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Autore: xedwardslips    04/12/2012    6 recensioni
primo settembre 2012. stazione king cross, binario nove e tre quarti.
Abby Payne è nervosa, le sue ginocchia tremano e manca poco che cadano in mezzo a tanta gente.
Harry Styles cerca di tranquillizzarla invano. Era tesa, ma lui sapeva come ci si sentiva.
[...]
-Cazzo, Abby l'hai capito che lo sto facendo solo perché mi piaci?- No. Quelle parole erano state pronunciate nel momento sbagliato, dalla persona sbagliata alla persona sbagliata. Lei era innamorata di Harry, era certa di questa, ma questo ragazzo era diverso...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''cause you make my heart race'
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La mattina dopo mi svegliarono i baci e le carezze di Harry.  Amavo quando faceva il dolce di prima mattina, mi metteva sempre di buon umore.  Avete presente quando vostra madre entra lentamente in camera e vi sveglia con un bacio sulla guancia e voi vi svegliate bene? Ecco, a me succede sempre così, rfhjkf.
Mi stiracchiai leggermente e misi a fuoco dove mi trovavo.  Ero nella camera da letto con accanto il mio ragazzo con uno di quei sorrisi da sbavo.
-Buongiorno piccola-
-Buongiorno-  risposi con voce di chi si è appena svegliato.
-Come ti senti?-  Lo guardai con faccia stranita.
-Oggi è primo settembre. Oggi andremo a scuola, signorina-
-Cazzo, me ne ero scordata-
-Tranquilla,  abbiamo tutta la mattina per fare gli acquisti-
-Oh,  bene-
Scendemmo a fare colazione e mi accorsi che erano solamente le otto del mattino.
Feci colazione alla svelta e volai nella doccia.  Una doccia veloce per cercare per togliere la tensione, ma non ci riuscii. Avevo ancora le gambe che tremavano, tremavano incessantemente.  I battiti cardiaci erano accelerati.
Dato che non faceva tanto freddo, optai per una maglietta a tre quarti a righe bianche e nere, un jeans stretto nero e le vans, bianche ovviamente.
Scendo al piano di sotto e trovo la band al completo con borse, borsoni e gabbie con gufi e civette.
-Ragazzi ma cosa penserà la gente vedendovi uscire con le civette e i borsoni?- chiesi avvicinandomi ad una delle cinque gabbie.
-Oh, Abby cara,  nessuno ci vedrà. Ricordi la prima volta che Silente venne qua- rispose Niall sorridendomi.
-Smaterializzazione -sussurrai - Oh sì, ricordo benissimo. La lucina verde- I ragazzi risero.
-Fermi tutti. Ma Mandy e Gemma... Loro dove staranno? Sbaglio o "Nessuno al di là di insegnanti e maghi o streghe potrà avere l'accesso al castello"- dissi imitando la voce grossa del preside della scuola, facendo sogghignare Louis e Zayn.
-Loro rimarranno a casa dei miei genitori,  dove dobbiamo andare adesso e dove loro ci stanno aspettando da parecchio tempo- continuò Niall prendendo le sue valigie e il suo gufo, tutto bianco con occhi così scuri che la notte in confronto non è così buia.
I ragazzi, uno dopo l'altro si smaterializzarono e rimanemmo solo io ed Harry.
-Ho paura-  Mi accolse tra le sue braccia e mi strinse forte, passando le sue grosse mani su e giù nella mia schiena.
-Ehi, andrà tutto bene. Adesso ci sono io.  Ti do solo dei piccoli consigli.  Primo chiedi al capello di non stare nei Serpeverde...-
-Capello? Serpeverde? Che cosa stai dicendo?-
-Nessuno ti ha parlato dello smistamento?-
-A quanto pare no,  fino ad adesso-
-Allora,  stasera Silente prenderà il Capello Parlante, ossia un capello che parla davvero e che appena viene appoggiato nella testa di uno dei maghi,  il capello decide in quale tra le quattro case verrai collocato.  Le case sono Grifondoro, la mia e dei ragazzi,  Serpeverde, Corvonero e  Tassorosso.  Spero che starai nella nostra o per Quiddich le nostre case si sfideranno...-
-Va bene.  Non ho capito nulla ma andiamo- dissi alla fine ridendo.
Il riccio mi sorrise e mi porse il braccio.  Lo afferrai e due istanti dopo i miei piedi si erano staccati da terra.  Tre secondi dopo stavano a terra.  Tenevo gli occhi chiusi e non avevo intenzione di aprirli.  
Stringevo ancora il braccio di Harry e lui mi strattonava leggermente.
-Ab, puoi aprire gli occhi, siamo arrivati in casa Horan-  mi ripete il riccio.
Piano piano aprii gli occhi e mi ritrovai di fronte un salottino comprendente un divano nero a tre posti e due poltrone ai lati. Un tavolino basso in vetro e di fronte un televisore spento.
Mi girai dall’altra parte e trovai  il resto della band e le mie migliori amiche.  Corsi ad abbracciarle, una dopo l’altra.
Non so come avrei retto senza di loro.  Promemoria: chiamarle ogni sera.
-Bene, ora possiamo anche andare.  Siamo leggermente in ritardo- gracchiò Zayn sbuffando.
-Come siamo vulnerabili questa mattina-  risposi dandogli una piccola spintarella, facendolo ridere.



Ci trovavamo in alcune strade piene di negozi che non avevo mai visto.  Certo Abby, è ovvio che non li hai visti, è il mondo della magia ed è la prima volta che ci vieni.
Entrammo nel primo negozio sulla destra.  Nell’insegna c’era scritto “Libri per streghe e maghi”. Lo ammetto, io ho un debole per tutti i libri e infatti, in queste settimane mi sono letta circa un centinaio di libri su Hogwarts, donati da Silente in persona.
Nel negozio acquistai tutti i libri che avevo sulla lista e la cosa che mi colpì di più fu quando alla cassa Liam pagò con i ‘galeoni’.
-Sono come le nostre sterline.  Solo che il mondo della magia ha scelto i galeoni-  disse Louis regalandomi un sorriso.
Girammo per altri sei o sette negozi e, per finire, entrammo in una specie di negozio di animali.
La porta tintinnò quando entrammo e un anziano signore ci raggiunse.
-Salve giovani maghi e streghe. Come posso esservi utile?-
-Stiamo cercando un animale per questa ragazza.  Lei cosa ci propone?- spiegò Harry mettendomi un braccio intorno al collo.
-Essendo una ragazza,  le consiglierei un gatto,  ma siete arrivati tardi e l’ultimo l’ho venduto ad un uomo circa dieci minuti fa.  Perciò penso che questa civetta andrà bene-  Ci indicò una civetta color panna con degli occhi color giallo cenere.
Presi la gabbia e la civetta emise un flebile rumore con la bocca.
-Le stai simpatica-  mi spiegò Niall ridendo.
-Davvero? Io solitamente non sto simpatica agli animali- risposi.
-Ma le civette non sono come gli altri animali.  Sono speciali.  Credo che l’hai capito quando Silente ti mandava le sue lettere-  replicò il biondo.



Nei negozi avevamo passato circa un’ora e l’ora di prendere il treno era sempre più vicina.
Stavo ammirando una vetrina con dei libri quando mi accorsi che i ragazzi erano spariti. Panico, gente.
Mi guardai intorno ma dei ragazzi neanche l’ombra. Decisi allora di raggiungere la stazione da sola.
Mi ritrovai in mezzo a circa duecento persone che dovevano prendere trecentomila treni diversi.
Allora, Abby ricorda, ‘binario 9 e ¾’.  Certo che era strana per essere una stazione.  Avevo sempre sentito numeri interi, non frazioni.
Non sapendo dove essere, decisi di chiedere ad signore che aveva l’aria di poter rispondere alla mia domanda.
-Mi scusi-  dissi strattonando la giacca al signore.
-Buongiorno signora.  Ha bisogno di aiuto- rispose l’uomo abbozzando un sorriso e sistemandosi la cravatta.
-Penso di essermi persa.  Sto cercando il binario nove e tre quarti.  Sa dirmi dove posso andare?-
-Come ha detto?  Binario nove e tre quarti? - rise- Temo che in questa stazione non ci sia questo numero-
-Ma scusi, siamo alla King's Cross?- domandai indignata.
-Certo che sì ragazzina. E adesso se ne vada, mi sta solo facendo perdere tempo- rispose incazzato.- Voi ragazzini mi state sempre importunando. Ogni anno, ognuno si diverte con questo 'nove e tre quarti'.-
Me ne andai imprecando a mezz’aria e raggiunsi il binario nove.
Osservai dei ragazzini con dei carrelli e le civette come me e mi avvicinai.
Una donna con i capelli rossi-arancioni , come tutti i suoi quattro figli , mi rivolse un sorriso.
-Cara anche tu a Hogwarts?- mi chiese.
Annuii diventando bordeaux.
-E’ il primo anno anche se in teoria dovrebbe essere il terzo- risposi.
-Hai scoperto da poco di essere un mago?- chiese una bambina avvinghiata alla gamba della signora con cui stavo dialogando. Anche lei con i capelli color carota,  alta quanto una coca-cola.
Annuii e abbassai lo sguardo verso l’orologio.  Le 11 e 45.  Il treno partiva alle 12 e 20.
Persi un battito.
-Mi scusi, come posso raggiungere il binario nove e tre quarti e la prego di non rispondermi dicendo che non esiste perché ho appena litigato con un signore per questo- continuai.
-Oh cara, chiamami Molly.  Allora, adesso guarda dai miei figli,  anche loro stanno andando lì-
-Grazie mille Molly.  Io sono Abby.  Piacere- dissi allungando la mano verso la donna.
Rispose con una stretta di mano forte e mi disse i nomi dei figli.  La piccola Ginny,  il medio Ronald e i due gemelli della mia età,  Fred e George.
Ronald prese la rincorsa e andò verso il muro in cui c’era la scritta ‘9’.  Chiusi gli occhi per evitare di vedere lo schianto ma non si sentì nulla.  Aprii gli occhi e non trovai più il marmocchio.
I gemelli, accanto a me, ridevano della mia faccia.
Questo mondo della magia mi fa paura, sempre di più.
-E’ molto semplice, corri verso il muro.  Il muro è una passaporta-  mi disse uno dei due gemelli- Guarda George per esempio-
George prese la rincorsa, andò verso il muro e poi sparì.
-Ora ho capito.  Ma vai prima tu Fred- risposi ridendo.
Il ragazzo fece le stesse mosse e sparì.
-Bene, cara, adesso tocca a te. In bocca al lupo- Risposi un flebile 'grazie'.
Feci retromarcia col carrello e puntai verso il muro.  Pochi istanti prima dello schianto trattenni il respiro e chiusi gli occhi.
Gli riaprii quando qualcosa o meglio, qualcuno rideva, sicuramente di me, avvinghiata alla gabbia della civetta.
-Ab, Madonna santa, pensavamo che dovessimo venirti a cercare-  Avrei potuto riconoscere quella voce in mezzo a mille diverse.  Infatti quando aprii gli occhi non rimasi sorpresa di vedere Harry che rideva sotto i baffi.
Lasciai la presa dalla civetta, che emise un altro suono, e mi ricomposi.
-Mi potevate almeno avvisare che mi avreste aspettato qua.  Non sapete quante figure di merda ho dovuto fare per arrivare qui sana e salva- dissi incrociandomi le braccia al petto. I cinque risero come pazzi.
Fulminai con lo sguardo mio fratello che rideva più degli altri.
-Ehi, cosa ci posso fare io? Ci siamo passati tutti. E’ una cosa che abbiamo dovuto fare tutti, uno dopo l’altro. Non dirmi che il capotreno ti ha detto che non esiste il binario nove e tre quarti e che noi ragazzi lo importuniamo sempre?!- disse mio fratello cercando di non ridere. Ma era impossibile, vedeva Niall ridere e quando Niall iniziava a ridere, non riusciva a smettere se non dopo venti minuti buoni.
-Voi mi volete dire che ho fatto una figura di merda solo come, chiamiamola ‘cerimonia di iniziazione’?- gracchiai incazzata.
-Esattamente- rispose Louis ridendo.
-Siete cinque stronzi. Approfittate della mia ingenuità per farvi due risate. Andatevene a quel paese-
-No dai, non prendertela- dissero tutti in coro.
In quel momento due chiome color carota si avvicinarono.
-Ciao Abby- mi salutarono con la mano. Ricambiai il gesto e si avvicinarono.
I cinque squadrarono Fred e George e si lanciarono sguardi di fuoco che lasciavano intendere la poca amicizia che c’era fra loro.
I due si misero uno alla mia destra e uno alla mia sinistra.
-Beh, allora ci vediamo al castello Abby- e se ne andarono dando una spallata ad Harry e a Zayn.
-Come cazzo fai a conoscerli?- urlò Harry, incazzato più che mai.
-Primo: non usare quel tono con me. Secondo: modera i toni. Terzo: gli ho conosciuti alla stazione. Almeno loro mi hanno aiutata quando ero in difficoltà, non come te e gli altri che ve ne siete fregati di me. Beh, ovvio, io sono la nuova arrivata-
Harry si avvicinò e mi sfiorò la guancia con la mano, ma mi dileguai all’istante.
-Ragazzi, ci potete lasciare soli?- disse il riccio, rivolgendosi agli amici che acconsentirono e sparirono in poco tempo.
-Allora, si da il caso che loro sono dei Serpeverde e se tu vuoi fare amicizia con loro, sei libera di farlo ma non ti conviene se vuoi diventare una Grinfondoro e stare con noi, Abby-
-Porca puttana, Harry, io sono libera di fare amicizia con le cazzo di persone che voglio. Non sei nessuno per dirmi che non lo devo fare- Sì, quando sono incazzata, uso tante parolacce. Ma rende meglio il concetto, assolutamente.
-Lo so, hai ragione ma a scuola lo capirai meglio. Adesso andiamo che il treno sta per partire e non voglio perdermelo. E per favore, togli questo broncio. Non sopporto vederti così- disse sorridendomi.
Dio, ogni volta che lo faceva, gli sarei potuta saltare addosso. Amavo quando sorrideva anche perché quelle fossette lo rendevano ancora più bello.
E’ impossibile avercela con lui, quando due secondi dopo sfodera quelle due fossette che tanto amo.
-Okay, okay- risposi alzando le mani in aria in segno di arresa.
Mi avvolse il braccio intorno alla spalla e raggiungemmo gli altri.
-Allora, avete risolto?- domandò Liam torturandosi le mani. Difetto di famiglia.
-No, siamo abbracciati solo per assomigliare ai koala- risposi sarcastica.
-I panda sono adorabili- disse in proposito Louis.
-Noi di più- disse Harry baciandomi il naso.
Zayn mise le mani negli occhi a Liam e Niall, facendoli ridere.
-Non qui vi prego- disse Louis facendo finta di vomitare.
-Ne vuoi uno anche tu, Louis?- chiesi avvicinandomi verso Louis con le braccia a mezz’aria.
-No- brontolarono Harry e Louis all’unisono, facendoci ridere, ancora.



Nello scompartimento del treno ero con Harry e Louis. Ovviamente ero sdraiata con ben poca nonchalance sul mio ragazzo e mi toccava i capelli, alternando la mano.
Louis invece per tutto il tragitto era al telefono con Charlie era tutto rosso. Sono dolcissimi assieme.
-Hai visto che amore che è Louis?- dissi guardando Harry.
-Che vorresti dire?- rispose Harry diventando freddo.
-Non capire male- risi- L’ho detto perché è diventato rosso parlando con Charlie-
-Ah ecco- disse facendo un sospiro talmente grande da farmi vento.




Scendemmo dal treno che il cielo era già buio. Arrivammo poco lontani da un lago e in lontananza si poteva vedere il castello. Un brivido si impadronì della mia schiena.
Il resto del gruppo si unì a me, Harry e Louis e salimmo in una delle tante barche.
Più ci avvicinavamo, più mi rendevo conto di quanto fosse grande la scuola. Era una cosa impressionante.
Presi la mano di Harry e continuammo a camminare fino all’ingresso del castello.
Davanti al portone nel quale dovevamo entrare, c’era un piccolo spiazzo dalla forma quadrata con quattro panchine di pietra. Due gallerie incorniciavano i due lati dello spiazzo.
Lo attraversammo e giungemmo in quella che era la Sala Grande.
Alzai gli occhi al cielo e potei notare che il soffitto non si vedeva ma un gran numero di candele roteavano nell’aria.
-Questo non è il vero soffitto. C’è scritto nel libro ‘Tutto su Hogwarts’. Io ho letto quel libro- disse vantandosi Zayn.
-Uno dei pochi- continuai facendo ridere Niall e Louis che ricevettero due scappellotti nella nuca.
-No Ab, noi Grifondoro siamo molto studiosi. Noi siamo l’onore di questa scuola- disse Liam annuendo.
Si sentirono due risate e i gemelli ci raggiunsero.
-Oh Abby, non credere a quello che dicono. Noi Serpeverde, siamo i campioni- disse Fred.
-Lo vorresti davvero Weasley.  Peccato che vi faremo il culo quest’anno a Quiddich- lo provocò Zayn.
-Malik, avete detto le stesse identiche parole l’anno scorso ma chi ha vinto? Noi- rispose George.
Harry si avvicinò ai due pronto a spaccargli la faccia ma mi misi in mezzo.
-Cosa vuoi fare? Ma vi sentite? E meno male, che questa la scuola in cui tutti erano amici di tutti e che tutti erano uniti per un unico scopo: diventare potenti maghi e streghe- li ripresi.
-Piccola hai ragione- rispose Harry sorridendomi.
-Piccola? State insieme?- chiese Fred.
-No, ci divertiamo a chiamare così tutta la gente- risposi col mio solito modo acido, ricevendo degli ‘ooooh’ da tutti tranne da Fred che mi guardò male e se ne andò male.
-Certo che tu, baby, sei nata per smerdare la gente- continuò Harry facendomi segno di sedermi accanto a lui in una lunghissima tavolata che occupava circa metà sala, mentre nell’altra metà c’era un’altra tavolata e, con la coda del occhio, notai che si sedettero Fred e George.
Tutte e due le tavolate erano zeppe di cibo che avrebbero potuto sfamare un intero esercito.
Tutti i ragazzi parlavano e mi accorsi che qualcuno cercava di parlare a tutti ma senza risultati.
Misi a fuoco che si trattava di Silente. Si trovava nella parte finale della sala, davanti ad un regio formato da due enormi ali. Dietro di lui, c'era una sfilza di uomini e donne che davano l’aria di essere professori.
-Silenzio- urlò Silente facendo zittire tutti.- Bene. Per prima cosa, buona sera a tutti. Io sono Albus Silente e sono il preside di questa scuola. Do il benvenuto a tutti i ragazzi che si sono uniti a noi, soprattutto ad una ragazza che ha scoperto da poco i suoi poteri e ho seguito personalmente. Abby, puoi alzarti e raggiungermi per lo smistamento...- In quel momento diventai del colore dei capelli di Fred e George e sentii caldo.
Harry mi diede una pacca sulla schiena e mi alzai. Sentivo lo sguardo puntato su di me. Ma guardai solo la strada che dovevo fare, cercando di non cadere e fare una delle mie figure di merda davanti a... sì, tutta la scuola.



-Benvenuta ad Hogwarts-  mi disse infine Silente. Poi mi sussurrò di sedermi nello sgabello che avevo dietro e così feci. Due istanti dopo un’anziana signora mi mise un capello sulla testa. Ricordai vagamente le parole di Harry ‘chiedi al capello di non essere nei Serpeverde’ e così feci.
Ripetevo a voce bassa ‘non Serpeverde, non Serpeverde, non Serpeverde’.
-Cosa hai detto? Non Serpeverde? E come mai? Hai tutte le potenzialità per essere una Serpeverde! Ma visto che sono buono.....Griifondoro- urlò il capello.
Si sentì un boato da parte dei miei compagni di casa e scesi con un po’ di difficoltà dallo sgabello.
Corsi verso la tavolata ed Harry mi abbracciò talmente tanto forte per due secondi vidi la luce bianca del paradiso.
-Hai ascoltato ciò che ti ho detto?- disse il riccio facendomi sedere affianco a lui e appoggiando una mano nella mia coscia.
Annuii davvero contenta e solo in quel momento mi resi conto che avrei passato davvero un anno con questi cinque ragazzi che erano la mia seconda famiglia, che mi sarei fatta degli amici e che, finalmente, avrei fatto qualcosa che mi piaceva.


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buona sera signori lettori c:
eccomi qui con un nuovo capitolo,
spero tanto che voi gradiate come nel precedente
che... *si schiarisce la voce* ha avuto sette recensioni*-*
io vi amo davvero tanto. spero che anche questo capitolo avrà 
così tante recensioni. bene, io ora scappo, buona lettura a tutti:))
#elisa_directioner7

  
   
 
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