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Autore: Curly_Survivor    08/12/2012    0 recensioni
10 Aprile 1993. Sono nata alle 8 del mattino nell’ ospedale di un paesino in provincia di Verona. Mia madre aveva solo 19 anni e due settimane dopo mio padre la lasciò e lei mi portò con sé quando il mese dopo si trasferì in Inghilterra con i suoi genitori. Tutti gli anni da allora torno in Italia per le feste di Natale per passarle con mio padre.
Ma quest’anno non ci sarei andata. Avevo litigato con lui lo scorso Natale, e non l’avevo ancora perdonato.
Ah, dimenticavo. Mi chiamo Silvia, ma tutti mi chiamano Sily, perché è così che pronunciavo il mio nome da piccola.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Il giorno dopo io e Louis ci svegliammo tardi, circa verso le 11:30. Dopo pranzo accompagnammo Perrie all’aeroporto e quando anche i suoi biglietti furono prenotati andammo a fare una gita sul Tamigi. La sera, mentre rientravamo in casa, ricevetti un sms. Il numero era sconosciuto. Lo aprii e lo lessi.
“Ti odio! Louis non ti merita! Sei solo una piccola puttanella che ha fregato il ragazzo a Eleonor! Fai schifo! Ricordati che quando ti incontrerò Louis sarà mio!”
Le mie mani stavano tremando.  Avrei dovuto sapere che prima o poi ci sarebbero state delle fan che avrebbero cominciato ad odiarmi… ma non così presto! Cercai di trattenere le lacrime, ma non ci riuscii.
-Silvia? Piccola? Cos’è successo?- chiese Lou preoccupato, ma io non dissi niente. Lui vide che mi tremavano le mani e stavo fissando il cellulare, così me lo strappò di mano e lesse il messaggio. Vidi le sue dita stringersi forte attorno al mio cellulare, poi senza dir niente mi abbracciò.
-Non è niente. Amore, devi dimenticare quel messaggio e quelle parole- mormorò al mio orecchio. Io mi scostai e scrutai l’azzurro profondo dei suoi occhi. L’unico sentimento che vi vidi fu la rabbia. Rabbia? Perché io ero stata insultata? Intanto era uscita Perrie, e vedendoci lì sulla soglia venne da noi. Quando vide che stavo piangendo, mi posò una mano sulla spalla.
-Ehi Silvia? Tutto bene? Cos’è successo?- chiese preoccupata. Io le porsi il telefono. Lei lesse il messaggio poi alzò di colpo alzò testa per fissarmi negli occhi. Le sue labbra tremarono e mi saltò al collo. Mi strinse a sé massaggiandomi la schiena con una mano, poi mi lasciò.
-Ci sono passata anch’io. Ignorala e continua la tua vita- disse, poi entrammo in casa. Zayn corse incontro a Perrie e la baciò dolcemente. Io sorrisi. Non riuscivo a capire tutta quella gente che li criticava! Sono una coppia stupenda.  Poi ricordai l’SMS e due lacrime scesero sulle mie guance.
-Scusate, vado a farmi una doccia- mormorai poi senza dire nient’altro andai nel bagno di Louis. Azionai  il getto d’acqua regolandolo su bollente poi mi svestii ed entra nella doccia. Il calore dell’acqua mi sciolse i muscoli e il dolce profumo del mio bagnodoccia al cioccolato mi rilassò i nervi. Finito di lavarmi uscii e avvolsi il corpo in un asciugamano. Raccolsi i capelli in una lunga treccia di lato e poi l’asciugai. In quel momento entrò Louis. Senza preoccuparsi del fatto che fossi coperta solo da un asciugamano mi prese per i fianchi e posò le labbra sulle mie. Le sue mani scivolarono dolcemente fino alle mie spalle che strinse delicatamente per avvicinarmi a sé. Io posai le mani sul suo viso e dopo una bacio di circa due minuti lo allontanai a malavoglia da me.
-Tutto a posto?- chiese. Io annuii.
-Vieni giù? Abbiamo ordinato le pizze. Ti ho preso la tua preferita: quella con i frutti di mare- disse. Io sorrisi leggermente. In momenti come quello mi veniva in mente che avere il tuo migliore amico come ragazzo faceva comodo, perché così lui conosceva già tutto di me. Annuii, poi andai in camera mia. Indossai l’intimo, un paio di jeans chiari, un maglioncino rosa e le converse bianche, poi scesi. Dopo la pizza e naturalmente due bei bicchieroni di Coca-Cola, io e Louis uscimmo. Mano nella mano arrivammo fino ad Hayden Park. Ad un certo punto i suoi occhi si illuminarono. Stinse la mia mano e cominciò a correre. Riconobbi il posto in cui mi stava portando. Era la radura dove gli avevo teso l’imboscata per la sua festa a sorpresa. Si fermò all’improvviso e si voltò verso di me. Sorrise, poi si stese sull’erba. Faceva freddo, ma entrambi avevamo un giubbotto quindi mi stesi anch’io accanto a lui. Mi voltai verso Louis e lo baciai dolcemente.
-Ti amo- gli mormorai. Lui mi baciò la punta del naso.
-Vedi quante stelle ci sono in cielo? Il mio amore per te può essere paragonato solo alla moltitudine di quelle stelle- mi sussurrò all’orecchio lui. Io intenerita gli montai sopra.
-Esiste una persona più dolce di te?- gli chiesi mordicchiandogli un orecchio.
-Certo che esiste! E’ una meravigliosa ragazza che sto per baciare- disse, poi rotolò finché non si portò sopra di me, poi mi baciò. Presi tra le dita la cerniera del suo giubbotto e cominciai ad abbassarla, quando il suo cellulare squillò. Lui sorrise e si alzò a sedere.
-Pronto? Sì, siamo al parco. Ok, arriviamo.- disse, poi chiuse la chiamata.
-Era Hazza. Dobbiamo rientrare- mormorò. Ci alzammo e ci avviammo verso casa.
Il giorno prima della partenza per l’Italia ci fu il funerale di mia nonna. I ragazzi, Danielle e Perrie furono presenti. Harry, Zayn, Liam e Niall dissero che era stata una donna dolce e gentile per quel poco che l’avevano conosciuta. Poi fu il turno di Louis.
-Ogni volta che passavo da Silvia sua nonna era lì con un vassoio di biscotti caldi. Quando era in punto di morte l’unico suo pensiero è stato quello di benedirmi per aver reso felice sua nipote. Vi voglio bene sono state le sue ultime parole. Capite dunque grande il cuore di cui era in possesso. Tutto quello che posso dire che ora sta servendo biscotti caldi agli angeli- disse con un lieve sorriso. Tornò accanto a me e mi cinse i fianchi con un braccio. La cerimonia durò tutta la mattina. Per pranzo mia madre si unì a me e i ragazzi con Perrie e Danielle e andammo da Nando’s. Il  pomeriggio io, Louis e Harry uscimmo per un po’ di shopping dell’ultimo minuto. Arrivati al mio negozio preferito entrammo con “solo” due buste a testa. Mentre gironzolavo tra gli scaffali mi incantai davanti ad una felpa. Era larga, con il cappuccio, bianca e rosa, con una scritta in azzurro: “I Finally Found My Angel” diceva. Sentii due mani intorno ai miei fianchi e una testa che si appoggiava sull’incavo della mia spalla. Era Louis. Vide la felpa poi sorrise.
-C’è anche il modello maschile?- chiese. Io sorrisi a mia volta, presi la felpa poi andai in cerca di qualcosa di simile per lui. Ma purtroppo non vedevo niente di interessante. Purtroppo arrivò l’ora di andarsene, così andai a cercare Lou e Harry nella sezione uomini, ma non li trovai. Chiamai Louis al cellulare ma rispose Harry.
-Ehi Sily!-
-Hazza non vi trovo dove siete?- chiesi.
-Ops, ci siamo dimenticati di dirtelo… ehm, noi siamo già a casa- disse.
-Ah… in questo caso, sto arrivando- dissi, chiudendo poi la chiamata. Uscii dal negozio e chiamai un taxi. Nel giro di un quarto d’ora fui a casa. Entrai in casa e posai le sporte accanto al divano in salotto. Louis arrivò e mi gettò le braccia al collo.
-Ehi, bentornata. C’è una sorpresa, ma la vedrai solo domani mattina- disse sorridendo.


#SpazioAutrice

Ehi, come va? Mi dispiace tanto del ritardo, ma sono molto incasinata e distratta e non riesco a conciliare niente... so che quasi sempre pubblico il capitolo e basta ma non so mai cosa scrivere sotto.. mah.. spero vi piaccia la storia fin'ora, la scrivo con il cuore come tutte le mie storia :) pubblicherò il prossimo capitolo al più presto!
  
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