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Autore: Light and Darkness    26/06/2007    2 recensioni
Il Rakuen ha compiuto il suo volere,fecendo rinascere i quattro lupi che smarriti in un mondo nuovo,cercano di ricordare il loro passato.Ma qualcun'altro è tornato, memore del suo passato cerca ora vendetta e una nuova via per il paradiso.
Genere: Triste, Dark, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio il cap con un premessa importante, per prima cosa ringrazio tutti quelli che hanno commentato legacy, poi vi dico che in questo capitolo ci sono molte frasi prese dalla serie in episodi diversi. In oltre questa è una prosecuzione del capitolo 2 e riprende esattamente da dove si era interrotto il precedente. Buona lettura.

“Ragazzi cos'è questo posto ?” il preside era agitatissimo e la sua voce tremula.Tutti si girarono a guardare.

“Preside ? Cosa ci fa qui ?” Cheza portò una mano sulla nuca del ragazzo essa si illumino di una luce dorata. Di colpo tutti eccetto Cheza caddero a terra reggendosi la testa per il dolore dei ricordi.

In un lampo diversi ricordi affiorarono nella mente di tutti.

Delle frasi tornarono alla memoria.

Un lupo bianco stava in una gabbia, di fronte a lui un altro lupo bruno chiaro.

“Hai dimenticato cose 'è l'orgoglio di un lupo.” disse il primo.

“Tu sei davvero un tipo strano, che valore può avere l'orgoglio una volta che si è morti ?” rispose il secondo.

“Leara davvero non mi vuoi con te ?” un giovane lupo rosso aveva paura del rifiuto di una ragazzina.

“Posso vivere anche da solo, non ho bisogno di nessuno.”

“Ho già perso dei compagni una volta, non voglio perderene altri.” un lupo grigio pensava su ciò che era stata la sua vita fino ad allora.

“Cheza finalmente ti ho trovato.”

“Io non potrò entrare nel Rakuen, come sai Bluè ero dalla parte di Jagara.”

“Hamona, dolce e meravigliosa Hamona. Io ti faccio una solenne promessa, io giuro di portarti nel Rakuen.” un uomo innamorato di una donna stava con lei su un prato fiorito illudendosi che quella sensazione sarebbe durata per sempre.

“Padre, il tuo volere è anche il mio, comanda e io:Occhi della luna rossa, obbedirò.” un ragazzo nato da una camera di contenimento guardava suo padre con il suo occhio rosso cremisi.

“Cheza è la chiave per salvare tua madre Occhi della luna rossa e condurti al Rakuen. Trovala.

“A cosa è servito lo spargimento del loro sangue padre ? A cosa e servito che io versassi il loro sangue nel tuo nome se questa non è la via per il Rakuen ?” un ragazzo dall'occhio da lupo stava piangendo la morte dei suoi compagni di viaggio che lui stesso aveva condotto alla morte.

“So che tutte insieme raggiungeremo il Rakuen, lo faremo anche per Occhi della luna rossa.” una ragazza conosciuta come cuore del Rakuen parlava con le sue sorelle sul cadavere di suo fratello.

“Cosa credi di fare Cuore del Rakuen, nemmeno tuo fratello è riuscito a uccidermi , pensi di potercela fare tu ? Non farmi ridere, io Darcia III aprirò il Rakuen. Tu invece giacerai nella neve rossa del tuo sangue come lui.”

Flash continui di immagini, sensazioni vagavano nella mente di ogni uno di loro.

Poi i ricordi cessarono di tornare e il dolore con essi . Tutti erano accasciati per terra, lentamente si rialzarono.

“Chiara, Alix, Daniela, state bene ?” Luca le guardò ,ma ciò che vide lo sciocco tanto da impedirgli di parlare.

“Luca che cosa è successo ?” Chiara non aveva visto nulla, ma quando vide suo cugino si spavento anche lei.

“Chiara sei.... davvero TU ?” Luca era sgomento.

“Si. Invece io ho paura che tu.....Guardati una mano se la puoi ancora chiamare cosi. ” disse lei impaurita.

Luca sollevo quella che lui pensava essere la sua mano ma quella che vide altro non era che la zampa artigliata di un lupo nero come la notte dagli occhi rossi come il sangue.

“NO, non può essere. Come può essere possibile questo ? Io. Tu. Loro. Non siamo lupi.” la voce del ragazzo lupo era sconcerta, quanto terrorizzata.

I quattro si guardarono intorno, al posto di vedere gli altri quattro ragazzi si videro di fronte quattro lupi: uno rosso più gracile e giovane degli altri, un altro più grassoccio di colore bruno chiaro che portava un collare, un altro grigio scuro con una cicatrice sul petto, l'ultimo bianco come la neve e dagli occhi dorati.

“Kiba ? Allora Christian eri tu.” soggiunse Luca infine.

“Tsume, come avete fatto a farvi vedere come umani ? Perché non vi abbiamo riconosciuto subito ?” le domande di Chiara non trovavano risposta.

“Hige.” la pelliccia rosso scuro di Alix lei tremava, Hige la guardava come se si sentisse colpevole di qualcosa, ma certo non le avrebbe potuto dire che era un lupo.

“Toboe.....” Daniela non riusciva a dire nulla, il giovane lupo la guardava triste, sentiva che avrebbe voluto dirglielo prima, ma non poteva farlo.

“Ora ricordo, ricordo che vi creai io figli miei, cercai di cerare un lupo che mi avrebbe condotto nel Rakuen, il lupo che sarebbe diventato il prescelto del fiore della luna.” il preside Aicrad biascicava le parole, stava raccolto nel suo vestito bianco , piangeva vistosamente, tutti tornarono alla loro forma umana.

“Ma lo fatto solo per salvare la donna che amavo, per questo vi creai. Poi però lei morii e.......” le frasi di Aicraid erano a tratti e singhiozzanti.

“Sta delirando.” disse Tsume.

“Ma cosa sta dicendo ? Preside cos'è questo posto ?” Aicrad si mosse verso un della vasche e mostrò cosa si trovasse al suo interno.

“Un essere umano ?” i quattro ragazzi erano sconcertati.

“No, un lupo come voi.” disse il preside lentamente.

Il silenzio regnò per diversi secondi. Lunghi, interminabili secondi.

“Come puoi aver anche solo pensato di poter creare un lupo che potesse portarti nel Rakuen. Voi umani proprio senza ritegno, ne orgoglio .” le parole di Kiba risuonarono severe per la stanza.

Poi un rumore di un singolo batter di mani si sostitui al eco, e dopo quello un risata alta austera di derisione. Un uomo del tutto uguale al preside Aicrad nel aspetto era apparso sulla soglia, questo pero vestiva delle lunghe vesti nere e portava sull'occhio sinistro una benda nera.

Quella benda fece ricordare ad ogni singolo essere nella stanza qualcosa, qualcosa di terribile.

“Davvero commovente avervi qui figli miei, e anche tu assieme ai tuoi compagni eletto del fiore. Non trovi anche tu Occhi della luna rossa ?” Luca ricordava, ora sapeva chi era quell'uomo che aveva incontrato nel suo sogno.

“Darcia. Padre. Ricordo distintamente quel giorno in cui tu ponesti fine alla mia vita, dopo che io avevo deciso di ribellarmi, perché avevo deciso di raggiungere il Rakuen con le mie sorelle senza sotto stare più hai tuoi ordini.” il viso di Darcia si contorse in sorriso di gioia folle.

“Come puoi essere qui ? Io non volevo che tu tornassi. Io ti avevo sigillato assieme al Rakuen.” Aicrad era terrorizzato.

“Tu hai sigillato me ? Tu quella parte debole di me succube al sentimento dell'amore per i miei figli unici responsabili della morte di Hamona. Non farmi ridere, sei patetico.” il volto di Darcia era freddo, impassibile, il volto del suo interlocutore invece era contorto dal terrore.

“Dove l'hai portata ?” Aicrad chiese con le mani sul volto, piangeva.

“Parli di Hamona ? È al sicuro, tu invece.......” Darcia colpi Aicrad di striscio sul petto.

Chiara e Luca si fecero avanti, Darcia mosse qualche passo verso di loro Kiba e gli altri tre lupi attaccarono, Darcia schivò gli attacchi e li ferì tutti.

“Kiba, Tsume, Toboe, Hige. La pagherai cara questa padre.” disse Luca alla vista del sangue dei quattro lupi.

“Perché ti interessi tanto di loro figlio ? Forse perché sono lupi come te Occhi della luna rossa ?”

“Non chiamarmi in quel modo, non ne sei degno.”

“Io non sono nato lupo sono stato creato da te, per un evento che non sarebbe mai potuto avvenire.” la voce del ragazzo era colma di rabbia, odio, rammarico.

“Ah si, la tua nascita. La ricordo bene sai, la tua vasca di stasi dove ti avevo lasciato al mio castello funzionava ancora. Pensavo che tu fossi solo un altro esperimento fallito, avevo fuso i miei geni con quelli di un lupo nero dagli occhi rossi e con la linfa di Cheza ti avevo donato la vita, le tue cellule le impiantai dentro lady Hamona, che ti diede alla luce quando lei non aveva ancora la malattia del Rakuen.” il tono di Darcia era freddo e gelido come la neve. Dei flash ritornarono nella mente del ragazzo, ricordi di come con Chiara Alix e Daniela, correva nei prati andando incontro a un bellissima donna dai capelli biondo verde. Poi di colpo la scena si spostò in un altro luogo. Una grande sala con la centro una specie di letto sul quale scendevano decine di cavi sul corpo sempre di una donna che guardava il vuoto.

“Lady Hamona si è ammalata gravemente mio signore.” diceva un servo.

“No, la malattia del Rakuen l'ha contagiata.” il tono di Darcia era triste e stupito insieme, ma c'era ancora una speranza, ritrovare Cheza, in quel momento un ragazzo in armatura entrò nella stanza di corsa, si portò vicino a quella sorta di letto.

“Madre....No, non può essere, anche tu.” il ragazzo soffriva forse più del padre.

“Figlio, non preoccuparti. Forse c'è ancora una speranza di salvare tua madre: trovare la fanciulla del fiore.” disse Darcia piano.

“E io che pensavo che tu fossi invulnerabile a questo male.” il ragazzo si tolse l'elmo e lo lascio cadere a terra, la stessa benda del padre, sul occhio sinistro. Darcia era sconcertato, il ragazzo si tolse la benda a rivelare un occhio di lupo di color rosso sangue.

“Figlio da oggi il tuo nome sarà: Occhi della luna rossa, vedrai che insieme riusciremo a curare tua madre.” disse il padre compassionevolmente.

Un lampo e i ricordi finirono, tutto fu riportato alla realtà.

“Sei tu che le hai passato questa maledizione, ti odio.” Luca si lanciò con tutta la forza verso Darcia, mentre Chiara, Alix e Daniela si avvicinarono ad Aicrad che perdeva parecchio sangue.

“Padre. Lui non può averti fatto questo. Ragazze ditemi che tutto questo è solo un incubo.” disse Daniela terrorizzata.

“Vorrei anch'io che lo fosse, ma non è cosi.” disse Alix cercando di tamponare la ferita.

Luca stava correndo verso Darcia con l'intento di tirargli un poderoso pugno in volto.

Quello lo scansò facilmente, ma Luca si rigirò subito e cambiò forma, poi morse il nobile al braccio destro.

“Allora ti ricordi anche come trasformarti in un lupo.” disse Darcia compiaciuto.

“Lo appreso da te, no?” disse il lupo nero stringendo più forte e serrando il braccio di Darcia in una morsa di ferro, poi il nobile diede uno strattone e Luca lasciò la presa. Ritornò umano, ma non del tutto.

L'occhio di lupo era ben visibile.

“Si. Ora ti riconosco, non voglio ucciderti, unisciti a me, e insieme apriremo il Rakuen.”disse Darcia.

“Non mi unirò mai a te Darcia.” Luca si lanciò di nuovo per colpire Darcia, ma quello scanso e il ragazzo fu completamente spiazzato e cadde a terra.

“Se non ti vuoi unire a me, allora ti distruggerò. Dolorosamente.” Darcia gli piantò la sua spada nella spalla, urlo successivo squarciò la stanza.

“Luca. NO!!!!” Alix urlò, Kiba intanto, si era rialzato, e con lui tutti gli altri.

“Finiscimi padre, non voglio questa esistenza. Io non sono un lupo, pertanto non posso condurti nel Rakuen.”

“E cosi sia, figlio.” disse Darcia freddo. Poi qualcosa lo tratteneva, Kiba stava correndo verso Darcia, ma si fermò a pochi passi.

Chiara stava cercando di fermare il padre.

“Kiba salvalo, fallo per lei.”disse Cheza. Piangeva, per il dolore di tutti li dentro.

“Cosa pensi di fare, Cuore del Rakuen ? Tu sei imperfetta, tu ami, lui no, non è in grado di provare sentimenti per nessuno, l'ho creato io con questa caratteristica.”

“Lascialo stare, è me che vuoi no ? Tu vuoi il prescelto del fiore e allora vieni a prendermi.”Kiba era furioso, nonostante avesse ricordato il suo orgoglio sentiva che, per amore di Cheza, o forse per ciò che lui e il ragazzo avevano passato assieme, doveva aiutarlo.

“Cosa ti spinge tanto a difenderlo ? Lui è......” Darcia non fini la frase.

“Loro sono esattamente come noi.” disse Toboe che si avvicinava a fatica.

Darcia contorse la bocca in un sorriso privo d'emozione.

“Va bene, allora.....” Darcia si girò verso Chiara, che guardava quello che aveva sempre creduto essere suo cugino, poi il primo lanciò la spada verso la ragazza.

“Nooooo.” Tsume si parò di fronte a lei, Luca vedendo quello che sarebbe successo istintivamente, si mise tra i due e la traiettoria della spada, quella entrò di nuovo nella spalla già ferita trapassandola. Il volto di Darcia cambiò repentinamente espressione, divenne stupita e con un accento di disappunto.

“No. Tu, tu allora provi dei sentimenti, altrimenti non ti saresti sacrificato per loro due.” Luca guardava Darcia e la ferita alla spalla, poi con uno sforzo enorme si tolse la spada da quest'ultima. Poi cadde a terra. La vista gli si stava offuscando rapidamente, ogni goccia di sangue che perdeva era vita che gli scivolava via.

“Non devo perdere conoscenza, non la posso dare vinta a quel maledetto.” continuava a ripetersi, ma cadde e svenne.

“Tu, come hai potuto ? Io ti odio.”Chiara si alzò in piedi, il suo occhio era cambiato , ora era dalla pupilla dorata, e guardava Darcia con furia cieca, tutti si avvicinarono a Dracia.

“Ci rivedremo nel Rakuen, sempre ammesso che Occhi della Luna Rossa c'è la faccia.” disse Darcia poi in un lampo lui scomparve.

(...)

Il risveglio di Luca fu dolce davanti a lui Cheza che lo curava usando il suo potere di fiore della luna.

“Dove sono ?” disse lui, cercò di alzarsi a sedere sul divano, ma la spalla gli doleva molto e ciò, lo fece desistere.

“Non sforzarti, sei stato ferito gravemente.” disse Toboe che era li a poca distanza.

Luca girò il volto e si trovò a fissare due occhi color ambra molto chiari.

“Kiba, dove sono loro ? E il preside ?” chiese il ragazzo preoccupato.

“Sono di la e assieme a Hige e Tsume. Stanno bene.” rispose lui indicando la camera da letto.

“Scusa.” disse Luca.

“Uhm ?” disse Kiba non capendo.

“Io ti ho sempre trattato come se tu fossi un cane e.....” Luca non concluse la frase, ricordare gli faceva male.

“Senti, fammi un favore, apri quel cassetto.” disse Luca indicando la sua scrivania.

Kiba vi trovo un ciondolo d'argento molto simile a una medaglia, con sopra incisa una testa di lupo alzata verso un cerchio che assomigliava ad un ipotetica luna.

Il lupo bianco lo prese e lo portò verso il divano. Luca lo prese tra due dita.

“Un bell'oggetto davvero.” commentò il bianco.

“Questo lo tenevo nascosto in quel cassetto perché sentivo che mi ricordava qualcosa di doloroso, ma ora non ho più paura del mio passato, perciò......” disse il ragazzo deciso, mettendoselo al collo.

“Kiba so che forse ti chiedo troppo, ma potresti portarmi dalle mie amiche ?” Kiba rimase fermo.

“Non riesci nemmeno ad alzarti, per una ferita alla spalla, e ti fai chiamare lupo ?” disse lui, in realtà era un modo per aiutarlo e incentivarlo.

“Insomma come te lo devo dire che io non sono un lupo ?” rispose il ragazzo stizzito.

“Kiba.” disse Toboe per fargli capire che forse non era il caso di esagerare.

“Davvero ? Allora spiegami come mai il tuo sangue odora come quello di un lupo?” Kiba colpi con il suo punto più forte: il suo olfatto.

A quella domanda Luca non sapeva trovare risposta.

Alla fine Toboe e Kiba lo aiutarono e lo portarono in camera da letto.

  
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