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Autore: fliflai    06/12/2012    6 recensioni
Ecco il continuo del marmocchio problematico!
Hibari e Tsuna stanno insieme da due mesi, ma qualcuno si opporrà! Cosa succederà?
scopritelo leggendo questa storia! Naturalmente se vi va!
Per problemi con la storia ho dovuto postare nuovamente i capitoli 12 e 13 ma adesso sono disponibili
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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<< Quella pillola è perfetta >> disse Irie con convinzione.

Nella stanza calò il silenzio.

<< Come? >> disse incredulo Tsuna guardando i due con sguardo spaesato.

<< In quella pillola non c'è niente che non va. Sei proprio sicuro di averla ingoiata Sawada? >>chiese Spanner avvicinandosi al castano.

<< Si! Lo giuro! >> esclamò con gli occhi lucidi il quattordicenne.

Kyoya provò a calmarlo, e gli mise una mano sulla spalla. Tsuna gliela afferrò.

<< Io l'ho presa... mi credi Hibari-san? >> gli chiese fissandolo con occhioni da cerbiatto.

Kyoya lo fissò a sua volta e annuì.

In realtà non ne era del tutto sicuro, ma preferiva assecondare il suo ragazzo per quel momento.

E poi come poteva deluderlo se lo guardava in quel modo? Era impossibile, era troppo carino.

Spanner guardò ancora Shoichi e l'altro fece altrettanto.

<< Allora noi non possiamo fare altro, non abbiamo più niente da analizzare >> sospirò Irie.

<< Non è affatto vero >> li raggiunse la voce di Reborn.

Tutti si voltarono.

Il killer avanzò verso i ragazzi, e si sedette sul letto del suo allievo.

<< Ma perchè spunta sempre all'improvviso? >> si lamentò Dino a cui era venuto un colpo.

I due inventori guardarono l'assassino.

<< Oggi dovete esaminare altre pillole. Per la precisione sono quelle che Tsuna si è fatto dare da Giannini >> spiegò. Non andò oltre per non umiliare troppo il ragazzo, che era arrossito.

Kyoya sbuffò. Preferiva non ricordare quel periodo.

<< Ora uscite, i medici devono visitare nuovamente Tsuna >> disse categorico il bambino.

L'unico che si trattenne più a lungo fu Hibari, fermato da Tsunayoshi.

<< Non voglio! Quelli mi fanno paura! >> piagnucolò il quattordicenne stringendo la mano a Kyoya.

Il moro sospirò. In quel periodo il castano aveva paura di tutti gli uomini che avevano un età superiore ai trent'anni. Sempre che non li conoscesse da diverso tempo.

E, dopotutto, come dargli torto dopo quello che era successo?

L'aggressore si era svegliato il giorno dopo Sawada. Lo avevano immediatamente interrogato e dopo lo avevano mandato in un posto che Hibari non conosceva, e che non voleva conoscere.

Tsuna aveva visto l'uomo solo di sfuggita, scortato dagli uomini del Nono, quando era passato davanti alla sua porta, rimasta aperta. Lo aveva riconosciuto immediatamente non appena quello gli aveva sorriso. O meglio, quello non era un sorriso, ma un ghigno.

Il castano era entrato in crisi e aveva iniziato a tremare e a piangere, terrorizzato.

Si era calmato solo quando Kyoya lo aveva abbracciato, sussurrandogli che andava tutto bene.

Quindi non era affatto strano se il quattordicenne provasse paura nel dover restare da solo con i dottori.

Tuttavia era necessario, o non sarebbe mai guarito.

Alla fine optarono per chiedere a un'infermiera di assistere i medici, in modo da tranquillizzare il ragazzo.

La donna aveva sorriso al castano, dando il suo consenso.

Tsunayoshi si era rilassato immediatamente.

Se era presente una donna andava bene, lo rassicurava la presenza di una figura femminile.

 

*-*-*-*

 

Erano le quattro, Tsuna stava riposando, ma non dormendo.

Era solo, per cui poteva anche rilassarsi.

Gli faceva piacere ricevere le visite della sua Famiglia, davvero, ma era stancante dover stare dietro a quei pazzi anche in ospedale. Soprattutto se si parlava di Lambo.

Quel bambino era distruttivo per davvero. Ma alla fine Hibari aveva eliminato il problema con una sola occhiataccia.

Il castano venne strappato dai suoi pensieri quando sentì la porta della camera che si apriva.

<< Ciao Tsuna-kun! >> disse allegramente Miku.

Il ragazzo rimase pietrificato. Ma non se ne era andata?

<< S-salve signorina Higa >> ricambiò il saluto.

Lei entrò e si chiuse la porta alle spalle.

<< Allora come va Tsuna-kun? >> chiese sedendosi sul letto e accavallando le gambe.

Sawada arrossì e distolse lo sguardo dalle gambe praticamente nude della ragazza.

Lei si avvicinò, e gli accarezzò una guancia. Gli occhi erano inquietanti a parere di Tsunayoshi.

<< Ti ha ridotto proprio male quel balordo >> sussurrò Higa avvicinando il viso a quello del ragazzo.

Tsuna arretrò con il busto.

<< Non così tanto... comunque cosa ci fa qui? >> domandò guardandola negli occhi.

Magari la distraeva.

<< Ho saputo che ti avevano picchiato e quindi sono corsa qui. Ero molto preoccupata sai? >> bisbigliò all'orecchio del giovane, che desiderava solo scappare.

Miku gli mise una mano sul petto, e lui arrossì ancora di più, cercando di scansarsi.

<< Kufufu che cosa sta succedendo qui? >>.

Higa sbiancò di colpo, e si girò lentamente.

Rokudo Mukuro era davanti a loro, e stava sorridendo in modo davvero poco rassicurante.

<< N-non succede niente... ecco... >> balbettò la ragazza spaventata.

Se la ricordava ancora la casa maledetta.

<< Bene. Allora fila via >> disse minaccioso il ragazzo.

Miku eseguì.

Tsuna sospirò di sollievo.

<< Grazie Mukuro-san! >> disse con un sorriso.

L'illusionista si sedette su una sedia.

<< Troppo ingenuo... >> bisbigliò guardandolo.

Il castano lo fissò perplesso.

<< Cosa? >> domandò.

Il sedicenne fece un gesto con una mano, come per dire “lascia stare”.

Sawada non andò oltre.

Nella stanza calò il silenzio.

<< Ehm... c-cosa... come mai sei qui Mukuro-san? >> mormorò incerto il castano, cercando di superare il suo imbarazzo.

Rokudo lo fissò, poi si avvicinò.

Tsunayoshi non sembrava spaventato dalla vicinanza del ragazzo come lo era quando gli si era avvicinato Higa.

Evidentemente ci aveva fatto l'abitudine.

<< Kufufu... niente di importante. Volevo vederti >> sussurrò Kufu-chan guardandolo dritto negli occhi.

Il quattordicenne arrossì, e abbassò il capo.

Mukuro gli faceva soggezione.

Il ragazzo gli si avvicinò ancora e gli sollevò il volto con una mano.

<< Sei davvero carino.... >> sussurrò vicinissimo alle labbra di Tsuna.

Il castano sgranò gli occhi.

<< Ehm non credo... uhm poi... ti potresti allontanare? >> sussurrò Tsunayoshi in imbarazzo.

L'illusionista sorrise.

<< E perchè dovr- >> venne interrotto da un tonfa che gli passò poco sopra la testa.

Rokudo si voltò e fulminò Kyoya con lo sguardo.

<< Il tuo tempismo resta pessimo Hiba-chan... >> ringhiò arrabbiato.

Hibari stava fissando la scena con una faccia abbastanza, anzi molto, paurosa a parere di Sawada.

<< E tu resti sempre lo stesso maniaco Kufu-chan. Ora allontanati >> mormorò incazzato.

Tsuna fissò i due che si fronteggiavano. Si chiese disperato perchè certe cose non cambiavano mai.

 

*-*-*-*

 

Reborn entrò nella stanza, accompagnato da Iemitsu.

I medici stavano borbottando tra di loro, ma appena li videro smisero.

Li fecero accomodare.

<< Di cosa ci dovete parlare? >> chiese l'uomo.

Uno dei dottori si fece avanti.

<< Di suo figlio. Abbiamo effettuato tutte le analisi, e abbiamo scoperto una cosa. E... ecco.. >> disse incerto il medico.

Iemitsu si fece attento.

Che succedeva?

<< Cosa avete scoperto? >> chiese in ansia.

L'uomo parve indeciso, ma appena vide che Reborn gli stava puntando contro la sua fedele pistola decise di dire tutto.

<< E' una cosa piuttosto grave direi >>.

Quando Iemitsu la sentì sbiancò.

  
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