria

PS: Ringrazio immensamente la mia cara BonBon http://www.facebook.com/BonBonGraphic per aver creato questa meravigliosa immagine, non la trovate stupenda?! Ho ancora gli occhi a cuoricino ogni volta che la guardo *.* Grazie mille tesoro!

 

   
 
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