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Autore: Portos    06/12/2012    2 recensioni
Una ragazza, amori e altri disastri
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 26: Gridare al centro del mondo ti amo (seconda parte)

 

“Posso?”

“Che domande, la spiaggia è di tutti”

John prese posto accanto a Lili su un piccolo masso semi sepolto dalla sabbia e da altri sassi.

“Tanto per iniziare una conversazione” commentò John con un sorriso.

Era contento finalmente di stare solo con lei, senza che non ci fosse nessuno fra le scatole, chissà se lei era della stessa idea.

“Allora come va?”

“Bene. Scusa ma ci siamo visti tutto oggi. E tu?”

“Sto bene”

Lili guardò il lago per un po'.

“Posso dire una cosa?”

“Prego”
“Che sono fottutamente felice di aver lasciato Londra, per aver voluto seguire il ragazzo, il mio ragazzo” disse Lili, senza guardare John negli occhi.

John scoppiò a ridere. Era proprio tipico suo, esprimersi a volte in quel modo così sistematico.

“Se vuoi che io sia il tuo ragazzo dillo pure” scherzò il bassista, anche se in realtà non lo faceva affatto.

“Non ci tengo” ribatté Lili scostandosi una ciocca di capelli finitale in un occhio.
Il vento prese a scompigliarle i capelli e John desiderò passarci una mano fra essi, ma nascose l'ombra del desiderio dietro ad uno sguardo indifferente.

“Come puoi dire questo? Mi ferisci!”

Lili scosse la testa.

“Eh no, eh no anche se...”
Lili s'interruppe, prima che potesse innescare una conversazione da troppo tempo rimandata.
“Che tu stia con qualcuno o cosa...tu sei importante per me. Non mi stancherò mai di ripetere che sono felice che sia qui. Lo so che un concetto noioso...”

Non fece in tempo a dire altro, la ragazza gli diede un abbraccio scomposto anche per via della posizione scomoda, John respirò piano, mentre circondava la schiena della donna che amava di più al mondo.

“Grazie”

Il vento si agitò ancora di più.

“In tutti sensi se vuoi...” mormorò John prendendola in giro.

“No”

John fece un mesto sorriso.

Lili aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse.

Seppur di malavoglia si sciolse dall'abbraccio e dal calore del bassista che emanava.

John non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare, così le prese una mano e ne fece appoggiare il palmo sul petto all'altezza del cuore.

“Ehm...che stai facendo?”

“Niente, niente”

Dopodiché John decise di lasciar perdere altri pensieri, strinse a sé di nuovo Lili e si godette il bacio, tutte le sensazione che ne derivavano, lo stesso si poteva dire della truccatrice, anche se lei non l'avrebbe mai ammesso.

Si premette ancora di più a lei, rabbrividendo.

Le braccia, le mani si sostennero e si accarezzarono come se dovessero memorizzare ogni particolare del rispettivo amato.

Se fosse davvero successo, quali conseguenze sarebbero accadute? Pensò il bassista.

Di sicuro, non si poteva comandare l'amore o il desiderio, ma usare cautela, se no si rischiava di ferire quelli che si avevano intorno

Tuttavia né John né Lili volevano cautela in quel momento, volevano ben altro che il loro cuore agognava da tanto tempo.

Lili interruppe il bacio. Le girava la testa e il maledetto tarlo del senso di colpa scelse proprio di tormentarla.

I s'allontanarono ma rimasero ugualmente troppo vicino.

“Sai per il fatto che tu sei importante per me?”

Lili annuì.

“Il fatto che voglio essere onesto, che sei ad una delle persone a cui tengo di più, che sei la donna più pazza che conosca e quella persona sei tu Lili e io sono innamorato di te”

Lili chiuse gli occhi.

Le fece male sentirlo dire, nonostante conoscesse la risposta, nonostante volesse fare ben altro.

In altre circostanze sarebbe stata ben felice di rispondergli di sì, quindi scelse di non rispondere, nonostante lo sguardo di John che le chiedeva di rispondere alla stessa domanda.

“Sappi che volevo solo dirtelo” mormorò il bassista con una velata delusione.

“Da quanto tempo?”
“Sono anni...sai, pensavo che quel sentimento fosse sparito, ma quando sei comparsa tu mi sono incasinato davvero”

“Io...torno in albergo...” balbettò la truccatrice, non volendo più ascoltare.

John non cercò di fermarla. In fondo, perché avrebbe dovuto?

Prese un sasso e lo gettò in acqua.

 

Nota autore morto con un pugnale piantato nel cuore.

Ecco dopo 26 capitoli! Santo Cielo non ci credo ancora, evviva! Evviva! Ho scelto di farlo un po' amaro perché devo capire come condurre i giochi.

Il titolo del capitolo è un libro giapponese uscito qualche anno fa, una storia d'amore un po' strana e alquanto macabra, per i miei gusti.

Già e che mi sono letta Yukio Mishima? Che devo dire?

E va be'...

A PRESTOOOOOOOOOOOOOO! Portos, dal repartin...

Le altre storie arriveranno presto...

 


 

  
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