Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Allegra_    09/12/2012    4 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic


Capitolo 1

Pronto ?? Sei La Mia Migliore Amica


<< Pronto Noe, sono io !! >> strillò una voce dall’altra parte.
<< Mic tesoro !!!! >> squittì peggio di una gallina mettendomi a saltare come una stupida in mezzo alla stanza.
Ok, potevo sembrare una pazza, ma vi assicuro che non ero, o almeno non del tutto.
Fatto sta che, essendo il 31 di Dicembre e non vedendo né sentendo la mia amica dalla sera del saggio, ascoltare il suono della sua voce mi aveva rallegrato letteralmente.
<< Allora, sei pronta ?? Dodo mi ha inviato un messaggio e dice che tra un’ora viene a prendermi !! >> esclamò eccitata.
La famosa notte di Capodanno che avremmo dovuto passare tutti insieme stava prendendo forma, mentre io ero ancora in accappatoio e turbante stile Aladino.
<< Ma certo !!! >> sorrisi << E quindi tu e Dodo … ?? >> allusi maliziosa.
<< Non vorrei trarre conclusioni affrettate, ma … >> esordì emozionata << La sera dopo il saggio mi ha baciata !!! >>
E strillammo all’unisono mentre probabilmente mio padre sconcertato si domandava come sua figlia potesse avere un’ugola del genere.
<< Poi il 28 siamo andati insieme a pranzare a casa di Ste’ e ci siamo baciati di nuovo !! >>
Un altro strillo, ma stavolta solo da parte sua.
Perché a sentire quel nome un groppo mi si fermò in gola raffreddandomi del tutto.
<< Hey Noe, ci sei ?? >> mi domandò la mia amica non udendo più il suono della mia voce.
<< Si … >> mormorai poco convinta.
<< Cosa è successo con Ste’ ?? >> mi chiese allora riuscendo, non so come, a capirmi senza che le avessi accennato nulla.
Così cominciai a raccontarle.

La sera dopo il saggio,
circa due minuti prima della mezzanotte

 
<< Devo dirti una cosa >>
<< Anch’io >>
L’ansia che man mano saliva fondendosi con l’imbarazzo, ma allo stesso tempo l’eccitazione e il sentirmi finalmente pronta a compiere quel passo.
Dirgli che lo amavo mi avrebbe liberato da un grosso peso, ma soprattutto mi avrebbe fatto capire finalmente se tra noi poteva esserci o no qualcosa, tutto grazie al suo sguardo e alla sua risposta.
E se mi avesse detto “Anch’io”, e se mi avesse baciato o sorriso, allora quei mesi passati a viverlo sarebbero davvero serviti a qualcosa, e tutte le lacrime versate non sarebbero state sprecate.
Allora sarei stata felice come sognavo e meritavo, con lui che da fin tropo tempo era centro della mia vita e dei miei pensieri.
Ma se si fosse allontanato, se mi avesse detto che ciò che provava era solo amicizia nei miei confronti, e che gli dispiaceva di avermi illusa fino a quel momento ??
O se fosse scoppiato a ridere ammettendo di avermi soltanto preso in giro ??
Allora sarei morta sul colpo.
E non è vero che ci si può sempre rialzare, dopo quello davvero non ce l’avrei più fatta.
Allungò la sua mano a toccare la mia e per un secondo mi sentii più sicura.
Mancava un minuto a Natale: potevo, dovevo farcela.
<< Fra’ io … >> tentai, quando una voce fin troppo familiare m’interruppe.
<< Dovete entrare, stanno per tagliare il dolce di Natale >> meccanicamente Stefano ripetè quelle parole, mentre lo sguardo di Fra’ lo fulminava letteralmente e il mio si posava verso le mie bellissime scarpe con il tacco alto.
Il moro entrò subito ed io feci per seguirlo, quando il mio migliore amico – se potevo definirlo così – mi bloccò di colpo.
<< Sei ancora innamorata di lui ?? >> mi domandò a metà tra la tristezza e la delusione.
<< Si, lo sai >> risposi più brusca di quanto avrei voluto.
Abbassò lo sguardo di colpo per poi puntarlo nuovamente nel mio ed esclamare serio e convinto come non mi sarei aspettata potesse essere << Te lo chiederò adesso e mai più, quindi rispondimi sinceramente, ti prego >>
Annuii.
<< Tu ami Fra’, ma io non ti sono per nulla indifferente … ho ragione ?? >> domandò speranzoso, mentre io venivo presa dalla confusione.
Se gli avessi detto di si, avrebbe probabilmente cominciato a girare diversi film con noi due da protagonisti nella sua mente; ma se gli avessi detto di no avrei mentito spudoratamente.
E si vedeva da come lo guardavo a labbra socchiuse imbarazzata, e da come sussultai appena poggiò una mano sulla mia spalla.
Non mi era indifferente, aveva centrato il punto.
Ma se glielo avessi confessato avrebbe potuto dirlo a Fra’ e rovinare quel poco di ancora incerto che c’era tra noi.
E  non potevo permettere che quel rapporto venisse sepolto ancor prima di concretarsi.
Così, anche se in maniera assolutamente falsa e stupida, mentii.
<< Sei soltanto un amico per me, non provo niente >> dichiarai abbassando lo sguardo, non capace di sostenere il suo.
Annuì deluso mordendosi il labbro.
<< Va bene. Ricordati però che quando lui si stancherà di te io ci sarò lo stesso. >> alzò il mio mento con due dita per poi esclamare << Ti aspetterò tutta la vita, se necessario >>
 
<< Woo !! Certo che è piuttosto convinto il ragazzo !! >> esclamò Mic sbalordita.
<< Già … >> biascicai stremata per quella situazione.
<< E con Fra’ vi siete sentiti ?? >> domandò poi facendomi sorridere di colpo, come se non ci fosse mai stato un prima.
<< In realtà si … >>
 

25 Dicembre, ore 6:30 del mattino

Dormivo bellamente nel mio caldo lettuccio, sognando chissà cosa, quando ad un tratto il vibrare del mio cellulare appoggiato sul comodino mi fece sobbalzare.
La notte prima ero rientrata piuttosto tardi, e nemmeno due ore che sarei partita con mio padre – finalmente !! – per Firenze.
Mi chiesi chi potesse essere a quell’ora, ma sinceramente non m’importava: chiunque non avrebbe scampato una bella sfuriata tipica di prima mattina.
<< Pronto, chi cavolo è che a quest’ora non ha niente di meglio da fare che disturbare i miei sogni ?? >> sbottai infuriata.
<< Ahah e io che stavo per dirti “buongiorno principessa !! è sempre un piacere ascoltare la tua soave voce !! “ >> rise divertito Francesco dall’altra parte.
Che. Grandissima. Figura. Del. Cavolo.
Questa non se la sarebbe mai dimenticata: era da segnare sul libro di “Cose da non dire assolutamente al ragazzo che ti piace“.
<< Fra’ !! Come mai mi hai chiamato a quest’ora ?? >> domandai cercando di abbandonare il tono da Strega Cattiva e prendere piuttosto quello da Fatina Dei Boschi.
<< Volevo essere il primo ad augurarti buon natale >> esclamò dolce.
Ed io mi sciolsi.
 

27 Dicembre, pomeriggio

<< Hai perso !! Hai perso !! >> strillava contento mio cugino undicenne, Marco, puntandomi un dito contro vittorioso.
<< Si ho perso !! non è colpa mia se non sono abituata a fare a palle di neve !! >> ammisi stanca buttandomi a peso morto sul divano.
Eravamo tutti lì, o meglio, quasi tutti.
I miei nonni, i miei zii, i miei cugini, io e mio padre.
L’unica che non c’era era lei, ma dopotutto ci stavo facendo l’abitudine a non averla più accanto.
E una volta superato lo shock iniziale, il dolore cominciava man mano a diminuire sempre di più.
Non avevo dimenticato mia madre, ma semplicemente tutta l’allegria e la felicità che si respiravano in quella casa mi stavano aiutando a scacciare dalla mente il chiodo fisso della sua mancanza.
E non c’era nulla di male nel tentare di riprendersi dopo un dolore tanto grande.
<< Noe, questo telefono è il tuo ?? >> mi domandò ad un tratto mia cugina Stefania  uscendo dalla cucina con il mio adorato telefono tra le mani.
<< Si Tef, perché ?? >> chiesi senza smuovermi dal mio comodo posticino accanto a zio Luca.
<< Sta vibrando da dieci minuti e c’è la foto di un figo della madonna sul display !! >> esclamò ad alta voce facendomi arrossire di colpo.
Balzai in piedi afferrando l’apparecchio: ci avrei pensato dopo a spiegare a tutti gli uomini presenti in quella casa che “il figo della madonna” che mi aveva chiamato era soltanto un compagno di classe, chiunque fosse stato.
Trucidai con lo sguardo mia cugina Tef, per poi dirigermi verso il piano di sopra accettando la chiamata.
<< Hey, come mai non rispondevi ?? >> sentire la voce di Fra’ mi fece dimenticare tutto l’imbarazzo provato in un attimo, come per magia.
<< Ero ad una battaglia di palle di neve con mio cugino >> risposi come una stupida cercando di apparire seria.
<< Roba forte insomma !! >> constatò facendomi ridere.
<< Non immagini quanto !! E a te come va ?? Tuo padre è arrivato ?? >> gli chiesi interessata.
<< Si, è qui da due giorni e non sai quanto sia stato bello rivederlo finalmente. Anche se non sembra gli sono davvero molto affezionato e averlo lontano per molti mesi è orribile >> mi disse serio, facendomi inevitabilmente pensare a quanto fosse essere dolce, anche nelle piccole cose.
<< Sai, ha visto la tua foto. >> m’informò ad un tratto << Dice che sei meravigliosa, e dopotutto come dargli torto >>
E il mio cuore cominciò a battere così forte che nemmeno il petto riuscì più a contenerlo.
 

30 Dicembre, ore 03:30

Era notte fonda e dalla finestra della camera dove dormivo con le mie cugine potevo vedere la luna illuminare con un bagliore argenteo la città di Firenze.
Mi sarebbe mancata tanto la notte dopo quando, affacciandomi o semplicemente sporgendomi dal letto, avrei visto soltanto una fredda e estranea Torino.
Non sapevo spiegare neppure a me stessa il rapporto così indissolubile che mi legava alla mia città natale, ma sapevo che mi sarei anche potuta trasferire in Kenia o a Stoccolma, e non sarebbe cambiato assolutamente.
Così, nonostante le ore passassero e io stessi ancora sveglia, cercavo di godermi l’atmosfera notturna della mia città, almeno per un’altra notte.
Ad un tratto un messaggio al cellulare mi fece sorridere.

Stavo pensando di chiamarti … sei sveglia ??

Sorrisi pensando a quanto Fra’ potesse essere assurdo a volte.

Si, ma se chiami si sveglieranno tutti pur di sentire ciò che dico ad un ragazzo a quest’ora della notte.
Quindi tanto vale scriverci …


Perfetto allora XD
Come mai ancora sveglia ???


Può sembrare da idiota, ma stavo cercando di memorizzare ogni piccolo particolare di Firenze nella mente, così che non mi mancherà quando domani partirò per tornare in città.
E tu invece ??


Non è affatto da idioti, anzi è fenomenale il rapporto che ti lega con la tua città … quasi foste una cosa sola.
Io pensavo a te, e che domani finalmente ci rivedremo.
Non vedo l’ora di baciarti …


Era possibile sentirsi mancare l’aria semplicemente per un messaggio ???
Si, lo era ed io ne ero la testimone.
 
<< Ma è fantastico tesoro !!! è innamorato di te, ne sono più che sicura !! >> strillò la mia migliore amica massacrando del tutto il mio orecchio.
<< Non lo so, Mic … ho paura di stare fraintendendo i suoi gesti … >> confessai a voce bassa.
<< Fraintendendo ?? E dimmi amore mio, cosa c’è da fraintendere in “sei meravigliosa, penso sempre a te e non vedo l’ora di baciarti ?? “ >>  urlò arrabbiata.
<< In realtà non ha detto proprio così … >> sussurrai.
<< Il senso è quello !! >> sbottò.
<< Sarà … comunque, stasera mi passate a prendere tu e Dodo ?? >> domandai sperando vivamente che non mi scannasse via telefono.
<< Ma anche no !! O vai con Fra’ o niente !! >> rispose infatti, scacciando tutte le mie preghiere.
<< Ma lui non mi ha detto niente !! Non posso mica autoinvitarmi !! >> tra le due era sempre una gara a chi urlava di più.
<< Ah no ?? Vai a controllare i messaggi ricevuti e poi mi fai sapere >> mi ordinò ed io eseguii non senza lamentarmi.
Ma in effetti – odiavo ammetterlo – aveva ragione lei.
Vengo a prenderti tra un’ora … Muoio dalla voglia di vederti.
 << Ah !!!!! >> urlai di gioia afferrando nuovamente il telefono.
<< Mic !! Mic !! Mic !! Mi ha scritto !! >> le comunicai squittendo peggio di Hill quando Ste’ era nelle vicinanze.
<< Vedi ?? Che ti avevo detto io ?? Era semplicemente ovvio !!! >> constatò contenta.
<< E adesso a prepararci tesoro !! Questa è la nostra notte !! >>

***

Mi guardai un ultima volta allo specchio mentre il mio cellulare vibrava: segno che Fra’ era arrivato e mi stava aspettando giù con il suo impeccabile motorino nero.
Avevo indossato un abito bellissimo regalatomi da mia zia per Natale: molto corto, circa fino a metà coscia, a cuore sul seno, stretto solo fino all’inizio del busto, per poi allargarsi con del tulle rosa chiaro, perfettamente abbinato con il nero ricamato della parte iniziale.
Giubbotto nero stretto, scarpe alte dello stesso colore e i capelli lasciati ricci per dare un tocco personale a quel look.
<< Andiamo Noe, puoi farcela !! >> mi dissi stringendo le mani a pugno come a farmi forza.
Uscii dalla mia camera dirigendomi alla porta, dove mio padre mi aspettava vestito anche lui e pronto per uscire.
L’avevano invitato ad una cena con diversi genitori della mia classe, e davvero non potevo essere più felice per lui.
<< Verso che ora torni ?? >> mi domandò dolcemente abbracciandomi stretta.
<< Non ne ho idea … ti chiamo >> risposi semplicemente.
<< Ok, stai attenta >> mi raccomandò per la ventesima volta mentre uscivo ed annuivo sicura.
Dopotutto era il mio primo capodanno lì a Torino, era normale che fosse preoccupato.
Ero arrivata di fronte al portone, tanto che riuscivo a intravedere la figura di Francesco appoggiata al suo motorino con aria di chi sta aspettando da moltissimo tempo, ma nonostante ciò non si scoccia.
<< Avanti Noe, ce la puoi fare !! >> mi ripetei ancora una volta, aprendo poi finalmente il portone e mostrandomi in tutto il mio imbarazzo.
Scosse la testa sorridendo mentre mi avvicinavo a lui camminando lentamente e mordendomi il labbro inferiore nervosa.
<< Hey >> mormorò lui allontanandosi dal motorino e avvicinandosi a me.
<< Hey … stai bene stasera >> risposi in maniera talmente idiota da pentirmi di aver aperto bocca.
Perché diamine doveva avere quell’effetto su di me ??
Sorrise divertito poggiando poi una mano sul mio fianco e l’altra sulla mia gota, accarezzandola piano.
<< Mi sei mancata in questi giorni, sai >> disse guardandomi negli occhi serio, mentre io davvero non potevo smettere di credere che fosse tutto un maledetto sogno.
<< Mi è mancato non poterti abbracciare, non poterti baciare, non vederti sorridere >> cominciò dolce come non mai.
<< Non vederti arrossire quando ti sono accanto, non poterti dire che sei mia e basta, che nessun altro può toccarti. >> si avvicinava man mano a me ad ogni parola, mentre io pendevo dalle sue labbra.
E non aspettai che fosse lui a baciarmi, perché ormai non ne potevo davvero più.
Mi allungai e feci combaciare le nostre labbra, portando le mie braccia ai lati del suo collo.
E come sempre fui costretta ad alzarmi sulle punte e lui ad abbassarsi mentre rispondeva al bacio con sempre più dolcezza e passione.
E quel capodanno sarebbe successo qualcosa di magico, lo sentivo da come mi baciava.
Aveva ragione Mic: era la nostra notte, non potevo tirarmi indietro.
 

Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !! Eccomi un’altra volta qui ad aggiornare, dopo una settimana.
Almeno in questo modo riesco a mettere i capitoli con una frequenza più o meno regolare.
Allora … che ne pensate ??
Già vi dico che, come si può intuire nelle ultime frasi, il prossimo capitolo sarà importante, quindi non perdetevelo !!
Spero vi sia piaciuto questo, aspetto le vostre recensioni !!
Un bacino <3
PS: Ho scritto una poesia, si chiama Ad Un Passo
Dal Cielo, mi chiedevo se vi andasse di leggerla dato che, ha avuto molte visualizzazioni, ma nessuna recensione, quindi volevo sapere se è davvero così orrenda.
PS 2: Vi lascio la foto del vestito di Noe … vediamo che ne pensate XD
xoxo

Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Allegra_