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Autore: littleangelinlove    24/06/2007    1 recensioni
questa storia mostra quanto sia bello trovare qualcuno che ti ami per quello che sei
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L

L’incontro del destino

 

In una città come Tokyo l’incontro con persone poco raccomandabili è all’ordine del giorno, ma  per Ryan  non era affatto così. Lui  era un ragazzo che frequentava la terza Liceo in un istituto molto rinomato e le sue giornate passavano tranquille. Era un ragazzo eccezionale nello sport e amava studiare era anche bello con lineamenti decisamente stranieri, occhi azzurri e capelli biondi, insomma si capiva subito che quel ragazzo non era originario di Tokyo.

Un giorno soleggiato di Giugno, Ryan stava tornando dalla scuola, quando svoltato l’angolo vide che due ragazzi stavano malmenando una ragazza, subito intervenne e quando riuscì a scacciare i mal’intenzionati si chinò sulla ragazza e per un attimo incrociò i suoi occhi, che erano di un verde intensissimo e subito senti un brivido alla schiena. La ragazza spaventata si alzò e incominciò a correre sparendo dietro l’angolo.

Per tre giorni non fece altro che pensare a quegl’occhi, doveva assolutamente trovarla, non sapeva come e non sapeva dove, ma doveva assolutamente incontrarla. In quell’istante sopraggiunsero gli amici del ragazzo che lo bloccarono per fare due chiacchiere:

<< Hei! Ryan come va?>> disse un ragazzo accostategli

<< tutto.. bene!>>

<< Sei sicuro? Lo sai che se hai bisogno noi ci siamo sempre?!>> disse una ragazza dai capelli neri

<< Veramente qualcosa ci sarebbe…>>

<> disse un altro loro amico

<< Ho incontrato una ragazza.. che mi ha trasmesso una sensazione che non riesco a capire>>

<< Ti sei innamorato?>> disse di nuovo la ragazza dai capelli neri

<< No non è quello, ma mi sembra di conoscerla da una vita e poi lo sai come la penso Carla!>>

<< La tua è solo paura da quando hai perso Rose!>> disse Carla

<< Comunque se riesci a trovarla presentacela il nostro incontro l’abbiamo spostato al giovedì ci vediamo al Touring Bar ok?>>

<< ok! ciao belli!>>

i ragazzi si divisero e Ryan andò verso la zona dove tre giorni fa aveva incontrato quella ragazza e come per incanto la rivide.

<< Fermati un attimo non ti voglio fare del male!?>> gli gridò, ma la ragazza per la seconda volta scappò via, ma lui la rincorse finché non arrivò ad un orfanotrofio.

Subito convinto che fosse lì dentro entrò. Una vecchia signora si rivolse a lui con un dolce sorriso dicendo:

<< Ragazzo hai bisogno di qualcosa?>>

<< Sì! Cerco una ragazza con i capelli biondi, lunghi e ondulati, con occhi verdi come due smeraldi…>>

<< Stai parlando di Lirin ti porto subito alla sua camera>>

<< Grazie!>>

Lungo la strada la signora continuava a farneticare qualcosa alludendo a questioni strane, poi Ryan gli chiese la storia della ragazza:

<< è stata abbandonata a cinque anni e non parla da quando suo fratello è morto in un incidente stradale… comunque è brava, è una delle più brave! Per i suoi servigi sono 1000 Yen>>

Quando sentì tutto ciò si fermò e capì, che la gentile vecchietta era in realtà una venditrice di ragazze. Ryan non disse niente, perché voleva liberare Lirin e così la pagò e si introdusse nella camera.

Appena la vide notò che i suoi occhi erano inespressivi, lui incominciò ad avvicinarsi e subito credendolo un cliente lei si mise in ginocchio.

<< Alzati! Senti ho intenzione di portarti via di qua c’è una finestra?>> la ragazza non credeva alle sue orecchie e con fare incredulo gli indicò una grata. Ryan si avvicinò alla finestra e subito notò che era manomessa, la staccò prese in braccio Lirin e scapparono.

La vecchia accortasi della fuga, inviò i due mal viventi dell’altra volta e subito Ryan capì che la ragazza quando venne salvata da lui stava scappando da quello schifo di posto.

Corsero per un bel po’ finché non incontrarono un poliziotto e così i due mal viventi decisero di ritirarsi.

Dopo lo scampato pericolo i due si diressero verso la casa del ragazzo, lì Lirin ebbe l’occasione di fare un bagno e di riposarsi, servita dalle cameriere, che dopo averla aiutata a vestirsi e notato quanto il suo corpo fosse segnato da cicatrici, fecero un rapporto al loro padroncino che poco dopo entrò nella stanza di lei:

<< Allora tutto bene ti piace la camera?>>

Lei non rispose, ma come gesto di gratitudine si sdraiò e appoggiò delicatamente la testa sulle gambe di lui.

Ryan tutto rosso la guardò dicendo:

<< co..c-cosa f-f-fai?>> la ragazza si raggomitolo e vedendo la sua mano avvicinarsi tremava come una foglia, ma il suo delicato viso si mutò in stupore quando quella mano, che di solito indicava per lei una punizione, quella volta le dava affetto e comprensione tramite una carezza.

<< Domani ti porterò dai miei amici vedrai che ti vorranno subito bene!>>

La stessa sera Ryan raccontò la storia a Carla e nel giro di pochi minuti si estese all’intero gruppo.

Il giorno dopo al Touring Bar Lirin venne accolta con ogni felicità. Col passare del tempo Ryan notava che negli occhi di Lirin si materializzava qualche sentimento e non erano più come quando l’aveva salvata…

Il tempo passava e Lirin diventava sempre più serena l’incontro con il gruppo di Ryan che gli aveva voluto bene fin dal principio era una presenza che stava diventando nel suo cuore, un abbraccio necessario per vivere e per la prima volta dopo la morte di suo fratello sorrideva, rideva di nuovo. Al ritorno dall’ennesimo incontro Ryan e Lirin decisero di fermarsi in un parco.

Ryan voleva mostrare il tramonto alla ragazza e mentre gli spiegava che molti poeti avevano tratto ispirazione da questo fenomeno, simbolo di romanticismo, Lirin gli mise un dito sulla bocca e gli fece notare che lo spettacolo stava iniziando.

Rimasero per molto a guardare il tramonto e poi il ragazzo si rivolse verso Lirin dicendo:

<< Sai! Con me non c’è bisogno che parli, ti capisco al volo sei una amica preziosa e non te l’ho mai detto ma ti voglio bene…>> Ryan abbassò lo sguardo e anche la ragazza fece lo stesso, ma lei poco dopo si avvicinò al ragazzo l’abbracciò da dietro e all’orecchio sussurrando disse:

<< anch’io ti voglio bene, Grazie>> poi si scostò e lasciò lì Ryan, dirigendosi verso casa. Per il ragazzo era impossibile che Lirin avesse parlato dopo tutto quel tempo, per la prima volta aveva pronunciato quelle dolcissime parole e sul suo viso  si stampò un sorriso.

La sera stessa mentre Lirin stava osservando le stelle sopra di loro, Ryan si avvicinò la guardò per un po’. Lei notando che la stava fissando disse sorridendo al ragazzo:

<< perché mi fissi così?>>

<< perché mi sono accorto che quello che provo per te non è solo amicizia,- Ryan abbassò lo sguardo e arrossendo disse- ma è amore>> la reazione della ragazza non era come quella che si aspettava lui.

<< non mi prendere in giro!>>

<< mah io non ti…>>

<> il ragazzo con rammarico gli rispose

<< Sì! anche se tu fai schifo io ti amo… e ti abbraccio! Anche se hai addosso lo schifo del mondo!>> la ragazza corse fra le sue braccia e lui la baciò teneramente. In quell’istante Lirin si sentiva abbracciata e voluta bene, non sapeva spiegarselo ma sentiva intorno a se la presenza dell’amore di suo fratello che la proteggeva dall’alto.

Da quel giorno i due si misero insieme e nel giro di pochi anni si sposarono. L’orfanotrofio da cui proveniva Lirin fu chiuso, la vecchia messa in prigione e le ragazze furono tutte adottate trovando, come Lirin qualcuno, che gli voleva bene nonostante “avessero addosso lo schifo del mondo”.

                                                                       Fine

  
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