Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    22/06/2007    1 recensioni
Dopo la fine della seconda serie Shaoran è tornato ad Hon Kong, da allora Sakura non si da pace; nel momento stesso in cui lui rimette piede in giappone le carte si ribellano attentando alla vita dei due innamorati, mirando a separarli per evitare altre sofferenze alla loro padrona. Riusciranno a fare si che si lascino o sarà Shaoran stesso a ripartire per la Cina dopo aver sistemato le cose?
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura, Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo Sakura aveva smesso di piangere, la sveglia suonò come al solito e come al solito Sakura si alzò e si vestì, scese lentamente le scale e trovò Toy e suo padre che chiacchieravano in cucina
-…E così arrivano Sabato.
-Si, è gia stato organizzato tutto.
-Buon giorno.
-Buon giorno mostriciattolo!
Sakura non si arrabbiò, brutto segno, che non rispondesse alle provocazioni del fratello per tutti significava che stava proprio male.
-Mostriciattolo, che hai questa mattina?
-Finiscila Toy! Sakura stai bene? Hai gli occhi gonfi…
-Sto benissimo, bene , benino, no, non è vero, sto male.
-Tesoro, tutti questi sintomi dicono che non stai poi tanto bene.
-Si, forse.
-Sakura, ascolta, io a fine settimana ho una conferenza importante, quindi devo lavorare e tornerò tardi dall’ufficio.
-E io che centro con questa storia?
-Forse è meglio che non vai a scuola oggi.
-Perché?
-Ragiona mostriciattolo hai ancora gli occhi rossi, non vorrai farti vedere in giro così?
-No però…
-Sakura. Lavati la faccia e resta a casa.
-Ok, buon lavoro.
-Ci vediamo più tardi!
Aspettò che fossero usciti, poi salì le scale malinconica. Arrivata in camera sua scattò ad aprire la finestra ed urlò:
-Chi viene per la conferenza?!?!
-Non puoi conoscerli vengono da Hong Kong, sono due signori molto simpatici, sai hanno un figlio della tua età, credo che verrà anche lui.
-Ok, ciao.
Chiuse la finestra, prese l’orsacchiotto blu seduto sulla mensola accanto alla sveglia e lo abbracciò. Si gettò sul letto e mormorò
-Hong Kong, un figlio della mia stessa età… Dove sei Li Shaoran?
Poi guardò l’orsacchiotto pensando al suo amato Shaoran che gliel’aveva regalato qualche minuto prima di partire, le mancava molto, anche se non voleva darlo a vedere, ma nascondere la sua tristezza non le riusciva bene, appena tre mesi dopo le sua partenza era scoppiata piangere a dirotto, e si ritrovava ancora gli occhi rossi e gonfi, nessuno sapeva il motivo, nessuno tranne lei.
Sakura sentiva freddo, forse aveva anche un po’ di febbre ma non le importava più di tanto, anzi si preoccupò di più per il suo orsacchiotto di peluche che per lei. Aprì il cassetto della scrivania, quello sopra la “cameretta” di Kerochan, accanto al libro con le Carte di Sakura vi erano una dozzina di maglioncini fatti da lei su misura per il suo orsacchiotto, ne prese uno azzurro con ricamato un cuore rosso fuoco. Era il suo preferito, il primo che aveva fatto ed era anche il più pesante.
Mentre si chiudeva il cassetto una lacrima cadde sul libro, Sakura si lasciò cadere sul letto. Se qualcuno avesse aperto il libro in quel momento sicuramente si sarebbe accorto del radicale cambiamento delle carte, ora lo sfondo era completamente nero, le dame all’interno delle carte avevano gli occhi aperti ed uno sguardo minaccioso, per quello che si poteva vedere, perché su ogni carta sembravano essere cadute una miriade di gocce d’acqua, ma non era acqua, erano tutte le lacrime che Sakura aveva versato in quei giorni, e per ogni volta che piangeva una carta si bagnava. Le carte rimaste normali erano ormai poche, “The Dream”, “The Fly”, “The Thunder”, “The Sword”, “The Windy”, “The Shadow” e “The loop"; queste ultime sette non potevano permettersi di cambiare una terza volta, da “carte di Clow” erano diventate “Carte di Sakura” e non volevano diventare “Carte del pianto”; dovevano aiutare Sakura, ma non potevano farlo di persona, dovevano chiedere aiuto a qualcuno, magari a quel qualcuno che per ironia della sorte, o forse per seguire un semplice destino, era già in viaggio per Tokio, e presto sarebbe arrivato per aiutare Sakura a risolvere un nuovo problema, e chissà; forse sarebbe anche riuscito a strapparle un sorriso.

Le ore passarono molto lentamente. Kerochan era sparito dalla circolazione e nessuno sapeva dove fosse finito. Sakura, ancora piangendo aveva finito con l’addormentarsi e ora con la divisa per la scuola stava stesa sul letto e teneva abbracciato il suo orsetto.
Le sette carte scampate alla trasformazione si erano già messe all’opera, in quello stesso momento Li Shaoran stava sognando il futuro; seduto su un aereo in viaggio da Hong Kong sognava Sakura che combatteva contro le sue stesse carte. Ma l’incubo durò poco perché Meylin seduta al suo fianco vedendolo agitato gli diede uno scossone e lo svegliò.
Attorno alle quattro Toy rientrò a casa, salì in camera di Sakura e si sedette sul letto accanto a lei. La guardò preoccupato, poi prese la coperta piegata ai suoi piedi e la coprì. Sakura dormiva ancora, aveva gli occhi gonfi e stringeva fra le braccia l’orsetto. Toy sfilò l’orsacchiotto dalle braccia di Sakura lo prese per una zampetta come se fosse sporco tenendosi a distanza, si alzò per andarsene con questo in mano quando una voce lo fermò.
-Che fai con il mio orsacchiotto?
-Ah mostriciattolo, come ti senti?
-Rispondi alla mia domanda, che fai con il mio orsacchiotto?
La voce di Sakura si era fatta ostile, non sopportava che qualcun altro oltre lei toccasse quell’orsacchiotto. Toy finalmente si decise a rispondere.
-Non lo sopporto, sei troppo grande per dormire con un orsetto, in oltre è anche fatto male ,guarda qui! Così dicendo gli strappo il braccio e lo gettò per terra.
Non poteva soffrire quel peluche e non si preoccupava di non darlo a vedere, certo, non poteva prevedere la reazione della sorella e non badò neanche alle lacrime che avevano ricominciato a rigarle il viso.
Sakura si alzò di scatto singhiozzando e a testa bassa disse:
-Toy, tu, tu non sai perché sono così affezionata a quell’orsetto e credo che non ti interessi neanche saperlo… Così dicendo alzò la testa di scatto e urlò:
-TI ODIO!!!!!!!!!!!!!
Si gettò per terra, prese l’orsacchiotto e il suo braccino da terra e corse giù per le scale, si infilò velocemente i pattini e corse fuori, sbatté a suo padre che stava rientrando a casa ma continuò a correre.
Non badò neanche a suo padre che la chiamava e proseguì; Toy uscì fuori di corsa e chiamò suo padre:
-Papà, papà! Sakura è scappata!
-Cosa? Perché?
-Non lo so, io ho solo preso il l’orsacchiotto blu che era in camera sua.
-Quale orsacchiotto?
-Quello con cui dorme di solito.
-Toy, dopo che hai preso l’orsacchiotto che hai fatto?
-Gli ho strappato un braccio.
-Toy, telefona a Tomoyo dille che Sakura è scappata e chiedile se sa da dove viene quell’orsacchiotto, io intanto vado a cercarla!

Una decina di minuti dopo Sakura era arrivata di fronte al parco del “Re Pinguino”, ora era deserto. Si sedette su di una panchina e guardò il suo orsacchiotto piangendo.
-Sai, forse dovrei decidermi a chiamarti per nome, sai qual è il tuo nome vero? Ti chiami Shaoran, come tu sai chi.
Poi chino la testa e strinse ancora di più l’orsetto -Eppure non ci riesco a chiamarti così, mi ricordi troppo lui.
-SAKURA! SAKURAAAA!!!!!!!
Sakura si voltò di scatto, era Tomoyo, Toy le aveva detto che era scappata e lei la stava cercando.
-Ciao Tomoyo.
-Sakura , perché sei scappata? Che è successo?
Sakura guardò l’orsetto e mormorò.
-Tu sai chi ha fatto questo orsetto, vero?
-Credo, credo che sia stato Shaoran.
-Si, Toy lo ha strappato.
-Ma, è solo un orsacchiotto di peluche!
Sakura non ne poteva più di sentirsi dire da tutti che quello era solo uno stupido orsacchiotto, scattò in piedi e urlò.
-Tu non sai quanto tengo a questo orsacchiotto! Non sai come mi sento ora e come mi sono sentita quando Shaoran è partito! Non hai idea di come mi sento ogni volta che qualcuno tratta male il mio orsetto! Nessuno di voi… mi può capire.
Detto questo si voltò e corse via, Tomoyo non provò neanche a fermarla, aveva ragione nessuno poteva capirla, ne tanto meno consolarla, tornò indietro, sapeva che seguendola avrebbe solo peggiorato le cose, non poteva fare niente per aiutarla, sarebbe stato tutto inutile. Mentre camminava verso casa guardava i nuvoloni neri che si avvicinavano al quartiere Tomoeda portando pioggia e fulmini.
Qualche minuto dopo Sakura si ritrovò a pattinare sotto la pioggia, era arrivata fino al tempio dove lavorava la signorina Mizuki, la sua insegnante.
Avrebbe fatto meglio a cambiare strada, ma non poteva fare a meno di passare da li, era qualche tempo che le sue gambe la portavano spesso da quella parte, sempre in quello stupido posto per la stessa stupida ragione, in quel luogo misterioso aveva catturato due delle sue carte; ma li era successa anche un’altra cosa molto importante: in quel posto Shaoran si era dichiarato.
Si sentì chiamare ancora, ma questa volta era Kerochan.
-Sakura sta piovendo! Torna a casa ti prego!
-NO! VATTENE NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!!!
-Me ne vado tranquilla!
Si voltò ma prima di volare via le chiese
-Quell’orsetto, è un regalo di Shaoran, vero?
Sakura fece cenno di si con la testa e Kerochan se ne andò. C’era una persona che aveva visto mentre cercava Sakura, doveva trovare Shaoran e dirgli dov’era la ragazza. Lui sicuramente l’avrebbe convinta a tornare a casa.
Sakura si avvicinò al ciliegio e vi posò una mano sopra, all’improvviso alcuni rami spuntarono dal terreno e le tirarono dentro un vortice d’acqua apparso dal nulla. Sakura si sentiva soffocare, fortunatamente era riuscita a prendere una boccata d’aria prima di essere inghiottita nella morsa d’acqua ma non sarebbe riuscita a resistere per molto, aprì gli occhi a fatica e si vide d’avanti la sagoma minacciosa della carta dall’acqua. Un ramo le sfrecciò d’avanti graffiandole la spalla, poi le strinse il collo facendole perdere tutta l’aria che aveva in bocca, si dimenava ma essendo sott’acqua non poteva urlare e comunque nessuno la avrebbe sentita, il tempio era deserto. Sakura stava per perdere i sensi quando qualcosa tagliò i rami che la tenevano intrappolata e anche l’acqua sparì di colpo. Prima che cadesse per terra Shaoran la prese al volo, Kerochan l’aveva visto poco prima di trovare Sakura ed aveva capito che solo lui poteva aiutarla.
Shaoran sembrava molto preoccupato, si inginocchiò per terra, Sakura era fradicia ed aveva perso i sensi, provò a svegliarla.
-Sakura, Sakura, dai svegliati ti prego.
Sakura aprì gli occhi a fatica, le era salita la febbre e tremava.
-Sakura, come stai.
-Ora bene, voglio dire, meglio di quando eri ad Hong Kong. Non stava poi tanto bene visto che non riusciva neanche a reggersi in piedi, il ragazzo si tolse il cappotto e glielo mise addosso. Poi caricò Sakura sulle spalle e sussurrò.
-Ora ti riporto a casa stupida.
Ma Sakura si era già addormentata ed aveva anche un sorriso sereno stampato in faccia, cosa che da un po’ non succedeva. Shaoran raccolse l’orsacchiotto da terra e si diresse verso casa di Sakura.
Quando arrivò a casa tutti furono più sollevati, Sakura aveva la febbre è vero, era fradicia e tremava, ma almeno sorrideva, e quella notte non fece incubi, ma dormì tranquillamente, anche se la mattina dopo il fatto di avere incontrato Shaoran le sembrò solo un sogno.

   
 
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