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Autore: Faffina    05/12/2012    4 recensioni
Una piccola raccolta di missing moments sulla storia di Alec e Magnus. Tutto ciò che la Clare ha tralasciato di raccontare.
Quando si separarono lo sguardo di Magnus aveva ritrovato lo scintillio abituale, il suo sorriso balenò nella penombra per un attimo, prima di scendere sul collo del cacciatore. - Magnus? - Alec sussultò stupito, ma non oppose resistenza.
Lo stregone si raddrizzò, contemplando la sua opera, una chiazza più scura spiccava ora sulla pelle pallida.
- Non sei l'unico che può lasciare dei marchi, giovane Nephilim. - gli rispose sorridendo.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti pazzi per i Malec <3'
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Questo spezzone si svolge prima dell'inizio della saga, Alec ha 16 anni, e non ha mai rivelato a nessuno di essere gay.

 
Isabelle stava rientrando nella sua stanza, di ritorno dalla cucina dove era scesa a prendere un bicchiere d'acqua, quando si accorse della luce che filtrava da sotto la porta del fratello. Era notte fonda, Alec avrebbe dovuto dormire, a meno che non stesse male. Accostò l'orecchio alla porta prima di bussare delicatamente, ricevuto l'invito ad entrare aprì la porta quel tanto che bastava per scivolare dentro e la richiuse dietro di sé senza fare rumore. Alec era seduto alla scrivania, quasi troppo piccola per lui ormai, che a sedici anni aveva già l'altezza di un adulto ma, in quel momento, l'espressione vulnerabile di un bambino.
- Izzy, stai bene, qualcosa non va? - chiese subito quando la vide, alzandosi per andarle incontro.
- Io sto bene, ma non si può dire lo stesso di te. Ho visto la tua luce accesa passando nel corridoio. - Isabelle squadrò il fratello, notando subito gli occhi arrossati come se avesse pianto, ma non indagò per non metterlo in imbarazzo. Sapeva che Alec non amava parlare di sé, e se qualcosa non andava tendeva a tenersi tutto dentro. Isabelle era convinta che lo facesse per proteggerla. Ma in quel momento era lui ad aver bisogno di lei, glielo leggeva negli occhi. Il suo viso era stanco, e i capelli scompigliati come se vi avesse passato più e più volte le dita.
- E' tutto ok, Iz. Non riuscivo a dormire e così mi sono alzato - rispose mesto, ed anche il tono tradiva la sua tristezza.
- Diciamo che non ci hai nemmeno provato - ribatté la sorella indicando il letto intatto con un sorrisino - Non sei mai stato bravo a mentire. -
Alec ricambiò il sorriso sollevando di pochi millimetri gli angoli della bocca, ma gli occhi chiari rimasero adombrati. Si lasciò cadere stancamente sul letto e tirò a sé le lunghe gambe, abbracciandosi le ginocchia.
Per almeno un minuto rimase in silenzio, distogliendo lo sguardo da quello della sorella. Isabelle attese, guardando il suo pomo d'adamo andare su e giù, in preda al nervosismo. Aprì e richiuse più volte la bocca, indeciso, e alla fine parlò.
- Hai mai avuto l'impressione di essere sbagliata? Di essere nata con qualcosa che non va? Qualcosa che se i nostri genitori sapessero, li porterebbe ad odiarti, a sbarazzarsi di te. - Alec ansimava, . -Loro amano un figlio che non esiste, perché non sanno la verità, amerebbero allo stesso modo se la sapessero? - il suo sguardo si fermò su Isabelle immobile al centro della stanza.
- Stai parlando di te? - la ragazza attraversò la stanza e si sedette sul letto. Le loro mani si sfioravano appena, ma nessuno dei due fece niente.
Alec non ebbe bisogno di rispondere, l'espressione del suo volto non lasciava spazio a dubbi.
Sentì le braccia della sorella circondarlo, sottili ma forti, e attirarlo in un abbraccio profumato di vaniglia. - Alec, io ti vorrò sempre bene, qualunque cosa tu mi dica non potrà mai farmi cambiare idea. - le parole sussurrate da Isabelle ebbero il potere di smuovergli qualcosa dentro. Un dolore che aveva accumulato da anni ed anni, ora premeva per uscire. Gli occhi bruciavano come se avesse fissato la luce troppo intensamente, e la gola gli si era stretta talmente tanto che dubitava di riuscire a parlare. Non era mai andato così vicino a dire la verità con nessuno.
- Io sono... Io sono gay. - mormorò Alec quasi a se stesso, come svuotato da ogni energia. Era la prima volta che lo diceva davanti a qualcuno, e non sapeva se la cosa lo facesse stare meglio o peggio.
Izzy si scostò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi. In qualche modo la rivelazione non la sorprese. Era la persona che, insieme a Jace, passava più tempo con lui, lo conosceva bene quanto conosceva se stessa. Le passarono sotto gli occhi delle immagini, come diapositive, e i gesti di suo fratello, i silenzi, le espressioni si unirono a formare un quadro che ora aveva un senso.
- Sei sempre mio fratello. Non vedo perché dovrebbe cambiare il modo in cui ti voglio bene. Questo non fa di te una persona diversa da quella che amo. -
- Ma non è solo questo, è che... Io... - Alec tentennò, le parole non ne volevano sapere di uscire nonostante se le fosse ripetute più e più volte nel buio della sua stanza.
- E' che sei innamorato di Jace. - terminò Isabelle. Sentì il fratello trarre un brusco respiro, come se l'avesse preso a schiaffi.
- Io non... - Alec impallidì prima di nascondere il volto tra le mani – E' così evidente? - gemette.
Isabelle gli posò una mano sulla spalla tentando di tranquillizzarlo, sotto le sue dita i muscoli erano contratti - No, non lo sa nessuno. -
- Mi prometti di non dirlo a nessuno? Soprattutto a Jace. Non riuscirei più a guardarlo negli occhi - l'espressione di Alec era implorante, e scatenò nella sorella l'istinto di protezione che ogni tanto provava guardando il fratello maggiore. Sarebbe stata pronta ad uccidere chiunque avesse anche solo tentato di fargli del male.
Gli passò una mano tra i capelli neri, mobidi e lisci, così simili ai suoi e sorrise - Te lo prometto. -

 

* Angolo dell'autrice *

Era un po' che mi chiedevo come fosse andato questo momento.. L'outing di Alec con sua sorella.. L'unica persona che già dall'inizio sapeva tutto... Mi fa una tenerezza Alec che fino ai 16 anni ha dovuto convivere da solo con questo peso credendo che se l'avesse saputo qualcuno sarebbe stato buttato fuori dal conclave *.* Sarà anche un coraggioso guerriero scaccia demoni, ma a volte è così..... così...così Alec! *.* Basta, sembra che mi paghino per fargli pubblicità :)
Grazie 1000 a chi ha letto anche questo spezzone, lo so, non c'è Magnus (che peccato!) ma prometto che mi farò perdonare con il prossimo capitolo :D
E poi ho in programma una ff a rating rosso, rosso come le guance di Alec se sapesse cosa ho in serbo per lui :) E quindi non vi resta che pazientare!
Grazie a chi segue, recensisce, ricorda e preferisce...
Alla prossima!

Faf

   
 
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