Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: Winry977    05/12/2012    1 recensioni
Incontri inevitabili, quelli scritti dal destino. Io la prima volta che ascoltai Fallen Angel ne rimasi rapita. E cosa ne potevo sapere che il mio primo concerto della mia band preferita mi avrebbe stravolto la vita? Posso solo concludere... che era destino.
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai sono passate due settimane da quando i Black Veil Brides si sono stabiliti a casa di Marc. Più precisamente stanno nell'appartamento accanto al nostro da sedici giorni contati. Dato che siamo a metà mese, per “coronarlo” -come ha detto Kaylah- abbiamo deciso di organizzare una cena a casa di Marc stesso. Si sono addirittura offerti di cucinare CC e Jake.

Mentre ci prepariamo, io e Kaylah parliamo da una stanza all'altra commentando quanto fossimo felici di quella cenetta amichevole, con un sottofondo musicale di una certa band.

-Beh, alla fine noi abbiamo solo proposto l'idea! Stanno facendo tutto loro!- le urlo dalla mia camera mentre butto una serie di vestiti sul letto e li studio attentamente.

-Già!- mi risponde dalla sua stanza. -Sembra che ci abbiano invitati loro e che abbiano proposto tutto loro! Eh, ma voglio i diritti di autore! Nessuno può rubarmi le idee!- disse ironicamente. Restiamo in silenzio in ascolto della musica proveniente dallo stereo, finché lei non mi chiama con tono quasi disperato. -Raaaaaaaaaaaaaaaain!! Aiutamiiii!

Mi accorro nella sua stanza e trovo un disordine peggiore di quello che abbiamo trovato nella casa accanto qualche giorno prima. Lei fa avanti e indietro semi nuda fissando accigliata il letto ricoperto di vestiti e mangiandosi le unghie. -Non so come vestirmi!- esclama.

Sospiro. -Quanti problemi che ti fai, Kay! Hai più vestiti di me e non sai cosa metterti?

-Esatto!

-Kay, non andiamo ad una cena di lavoro o con chissà quale celebrità...- lei inarca un sopracciglio. -Beh, si, in effetti è vero... ma che ti aspetti? Che ci siano i camerieri, lo champagne e che loro siano in Frac? Forza, mettiti qualcosa di fico, e andiamo! Non hai neanche un'idea?- scuote la testa, ed io comincio a proporle abbinamenti su abbinamenti finché non riesco a convincerla: gonna di jeans lunga fino metà coscia, pantacollant neri fino il ginocchio, converse nere, t-shirt monospalla a strisce nere e viola. E' bellissima. La lascio nella sua camera a truccarsi, mentre io volo a decidere cosa indossare. Opto per una canottiera leopardata lunga fin sotto l'inguine, dei pantacollant neri e le solite converse scafazzate ma non troppo. -Forse le spalle sono troppo scoperte...- mormoro guardandomi allo specchio. Frugo nei cassetti e trovo un coprispalle che mi sta giusto giusto. Un velo di matita sugli occhi e sono pronta.

-Kay! Sei pronta?- la chiamo dalla mia stanza mentre cerco il cellulare e le sigarette per Ashley, che sarà sicuramente a secco.

-Un minuto! Mi sto rimettendo il trucco per la milleduecentesima volta!

Sospiro divertita, all'idea di come le possano tremare le mani mentre si mette l'eyeliner.

Dopo un quarto d'ora siamo finalmente pronte e sull'uscio di casa. Guardo l'orologio appeso alla parete. -Meno male che ci siamo cominciate a preparare due ore fa! Siamo pure in anticipo ora! Mancano dieci minuti! Già che ci siamo, Kay, mi spieghi una cosa, mentre cerco le chiavi di casa?

-Si, dimmi pure.- mi sorride lei.

-Tu... ti “trattieni” molto in presenza dei ragazzi, o sbaglio?

Mi giro a guardarla mentre frugo nello zaino buttato a terra. E' rossa in volto, ma accenna ad un sì.

-E' per via dei ragazzi? Lo so che in fondo sei sempre stata cotta di loro tanto quanto me! Specialmente per Jake! Giusto?- E' rossa quanto il suo stesso sangue, e continua ad accennare degli assensi a quello che dico. Poi finalmente si decide a parlare, nello stesso momento in cui realizzo che le mie chiavi non si trovano nello zaino, e ci spostiamo in camera mia a cercare la borsa, seppellita dai vestiti.

-Si, ho sempre avuto una cotta per Jake, e ora che ci posso avere a che fare... beh, da una parte... insomma! Io amo Marc, ma Jake... oh uffa!- balbetta. E' visibilmente in imbarazzo. Mi avvicino a lei, smettendo di buttare i vestiti all'aria. La abbraccio, lasciandola interdetta.

-Ti capisco, Kay. Fai quello che ti senti di fare. In ogni caso, Jake per ora non va da nessuna parte, quindi hai tutto il tempo per capire cosa provi per lui e per Marc.- lei ricambiò l'abbraccio, e mi aiutò a frugare tra i vestiti. Troviamo la borsa, e con essa le stracercate chiavi.

Usciamo di casa che mancano pochi minuti all'ora dell'appuntamento, ma prima di bussare sentiamo un forte rumore provenire dall'interno della casa. Come di piatti frantumati.

-Andy! Per l'amor di Dio! Basta, non mettere più mani in cucina! Siediti da qualche parte e stattene buono buono a rigirarti i pollici! Stasera sei proprio negato per tutto!- esclama il batterista dall'altra parte della porta. Volgo uno sguardo mezzo divertito a Kaylah che mi ricambia con una punta di perplessità. Bussiamo e nel giro di pochi secondi Ashley ci apre, ed io gli metto davanti il naso il pacchetto di sigarette.

-Tu devi essere veggente, come fai a sapere ogni volta che mi finiscono le sigarette?

-Tutta questione di istinti, mio caro... e di udito...- ridacchio, entrando con Kaylah.

Jinxx ci si para davanti allegro e con un'espressione di stupore sul viso. -Ragazze, ma siete strafighe stasera! Wow! Dai, accomodatevi!

 

A tavola parlottiamo del più e del meno, e, affrontando il mio problema col fatidico stalker, Andy mi fa una proposta.

-Che ne dici se ti vengo a prendere sempre io al lavoro? Tanto sono in vacanza e non ho nulla da fare attualmente. Ti va?- mi sorride. Mi sembra di volare.

-Uh.. ehm... si, ok, va bene, certo.- a volte mi chiedo quanto sia ricco il mio vocabolario.

Quando io e Kay salutiamo dando la buona notte ai ragazzi e chiudendoci la porta alle spalle, lei mi fissa con uno strano sorriso in faccia. Quasi malizioso.

-Che c'è?- le chiedo corrugata.

-Sapessi cosa ho notato, stasera.- ridacchia maliziosamente.

-Cosa?- le chiedo con insistenza.

-Mah... c'era una certa persona... che ti fissava in un certo modo...- si portò un dito sul mento e con gesto teatrale mimò una persona che pensava, guardando lateralmente verso l'alto.

-Ma chi?- chiedo di nuovo.

-Andy, Rain. Andy ti fissava!- risponde lei con un pizzico di eccitazione.

-E non è mai stata una cosa casuale! Ad un certo punto si era proprio impallato! E quando si è accorto che io lo avevo notate mi ha fatto pure cenno di lasciare perdere o una cosa del genere! Dai, che qui ci nasce qualcosa!!- quasi quasi salta. Effettivamente dovrei saltare io, ma non riesco ancora a crederci, né a capacitarmi della cosa.

-Mah... secondo me è capitato e basta. Non vedo perché si dovrebbe interessare di una come me.

Lei si ferma, mi guarda e inarca un sopracciglio. -Vieni con me.- mi prende per un braccio e mi trascina in camera mia, davanti il mio specchio.

-Che cosa vedi?-

-Una bella ragazza dietro di me, che arrossisce facilmente e molto simpatica. Poi una “cosa” davanti a lei, con una marea di problemi e il complesso dell'affrontare il mondo.- dissi con aria vaga.

-Scema! Sei una ragazza molto bella, Rain. Renditene conto, dannazione! Non vedo perché non dovresti avere gli occhi di Andy addosso. Sai che facciamo? Una scommessa. Se lui ti da un bacio prima di partire vinco io. Ci stai?- mi porge una mano.

-Ok, tanto la vinco io.- gliela stringo.

  
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