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Autore: _Willenna_    05/12/2012    3 recensioni
“Lilo, guarda la telecamera!” – “Tesoro di papà?! Sorridi!” – “Guarda che bella la mamma”- “Avanti Liam, leva quella cosa. E’ stressante già vederla a lavoro, figuriamoci a casa!” – “Che brontolona.”
Questa è l’ultima cosa dolce che disse Liam ad Alexadra, prima del divorzio.
Lei è Alexandra Potter, regista che ama il suo lavoro e madra di Lilo, sua figlia di cinque anni.
Il suo ex Marito è Liam Payne, uno dei cinque componenti dei One Direction.
L'ha lasciata lui per un’altra, un’altra che a quanto pare è una sua ex: Danielle.
Ma se arrivasse lui? Se arrivasse e la salvasse da tutto ciò che è reale?
Lui, il riccio spensierato e donnaiolo non è altro che un dolce ragazzo dagli occhi verdi.
Leggete se volete scoprire di più :D
#Titolo preso dalla colonna sonora di "Madagascar 2", capolavoro del compositore Hans Zimmer e Will I.Am.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo lo dedico ad Anastasya, nome sia della mia ispirazione (leggete in fondo), che della mia compagna di classe nonchè amica RUSSA che legge e commenta i capitoli, grazie.

Erano quasi due settimane che i due piccioncini si vedevano all’insaputa degli amici del ragazzo, ma la cosa non disturbava nessuno.
Alexandra, distesa sulla sedia girevole del suo ufficio, spulciava tra le notizie “scandalo” che in quel momento facevano parlare; grazie a dio, nessuno ma proprio nessuno sospettava, quindi due erano le opzioni possibili; o i paparazzi si erano rincretiniti tutto d’un colpo, o Harry li aveva minacciati con i suoi potenti muscoli, ma la prima era più probabile, anche se ad Alex piaceva pensare che la loro notizia non usciva allo scoperto, grazie ai bellissimi e perfetti legamenti di tessuto del suo potente fidanzato.
Fidanzato…suonava così strano, anche solo pensarlo.
Loro non lo erano, ma in fondo, Alex aspettava solo questo.
Mentre scorreva con il mouse sulla schermata ricca di gossip, le cadde l’occhio s’una notizia che la riguardava: “La sorella di Alexandra Potter, famosa regista italiana ed ex-moglie del cantante dei One Direction Liam Payne, arriva all’aeroporto di Gatwick in compagnia della famiglia, forse per fare una visita alla sorellona. Chi lo sa, se proprio in questo momento non si stiano prendendo un bel the, nella Londra moderna?”
Alexandra si limitò a leggere solo il titolo dell’articolo, perché, subito dopo, il suo assistente Dorian le porgeva un i-phone e gesticolava in una lingua incomprensibile.
La ragazza, afferrato il telefono, mimò un’aria felice e spensierata, ma dall’altra parte la voce della madre e della sorella coprivano quella disperata del padre, che gridava per strappare alla mora, informazioni su dove abitasse.

Due ore dopo, tutta la famiglia di ‘Alexandra Potter’ era riunita nel salone della ragazza e dopo saluti, baci, abbracci e anche torture alla piccola Lilo, che rimaneva ormai quasi impassibile ai pizzicotti della zia, la madre spiegò il perché della loro visita: “ Allora, amore lo so che dovevamo avvertire, ma ci mancavi tanto e visto che, grazie alla tua smisurata ricchezza” –“Annalisa, per favore..” –la riprese il padre –“ Si, scusa. Beatrice, io e tuo padre abbiamo faticato tanto nella nostra vita e non credevo che proprio nostra figlia, la nostra piccola bambina dovesse mantenere noi e quella scema di tua zia! Sono, anzi, siamo orgogliosi di te e se sei d’accordo, volevamo ufficialmente invitarti a visitare la nostra nuova casa in montagna. Sappiamo che sei sempre molto occupata, ma quella casa l’hai pagata tu…è tua, dopotutto. Che ne dici di venire a passare una settimana di ferie con la tua famiglia?”
La ragazza non sapeva cosa dire.
Non si vedevano spesso e anche se non amava le effusioni, il suo buon senso la fece correre in braccio alla madre, che felice di stringerla, si fece scappare qualche lacrima. La ragazza, una volta staccata non ci pensò due volte ad allargare l’abbraccio a tutti i componenti della famiglia Sarastemi.

Erano le 16.00 e l’intera famiglia della ragazza, lei compresa, se ne stava sbadacchiata sul divano a guardare un film, fin quando il campanello suonò e la mora, se pur con svogliatezza, si diresse ad aprire, ma non avrebbe dovuto farlo. Un bel ragazzo sulla trentina, dai ricci capelli e dagli occhi verdi, si fiondò sulle sue labbra, senza nemmeno accorgersi che la ragazza non era sola; quando, però, lo fece il suo imbarazzo era tale che le guance da bianchicce presero un colorito rosso peperone. “Questo è Harry, non ricordo se ve l’ho mai presentato, ma…beh è lui” –disse la mora, stringendo i denti ed imitando un falso sorriso, il quale si stampò anche sul volto del riccio –“Zio Hazzaaaaaa!” –ululò Lilo, ancora sulle gambe di Alice, la sorella di Alex. “Lilo! Oh ehm…signori, che piacere rivedervi. IO, mi ricordo di essermi presentato un…sei anni fa” –sibilò Harry, guardando prima Alex con aria torva e poi i genitori della ragazza che intanto si erano avvicinati –“Oh, è un piacere rivederti, giovanotto” –esclamò il padre, squadrandolo –“ Oh, Harry caro*, come potrei scordarmi di questi bellissimi occhi! Eri un bel ragazzo all’ora e lo sei anche adesso” –cigolò la madre, abbracciandolo e baciandogli le guance. Italiani, sempre così espansivi.
Harry rimase a cena e in quell’occasione, la mora poté dire alla famiglia di lei e del ragazzo; la madre, entusiasta, invitò anche Harry nella casa in montagna, e lui accettò senza esitare. L’unico problema che sorgeva era quale scusa inventare per Harry, ma soprattutto per Lilo ed Alex, visto che Liam era sempre più morboso in quel periodo.

“Ma ci pensi? Io e te, in Italia a scambiarci parole dolci, sotto le coperte in una casetta isolata nelle Alpi. Mio dio, Alex…sarà bellissimo” –sussurrò Harry, abbracciando la mora, che ormai sveglia alle 2.00 del mattino, sorrideva –“Wow…non ti facevo così romantico, mi sa che devo proprio ricredermi, riccio” –disse lei, iniziando a dargli baci casti sulle labbra, che furono interrotti dalle urla di Lilo, la quale entrava nella stanza: “Mamma ho avuto paura! C’era questo pagliaccio che usciva dall’armadio e voleva farti male! Mamma, voleva fare male anche a zio Harry!” –“Tesoro, non ti preoccupare, ora…” –“ora ti infili qui sotto con noi, piccola, e vedrai che passa tutto”- disse stoppandola, Harry, il quale fece posto alla piccola che gli si accoccolò vicino. Alexandra, strabiliata e compiaciuta mimò un ‘Ti amo’ per poi chiudere gli occhi e sentire la mano di Harry posarsi sulla sua.

“Allora, Dorian, hai capito tutto? Non c’è molto da fare, dato che Riley ha la mononucleosi e come sai, è la migliore nel truccare. Io sono la regista, perciò se torno e so che avete girato ANCHE solo una e dico una scena in più, vi strappo le interiora e le frullo insieme alle mie aspirine, chiaro?” –sibilò la mora, fissando il suo assistente spaventato, poco prima della partenza. “Ma c-certo, signora Potter” –balbettò lui, indietreggiando.
La ragazza lo guardò per qualche secondo e poi gridò un: “Abbracciami, dai!”- e lo strinse a se.
Il ragazzo rimase impietrito e una volto sciolto l’abbraccio, la ragazza montò in macchina e partì.
Dorian, il suo assistente, rimase fermo per qualche minuto, fuori dallo studio a contemplare qui primi momenti di ferie pagate, che si sarebbero protratti per una lunga e gioiosa settimana. “Chissà cosa si è sniffata quella pazza, per averci fatto un tale regalo”- pensò tra se e sé, il poveretto.

Harry Styles correva in giro per la sua stanza da letto, afferrando pile*, tute, jeans e scarponi da sci contemporaneamente.
Era talmente elettrizzato di passare un’intera settimana con la ragazza dai tacchi a spillo, che aveva fatto e disfatto la valigia una decina di volte. Era la sua occasione per riscattarsi, la sua occasione per far vedere che non solo era un bravo zio, ma anche un bravo…compagno.
Era strano definirsi così, non gli piaceva.
Lo avrebbe fatto.
Gliel’avrebbe chiesto, si! Era pronto e anche se si frequentavano da poco, il loro amore era imparagonabile.
Prese tutto quello che serviva, mise tutto in valigia e sorridendo si distese sul letto, osservando una scatolina rossa sul comodino.
Ripensava a come la loro prima uscita fosse stato un disastro e a come il loro primo incontro non era dovuto al fatto di un’attrazione fisica, ma solo da un semplice piacere.
Ebbene, il ragazzo non si era innamorato di lei a prima vista, aveva deciso di rallegrarle il compleanno perché Liam, ammorbava di fandonie la vita del gruppo.
Fandonie orribili che la riguardavano e che Harry, animo buono, non rispettava.
Quella semplice cortesia, fatta nei suoi confronti , si era trasformata in meno di tre giorni, in una storia di attrazione mentale, di magia tra baci scambiati sotto le coperte e carezze.
Le carezze più dolci che una donna gli avesse mai riservato; ed ora lei era solo sua.

Lilo, legata al sedile dell’aereo, si dimenava vivamente, attirando le attenzioni delle hostess; Harry, cercava di mantenerla calma e di sostenere una conversazione con i genitori di Alexandra: -“Allora, come vi è sembrata Londra in questi giorni?”- “Una vera favola. Devi sapere Harry, che io conosco Londra come le mie tasche e girarla conoscendo esattamente dove devi andare è afrodisiaco. Un turista che si orienta perfettamente si vede solo nei film, ma io sono l’eccezione che conferma la regola” –disse, Massimiliano, il padre, specificando puntigliosamente le ultime parole –“ Ora capisci da chi Bea- cioè Alexandra ha preso la sua modestia” –contestò la madre, ridendo e trascinando con se anche Harry.

“Avanti, Alexandra! Questo non era pattuito dal giudice, non puoi portarla da una nazione all’altra senza un permesso.” –diceva Liam al telefono con la mora, che di tutta risposta gli sputò un: “Non vorrai mica fare la spia, Liam. Sei un trentenne che, dopo una qualche possibile droga, vuole trascorrere più tempo possibile con la figlia” –“Stai calma, per la miseria! A differenza tua, io, non sono così o devo forse ricordarti l’estate 2018?” –“Liam ti rendi conto che mi avevi portato via la bambina senza neanche avvisarmi? Non ti avrei mai negato di vederla, ma non mi hai avvisato. E’ normale che io abbia chiamato la polizia” –“Tu volevi portarmela via! Tu…sei così meschina” –“Liam, vai a farti fottere”- e detto questo, chiuse la chiamata, con un sonoro e poco gradito sbuffo. Due ore dopo, la famiglia Sarastemi , Harry e Lilo erano nella limousine, la quale li avrebbe trasportati fino all’inizio del piccolo paese in cui, la famiglia, aveva comprato casa. Un paese talmente piccolo ed isolato, che per salire la montagna che lo circondava, bisognava prendere appositi mezzi, come funivie e jeep (dotati di catene). Era il posto perfetto per due celebrità in fuga d’amore, con un piccolo inconveniente: una delle due, si era portata dietro la famiglia. 

 

*1------> Citazione presa da Harry Potter (Ya, sono una fan, ma probabilmente non vi frega niente)
*2------>pile= PAIL (per chi non l'avesse capito) sono i maglioncioni che si usano in montagna, avete presente? Quelli che si mettono sotto la tuta da sci é_é

#Mi è presa a scrivere, perciò posterò più capitoli il prima possibile, dato che, Anastasya (la mia ispirazione) è tornata come il ciclo, IMPROVVISAMENTE.
Spero vi piaccia e mi scuso per la lunghezza, il prossimo sarà più lungo! Allora, vi piace? Che ne dite? Lo so che la sorella di Alex (Alice) non ha tutto questo gran che di ruola, ma aspettate qalche capitolo e vedrete :D Ringrazio le ragazze hanno recensito il capitolo precedente, purtroppo non mi ricordo i nomi e sono talmente stanca e pigra da non volerli andare a leggerli che...beh, GRAZIE RAGAZZE, di tutto cuore! Spero che oltre loro ce ne siano altre, pronte a commentare, ma non solo con recensioni Positive! Sapete, le critiche RAFFORZANO! Fatevi avanti, giovani :D

  
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