RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:
Carl Head e Mark Myrock, agenti della
CIA di San Francisco, all'ìinseguimento di Lawrence Zone, capo
di un'organizzazione criminale chiamata The Swindle, giungono
all'aeroporto, ma Zone riesce a fuggire loro. Scoprono dunque che
l'aereo di Zone è diretto a Barcellona, e, raggiunta la capitale
catalana, vengono a conoscenza, tramite un generale del CNI, i servizi
segreti spagnoli, Pitrinos, che in realtà l'aereo del loro
nemico è stato dirottato: era l'aereo dell'ambasciatore spagnolo
negli USA e, nel tratto di ritorno, è stato preso dai pochi
della Swindle che erano con Zone, e dallo stesso capo della banda.
Direzione: Fiumicino, Pitrinos, quindi, arruola i due anche nella
missione spagnola, per evitare una guerra tra le tre nazione USA,
Spagna e Italia, e assegna loro altre identità: Carl Head
sarà Carlo Testa, professore di scienze, Mark Myrock
diventerà Marco Mairocco, insegnante di lettere, mentre il loro
autista a Barcellona, che li ha seguiti fino alla sede succursale del
CNI per l'incontro con Pitrinos, Max Lupos, diventerà
Massimiliano Lupi, collaboratore scolastico. Tutta la squadra è
inviata al Liceo Classico Anco Marzio di Ostia.
CAPITOLO IV:
I DUE PROFESSORI
"Oh Love...oh love...won't you rain on
me tonight?". Oh Love, nuovo singolo dei Green Day, si odeva dalla
radio della Camaro blu, dopo che essa fu trasportata dall'imbarcazione
fino a terra e poi messa su strada, dopo giorni e giorni che le gomme
delle sue ruote non toccavano l'asfalto. L'auto sfrecciava tra le vie
del quartierino della periferia della capitale. Ma questa volta
conteneva tre persone: un autista e due passeggeri. Tutt'intorno
sembrava una giornata qualunque, ma non era affatto così: era il
primo giorno di lavoro di Carlo Testa, Marco Mairocco e Massimiliano
Lupi. L'autista sembrava conoscere la città, gli altri due
invece si guardavano spesso intorno, senza pronunciare parola, ma
sorpresi di vedere una così differente città dalla loro
originaria San Francisco. "Fortuna che per il procedimento di
esercitazioni della CIA prevede uno studio delle tre lingue europee
più importanti al di fuori dell'inglese: spagnolo, francese e
italiano" proferì improvvisamente Head. rispose di conseguenza
Myrock: "io ne so di lingue, e molto ho insegnato in Italia anni
addietro. Mi vedo avvantaggiato". Max non pronunciò alcuna
parola: si sentiva infatti inferiore di conoscenze linguistiche
rispetto ai due compagni di avventura. Ma fortunatamente anche il piano
del CNI prevedeva l'apprendimento dell'italiano, oltre all'inglese,
anche se in maniera più superficiale. Era lì la sede
centrale del Liceo Classico Anco Marzio: quel giorno non avrebbero
conosciuto il, oppure la, preside della scuola: ad accoglierli ci
sarebbe stato il, o la, vicepreside, che poi li avrebbe accompagnati
nella sede succursale. Il parcheggio era interno alla scuola: scesero
dal veicolo, mentre gli occhi attoniti degli studenti li scrutavano
dalle alte finestre del primo piano, al piano terra invece si estendeva
il lungo e bianco muro di confine della scuola: evidentemente oltre non
ospitava alcuna classe, forse l'aula magna, proprio dove dovevano
recarsi i tre. Attraversarono l'intero parcheggio, mentre gli sguardi
degli studenti tornarono a dedicarsi alle lezioni dei professori, che,
come immaginava Carlo, spazientiti, rimproveravano i loro allievi. Una
porticina a destra dava sulla cupa e piccola aula magna della scuola.
Era vuota. solo una simpatica signora mora, dagli occhi azzurri, sulla
cinquantina, li accoglieva con un acceso sorriso. Si presentò ai
tre: "Buongiorno! Piacere di fare la vostra conoscenza, il mio nome
è Tamara Nalli, e sono la vicepreside. Vi accolgo io
perchè il preside è al momento indisponibile.
Recentemente infatti abbiamo avuto difficoltà, poichè il
nostro storico preside, andato in pensione, è stato sostituto,
ma il nuovo ancora non si è presentato a noi, per vari impegni.
Quindi, fino a quel momento, qui gestisco tutto io" "Mi parete una
signora simpatica, sicuramente gli studenti sono contenti di lei" fu la
risposta di Mairocco, repentina. Nalli sorrise imbarazzata, e
annuì con un cenno del capo. Poi proseguì: "Volevo
presentarvi il resto del Consiglio di classe della sezione che vi
abbiamo affidato, la D: professoressa Monica Graziano, di matematica;
professoressa Elena Mangiarotti di inglese; professoressa Tiziana Goro,
di educazione fisica; e professoressa Crespi, di letteratura italiana.
Purtoppo l'insegnante di arte, ancora non è presente, dovrebbe
essere designato a breve. Infatti la cattedra è vacante, saranno
le graduatorie del Provveditorato a decidere chi dovrà insegnare
educazione artistica nella sezione D". La schiera di professori,
sorridenti, sorrise ai nuovi arrivati, che si presentarono:
"Buongiorno, mi chiamo Carlo Testa e lui è Marco Mairocco,
piacere nostro!". Fu proprio in quell'istante che si accorsero che Max,
ormai Massimiliano, non era più con loro. Sicuramente
sarà stato condotto a perlustrare la scuola dove avrebbe
lavorato, infatti lui sarebbe rimasto lì in centrale a lavorare
come collaboratore scolastico.
"Ora se volete seguirci ci spostiamo direttamente in succursale, dopo un breve tour della centrale" Concluse Nalli.
"Una bella scuola, non trovi?" pronunciò Myrock al compagno, in italiano perfetto. Rispose nella stessa lingua il compagno; "Sì, lo penso anche io. Anche lì in centrale non era male". Erano già da tempo giunti in succursale, e ora erano in colloquio con gli altri professori nell'aula a loro dedicata. O meglio, la riunione era conclusa, e da tempo. Erano rimasti lì per almeno un'ora. Senza parlare. Head ragionava su dove fosse Zone. "Perchè ci hanno mandati proprio qui?" pensava fra sè e sè: "di Zone non c'è traccia, neanche la minima. Ma allora perchè Pitrinos ha scelto proprio questa scuola?". Ma nel frattempo furono chiamati alla loro prima lezione.
"Prof. Marco Mairocco, IID...prof. Carlo Testa VD. Viene prima il secondo o il quinto, nel classico?" Marco disse. E rispose subito Carlo: "Scemo, nel classico italiano il secondo equivale al quarto anno, mentre il quinto al secondo anno. Questa cavolata è perchè loro vogliono il ginnasio, che sarebbero i primi due anni delle superiori, mentre le altre scuole no. Ancora niente ti è noto, ma ti verrà svelato a presto, nel frattempo non farti notare, tu". Svoltò a sinistra e proseguì sulle scale. Si trovò dinnanzi la classe quinto D. Entrò, un pò imbarazzato. Strabiliante era l'ordine degli alunni. Si guardò intorno: regnava un silenzio solenne, solo il canto degli uccelli al di fuori di quelle bianche e cupe mura, seppur arredate con cartelloni colorati e accesi. Notò immediatamente al primo banco alla sua destra un ragazzo da una folta capigliatura spettinata e caratteristica, affianco al quale sedeva un ragazzo particolare nell'aspetto e nel vestiario: anfibi e metalli coprivano il suo abbigliamento. Sorrise loro, ma nel farlo scorse un libro sul loro scrittoio. I due ragazzi se ne accorsero e pronunciarono queste parole: "Il Signore degli Anelli, professore, lo conosce?" "Certo. L'ho letto nella lingua originale. Davvero un capolavoro" e un altro sorriso, d'intesa, tra i due alunni e il professore. Lesse l'appello e scoprì che il ragazzo dalla folta chioma era Fabrizio Fioretti, mentre l'altro, il "punk", era Claudio Causio. "Io mi chiamo Carl...Carlo Testa, e sono l'insegnante...dunque, vediamo...ah sì! Di scienze! Con voi affronteremo la chimica quest'anno. Inizieremo col conoscervi un po' tutti". E ognuno raccontò qualcosa di suo, ma colpì il professore proprio lo stesso Fabrizio, e il suo compagno Claudio, che si definirono abili scrittori di storie; quindi ironicamente il professore rispose loro: "Casomai un giorno potreste raccontare di un professore che in realtà è un agente della CIA venuto nella scuola in segreto!". La classe scoppiò a ridere fragorosamente alle parole, dette per scherzo, del professore. "Ci faremo un pensierino!" confermarono i due ragazzi del primo banco.
Suonò la ricreazione, e Testa e Mairocco si ritirarono lontano dagli sguardi dei ragazzi per parlare di questioni personali. "Carl, dobbiamo assolutamente impegnarci a trovare Zone, questo pomeriggio. E' di vitale importanza!" "No" negò Head: "quest'oggi staremo a casa a riposarci. Domani pomeriggio ci dedicheremo alla ricerca di Zone: Testa e Mairocco, torneranno Head e Myrock per un pomeriggio" "Per più di uno, se vogliamo trovare Zone!" "Hai ragione Mark, hai ragione..."
la giornata scolastica terminò, non eccessivamente faticosa. I due tornarono a piedi verso la sede centrale, dove era parcheggiata la loro macchina. Entrarono dal cancello principale, svoltarono a destra e la Camaro era già in moto: al posto di guida sedeva Massimiliano. Carlo aprì lo sportello e piegò il sedile, per permettere a Marco di accomodarsi nei posti di dietro. Dopodichè montò anche lui e l'auto sportiva sfrecciò fuori dal cancello, ma questa volta i ragazzi non erano lì a guardarli andar via.
Pensieri vaghi affollavano la mente di Head quella notte, tanto che non riusciva ad addormentarsi. Aveva conosciuto due simpatici ragazzi, ma in contrario non trovò traccia di Zone. E come si sarebbe manifestato Pitrinos, che aveva promesso di tornare e di rincontrarsi con loro? Forse sarebbe stato lui il fantomatico professore di arte? O il preside? Ma il sonno sopraffece la curiosità, e gli ochi marroni di Head decisero che era giunto il momento di tornare a sognare, non più gli incubi, ma felici e fausti sogni. Ma troneggiava su di essi un'oscura ombra, apparentemente indistinta, ma si rivelò essere un incubo, il peggiore per Head, un incubo con un nome: Luke Lase.
[continua nel prossimo episodio: ALLA RICERCA DI ZONE]
"Ora se volete seguirci ci spostiamo direttamente in succursale, dopo un breve tour della centrale" Concluse Nalli.
"Una bella scuola, non trovi?" pronunciò Myrock al compagno, in italiano perfetto. Rispose nella stessa lingua il compagno; "Sì, lo penso anche io. Anche lì in centrale non era male". Erano già da tempo giunti in succursale, e ora erano in colloquio con gli altri professori nell'aula a loro dedicata. O meglio, la riunione era conclusa, e da tempo. Erano rimasti lì per almeno un'ora. Senza parlare. Head ragionava su dove fosse Zone. "Perchè ci hanno mandati proprio qui?" pensava fra sè e sè: "di Zone non c'è traccia, neanche la minima. Ma allora perchè Pitrinos ha scelto proprio questa scuola?". Ma nel frattempo furono chiamati alla loro prima lezione.
"Prof. Marco Mairocco, IID...prof. Carlo Testa VD. Viene prima il secondo o il quinto, nel classico?" Marco disse. E rispose subito Carlo: "Scemo, nel classico italiano il secondo equivale al quarto anno, mentre il quinto al secondo anno. Questa cavolata è perchè loro vogliono il ginnasio, che sarebbero i primi due anni delle superiori, mentre le altre scuole no. Ancora niente ti è noto, ma ti verrà svelato a presto, nel frattempo non farti notare, tu". Svoltò a sinistra e proseguì sulle scale. Si trovò dinnanzi la classe quinto D. Entrò, un pò imbarazzato. Strabiliante era l'ordine degli alunni. Si guardò intorno: regnava un silenzio solenne, solo il canto degli uccelli al di fuori di quelle bianche e cupe mura, seppur arredate con cartelloni colorati e accesi. Notò immediatamente al primo banco alla sua destra un ragazzo da una folta capigliatura spettinata e caratteristica, affianco al quale sedeva un ragazzo particolare nell'aspetto e nel vestiario: anfibi e metalli coprivano il suo abbigliamento. Sorrise loro, ma nel farlo scorse un libro sul loro scrittoio. I due ragazzi se ne accorsero e pronunciarono queste parole: "Il Signore degli Anelli, professore, lo conosce?" "Certo. L'ho letto nella lingua originale. Davvero un capolavoro" e un altro sorriso, d'intesa, tra i due alunni e il professore. Lesse l'appello e scoprì che il ragazzo dalla folta chioma era Fabrizio Fioretti, mentre l'altro, il "punk", era Claudio Causio. "Io mi chiamo Carl...Carlo Testa, e sono l'insegnante...dunque, vediamo...ah sì! Di scienze! Con voi affronteremo la chimica quest'anno. Inizieremo col conoscervi un po' tutti". E ognuno raccontò qualcosa di suo, ma colpì il professore proprio lo stesso Fabrizio, e il suo compagno Claudio, che si definirono abili scrittori di storie; quindi ironicamente il professore rispose loro: "Casomai un giorno potreste raccontare di un professore che in realtà è un agente della CIA venuto nella scuola in segreto!". La classe scoppiò a ridere fragorosamente alle parole, dette per scherzo, del professore. "Ci faremo un pensierino!" confermarono i due ragazzi del primo banco.
Suonò la ricreazione, e Testa e Mairocco si ritirarono lontano dagli sguardi dei ragazzi per parlare di questioni personali. "Carl, dobbiamo assolutamente impegnarci a trovare Zone, questo pomeriggio. E' di vitale importanza!" "No" negò Head: "quest'oggi staremo a casa a riposarci. Domani pomeriggio ci dedicheremo alla ricerca di Zone: Testa e Mairocco, torneranno Head e Myrock per un pomeriggio" "Per più di uno, se vogliamo trovare Zone!" "Hai ragione Mark, hai ragione..."
la giornata scolastica terminò, non eccessivamente faticosa. I due tornarono a piedi verso la sede centrale, dove era parcheggiata la loro macchina. Entrarono dal cancello principale, svoltarono a destra e la Camaro era già in moto: al posto di guida sedeva Massimiliano. Carlo aprì lo sportello e piegò il sedile, per permettere a Marco di accomodarsi nei posti di dietro. Dopodichè montò anche lui e l'auto sportiva sfrecciò fuori dal cancello, ma questa volta i ragazzi non erano lì a guardarli andar via.
Pensieri vaghi affollavano la mente di Head quella notte, tanto che non riusciva ad addormentarsi. Aveva conosciuto due simpatici ragazzi, ma in contrario non trovò traccia di Zone. E come si sarebbe manifestato Pitrinos, che aveva promesso di tornare e di rincontrarsi con loro? Forse sarebbe stato lui il fantomatico professore di arte? O il preside? Ma il sonno sopraffece la curiosità, e gli ochi marroni di Head decisero che era giunto il momento di tornare a sognare, non più gli incubi, ma felici e fausti sogni. Ma troneggiava su di essi un'oscura ombra, apparentemente indistinta, ma si rivelò essere un incubo, il peggiore per Head, un incubo con un nome: Luke Lase.
[continua nel prossimo episodio: ALLA RICERCA DI ZONE]