Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: perrypotter    08/12/2012    20 recensioni
Storia seconda classificata al contest “Team Edward o Team Jacob” indetto da Luna Ginny Jackson sul forum di EFP.
Sono passati due anni da quando Edward ha lasciato Bella. Dopo il periodo di prostrazione che abbiamo conosciuto nel secondo libro della saga, Bella trova un modo “particolare” per reagire al suo dolore. La vita va avanti e Bella si trova a frequentare la Dartmouth University grazie ad una borsa di studio. È qui che Edward la ritroverà, scoprendo una realtà che non si aspettava.
Avvertimento OOC per il personaggio di Bella.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buona domenica a tutti. Vorrei ringraziarvi per la meravigliosa accoglienza che avete dato alla mia nuova storia. Nonostante ormai si vada di corsa per ogni cosa trovate sempre il tempo e la voglia di farmi conoscere il vostro parere regalandomi una grande gioia e soddisfazione.
Come vi ho già detto la storia è già scritta quindi, se riesco a sistemare i capitoli, li posterò non necessariamente a scadenza settimanale.
Ringrazio la dolcissima IsaMarie che per l’ennesima volta ha ospitato la mia nuova storia nella sua, grazie tesoro.
Prima di lasciarvi all’incontro tra i due protagonisti vi ricordo l’altra mia storia in corso Donna in incognito e se vi va di leggere altre storie concluse le potete trovare nella mia pagina.





BELLA

La sveglia suona puntuale come ogni mattina. Non so perché mi ostino a puntarla visto che l’alba mi trova già sveglia tutte le mattine. Credo sia per tenermi ancorata ad una parvenza di normalità.
Come sempre fisso il soffitto, come sempre immagino di non essere sola nella mia stanza, come sempre immagino di voltarmi leggermente e trovare i suoi occhi d’ambra a guardarmi adoranti, come tutte le mattine sento il cuore stretto in una morsa dolorosa, come sempre sento le lacrime bagnare il mio viso, le scaccio nervosamente… come sempre.
Inizio la giornata con una doccia bollente, non riesco a farne a meno. È come se scacciasse dal mio corpo tutta la tensione accumulata nelle ore notturne, quelle che dovrebbero ricaricarmi e che al contrario mi distruggono fisicamente e mentalmente.
Le lezioni mi assorbono parecchio anche se una parte della mia mente è sempre impegnata nel compatire me stessa. Devo smetterla assolutamente, mi sto consumando lentamente. Di questo passo finirò per impazzire.
Pur essendo a due passi, non torno mai al mio alloggio durante la pausa pranzo. Preferisco mangiare un panino seduta su una panchina che trovarmi chiusa in casa da sola. Resto sola comunque, ma almeno respiro l’aria gelida che mi intorpidisce anche il cervello.
Mi alzo dalla mia scomoda postazione per rientrare in aula, ma mi blocco dopo pochi secondi.
«Bella.»
Involontariamente un sorriso si dipinge sul mio volto.
Chiudo gli occhi per assaporare meglio le meravigliose sensazioni che provo a risentire la sua voce.
Ben tornate, care vocine.
Era da tanto che non sentivo più la sua voce nella mia testa. Certo che questa volta è davvero molto realistica la mia illusione. Non l’avevo mai sentita tanto chiara e somigliate, nemmeno nei miei momenti migliori.
«Bella.»
No, forse non è una mia fantasia. Cosa dovrei fare? Dovrei girarmi? Affrontarlo? Come posso credere che alle mie spalle ci sia davvero lui?
Molto lentamente mi volto e ciò che trovo mi lascia totalmente sconvolta.
Non posso crederci, non è una mia illusione, non è una mia fantasia mentale.
Lui è qui.
Il dolore, la rabbia, il tormento che ho provato. Tutto ciò che ho provato negli ultimi due anni, mi piomba addosso con una forza sconosciuta.
Finalmente posso scaricare tutta la frustrazione che ho accumulato e posso farlo con lui.
Ormai mi ero rassegnata all’idea che non sarebbe mai tornato, che non lo avrei più rivisto.
Ero convinta che avrei dovuto portare tutto questo dentro di me per sempre.
Lo guardo negli occhi. Dio, quanto mi sono mancati!
Mi prendo tutto il tempo che mi occorre per guardarlo, scandaglio ogni particolare del suo viso. I suoi occhi così profondi e perennemente tormentati, il suo naso perfetto, la fronte alta, i capelli setosi, dove ho passato le mie mani tante volte.
Il mio sguardo vaga lentamente sui tratti del suo volto. Per ultime lascio le labbra, quelle labbra che ho baciato tante volte, sempre superficialmente, senza mai approfondire.
Ho sempre pensato che fosse perché temeva di lasciarsi andare e rischiare di farmi del male. La realtà mi si è rivelata molto differente, la sola ragione per cui mi teneva lontana è che non mi ha mai desiderata, non ha mai provato ciò che provavo io.
Sono sempre stata la piccola, fragile umana, bisognosa di protezione e cure. Sono sempre stata alla stregua di un cucciolo indifeso, ho solo scatenato la sua voglia di rivalsa sulla sua natura spietata.
Avrei dovuto sapere che non sarei mai stata all’altezza di questo meraviglioso vampiro. Ma adesso non sono più quella di un tempo, non ho più bisogno di protezione e, soprattutto, non sono più la dolce e fragile Bella.
Adesso sono Isabella Swan, donna matura e cosciente del suo potere femminile.
Non mi farò mai più ingannare dai suoi occhi magnetici.
Non permetterò mai più al suo profumo di annebbiarmi i sensi.
Non lascerò mai più alla sua voce la possibilità di soggiogarmi.
Prendo un respiro profondo prima di parlare. Ho imparato molto bene a nascondere le mie emozioni e impostare la mia voce con la modulazione che meglio rispecchia ciò che voglio trasmettere e, in questo momento, pretendo che capisca che il suo ritorno non ha suscitato in me nessuna reazione.
Devo assolutamente riuscire ad apparire a suoi occhi indifferente e fredda. Ci sarà tempo per crollare, adesso devo solo resistere.
«Che ci fai tu qui?» E la mia voce, esprime tutto ciò che speravo. Ghiaccio.
Mi prendo la soddisfazione di vederlo ferito dalla mia freddezza. Abbassa lo sguardo per un secondo prima di rispondere.
«Sono venuto per te.»
Scoppio in una risata che non ha niente di allegro.
«Non sono in vena di scherzi in questo momento, Edward.»
Che dolce sensazione sentire la mia voce pronunciare il suo nome.
«Non è uno scherzo, Bella. In tutto questo tempo non ho fatto altro che pensarti, la mia  vita non è niente senza di te. Ho provato a starti lontano, ma ho fallito miseramente.»
«Wow! Che belle parole!» Sbatto le ciglia come un cerbiatto innamorato portando le mani al cuore prima di tornare gelida e riprendere a parlare.
«Peccato che siano solo questo: parole. Come tutte quelle che mi hai rifilato quando stavi con me.»
«Bella, ti prego, non è così e lo sai bene.»
I suoi occhi, non posso reggere ancora per molto quello sguardo. Sembra così innamorato, così… vero. Non posso cedere, non di nuovo. Non avrebbe senso, non posso illudermi che sia sincero. Non mi ama, non mi ha mai amata.
«Io so soltanto che te ne sei andato, mi hai mollata di punto in bianco dichiarando di non amarmi e che te ne andavi in cerca di nuove distrazioni.»
«Bella, io…»
«Non. Chiamarmi. Bella. Il mio nome è Isabella. La ragazzina che hai conosciuto tu non esiste più ormai. È morta quando l’hai abbandonata in mezzo al bosco.»
«Io non ti ho lasciato in mezzo al bosco. Eravamo appena dietro casa di tuo padre.»
«Hai ragione, sono io che mi sono messa a correrti dietro come una stupida, sperando di ritrovarti, addentrandomi sempre di più nel bosco, perdendo la strada e me stessa.»  
«Cosa ti è successo, amore mio?»
È solo un sussurro, ma riesco a sentirlo perfettamente.
«Amore mio?» Il sarcasmo nel mio tono lo lascia sorpreso e deluso. Vorrei tanto poter gioire di vederlo spiazzato dal mio atteggiamento. Ho pensato tante volte a cosa avrei fatto se lo avessi rivisto. Ho immaginato questa scena tante e tante volte, ho immaginato di trarre soddisfazione dal vederlo sorpreso di non trovarmi in lacrime nell’attesa del suo ritorno, ma tutto quello che sento è un gran vuoto nel cuore e una voglia immensa di gettarmi tra le sue braccia.
«Il solo motivo per cui me ne sono andato è sempre e solo stato la tua felicità. Volevo che vivessi una vita piena e felice da umana. Con me eri sempre in pericolo, ero terrorizzato all’idea di farti del male.»
«Beh, puoi rasserenarti. Ho seguito il tuo consiglio, sto facendo tante esperienze umane, una migliore dell’altra. Certo, non posso dire di averti dimenticato come avevi auspicato, la mia mente è molto meno labile di quanto pensassi tu, ma sono andata avanti e sto bene adesso. Ma tu sai già tutto, no?»
«No, io non… sapevo niente.»
«Ma come, la mia cara amica non ti ha aggiornato minuto per minuto su tutto quello che combinava la piccola umana? O anche lei era troppo impegnata per occuparsi della sfigata di Forks?»
«Lei… io l’ho obbligata a non impicciarsi e quando non ho più resistito e le ho chiesto di “guardare”, non è riuscita a vedere niente, tranne qualche sprazzo scuro. Niente di più. Eravamo molto preoccupati per te e così…»
«Oh, ma che cari. Nessuna delle persone che diceva di amarmi tanto si è fatta sentire per due anni e poi la cara Alice fa cilecca con le sue perfette visioni e ti precipiti qui per sapere se sono ancora tutta intera. Come sei dolce! Il principe azzurro che tutte sognano. Peccato tu sia solo una bella illusione. A proposito, se Alice non riusciva a vedermi, come avete fatto a sapere dove mi trovavo?»
«Ecco… io ho pensato…»
«Non avrai parlato con Charlie?» Se si fosse presentato alla porta di mio padre, con ogni probabilità gli avrebbe sparato contro.
«No, non sono andato a casa tua.» I suoi occhi sfuggono il mio sguardo, non capisco.
«Ma se non hai chiesto a mio padre… oh, mio Dio!» La consapevolezza mi colpisce come una frustata in pieno viso.
«Non è mai esistita una borsa di studio a nome mio, non è vero? Dio, come ho potuto essere così stupida!»
Ho una voglia matta di colpirlo, fargli male fisicamente e se non fossi certa di spaccarmi una mano, ci proverei immediatamente.
«Bella, io volevo solo garantirti un futuro e questa scuola è una delle migliori del Paese.»
«No. No, Edward, tu volevi solo controllare la mia vita, gestirla come hai sempre fatto. “Devi starmi lontana, Bella, sono pericoloso”. “Ti devo portare lontano da James, Bella, è pericoloso”. “Non posso lasciarmi andare con te, Bella, è pericoloso”. “Non puoi diventare una vampira, Bella, devi vivere la tua vita da umana”. E adesso scopro che l’unica cosa che credevo di aver fatto da sola, in realtà è stata programmata da te, di nuovo. Sai cosa ti dico, Edward? Domani lascerò l’appartamento e farò domanda all’università statale di Seattle, sono sicura che con la mia media non mi rifiuteranno l’ingresso anche se siamo a metà anno. Così potrete riprendervi i vostri soldi e non sarò più un vostro problema. Mai più.»
«Bella, no. Non devi lasciare, ti prego. Andrò via, non mi vedrai più, te lo prometto, ma non buttare via il tuo futuro a causa mia.»
«L’hai già detto una volta, eppure eccoti qui.»
«Non succederà più. Sparirò dalla tua vita per sempre.»
Una nuova, straziante onda di dolore mi avvolge al pensiero di perderlo ancora una volta. Trattengo le lacrime, vorrei urlare con tutto il mio fiato, riesco a controllarmi ancora.
«Non è necessario che vada via. Ho imparato a vivere senza di te. Vederti in giro per il campus non mi creerà alcun problema, te lo garantisco. Ma stai lontano da me.»
Abbassa lo sguardo, privandomi dei suoi occhi stupendi. Come farò a vederlo tutti i giorni e fingere indifferenza?
«Io ti amo, Bella.» E lo dice in un tono che nemmeno il più cinico degli esseri potrebbe mettere in dubbio. Perché mi deve straziare il cuore in questo modo?
«Perché mi fai questo, Edward? Perché vuoi farmi ancora del male? Non ti è bastato sbriciolarmi il cuore una volta? Vuoi farlo ancora? Avevi ragione, la mia vita era in pericolo con te, ma non per quello che pensavi tu. Non ho mai avuto paura della tua natura, sapevo che potevi controllarla. L’unico modo in cui avresti potuto uccidermi è quello che hai attuato, mi hai lasciata. Hai distrutto tutte le mie certezze, mi hai ingannata, illudendomi che potessi amarmi e te ne sei andato in cerca di nuove emozioni quando l’umana ti ha stufato. Hai fatto bene, non potevi stare con una persona che non amavi, quello che non capisco è perché adesso vuoi rientrare nella mia vita.»
«Perché ti amo, non ho mai smesso di farlo. Quello che ti ho detto quel giorno erano solo bugie, non pensavo nessuna delle parole che ho pronunciato.»
«Beh, io ci ho creduto. Ci credo. E adesso, se non ti dispiace, ho una vita da vivere. Ogni minuto che passa mi avvicina alla morte, ricordi? Meglio non sprecarne nessuno.»
Mi volto per andarmene, ma lui mi ferma tenendomi per un polso. Una scarica attraversa il mio corpo, come la prima volta che ci siamo sfiorati, come ogni volta che mi ha toccata. Chiudo gli occhi per incamerare questo nuovo, prezioso attimo che conserverò con gli altri dentro di me.   
«Bella, lo so che…»
Un ondata di rabbia mi attraversa il corpo, non riesco più a controllarmi e gli inveisco contro.
«No, non lo sai, Edward. Non hai nemmeno la più vaga idea di quello che ho passato a causa tua. Tu non sai cosa significa accasciarsi per terra e stringersi le braccia al corpo per tentare in qualche modo di tenere insieme i pezzi. Non sai cosa significa sentire nella tua testa la voce dell’unica persona che hai amato e godere di quei momenti pur sapendo che questo ti porterà alla follia. Non sai cosa può passare nella mente umana quando, per avere l’illusione di vedere il tuo unico amore, ti getti da una rupe durante una tempesta. Non hai idea di cosa si provi a sperare che i lupi falliscano così che Victoria possa trovarmi e liberarmi finalmente dal supplizio di vivere. Quindi, senza offesa, Edward, prendo in prestito le tue stesse parole: tu non sai niente.»
«Victoria? Lupi? Ma di che stai parlando?»
«Oh, già, ti sei perso un po’ di novità mentre giravi il mondo in cerca di distrazioni. La nostra cara Victoria è tornata a cercarmi, per uccidermi. Ha mandato Laurent in avanscoperta per sapere se ero ancora sotto la protezione dei Cullen e quando ha capito che non ci sarebbero stati problemi ad avvicinarmi, si è fatta avanti per farmi fuori. Pensa, voleva uccidermi per farti soffrire quanto aveva sofferto lei per la scomparsa di James. Ironico non trovi? Se avesse capito che a voi, a te, non importava niente di che fine avrei fatto, adesso sarebbe ancora viva.»
Stringe le mani, forse per trattenere la rabbia, forse per altro. Cerca di intervenire, ma di nuovo lo fermo al primo cenno di parola.
«Per quanto riguarda i lupi, beh, che posso dire, non dovresti certo stupirti. Esistete voi, esistono anche loro. Quando siete arrivati in città si è innescato il meccanismo di difesa della tribù dei Quiliutes dando via alla trasformazione di alcuni di loro e anche se siete spariti nel nulla poco dopo, la trasformazione è andata avanti. Ricordi Jacob Black, il ragazzino che secondo te mi stava dietro? È diventato un ragazzone di due metri che diventa anche più grande e peloso se qualcosa lo fa infuriare sul serio e guarda caso, la vampira rossa ha sortito quel effetto… esplosivo.»
Cerco di apparire ironica e distesa, ma averlo qui, così vicino, sentire il suo profumo unico e inebriante, mi sta facendo impazzire. Devo allontanarmi da lui al più presto prima di cedere alle lacrime e supplicarlo di non lasciarmi più.
«Mi dispiace tanto, Bella. Credimi.»
«Crederti.» Un sospiro malinconico lascia le mie labbra.
«Ti ho amato, Edward. Ti ho amato quanto mai per il resto della tua esistenza potrai sperare di esserlo. Sarei stata disposta a tutto per te, sarei morta per te, avrei messo in gioco la mia anima anche se non sono mai stata convinta che tu non ne avessi una e l’avrei fatto per te, per viverti accanto per tutta l’eternità, ma adesso è finita. Ho fatto quello che mi hai chiesto, sono andata avanti, me ne sono fatta una ragione e ho continuato a vivere la mia vita.»
«Ti prego, Bella, perdonami. Te lo ripeterò fino alla fine dei miei giorni, l’unico motivo per cui me ne sono andato è stato per permetterti di vivere la tua vita con tranquillità. Volevo che tu provassi tutte le esperienze umane senza essere perennemente in pericolo di vita. Volevo solo farti vivere una vita… normale.»
«Davvero? Beh, non ci sei riuscito. Le persone normali non conoscono realtà diverse da quella che li circonda. Le persone normali non hanno come migliore amico un licantropo, non hanno allucinazioni uditive su un vampiro né vanno in groppa ad un lupo gigantesco. Ah, e non dimentichiamoci che le persone normali, di solito, non scatenano l’ira furibonda di una vampira sanguinaria. Come vedi, non sei riuscito nel tuo intento. Tranne forse per un particolare, in effetti, quello è molto umano, talmente tanto umano che lo fanno tutti.»
«Vorrei poterti stare accanto. Vorrei sapere tutto quello che ti è successo in questo periodo in cui non sono stato con te.»
Mi viene in mente un’idea, tanto brillante quanto cattiva, che potrebbe fargli passare la voglia di starmi accanto anche se desidero tutto il contrario. Non posso permettergli di illudermi ancora e questo è sicuramente il modo migliore affinché torni alle sue distrazioni e non mi tratti più come una farfalla ferita.
«Vuoi sapere cosa ho fatto da quando te ne sei andato? Fai quello che ti riesce meglio, leggi le menti di quelli che mi circondano.»
Sto per lasciarlo lì e andarmene quando mi avvicino al suo viso spostandomi all’ultimo momento verso il suo orecchio. Approfitto di questa vicinanza per respirare il suo profumo, non è cambiato affatto, è sempre inebriante e meraviglioso. Mi riprendo dal momento di stordimento e gli sussurro nell’orecchio.
«Se fossi in te, leggerei le menti maschili… mi conoscono molto meglio.»
Poggio le labbra sulla sua guancia e, con una forza che non credevo di possedere, mi allontano definitivamente da lui.
Ormai il pomeriggio è perso. Non sarei in grado di seguire le lezioni. Sono stremata quando entro nel mio appartamento. Cosa dovrei fare adesso? Dovrei lasciare l’appartamento, la facoltà e tornare a casa per frequentare l’università di Seattle come ho pensato in un primo momento? O dovrei approfittare di questa sistemazione e fregarmene che sia finanziata da loro? Tutte le emozioni che ho provato nel rivederlo mi piombano addosso tutte insieme lasciandomi priva di forze.
Mi butto sul letto, prendo il telefono e chiamo l’unica persona che può aiutarmi in questo momento.
Il telefono squilla tre volte prima che possa sentire la sua voce allegra dall’altra parte.
«Ciao, principessa, come mai mi chiami a quest’ora, hai marinato la scuola?»
Il silenzio dalla mia parte lo mette in agitazione.
«Bella? Rispondimi, piccola.»
«È tornato!» Scoppio a piangere non riuscendo più a trattenermi.
«Che cosa dici, Bella. Chi è tornato? Rispondi!»
«È tornato, è qui, in questa università. Non posso farcela, Jake, non posso.»
«Sto arrivando.»
«No, non puoi mollare tutto per correre da me.»
«Bella, smettila di dire cazzate. In serata sono da te.»
«Ma come fai, non sai nemmeno se troverai un volo.»
La sua risata arriva forte e chiara anche se posso sentire la tensione che lo pervade.
«Non pensavo di arrivare in volo anche se a vedermi correre potrebbe sembrare. Stai tranquilla, piccola, arrivo presto.»
«Grazie, Jake, ti voglio bene.»
Chiudo la comunicazione e l’ansia comincia a salire. Non avrei dovuto chiamare Jacob, ho paura di quello che potrebbe succedere se dovessero incontrarsi. Non voglio che si facciano male, nessuno dei due.
Le lacrime continuano a scendere incessanti sul mio viso senza che possa fare niente per fermarle.
Avrei voluto abbracciarlo, baciarlo, dirgli quanto mi era mancato e non lasciarlo andare via mai più.
Ho visto per l’ennesima volta la vita che avrei voluto per me scorrermi davanti agli occhi e scivolarmi tra le dita.
Mi immergo lentamente in un sonno fatto di rimpianti.
Non so quanto tempo sia passato quando sento una dolce carezza sui capelli che mi desta dal mio sonno.
Davanti a me Jacob, vestito solo di un pantaloncino di jeans, mi sorride amorevole.
«Ciao, piccola», mi dice senza smettere di accarezzarmi.
«Che ore sono?»
«Quasi mezzanotte.»
Resto qualche minuto a godere di quel tocco leggero che mi ha sempre tranquillizzata. Questa volta però, qualcosa mi impedisce di rilassarmi. I ricordi di quanto è successo nel pomeriggio mi piombano addosso come massi. Apro gli occhi di scatto trovando i suoi così profondi, caldi, preoccupati.
Subito sento i miei riempirsi di lacrime, l’attimo dopo sono stretta tra le sue braccia.
«Raccontami quello che è successo, Bella.»
Tiro su col naso, senza riuscire a contenere le emozioni.
«Lui… lui è tornato. L’ho incontrato oggi, prima di chiamarti. Ha detto che è tornato per me, ha detto di amarmi, di non avere mai smesso di farlo. Cosa devo fare, Jacob, ti prego, dimmi cosa devo fare, aiutami.»
«Speravo che in tutto questo tempo ti fosse passata, almeno un po’.»
Sollevo il viso dall’incavo del suo collo dove mi sono rifugiata immergendo i miei occhi nei suoi.
«Io lo amo, Jake. Non potrò mai smettere di farlo, gli appartengo e questo non cambierà mai. Devo solo trovare il modo per esistere sapendo che viviamo sotto lo stesso cielo.»
Le sue braccia mi avvolgono ancora più forte, sospira tra i miei capelli.
«Non gli permetterò di farti ancora male, Bella. Lo ucciderò se sarà necessario.»
«Se lo farai, ucciderai anche me. Posso sopportare di restare in questo mondo senza di lui, ma non posso vivere sapendo che lui non esiste più.»
La mia voce è un sussurro, la gola brucia per il troppo piangere, ma non posso stare in silenzio mentre il mio unico appiglio nel mondo programma di uccidere la mia ragione di vita.
«E se anche vincesse lui, perderei te, e non posso nemmeno immaginarlo.»
Le lacrime riprendono ad uscire senza che possa fermarle in nessun modo. La voce di Jacob mi arriva ovattata, il mio corpo è scosso dai miei stessi singhiozzi.
«Riposati adesso. Ci sono io con te, non ti lascio, Bella. Dormi, piccola.»
Piano, piano, cullata dalle sue mani che mi accarezzano e dai suoi teneri baci sul capo, riesco a riaddormentarmi.
Sogno che il corpo accanto al mio sia freddo e duro e, anche nel sonno, il mio viso si bagna di lacrime.  

****
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto.
La Bella di questa storia è un po’ differente dal solito, ma è sempre la fragile ragazza che abbiamo imparato ad amare.
Il prossimo capitolo sarà tutto per Edward.
Vi abbraccio, a presto.
Patrizia
  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: perrypotter