Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Segui la storia  |       
Autore: lallinachan    09/12/2012    3 recensioni
Alex è una ragazza come tante e come nessuna. Sogna di trovare un lavoro nel magico mondo della musica e lotta per farcela. Cosa centra con i Bigbang? Ha una sorella minore Annie che stravede per loro e la trascinerà da concerto a evento con la speranza di poterci parlare.
-Perché sforzarsi tanto, a cosa serve?- Alex ricambiò lo sguardo confuso del ragazzo e sorrise.
-Forse a trovare un sollievo momentaneo al terrore del vivere!- un ghigno le si dipinse sul volto mentre constatava che tutto sommato, ogni tanto, sembrava persino una filosofa.
-Ah, sì.... come?!- l'aria confusa del ragazzo la fece ridere di gusto.
-Mi fa sentire felice, che altra ragione devo avere?- ecco perché si era affezionato, Alex faceva sempre di testa sua, nel bene e nel male.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Alexia, concentrati, devi recuperare moltissimi esami, se non li recuperi ti dovremo bocciare- adorabile.

Aveva ancora il fuso orario americano ma era a scuola a recuperare i tre mesi di assenza per via del tour, decisamente adorabile. Per lavorare si era persa Natale e Capodanno ma non era poi una grave perdita, in fondo stava facendo quello che amava e non si sarebbe minimamente accorta di aver perso le festività se non fosse stato per i messaggini minatorii di sua sorella minore che la avvertivano di aver deluso suo padre. Adorabile. Ora però doveva concentrarsi, il test di matematica era su tutti gli argomenti dei tre mesi che aveva perso e lei aveva solo ascoltato alla cavolo le ripetizioni di una maestra che le avevano assegnato alla TS mentre la truccavano o provava le coreografie. Però sembrava star funzionando, il foglio non era bianco come al solito ma c'erano scritti un'infinità di numeri. Ovviamente questo non implicava che i numeri fossero giusti ma andava bene anche così, almeno così era sicura di non prendere 0. Un ultimo esercizio e aveva ben quindici minuti di pausa prima del test di scienze. Quindici minuti dopo tre ore di matematica, una vera eresia. Con uno sbuffo Alex completò alla svelta l'ultimo esercizio ed allungò il foglio all'insegnante per poi alzarsi per uscire nei corridoi deserti della scuola. Erano tutte a lezione ai piani inferiori, solo lei a altre tre o quattro alunne erano a fare i recuperi e solo lei li aveva tutti.

-Vai pure in corridoio a fare la pausa, io preparo il tuo test di scienze- adorabile.

Adorabile era la parola del giorno. Adorabile quanto la sorpresa che si trovò davanti quando uscì dalla stanza. Cinque ragazzi appoggiati alla parete, praticamente addormentati e una ragazza bella pimpante e saltellante, armata di cellulare che in cinque secondi le fece dieci foto.

-Maknae! Come ti è andato il test di matematica?- Alex sbatté un paio di volte le lunghe ciglia, sorpresa dall'abbraccio da panda che Lee Seung Hyun le stava regalando.

-Ciao anche a te... non lo so, io ho fatto gli esercizi poi vedremo... voi cosa ci fate qui? Se vi vede qualcuna rischiate l'assalto- la risata idiota del ragazzo con le occhiaie fece venire i brividi alla ragazza che si sfilò alla svelta dall'abbraccio fin troppo stretto.

-Volevamo vedere la nostra maknae preferita! E poi ti dovevamo ringraziare per aver salvato la vita allo hyung al suo compleanno, noi ci siamo svegliati la mattina dopo a casa nostra e non sapevamo nemmeno dov'era... TOP, ringrazia!- il ragazzo dai capelli turchesi sospirò mettendosi in piedi e si avvicinò ad Alex, abbassandosi per essere esattamente alla sua altezza e poterla guardare negli occhi, facendole venire i brividi lungo la schiena.

-Grazie, non so cosa ho detto ma, per la seconda volta, qualsiasi cosa sia mi spiace- Alex annuì cercando di ricordare cosa le aveva detto Seung Hyun.

Non si ricordava nulla di particolare, aveva parlato per tutto il tragitto di una canzone su una sua ex che doveva cantare al prossimo concerto, roba da piangere diceva, forse una volta aveva pianto mentre la cantava e Ji adesso voleva che la ricantasse. Che noia, nemmeno un segreto su cui prenderlo in giro.

-Tranquillo, non hai detto nulla di così grave... però dovresti davvero smetterla di bere così tanto, se qualcuno ti avesse fatto un video saresti nella merda, non so se capisci- certo che capiva, lo capiva benissimo.

Stava seriamente ringraziando il mondo da tre mesi per essersi fatto beccare ubriaco da far schifo da Alex, l'unica ragazza abbastanza menefreghista da non dire nulla di nulla in giro. Ji l'aveva tormentato per quasi un mese con questa storia, sempre la stessa storia: una ragazza così non la trovi ovunque, sai? Se l'era sentito dire decisamente troppe volte. Certo che una così non la trovava ovunque, quella era una mutazione genetica di ragazza, unica nel suo contorto genere. Se al mondo ci fossero state altre ragazze come lei sarebbe stato un vero problema per gli idol, niente più fan urlanti sparse per tutto il mondo, niente più gente che riempiva i concerti. Oltretutto ora che ci pensava non capiva perché da quando Ji e Aya erano amichetti allegri anche Ji continuava a parlargli di Alex come se fosse un angelo sceso in terra. Lui in quella ragazzina ci vedeva al massimo un angelo della morte, troppo contorto per essere avvicinato più dello stretto necessario, senza contare poi la differenza stratosferica di età. Ora che ci pensava, da quando doveva pensare a quella ragazzina se non come ballerina più o meno utile alla YG. Da quel che aveva sentito tirava aria di tormenta sul contratto con la TS, pareva che il presidente non fosse così felice dell'amicizia speciale che Jun aveva sviluppato con lei, troppe foto su twitter, praticamente più foto con lei che con gli altri. I fan cominciavano a pensare seriamente ad una storia d'amore nascosta e i tabloid chiacchieravano senza più finire. Ormai Alex era “l'amichetta di Jun” senza nome per fortuna ma il suo volto cominciava ad essere abbastanza conosciuto, cosa che dava sui nervi alla ragazza. Aveva sentito dire che si era anche tolta da twitter ma Aya aveva borbottato che lei non aveva mai avuto un account. Fatto sta che rischiava di essere tagliata fuori a breve, soprattutto per l'amicizia con Jun un po' troppo stretta.

-...quindi hai studiato sì o sì per scienze?- a furia di pensare si era perso le chiacchiere idiote di Aya.

-Circa... avevo da fare... ho incrociato il signor Shen, mi ha offerto una tazza di te e mi ha dato una mano a ripassare per fisica...- Aya sbatté un paio di volte le ciglia, rivolgendole uno sguardo deluso.

-Il signor Shen? Ancora? È troppo grande per te! Avete... quarant'anni di differenza! Anche di più! Sono troppi!- -Zitta, poi se ti sentono ti credono... ti ho già detto mille volte che è come un padre... è molto gentile con me, credo mi abbia presa un po' come sostituta di sua figlia... comunque sta sera passo a riprendermi il cane- Aya annuì con l'aria di una che la sa lunga ma non disse più nulla, dando modo a Lee Seung Hyun di risaltare al collo della ragazza.

-Mi stai simpatica! Con te in giro non sono più io il maknae! Aya crede di essere la mia nuna!- Alex annuì lentamente, cercando di sfilarsi dall'abbraccio stritolatore del ragazzo.

-Tu mi stai molto più simpatico quando non mi abbracci, sai? Non mi piacciono gli abbracci...- il ragazzo sporse in avanti il labbro, sfoderando uno sguardo da cucciolo bastonato.

-Non ti piacciono nemmeno gli abbracci di PandaRi?- lei in tutta risposta scosse la testa, cercando ancora di divincolarsi dall'abbraccio che stava facendo venire un formicolio fastidioso allo hyung.

-Hyung, cosa succede? Hai una faccia! Sembra che ti abbiano investito Charlie!- il ragazzo sobbalzò preso alla sprovvista, nemmeno lui sapeva cosa gli prendeva.

-Io? Nulla, sono solo stanco... preferirei andare a dormire che stare qui ad aspettare i risultati del test della scorbutica- Alex gli fece la linguaccia, un gesto infantile ma che congelò il sangue a praticamente tutti, Aya compresa.

Quando aveva visto Alex fare una cosa simile l'ultima volta? Forse prima di partire quando aveva cinque anni, era davvero tantissimo tempo che non la vedeva scherzare così. Aya annuì presa dai suoi ragionamenti, ignara di star seguendo il filo comune dei pensieri di tutti, vedere Alex così era una novità per tutti. Passarono altri due minuti di imbarazzante silenzio prima che Alex venisse richiamata in classe per il test. Cosa diavolo le era passato per la testa? Lei non faceva cose simili, non era da lei, lei era molto più controllata e, soprattutto, non le sarebbe mai venuto in mente di fare una cosa simile normalmente. Doveva essere lo stress dei test, non centrava assolutamente chi le aveva fatto la battuta, non era nemmeno una possibilità. Con uno sbuffo prese a leggere le domande di scienze, ignara del fatto che in uno studio televisivo in quel momento la sua carriera stesse per prendere una pessima piega. Jun l'aveva fatta grossa, non solo aveva postato sue foto su twitter in continuazione ma ad un concerto le aveva messo in mano il microfono, obbligandola a cantare al posto suo il suo pezzo da solista, una vera eresia ma lei non aveva potuto fare nulla, aveva provato a dire di no ma il genio le aveva letteralmente lanciato il microfono addosso, annunciando la sua parte giusto due secondi prima. Cosa passasse per la mente di quel ragazzino era una vera incognita, forse aveva bisogno di un bravo psichiatra o qualcosa del genere, in qualsiasi caso non era normale, per niente. Jun intanto stava saltellando sulla sedia, spiattellando davanti alla presentatrice e al pubblico che la sua amica era a fare dei test di recupero e ci teneva a farle gli auguri. Non si poteva tagliare, come non si poteva tagliare la domanda che ne era seguita, ovvia.

-Ma Zelo, dicci un po', lei è un'amica molto speciale per te, vero?- il ragazzino annuì recependo il senso nascosto della domanda in ritardo, quando ormai il pubblico era perso in esclamazioni di sorpresa.

-No! Non intendevo quello! Le voglio bene ma non in quel senso! Voglio dire, è solo una amica, niente di più! Lo giuro! Non c'è nulla tra me e lei! Giuro!- troppe negazioni, troppi tentativi di difendersi.

-Zelo, sbaglio o sembri punto nel vivo? Per caso la tua amica ti piace? Non è che lei ti piace ma non glielo vuoi dire? Magari ora sarebbe il momento giusto! Comunque moltissime fan si chiedono come mai all'ultima tappa del vostro tour l'hai fatta cantare, lei non sembrava molto d'accordo-

-Oh, Alex sa cantare molto bene, è veramente brava, sa anche rappare bene ma preferisce ballare di solito quindi ho pensato che era il caso di darle una spintarella... con una voce simile farebbe strada secondo me...- tutti si erano accorti di come aveva evitato la domanda.

-Non mi hai risposto, ti piace o no la tua amica, che ora sappiamo chiamarsi Alex!- era morto, Alex l'avrebbe reso carne da macello ora.

-Alex è molto carina secondo me ma non deve piacermi una persona per ammetterlo... semplicemente non sono del tutto cieco...- ed ecco che il sipario stava calando sulla carriera di Alex, solo tre mesi e mezzo e stava per essere tagliata fuori senza nessuna remora per colpa di un ragazzino che parlava decisamente troppo.

Nello stesso momento sua sorella minore stava saltellando sulla sedia, estasiata dalle notizie che le sue amiche le stavano riferendo. Doveva assolutamente pubblicarle sul suo blog, il prima possibile. Sua sorella era praticamente la migliore amica di Zelo dei B.A.P. e questo andava rivelato al mondo via internet, già che c'era magari poteva metterci qualche dettaglio piccante, tanto non sarebbe stata poi una tragedia.

 

*** *** *** *** ***

 

-Quindi... non lavori più con me? Scusa, ho fatto un casino!- Alex annuì ripetendosi che l'omicidio era ancora un reato.

-Non è nulla Jun, tornerò alla vita di sempre, io il mio sogno l'ho assaporato, è stato fantastico, si vede che non era destino, tutto qui- Jun annuì con i lacrimoni agli occhi, osservando la sua amica che se ne stava tranquillamente appoggiata alla parete.

-Jun, non piagnucolare, mica muoio solo perché smetto di ballare per lavoro! Tornerò a lavorare al bar, tanto ho sentito che il mio posto è ancora vacante... ho messo via un bel po' di soldi, ho tutto il primo anno di accademia pagato quindi va benissimo così, ci sono tanti modi per lavorare con la musica, no?- lui però non sembrava della stessa idea, si sentiva tremendamente in colpa per il casino che aveva combinato, se lui avesse ascoltato di più i suoi hyung, stando più attento a cosa pubblicava e cosa diceva, Alex non avrebbe avuto il minimo problema a lavoro.

Invece ora era stata tagliata fuori per la poca professionalità, cosa tremendamente falsa. Alex da quando era entrata alla TS aveva lavorato sodo per mantenere il suo posto, tanto che aveva imparato tutte le coreografie in solo quattro giorni. Sul palco non sbagliava mai nemmeno un passo, se lui per errore si confondeva lei improvvisava, facendo sembrare la cosa voluta. Oltretutto aveva accettato tutti i suoi capricci senza fare una piega, compresa la boiata di farla cantare sul palco. Lei era brava a cantare ma quello non era decisamente il modo di farlo capire agli altri. Era stato scemo e ora ci rimetteva lei che se ne stava andando con calma a casa, tranquillissima sotto la neve di fine febbraio. Una pacca sulla spalla dallo hyung lo fece ritornare alla realtà.

-Hyung, ho fatto un casino, vero?- lo hyung annuì scortandolo dentro.

-Sì, dovresti stare più attento, non hai messo nei guai solo lei, anche noi altri siamo stati sgridati... la prossima volta devi ascoltarci, chiaro?- il ragazzino annuì rientrando alla TS.

Alex intanto aveva preso a correre verso il bar, rischiando più volte di scivolare per colpa del ghiaccio. Quando entrò per poco non fece cadere a terra Jou che stava ripulendo i tavoli per cominciare il turno del pomeriggio.

-Jou, devo tornare qui a lavorare...- Jou annuì passandosi una mano tra i capelli pieni di gel.

-Finito il sogno, eh? Vieni dai, puoi cominciare anche ora ma da adesso farai anche i turni di Aya quindi dalle due alle nove, chiaro?- lei si limitò ad annuire avvicinandosi al bancone e firmando il contratto, almeno quello sicuro.

-Cambiati, le tue cose sono ancora lì... sai già cosa fare, no?- ovvio che sapeva cosa fare, aveva lavorato per un anno lì, non era scema.

Con uno sbuffo prese a lavorare, non era per niente bello tornare a lavorare al bar dopo aver sfiorato così da vicino il suo sogno. Si sentiva scorbutica, abbastanza da guardare male i clienti, ignorandoli fino all'ultimo. Alle nove era esausta, ai limiti dell'umana sopportazione. Aveva passato tutta la mattina a fare le prove per un MV a cui non avrebbe mai preso parte e poi aveva lavorato per sette ore di fila al bar, muovendosi velocemente tra il bancone e i tavoli. Prima era Aya o Jou a preparare le ordinazioni ma ora le toccava gestire da sola le ordinazioni sue, di Jou e del bancone. Ora oltretutto doveva anche andare a ballare con la crew, era troppo tempo che non andava a ballare con loro, ben tre mesi di lontananza, ben tre mesi in cui la crew era rimasta senza la ballerina del gruppo. Con uno sbuffo si caricò in spalla l'enorme zaino con il cambio per ballare per poi avviarsi verso la sua vecchia sala prove. Sarebbero stati tutti lì, l'MC, lo scratcher, il vocalist e ora sarebbe arrivata anche lei, la b-girl del gruppo. Mancava solo Aya, la painter ma le avevano detto che non si era mai fatta vedere negli ultimi mesi, non una sola volta. Aveva praticamente abbandonato la crew quindi ora bisognava trovare una nuova painter, cosa abbastanza complicata visto che nessuno di quelli rimasti era bravo quanto Aya. Aya a fare i graffiti era una scheggia e ogni volta trovava un'idea nuova. Era stata lei a disegnare il logo della crew, quello che ora era un marchio indelebile dietro l'orecchio sinistro di Alex. Ed ecco che era arrivata alla sala, i ragazzi scattarono in piedi dalle loro flessioni con dei sorrisoni, correndo ad abbracciarla e dirle quanto era stata brava nei concerti in giro per il mondo.

-Sei stata bravissima, maknae! A quando il prossimo concerto?- Alex si grattò la testa con aria imbarazzata, notando allo specchio l'inquietante ricrescita che le stava spuntando. Doveva rifarsi il colore, o almeno tornare al nero. No, voleva di nuovo i capelli blu elettrici, erano fantastici per lei.

-Mai più... mi hanno sbattuta fuori perché il ragazzino ha fatto troppi casini e loro devono curare l'immagine dei cantanti... solite storie- i ragazzi annuirono rimettendosi a terra e ricominciando a fare le loro flessioni.

Alex aveva tre anni di differenza con il più giovane del gruppo e per questo tutti si divertivano a spupazzarla come se niente fosse. Appena si mise giù a fare le flessioni Dae Hyun le salì sulla schiena gridandole di impegnarsi e lavorare sodo.

-Oppa, scendi! Mi farai morire! Oppa!- il ragazzo scese ridacchiando come un idiota.

-Sei ancora forte, pensavo che dopo aver sperimentato la vita dei famosi non saresti più riuscita a sollevarmi mentre facevi le flessioni, ero convintissimo che saresti crollata a terra- lei si limitò ad annuire fiera.

-Ti pare? Sono o non sono la b-girl? Nessuno è più allenato di me qui!- tutti ridacchiarono, crollando a terra di colpo.

-Senti, balliamo un po' ora, sì? Settimana prossima potrebbe esserci una battaglia nel quartiere e dobbiamo essere pronti! Alex, per te va bene, vero? Non puoi mancare, cominciano a credere di poterci battere, capisci?- lei si limitò ad annuire, facendo partire la musica.

-Avete montato una coreografia o devo fare tutto io come sempre?- gli sguardi imbarazzati dei tre ragazzi furono una vera e propria conferma per lei.

-Va bene, seguite i passi e cercate di evitare di travolgermi- detto questo chiuse gli occhi e si lasciò guidare dalla musica.

La musica continuò a scorrere velocemente sotto i suoi passi, lasciandola assolutamente ignara del cellulare che la stava registrando. Ogni volta era la stessa cosa, lei nemmeno si rendeva conto delle registrazioni che poi gli altri si passavano per imparare i passi. Il bussare leggero alla porta interruppe la creazione delle nuove coreografie, facendo uscire Alex dal suo piccolo mondo.

-Ragazzi, sono le undici! Devo chiudere... Alex, sei tornata, eh? Ti ho vista su internet... ah, mi ricordo ancora quando hai cominciato a ballare qui... non eri alta nemmeno un metro! E ora guardati, sei una donna fatta e finita... ah, i miei cuccioli crescono... bei tempi quelli, io avevo tutti i capelli!- tutti ridacchiarono divertiti, cominciando a raccogliere le loro cose.

-Che dici, ricomincerai a venirci a trovare tutti i giorni ora che sei tornata tra noi comuni mortali?-

-Cholsu, ti devo tirare uno schiaffo o cosa? Che discorsi sono? Non ho mai smesso di pensarvi, always in the beat, ricordi?- il ragazzo si limitò ad annuire, osservandola andare via sotto la neve che sembrava decisa ad imbiancare la città nel giro di una sola giornata ed era già a buon punto.

 

*** *** *** *** ***

 

-Mamma! Alex non vuole dirmi cosa c'è tra lei e Zelo! Potrei farci un grandissimo business! Sai quanta gente leggerebbe il mio blog?- l'espressione confusa di sua madre non era nemmeno lontanamente paragonabile all'espressione di puro terrore di Alex.

-Annie! Sei ritardata?- -Alexia, cosa devi dirmi? Sai, io ancora non ho capito dove diavolo sei stata da novembre a febbraio! Per poi non parlare delle tue foto in giro per internet...- Alex cambiò del tutto espressione.

Davvero sua madre non aveva ancora capito nulla? Possibile che se ne fosse fregata altamente fino a quella giornata ancora gelida di marzo? L'espressione spaesata della donna confermò i dubbi di Alex. Lei poteva benissimo essere stata rapita che sua madre se ne sarebbe fatta un baffo.

-Lei ha lavorato alla TS come ballerina! È praticamente la ragazza di Zelo! Poi non si sa perché è stata sbattuta fuori e ora pare che Zelo sia di pessimo umore e insieme al calo del suo umore sono calate le foto che pubblica... Alex centra qualcosa e se io avessi l'esclusiva sarebbe grandioso! Mamma, digli di parlare!- l'omicidio era un reato, l'omicidio era un reato.

-Come prego? Alexia, dimmi che sta mentendo, dimmi che non hai davvero perso tempo in quella stupidaggine del ballo... musica, è la forma più vile di guadagnarsi soldi! PENSA A STUDIARE!- un'idea tremendamente pericolosa balenò nella mente della ragazza mentre usciva di casa a passo di carica.

Aveva messo via un bel po' di soldi, mancavano quattro mesi alla fine della scuola e poi poteva benissimo lavorare tutti i giorni dal mattino alla sera. Con un sospiro si avvio al bar per tenersi occupata, macchinando come fare per realizzare l'idea assolutamente malsana che le stava balenando in testa. Sua madre sarebbe morta d'infarto appena l'avesse scoperto, non c'era il minimo dubbio.

-Alex, come mai passi così tanto tempo qui ultimamente? Di solito di domenica non uscivi con... ah, giusto... si sta preparando per il tour... quindi? Straordinari o perdi i soldi?- lei in tutta risposta entrò nello spogliatoio e timbrò il suo cartellino, cambiandosi alla svelta per poi tornare a servire il tavolo.

Era fatta così, quando era nervosa o aveva qualche idea in testa doveva tenersi impegnata, di solito lavorando o ballando come un'ossessa. Quel giorno aveva deciso di lavorare, in fondo un po' di soldi in più avrebbero fatto solo bene al suo piano malvagio. Continuò a servire i tavoli per tutto il giorno, senza nemmeno fare una pausa finché non incontrò il signor Shen che era passato a fare merenda.

-Oh, bambina mia, riposati un po', hai l'aria stanca!- Alex arrossì leggermente all'appellativo affettuoso che le era stato rivolto e si mise a sedere, tanto aveva da sfruttare in tutto un'ora di pausa.

-Cosa sta macchinando il tuo cervellino, eh?- lei abbassò lo sguardo, osservando la tazza fumante di cioccolata che si era trovata davanti.

-Oh, niente di che... voglio dire, circa... in realtà è una cosa molto pesante ma... non so se ci riuscirò...- l'uomo le sorrise dolcemente per poi riprendere a mescolare il suo te con il cucchiaino.

-Ho visto che hai cominciato a ballare professionalmente, come mai sei qui?- la ragazza fece spallucce con aria leggermente ferita.

-Nulla, ho vissuto il mio sogno, l'ho assaporato e poi è finito, come tutto nella vita...- l'uomo annuì prendendo un sorso della sua tazza di the verde, osservando in silenzio la ragazza.

-Senta, lei per caso conosce qualcuno che abbia una casa da dare in affitto ad un prezzo molto ma molto basso? Va benissimo anche un monolocale... ci devo stare solo io e il cane...- l'uomo annuì ragionando per un paio di secondi.

-Non sei un po' troppo piccina per andare a vivere da sola?- forse aveva ragione, forse.

-Non troppo... tanto io vivo praticamente da sola da sempre... beh, non importa cercherò da sola qualcosina...- l'uomo scosse la testa con aria nervosa.

-Facciamo così: io ho una casa nel quartiere di Gangnam ma nessuno la usa e non mi va di affittarla a sconosciuti... te la posso lasciare praticamente a gratis però tu la devi risistemare perché sono anni che non ci entra nessuno e sarà sicuramente un po' distrutta... tu ti assumi la responsabilità di portarla al vecchio splendore e io te la lascio a pochissimo per tutto il tempo che vuoi... i mobili sono moderni quindi non sarà un problema ripulirli- se non fosse stata una cosa imbarazzante lo avrebbe abbracciato, soprattuto dopo aver letto il prezzo irrisorio scritto sul foglietto.

Le stava chiedendo di pagare praticamente una colazione al giorno e in cambio aveva una casa nel quartiere di Gangnam. Era assurdamente perfetta come situazione, doveva esserci qualcosa sotto. Non faceva parte del suo DNA essere così fortunata, per niente, non per l'idea che si era fatta lei per lo meno. Se una cosa le poteva andare storta sarebbe andata storta, ora invece le cose sembravano star per prendere una bella piega. Le cose ovviamente cambiarono quando alle dieci riuscì a vedere la casa. Erano le dieci di sera, lei era stanca morta, il signor Shen continuava a parlare al telefono di affari mentre le faceva fare il giro della casa e lei più stanze vedeva più le veniva voglia di piangere. Quella casa non era stata lasciata a se stessa, era stata fatta esplodere più volte, usata come campo da calcio e poi come deposito per la polvere di tutta Seoul. Il bagno era pieno di calcare e quando provò ad aprire il rubinetto l'acqua che ne uscì era marroncina, segno che andava ripulito anche il rubinetto, come probabilmente la doccia. Con un sospiro studiò in silenzio la casa, chiedendosi quanto ci avrebbe messo a ripulirla. Era enorme, aveva un enorme salotto che un tempo doveva essere stato arredato con un bellissimo divano di pelle bianco, un grosso televisore al plasma ora completamente impolverato e un impianto audio che aveva tutta l'aria di dover essere rimesso a nuovo. Il tappeto nero ai piedi del divano era pieno di macchie la cui provenienza era ignota persino al padrone di casa e il mobile che sosteneva l'enorme televisore era pieno di vecchi libri ingialliti e aveva un'anta da rimettere a posto. La sala da pranzo e la cucina erano a pochi metri dall'enorme divano ormai giallastro, le sedie un tempo rosse e laccate ora erano completamente opache per la polvere, così come il tavolo che un tempo doveva essere stato nero. Al signor Shen dovevano piacere molto le linee pulite per i mobili perché non c'era una sola curva nell'arredamento, tutti i mobili sembravano usciti da un momento di follia di insegnante di disegno tecnico armato di squadra e righello. La cucina aveva tutte le ante e i cassetti laccati di rosso, così come le sedie, e il piano cottura bianco, ovviamente da ripulire viste le macchie di sporco sparse ovunque. Con uno sbuffo si lasciò guidare in quella che sarebbe stata la sua stanza, scoprendo con suo grande orrore che era piena di ragnatele e quindi di ragni, al solo pensiero le veniva da piangere. Il materasso era appoggiato ad una parete, avvolto dal cellofan quindi c'erano buone probabilità che almeno quello fosse a posto, le doghe del grosso letto matrimoniale erano da rimettere a posto ma sembravano tutto sommato pronte a resistere al suo peso, forse anche se lasciava dormire Tio P con lei. La grossa scrivania aveva i cassetti cigolanti e pieni di polvere e ragnatele ma almeno non c'era nulla da riattaccare, persino la sedia lì era stata avvolta nel cellofan. La stanza era ancora vivibile, sarebbe bastato ripulire per bene i mobili, il pavimento e scacciare gli infimi ragni. Magari per i ragni poteva chiedere aiuto a qualcuno, affrontarli da sola, senza nemmeno una bomba nucleare a disposizione, non era nei suoi piani. Oltre alla sua stanza da letto c'erano uno studio in cui era rimasta solo una libreria piena di vecchi libri ingialliti e una sedia a dondolo, quella la voleva rimettere assolutamente a nuovo, e due stanze vuote. Con un sorrisone Alex si rese conto che la parete opaca di una delle stanze era una parete completamente ricoperta da specchi, decisamente ottima per ballare. Aveva davanti un'intera settimana di lavoro, poco ma sicuro. Senza contare poi il trasloco e tutto il resto. Il signor Shen, dopo ben un'ora durante la quale Alex aveva vagato allegramente in mezzo ai gatti di polvere, chiuse la chiamata e rivolse un sorriso imbarazzato alla ragazza.

-Gli ultimi inquilini erano molto sporchi, per questo non mi sono più fidato a farci entrare nessuno... allora, accetti il compito?- non ci pensò su per nemmeno un secondo, semplicemente afferrò le chiavi che l'uomo le stava porgendo e firmò il contratto d'affitto.

Ormai ne stava firmando un po' troppi di contratti nella sua vita, non era una poi così bella cosa. Con un sospiro si avviò verso casa sua, afferrando il cellulare per chiamare Aya che le rispose dopo due squilli.

-Cosa vuoi? Qui siamo impegnati con una coreografia che QUALCUNO non vuole proprio mettersi in testa...- la voce roca di Seung Hyun rimbombò in sottofondo mentre sciorinava qualche scusa.

-Ciao anche a te Aya... ho bisogno di aiuto per ripulire la mia nuova casa...- la ragazza drizzò le antenne mettendola in viva voce e facendo cenno agli altri di avvicinarsi.

-Ci sono dei ragni, vero?- il verso di terrore che emise Alex suonò come una conferma.

-Allora fai proprio al caso nostro... Gaho, Jolie, Boss e Charlie non hanno nessuno con cui restare durante il tour perché i genitori dei ragazzi sono troppo impegnati... tu tieni i cani in questi mesi e io ti mando lo hyung ad aiutarti, così intanto noi possiamo provare in pace senza rischiare di travolgerlo...- i lamenti dello hyung continuarono a fare da sottofondo alla telefonata mentre gli altri si mettevano d'accordo su come e quando farle arrivare i cani senza nemmeno aspettare la sua risposta.

-Ma voi con tutti i soldi che avete non potete pagarvi una maledetta dog-sitter? Io ho già Tio P a cui pensare, cosa ci faccio con altri quattro cani? Avete una minima idea del casino che ci sarebbe in casa mia?- ci fu un secondo di pausa durante il quale tutti meditarono in silenzio- Aya... ma siamo sicuri che Seun Hyun può cacciare tutti tutti tutti i ragni? Anche gli altri insetti? Sai che non mi piacciono quei cosi...- la voce piagnucolosa di Alex fece ridacchiare Aya che si sentì di colpo in dovere di spiegare la situazione alla telecamere che stava riprendendo i Bigbang per la loro tv o qualcosa del genere.

-Alex una mia carissima amica e conosce abbastanza bene anche i ragazzi... solo che ha il terrore degli insetti quindi ha bisogno di qualcuno di abbastanza grande da poterle fare da scudo umano, per questo ho proposto TOP... ma perché sto parlando io? Questa non è la mia tv, è la vostra! Spiegate voi!- la ragazza dall'altro lato del telefono sobbalzò davanti alla scoperta di starsi umiliando davanti a chissà quanta gente.

-Uhm... va bene andrò ad aiutarla ma solo perché mia madre non può tenermi Charlie... tutto qui- detto questo Alex chiuse la telefonata, mentre entrava in camera sua e cominciava a prepararsi di nascosto al trasloco.

 

 

 

Salveeeeee :D

oggi ho spostato i saluti in fondo perché mi sentivo molto trasgressiva u.u

allora, prima di tutto volevo ringraziare ScleroTimeGirl, ssilen e Klaudia_19 per le recensioni, grazie mille, non avete idea di quanto mi faccia piacere ricevere i vostri pareri :3

Infatti essendo che ho scoperto di avere delle recensioni da pochissimo oggi ero di un umore grandioso e ho passato tutto il giorno a scrivere (sorvoliamo su storia dell'arte che mi guarda male da un angolino) e ora ho questo capitolo da postare, spero vi piaccia :D

un bacione e grazie mille anche a chi continua a leggermi in silenzio, grazie mille <3

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: lallinachan