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Autore: Chiari    09/12/2012    1 recensioni
Ora penserete: Uffa che noia questa storia! Tanto ora si incontrano e si innamorano, magari si sposano anche!
No vi state sbagliando.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi infilai giusto una canottiera per comprirmi e andai ad aprire.
- Nath che ci fai qui?
- Ciao Chià! Non potevo aspettare e poi mezzanotte è passata quindi tecnicamente è oggi, cioè domani..
- Si ok ma vieni al dunque!
Gli risposi facendogli un enorme sorriso.
- Oh giusto scusa mi ero perso! Comunque io e i ragazzi dobbiamo fare un concerto il 1 dicembre e mi farebbe veramente piacere che voi veniste!
- Oddio ehm ecco, grazie! Io credo che verrò! Anzi senza credo, ci sarò!
- Bene allora questo è il biglietto poi magari gli altri chiederanno alle tue amiche..
- Beh si..
- Allora io vado! Scusa tanto per il disturbo, spero di non aver interrotto nulla ci vediamo domani semmai.
- Certo!
Chiusi la porta, poggiai il biglietto sul tavolo e come mi girai vidi che Luca si era addormentato.
Mi misi vicino a lui facendo in modo che mi abbracciasse e mi coprì.
Il mattino seguente suonò la sveglia verso le 5.
Ci vollero ben 20 minuti prima che Luca si alzasse dal divano e andasse a lavarsi.
Alle 6 e mezza eravamo pronti per prendere un taxi e andare all'aeroporto.
Facemmo colazione davanti a un cappuccino e una brioche poi andò a fare il check-in e prima di imbarcarsi mi diede un bacio che sarebbe bastato per i seguenti 3 mesi che non ci saremmo visti.
Per tornare a casa presi di nuovo un taxi, mi spogliai e mi infilai sotto le coperte, dovevo recuperare.
" Chiarina! Chiarina! Chiarina!"
Sentivo una voce che mi chiamava, ma non avevo ne voglia ne forze di aprire gli occhi per vedere chi fosse.
Finché la vocina non iniziò a deformarmi la faccia con le sue gelide mani, era Giulia ovviamente.
- Chiarina! Dai è mezzogiorno alzati!
- Mmh ho sonno lasciatemi dormire ancora!
- No hai dormito tutta la mattina ora ti alzi.
- Che palle.
Entrai in cucina e la prima cosa che cercai fu il biglietto che mi aveva dato Nath un paio di ore prima.
In corridoio, vidi Tom che girava solo con un paio di pantaloni per casa e Max che lo seguiva a ruota:
- Tom che ci fate qui?
- Ieri forse abbiamo esagerato un pochino, e Panda e Sofi ci hanno proposto di rimanere qua giusto per evitare casini.
- Mi pare logico, ma almeno vestitevi!
- Disse quella che porta solo una canottiera e le mutande, se così si possono definire.
- Finiscila. Non mi aspettavo di trovarvi qua.
- Si si. Comunque, hai preso il biglietto per il nostro concerto a quanto vedo.
- Veramente è passato Nath stanotte a darmelo.
- Oh pure la consegna speciale a casa.
- Gne gne gne sei geloso per caso?
- Non immagini nemmeno quanto Chiara!
- Non mi chiamare per nome. È una cosa insopportabile.
- Ooookay!
- Restate qua a pranzo?
- Beh se insisti..
- Veloce si o no. Se si chiama anche gli altri 3.
- Dai si. Cosa ci prepari?
- Sorpresa!
E così dicendo andai a vestirmi.
Per pranzo feci una pasta al pesto e delle fettine impanate che avevo acquistato il giorno prima quando ero uscita con Luca.
Parlammo di tutto e di più erano davvero dei ragazzi simpatici, un po' pazzi ma nei limiti del normale.
O almeno lo credevo, finché Tom non iniziò a ballare gangnam style, allora li si, mi fece paura.
Chiesi del casino che c'era sotto quell'hotel ieri e allora mi raccontarono del M&G, di come ci fossero alcune fan che erano davvero capaci di incutergli terrore.
Non mi sorpresi, però quasi mi vennero i brividi, non so per quale motivo, ma mi vennero.
Tenevo il biglietto sotto la mia coccinella portafortuna, era il primo regalo da parte di Luca e dal giorno non me n'ero più separata.
Jay mi aiutò a sparecchiare mentre gli altri cazzeggiavano sul divano dicendo cose che non stavano ne in cielo ne in terra.
Mentre asciugava i piatti che io stavo lavando mi chiese:
- Beh?
- Beh cosa?
- Come ti sembra Londra?
- Ci sono 3 giorni e sono uscita due volte non mi sento in grado di esprimere un giudizio.
- Hai ragione.
Disse spostandosi i ricci che gli cadevano sul viso e facendomi un sorriso a 32 denti.
Non riuscivo a smettere di fissarlo mentre sorrideva, era come qualcosa di ipnotizzante.
  
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