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Autore: Arya Davis    08/12/2012    2 recensioni
"Non puoi allontanare l'amore,
non puoi allontanare l'attrazione.
Non puoi rinunciare a lui,
non puoi rinunciare a lei.
Il passato ti distrugge,
il passato ti uccide,
ma ci sarà sempre un posto nel tuo cuore."
Contiene spoiler sulla seconda stagione.
I fatti narrati partono da dopo la 2x07 e sono tutti frutto della mia immaginazione.
[Emma/Hook]
Cosa succederà quando Hook riuscirà a venire nel mondo reale e incontrare di nuovo Emma? Ma la storia non è tutta rose e fiori, grandi minacce arrivano a Storybrooke.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3
Quel tocco in più

 

 

La mattina seguente Emma non ci mise molto ad alzarsi dal letto. In realtà non era riuscita a dormire bene, o magari fin troppo bene.

Ci aveva messo una vita ad addormentarsi, girandosi e rigirandosi sotto le lenzuola per trovare la posizione più comoda. Tutto inutile. Pensò che forse era colpa di quell'uncino che teneva sotto il cuscino se non riusciva a prendere sonno. L'aveva tolto ad Hook prima di coricarsi. Quasi se n'era scordata visto che lui l'aveva distratta con i suoi gesti.

Durante la notte si era alzata più volte, fino a prendere coraggio ed uscire dalla sua camera per andare in quella dove dormiva lui. La porta era semi-aperta e lei si era appoggiata allo stipite per osservarlo. No, per controllarlo. Così si era detta nella mente. Voleva solo vedere che fosse tutto apposto e che lui non avesse tentato di fare brutti scherzi.

Lo guardò a lungo. Dormiva serenamente e sembrava anche una brava persona in quel momento, peccato per tutti i suoi precedenti.

Da sotto le lenzuola riusciva a vedere la pelle nuda delle spalle che usciva a malapena, poi spostò lo sguardo e notò che sulla sedia poco distante dal letto c'era tutta la sua roba, pantaloni compresi.

Una vampata di calore le colorò le guance di rosso, tanto da voltarsi e correre subito di ritorno nella sua stanza, come se qualcuno potesse vederla.

Da quel momento aveva preso sonno a tratti fino a quando si era definitivamente alzata dopo il sogno fatto. Aveva cercato in tutti i modi di toglierselo dalla mente, ma invano. Sapeva che non si sarebbe dovuta alzare di notte per sgattaiolare nella stanza di Hook, ma era stato più forte di lei e non ne capiva il motivo.

Si diresse in cucina per prepararsi la colazione e distrarsi, ma il petto nudo di lui continuava ancora a riempirle la mente.

Ma che diavolo ti salta in mente? Smettila subito! Si diceva nella sua testa, ma più cercava di convincersi e più che il sogno si faceva spazio nei suoi pensieri.

Si sedette al banco della cucina e abbassò la testa tenendola tra le mani. Cercò di pensare a tutt'altro. C'era Cora che andava sconfitta e i suoi corvi, quindi doveva trovare un modo. Tutto questo iniziò a farla ragionare.

Ad un tratto, però, dall'altra parte del bancone sbucò da sotto Hook. Completamente a torso nudo e mezzo bagnato.

Oh mio Dio! Copriti subito!”, gli urlò Emma e si tappò gli occhi, “Sei nudo!”

Non sono nudo. Sotto sono coperto, ma se vuoi...”, rispose lui e le si avvicinò col viso.

Emma, anche se aveva gli occhi tappati, poteva sentire che lui era a pochi centimetri e percepiva il calore che proveniva dal corpo di lui.

Tenendo la mano sinistra ancora sugli occhi, allungò la destra per spostarlo “Allontanati subito!”, e gli toccò il viso barbuto.

Un sorriso apparve sulla bocca di Hook e lei poteva sentirlo “E togliti quel sorrisetto dalla faccia!”

Lui si spostò, ma non poté evitare di risponderle “Ti piace così tanto che lo vedi anche ad occhi chiusi.”

Emma si alzò dalla sedia e aprì le dita a fessure per vedere dove metteva i piedi. Raggiunse Hook dall'altro lato e lo spinse via, verso la camera dove aveva dormito.

Forza! Vai a metterti qualcosa. Ci sono le cose di David.”

Sicura che non vuoi vedermi di nuovo? Nemmeno un'ultima volta?”

Muoviti!”, continuò a spingerlo tenendo sempre una mano davanti gli occhi, ma comunque riusciva ad intravedere qualcosa.

Lui si voltò di scatto. Adesso era davvero a pochissimi centimetri e il petto di lui sfiorava la maglietta di lei.

Emma di scatto aveva tolto la mano e l'aveva appoggiata sul braccio di lui per mantenere le distanze, ma non l'aveva fatto. Era rimasta lì immobile come una stupida a stretto contatto con il suo corpo e guardandolo fisso negli occhi.

Ci fu un lungo momento di silenzio durante il quale ad Emma si era mozzato il fiato. Lui avvicinò ancora di più il viso, tanto che adesso ne sentiva perfettamente il respiro. Avrebbe voluto allontanarsi o spingerlo via, ma le sue gambe erano immobili e il suo corpo non ne voleva sapere di muovere un solo muscolo.

Lentamente Hook le prese il polso sinistro e lo tenne stretto perché lei non si staccasse da lui. La sua bocca si faceva sempre più vicina, ma subito prima di posarsi sulle labbra di lei, deviò raggiungendo l'orecchio destro.

Ti prometto che avrai altre occasioni.”, le sussurrò piano con voce a dir poco sexy.

Poi si staccò e, girandosi, raggiunse la stanza per cambiarsi.

 

Ma cos'è questa roba?”

Emma era rimasta ferma, immobile, ancora spiazzata da ciò che era accaduto poco prima. Aveva osservato il pirata allontanarsi di spalle mentre un brivido di piacere le attraversava la schiena e sì, ormai lo doveva ammettere, gli aveva anche guardato il sedere.

Solo la voce di lui, che sbraitava dall'altra stanza, la fece tornare alla realtà. Fece un respiro profondo e corse a raggiungerlo.

Tu questi li chiami indumenti?”, le chiese appena Emma si affacciò alla porta.

Guarda che sono molto comodi.”, cercò di avere una voce calma e rilassata. Se lui era capace di far finta che non fosse successo niente, allora poteva riuscirci anche lei.

Entrò dentro e si mise di fronte il guardaroba spostando Hook. Prese un paio di jeans, e una t-shirt grigia.

Eccoti qua.” gli porse gli indumenti che lui prese un po' stranito.

Così Emma ne approfittò per uscire di fretta e stare il meno vicino a lui.

Non rimani tesoro?”

Lei decise di non rispondergli e continuò a camminare via.

Sei una ragazza fantastica”, le urlò.

Anche nello scherzo la sua era la solita suadente voce. Dannatamente sexy.


  
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