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Autore: koopafreak    08/12/2012    2 recensioni
Una serie di episodi indipendenti l'uno dall'altro e di estensione variabile dedicati ai miei regnanti preferiti. Alcuni di essi saranno frutto della mia fantasia, altri tratti direttamente dalla serie originale e presentati attraverso gli occhi dei protagonisti. Ognuno abbraccerà sfumature diverse e mi limito ad indicare la raccolta come generale perché non mi è possibile conciliarli tutti sotto un unico genere. Forse appena un pizzico, giusto una spolverata di BowserxPeach qua e là.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach, Sorpresa
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Peach se n'era resa conto troppo tardi. Era circondata. Li vide dappertutto: sui lampadari, sugli stipiti delle porte, sulle finestre, sulle picche delle armature... Ovunque si girasse non riusciva nemmeno a contarli. Si pentì di essere uscita dalla sua stanza per quel bicchiere d'acqua. Era caduta in trappola ed il peggio era che fosse stata scoperta. La Principessa si guardò intorno tentando di localizzare movimenti loschi. L'immobilità più assoluta la scrutava a sua volta. Tese l'orecchio ed un silenzio di caccia smosse i suoi sospetti come un tornado.

Sta aspettando il primo passo falso, rifletté la fanciulla scorgendo un'ombra tradita dalla luce delle torce guizzare sulla parete. Se riuscissi a chiudermi in camera mia sarei in salvo.

Peach sentiva addosso quello sguardo famelico e, puntando tutte le sue chance sullo scatto di partenza, bevve stoicamente il suo bicchier d'acqua fino all'ultima goccia, ostentò un sospiro appagato e delicatamente l'appoggiò sul davanzale vicino. Poi, manifestando tutta la calma di cui era capace, mandò indietro i capelli con un buffetto, sollevò dolcemente l'orlo del vestito e, fingendo un secondo di controllarsi le caviglie, si precipitò in direzione dei suoi alloggi come fa una volpe braccata che cerca di raggiungere la sua tana. Scansando con la destrezza di un ninja tutte le insidie sistemate sul soffitto e sui lampadari del lungo corridoio Peach lo percorse fino alla fine mentre il rumore delle scarpette echeggiava rivelando l'immenso desiderio di non aver mai lasciato la sicurezza del suo letto e, con un esaltante senso di vittoria, la principessa svoltò l'angolo sicura di averla passata liscia. 

Il ghigno da stregatto stampato sul muso di Bowser che si ritrovò davanti dimostrò quanto vuote fossero state le sue certezze. La fanciulla evitò per un soffio di schiantarglisi sul grande torace facendo stridere i tacchi sul pavimento e la sua sorpresa fece aumentare, se ancora fosse stato possibile, la spavalderia scritta sui lineamenti del koopa.

« Siamo di fretta? » le chiese con nonshalance con una mano poggiata sulla parete. L'altra teneva sollevato tra gli artigli il centesimo di quegli infidi rametti di vischio e lei, non avendo avuto modo di schivarlo, ci era finita proprio sotto.

Peach lasciò andare il suo vestito ormai spacciata ed incrociò le braccia guardandolo storto. « Sei indefinibile. »

« Non l'ho mica inventata io questa tradizione » le rispose amabile.

« Te ne stai approfittando. »

« Come puoi dire una cosa simile? » Il suo sorriso non diminuì di un millimetro.

« E adesso cosa ti aspetti? »

« Secondo te? »

« Non sono obbligata a farlo. »

« Non sta bene che una principessa si rifiuti di rispettare le tradizioni. »

« Non sta neanche bene che un re le sfrutti per i suoi comodi. »

« Ho solo portato un po' di spirito natalizio nel mio castello. »

« Dove sono tutti gli addobbi? »

« Ho mandato qualcuno a prenderli in cantina. »

« Però il vischio è ovunque, intanto. »

« È la prima cosa che hanno tirato fuori » rispose rigirando il rametto tra le grinfie.

« Bowser, è soltanto uno dei tuoi escamotage. Ammettilo almeno. »

« No, sono solo un amante nostalgico delle tradizioni. Di questa in particolare che potrei dire sia l'unica ad avere un senso. » Seguì un momento di religioso silenzio in cui il re ricambiava il nervosismo della fanciulla con altrettanta gaiezza. 

« Poi mi lascerai in pace? » Alla fine il subdolo profittatore l'aveva avuta vinta. Peach covava il serio sospetto che il koopa avrebbe fatto tappezzare della romantica piantina l'intero castello pur di chiamarla in causa. Tanto valeva dargli un contentino ora e fermarlo prima di peggiorare la situazione.

« Okay » concesse magnanimo la sua parola. 

« Non pretenderai chissà cosa. »

« Quello che vuoi, per me va bene. »

Peach si rilassò. « Puoi smettere pure di puntarmi addosso quel vischio. »

Il koopa gettò via il micidiale rametto e chinò il capo attendendo il suo premio. Le iridi rosse bruciavano selvagge per la trepidazione. 

Peach, preferendo mantenere un po' di distanza, si limitò ad alzarsi sulle punte e dargli un bacino delicato come un battito d'ali di una farfalla sul naso inaspettatamente morbido. Appena la principessa si ricompose cercando di mascherare il leggero rossore sulle guance, Bowser drizzò fiero le spalle sfoggiando come un trofeo la timida traccia del rossetto lasciata per caso e Peach fu incapace di trattenere un risolino coprendosi la bocca con le dita.

« Ci vediamo dopo, mia bella principessa! » si congedò compiaciuto il re ghermendole con dolcezza una mano tra gli artigli e posandovi leggero le labbra, poi le passò impettito accanto senza mostrare alcuna intenzione di pulirsi la punta del muso. Aveva avuto quello che voleva dopo tanto tempo, ora poteva mantenere la sua parola e provvedere sul serio a renderere il suo il castello talmente bello ed addobbato da lasciare Peach senza fiato invece di dover correrle dietro per i corridoi e tenderle altre imboscate. 

E sarebbe comunque stato generoso con le dosi di vischio da distribuire in giro, aspettando paziente la sua prossima occasione.


Nota d'autrice:

È un periodo prolifico per one shots questo. Mai mi era successo di scrivere così tanto in poco tempo.
Finalmente Bowsy è stato ripagato in parte del trauma vissuto ai campionati di tennis (per capire la citazione trovate la spiegazione nelle note in fondo della terza drabble) e Peach non ha potuto dirgli di no questa volta. Mwahahah!
È interessante la tradizione del vischio e naturalmente come non avrebbe potuto approfittarsene il nostro koopa. C'è una storia particolare dietro risalente ai miti anglo-scandinavi: il vischio era la pianta sacra di 
Frigg (o Freya), dea dell’amore, e dopo che suo figlio Balder fu ucciso in un complotto da una freccia di vischio, Frigg pianse sul suo corpo e mentre le sue lacrime si trasformavano nelle perle bianche del vischio, egli riaprì gli occhi di nuovo pieni di vita; per la felicità Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto la sua pianta facendo sì che non potesse capitare mai nulla di male a tutti coloro che vi si fossero scambiati quel sacro gesto d'amore.

Grazie di aver letto la prima shot a due cifre :]


Koopafreak

  
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