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Autore: Ella ago 98    05/12/2012    1 recensioni
La storia di una ragazza di media borghesia che scoprirà che cos'è l'amore vero. :)
SpErO vI pIaCcIa! =D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Questo capitolo è corto scusatemi li farò più lunghi appena riesco :D spero vi piaccia! BuOnA LeTtUrA!!! =D

La carta era ruvida al tatto. I bordi erano frastagliati. Sul retro c’era stampato una parte di un qualche libro, non la riconosi. Lo rigirai tra le dita. Decisi di leggerlo. In bella grafia c’era scritto :”Scusa se sono sparito prima, non volevo farti passare dei problemi con il mio Padrone.” La ‘p’ maiuscola mi faceva capire che provava molta dedizione verso Matthew, o almeno credo. Aprii la porta non c’era più nessuno. Sparito, di nuovo. Dalle scale vidi spuntare Josefine. Oh,la mia cara Josefine.
-Signorina Elisa,gli ospiti si fermeranno anche a cena.
-Ok,Josefine.
-Inoltre …- la sua voce era timorosa. - … inoltre vostra madre mi ha detto di dirti che oggi andrete a vedere per l’abito.
-Josefine,dammi una mano a vestirmi per favore.
La balia entrò in camera,si diresse verso lo stipo.
-Quale preferisce indossare oggi?
-Quello rosa.
La piccola balia si avvicinò a me e mi mise il bustino. Poi mi fece indossare il vestito. Niente di particolare. Semplice tessuto rosa con del pizzo rosa più chiaro cucito sopra.
Mi slegai i capelli e mi tolsi il gioiello indiano. I lunghi capelli si liberarono in un turbinio di ricci. Presi un laccio e li costrinsi a stare stretti e raccolti in uno chignon.
Scesi al piano inferiore,andai nel salottino. Come la mattina c’erano il marito di mia madre e Alfred che parlavano di soldi. Mia madre si alzò e mi venne in contro. Nello stesso istante si alzò anche Marianne. Non sapevo il perché, presumi che dovesse andare in bagno.
-Elisa,il vestito è sopra. – la voce squillante di Marianne era fastidiosa,penetrava nelle orecchie e non usciva più.
-Madre? – la mia voce aveva una nota interrogativa e il mio viso anche,pareva che qualcuno ci aveva disegnato un grosso punto interrogativo sopra.
-Dai saliamo. – la voce calda di mia madre tolse quella odiosa di Marianne dalla testa.
Salimmo tutte e tre insieme. Sopra il letto di mia madre e di suo marito giaceva immobile un grosso abito bianco. Me lo fecero indossare,più che odioso. Le spalline enormi mi facevano sembrare un enorme pezzo di carta stropicciato. In quel momento sperai che stessero scherzando ma a quanto pareva non era così.
-Wow,figlia mia,questo vestito ti sta d’incanto. – la sua meraviglia era falsa,decisamente, per me che la conoscevo,ma Marianne ci cascò.
-Sì! E’ proprio vero. Sei stupenda con quest’abito,peccato che tiri un po’ sul petto,forse .. devi dimagrire.
-Cosa? Elisa e già magrissima,solo che questo vestito è fatto per una ragazza senza seno,non per una come lei.
Come me? Cosa avevo io di strano? Beh, un seno piuttosto abbondante,ma niente di più. Continuarono a litigare. Io mi sfilai le maniche  poi mi tolsi il vestito. Mi rimisi il vestito che avevo prima e uscii dalla porta. In un angolo più oscuro c’era il servo di Matthew che leggeva un libro che mi sembrava familiare. Lo guardai. Mi avvicinai.
-Ti piace leggere?
-Sì,a lei? – la sua voce faceva sembrare così roca la mia,che nervoso,lui con una voce stupenda e io? Con una voce schifosa.
-A me molto,ti porto a vedere una cosa. – Gli feci un sorriso e lo presi per mano. Lo tirai via dal suo covo buio. Lo trascinai su per le scale fino ad arrivare nella mio magico mondo,la mia amata libreria.
-E’ un po’ troppo illuminata.
-Se vuoi chiudo le finestre.- entrai e chiusi tutte le finestre,tirai le pesanti tende rosse e la stanza un tempo piena di luce ora era in penombra. Lui fece un lungo passo e si affianco nel posto più buio di tutti.
-Hai paura di me?
-No signorina.
-E allora perché ti nascondi da me?
-Preferisco l’ombra alla luce.
-Ti capisco . – non capivo il perché in realtà,ma non volevo sembrare una di quelle ragazzine viziate che hanno tutto dalla vita.
-Elisa? – la vocina stridula di Marianne mi chiamò.
-Arrivo. – urlai a lei. – Leggi ciò che vuoi. – sussurrai al servo di Matthew.
Mi precipitai giù dalle scale e raggiunsi le due donne.
-Scusate ero andata a posare un libro. – era l’unica scusa che mi era venuta in mente.
Marianne iniziò a scendere,Matthew,Alfred e il servo di Matthew la aspettavano alla porta. Come era possibile che era già sceso,come aveva fatto?
Scesi anch’io.
-Scusate ma non possiamo fermarci per cena,devo andare a fare degli affari.
-State tranquilli. – aveva risposto il marito di mia madre.
Ci congedammo e uscirono di casa. Prima di andare via il servo di Matthew notò la mia faccia confusa, il suo occhiolino mi confuse solo di più.
 
  
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