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Autore: Verena    08/12/2012    1 recensioni
Tokyo, 2024.
Una città oppressa dalla dittatura di un sindaco corrotto.
Un gruppo di giovani ribelli armati di pattini a rotelle e vernice spray.
Una ragazza senza passato.
Ma con una missione da compiere.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HOMECOMING (PART 1)


Mentre i due si avviavano verso il Garage, Beat si sentiva semplicemente… Esaltato. Era euforico al vedere di nuovo accanto a sé la sua Dark, anche se era solo un fantasma e non lei in carne e ossa. Ma sarebbe andata bene anche così. L’importante è che fossero di nuovo insieme.

 
 Camminavano fianco a fianco, in silenzio. Ma dopo un po’, Beat si scosse, come dopo un sogno, e si ricordò di avere qualcosa di molto importante da dire a Dark.

“Ho conosciuto Jimmy” Esordì.

Dark si fermò, stupita. Jimmy. Si era affezionata a quel ragazzino, anche se non aveva avuto modo di rivederlo spesso da quando si erano incontrati. L’aveva rivisto qualche volta, ma poi c’era stata la battaglia, e… Era successo tutto così in fretta. Si sentiva veramente dispiaciuta per non aver potuto parlare con lui ancora una volta, di non averlo potuto salutare. Si riscosse da questi pensieri e cercò di concentrarsi solo su quanto le stava dicendo Beat, il suo Beat. Si perse nelle sue parole, mentre lui le raccontava ciò che aveva vissuto.

Era una notte di pioggia. Beat vagava per le strade senza meta, come in quella pioggia avesse perso anche i propri sogni. Nel suo animo non portava nemmeno il minimo barlume di speranza. Percorrendo svogliatamente la Highway Zero, dopo una curva si fermò improvvisamente, scorgendo un bagliore. Si avvicinò lentamente, circospetto. Magari era solo un senzatetto che si era accampato per passare la notte. Ma la guerra non era ancora finita, e bisognava sempre stare all’erta. Sbirciò da dietro un muro. Dentro un bidone ardeva un fuoco improvvisato, e la figura che vide fu per Beat come un’apparizione,  come un santo venuto a portare doni e fiducia, un santo riparatore in una città di perdizione, anche se in realtà era soltanto un ragazzino, di quattordici anni al massimo. Beat rimase a guardare quel ragazzino per un po’, finché lui non alzò lo sguardo dalle fiamme, guardandolo fisso in viso. La sua espressione non tradiva alcuna emozione, nemmeno il minimo accenno di sorpresa o stupore. A bruciapelo fece a Beat una domanda.

“Come diavolo ti chiami?”

Beat rimase stupito dalla sua arroganza. Stava per rispondergli a tono, ma prima che avesse il tempo di aprire bocca, quel ragazzino gliene fece altre.

“Sei uno che sogna troppo, vero?”

“Beh, forse. Ma ora non me lo posso permettere.” Fu l’amara risposta di Beat.

“Si vede. Anzi, a dirla tutta hai l’aria di chi ha bisogno di una stampella, ora come ora.”

Beat era sorpreso dall’intraprendenza di quel tipo. Ma qualcosa, in lui, gli ispirava  fiducia. Si vedeva che viveva nelle strade da parecchio, anche se gli sfuggiva il motivo. Ma si capiva che voleva lottare, opporsi anche lui alla tirannia di Rokkaku. Così Beat, dopo averlo rivisto alcune volte, decise di affidargli un’arma: la pistola che era appartenuta a Dark, quella che la polizia Rokkaku le aveva affidato da usare in caso di necessità.

Ma se avesse saputo per quale scopo Jimmy avrebbe utilizzato quella pistola, forse non gliel’avrebbe mai data.


Un pomeriggio, quasi a sera, Beat era fuori nelle strade, nei pressi di Rokkaku-Dai Heights. Incrociò Jimmy, che correva con tutte le sue forze. Beat lo seguì con lo sguardo, preoccupato. E capì che Jimmy stava scappando dalla polizia. Iniziò a inseguirlo, almeno per cercare di aiutarlo o di distrarre i poliziotti. Si scontrò con alcuni di loro, riuscendo a trattenerli. Ma erano tanti, saranno stati una cinquantina. Intanto Jimmy correva a perdifiato, dirigendosi  verso uno dei vecchi moli. Fu solo quando si trovò ad un passo dal mare che si rese conto di essere in trappola.si era cacciato in un vicolo cieco: davanti a sé  aveva solo il mare, e dietro la polizia.non aveva scampo. Non ce l’avrebbe mai fatta a sfuggire alla polizia, nemmeno se avesse lottato con tutte le sue forze. Sapevano tutti cosa accadeva a chi veniva arrestato, o meglio, nessuno lo sapeva con certezza. L’unica cosa certa era che nessuno, una volta portato nelle caserme, ne usciva più. Nessuno sapeva cosa avvenisse di preciso in quelle caserme, ma il fatto che, una volta arrestati, decine di ragazzi fossero spariti nel nulla lasciava spazio a ben pochi dubbi. Ad un tratto, sentì un peso all’altezza della cintura. Abbassò lo sguardo e vide la pistola che gli aveva dato Beat, dicendogli che era appartenuta a Dark, prima che morisse. Prese in mano la pistola. Non ne aveva mai usata una, ma ne aveva viste usare troppe per non sapere come funzionasse. La caricò. Si voltò, dando le spalle all’orda di poliziotti che lo stava raggiungendo. Prese un respiro profondo, guardando il mare. E fece fuoco.


L'angolo di Verena

Ciao a tutti!!!
Scusate, lo so che non aggiornavo da un sacco, ma prometto che questi capitoli cercherò di pubblicarli più spesso, dato che ormai siamo nelle fasi finali della storia...
So che questo capitolo è piuttosto breve, ma come avrete capito è molto intenso ed è stato anche piuttosto drammatico da scrivere.
Ma per tutte le novità, vi aspetto al prossimo capitolo!!
Alla prossima!!
  
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