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Autore: Burnt Orchid    27/06/2007    7 recensioni
Harry soffre per la perdita di Sirius e viene maltrattato, ma qualcuno di inaspettato viene a salvarlo. Il suo salvatore riesce a ridargli la speranza,e lo aiuta a guarire dalle ferite dell'anima. Sappiate che per me le critiche vanno bene, ma cercate di avere pietà...spero che vi piaccia!
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Harry riuscì finalmente ad aprire gli occhi e, attraverso la sua vista sfocata, notò un ombra scura.
Ne ebbe paura e cominciò ad agitarsi, finchè un ago gli fu iniettato nel braccio e si sentì costretto a calmarsi.
Tutto il suo corpo bruciava e riuscì a stento a chiedere, con voce debole e confusa "Dove mi trovo?"
FINE CAP.4





I tre adulti circondarono il letto di Harry.
Ally iniettò un calmante nel sangue del suo paziente, per precauzione.
Brody uscì.
La psicoguaritrice non voleva rischiare che il ragazzino si agitasse, lei sapeva che all'inizio sarebbe stato spaventato, aveva già avuto a che fare con casi di questo genere.
Si era accorta che il professore aveva evitato la sua ultima domanda e questo era un chiaro segno che la risposta fosse negativa.
Non era un bene.
Comunque, per ora, il ragazzo si sarebbe dovuto accontentare della presenza del suo professore.
Sicuramente Severus lo avrebbe aiutato.
Anche se adesso negava, presto anche il grande pozionista di Hogwarts avrebbe dovuto ammettere che si stava preoccupando per il ragazzino.
La preoccupazione gli si leggeva negli occhi.
Ma Ally aveva anche dedotto che Piton doveva essere un buon occlumante: solamente un occhio attento e osservatore come il suo, avrebbe potuto scorgere in quelle iridi nere dolore, solitudine, ma anche una sfumatura di speranza.

Per fortuna, Harry era riuscito a parlare, ma adesso aveva bisogno di persone che conosceva intorno a lui,
perciò Ally fece un cenno del capo a Severus per invitarlo a dare una risposta a quel ragazzo spaventato.
Severus capì e si avvicinò di più al suo allievo.

Era chiaro che il ragazzino non vedeva bene, il suo sguardo non si concentrava su di un punto preciso, ma vagava confuso per il perimetro della stanza.
Il professore ricordò la sua ultima domanda e cercò di sfoggiare una voce calma e rassicurante, per non spaventarlo "Ti trovi al St. Mungo".
Aspettò una qualche reazione da parte del Grifondoro.

Harry sentì una voce rispondergli.
Era fredda, glaciale e Harry rabbrividì.
Tutto il corpo bruciava tremendamente, ma una strana forza gli impediva di agitarsi.
Aveva paura, ma era costretto a mantenere la calma.
La voce era familiare, ma non riusciva a riconoscerla a causa della confusione, così chiese con voce roca "C-chi sei? E che c-ci faccio qui?"

Severus cercò di andarci piano per non mettergli paura, sapeva che Potter non sarebbe stato felice di trovarsi con lui, ma Ally aveva lasciato intendere che per un po' sarebbe toccato a lui occuparsi del ragazzo.
Ed il professore non aveva intenzione di lasciarsi respingere; decise che avrebbe aiutato Harry, che lui lo volesse o meno.
Così rispose "Sono il professor Piton, Po...ehm Harry" cercò di non dare a vedere il suo disagio "Ti ho portato via da Privet Drive, la casa era in fiamme.".

Harry non aveva ancora reagito, sentiva il sedativo costringerlo a stare tranquillo.
Ma gli effetti della pozione stavano già svanendo.
Era rimasto scioccato quando aveva riconosciuto Severus Piton, ma la sorpresa più grande era stato il fatto che il professore l'avesse chiamato per nome.
Poi Harry mise completamente il cervello in funzione e capì che Piton sapeva tutto, sapeva della sua situazione, del trattamento dei Dursley, era probabile che il professore avesse visto i suoi lividi, anzi era certo che li avesse notati, dato che lui si trovava sdraiato in un letto senza maglietta e pantaloni.
Harry seppe che non avrebbe sopportato questa situazione, non voleva che qualcuno provasse pena per lui, e, soprattutto, non desiderava che Piton usasse queste informazioni contro di lui.
Ormai nessuno avrebbe potuto difenderlo, Sirius se n'era andato e con lui era scomparsa la sua ultima speranza.
E adesso che avrebbe fatto? Piton non si sarebbe preso cura di lui, e Harry aveva una paura tremenda di essere lasciato solo.
Il ragazzino si rese conto che stava sperando nell'aiuto del professore, e non poté evitare di continuare a farlo.

Ally si era accorta che gli effetti del calmante erano quasi completamente svaniti.
Era rimasta impressionata da quel ragazzino, era così innocente, si potevano capire le sue emozioni semplicemente guardando quei meravigliosi occhi verdi.
Era spaventato e umiliato.
La guaritrice si era aspettata esattamente questa reazione e, con sollievo, pensò che con un po' di lavoro sarebbe guarito.
Era ovvio che il professore avrebbe dovuto occuparsi di lui, perché ormai Harry non si sarebbe fidato di nessun altro.
I bambini che sono sempre stati maltrattati, vedono nella persona che li salva una figura degna di fiducia.
Era una delle regole principali della psicologia.

Ally decise di farsi avanti e disse con voce dolce "Ciao Harry, io sono Ally, mi vedi?" "Ve-veramente n-non molto bene, m-mi spiace" rispose con voce tremante.
La donna allora estrasse la sua bacchetta e parlò "Non importa, ora, se me lo permetti, ti controllerò la vista con un incantesimo e poi farò riapparire degli occhiali uguali a quelli che avevi in precedenza. Posso?"
La sua voce riuscì ad infondere una sensazione di calma nell'anima di Harry, che con voce più controllata rispose "Va bene".
Ally puntò la bacchetta verso gli occhi di Harry e bisbigliò "Vides maximus" Poi mormorò "mmm...non manca molto alla cecità, eh? Scherzavo" e rise di soppiatto.
Agitò di nuovo la bacchetta ed apparvero i vecchi occhiali di Harry.
Ally li prese e li fece scivolare sul viso del proprietario.

Severus aveva osservato tutta la scena ed era rimasto sorpreso dalla facilità con cui la donna aveva calmato Harry.
Adesso, voleva anche lui aiutare quel ragazzino, lo voleva più di ogni altra cosa.
Così, estraendo la bacchetta, evocò una sedia e la fece librare fino a farla posare al fianco del letto dove giaceva il suo allievo.

Ally capì che il professore si stava preparando per fare a Harry delle domande, così evocò un'altra sedia per lei e si sedette vicino a Severus.
Voleva essere sicura che non facesse agitare il ragazzo.
Prima era riuscita a tranquillizzare l'adolescente e ci sarebbe riuscita di nuovo senza troppi problemi.
Ma si costrinse a non intervenire a meno che non fosse necessario.
Desiderava che Harry come prima cosa si fidasse del suo professore.

Harry ora riusciva a vedere e, ovviamente, questo fatto aveva contribuito a calmarlo un po'.
Vide il professore e la donna sedersi vicino a lui.
Capì che avrebbero cominciato con le domande e questo lo impaurì.
Non aveva intenzione di parlare dei Dursley, non l'avrebbe mai fatto.
Era troppo doloroso e non voleva la pietà di nessuno.
Riguardo all'incendio, nemmeno lui aveva idea di come fosse accaduto.
Era tutto così confuso e si sentiva così debole e solo.
Gli sembrava di essere tornato bambino e questo non gli piaceva, odiava aver paura di tutto e di tutti.
Così affondò ulteriormente nei cuscini e si morse il labbro inferiore per trattenere i gemiti di dolore.

Severus vide il ragazzino irrigidirsi e cercare di nascondere il dolore.
Guardò Ally e lei gli sorrise incoraggiante.
Non sapeva bene che cosa dire.
Decise che per prima cosa avrebbe chiarito la questione dell'incendio e della casa quasi completamente deserta.
Guardò Harry negli occhi e disse con voce controllata "Ho bisogno che tu risponda ad alcune domande, non ti devi preoccupare, tutto ciò che dirai qui non uscirà da questa stanza. So che probabilmente non ne vuoi parlare, ma devi capire che noi dobbiamo sapere cosa è successo per poterti aiutare".
Aspettò qualche secondo prima di continuare.

Harry si era irrigidito ancora di più, ed il suo sguardo vagava per la stanza, come alla ricerca di una via d'uscita.
Il dolore era diventato quasi insopportabile, ma, fin da quand'era piccolo, aveva imparato a non lamentarsi ed a non importunare gli altri con la sua sofferenza.

Ally si disse che era necessario il suo intervento.
Così alzò lentamente una mano per accarezzare il braccio di Harry.
Il ragazzino rabbrividì, si sentiva in trappola e cominciò a respirare con affanno.
Ally ritirò la mano.
La donna capì che l'adolescente aveva paura di parlare, e, probabilmente il dolore era diventato insopportabile.
Per qualche strano motivo la pozione allieva-dolore aveva smesso di funzionare, ma Ally non poteva somministrargli un'altra dose.
Decise di provare a calmarlo, quindi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò "stai tranquillo, andrà tutto bene, siamo qui per aiutarti...è vero, ti faremo delle domande, ma nessuno ti costringerà a parlare. Sei al sicuro qui, il professore ed io ci prenderemo cura di te. Devi, però, renderti conto che prima o poi dovrai parlarne, e, credimi, è meglio prima che poi. Ora cerca di calmarti, concentrati solo sul tuo respiro. Non sentirti in trappola"
Vide il ragazzo distendersi e con una mano lei gli respinse i capelli dalla fronte imperlata di sudore.
Ally fece un cenno a Severus invitandolo a parlare.
 
Il professore vide chiaramente il ragazzo rilassarsi e disse "Perché in casa non c'era nessuno? Sembrava quasi abbandonata...Dov'erano i tuoi parenti?"
Harry aprì la bocca e la richiuse, la riaprì e disse con voce bassissima "ehm...loro...loro erano u-usciti".
Entrambi gli adulti si accorsero della bugia, ma non infierirono.
Severus continuò "E dov'è che sono andati, Harry?"
A Harry non piaceva mentire, ma non poteva dirlo "Io non lo so... ehm...d-dormivo quando sono usciti".
Il professore decise di cambiare domanda "E l'incendio?"
Harry rispose subito, sinceramente questa volta "Non ne ho la più minima idea...mi dispiace"
Ally parlò "Non devi dispiacerti Harry, non importa, lo scopriremo".

Severus restò silenzioso per un secondo a scrutare gli occhi del suo allievo, poi disse "Ascolta, so che per ora non ne vuoi parlare, quindi eviterò di chiederti delle corde che ti tenevano legato al letto. Per ora. Ne riparleremo. Io e la sig...ehm, Ally ci siamo accorti che molte delle risposte che ci hai dato non sono vere. Ma ci passeremo sopra. Ne discuteremo quando starai meglio. Ora è meglio che ti riposi."
Ally sorrise all'uomo e si voltò verso Harry dicendo "Severus ha ragione, è meglio se dormi. Che ne dici di una pozione sonnifera?" Harry annuì ed affondò ulteriormente nei cuscini.
Era stanchissimo e la pelle bruciava, tutto ciò che voleva era dormire per sempre.
Ally evocò una fiala che avvicinò alle labbra del ragazzino, e, prima che lui bevesse, disse con voce rassicurante "Domani, quando ti sveglierai, cominceremo a curare le tue ustioni. Non sarà piacevole, ma non durerà molto. Al momento devi solo pensare a riposarti, tesoro. Ci vediamo domani".
Harry bevve la pozione senza protestare e scivolò tra le braccia di Morfeo.

Ally accarezzò delicatamente la guancia del suo paziente, mentre Severus era occupato ad osservare il viso di quel ragazzino sofferente.
L'uomo si voltò verso Ally e chiese "Cosa facciamo adesso con lui?".
La donna sospirò e sussurrò "Non sarà facile convincerlo a parlare...l'importante è che tu non te ne vada, voglio che impari a fidarsi di te"
"Ovviamente resterò con lui, è chiaro che ha bisogno di rassicurazione, e, dopotutto, hai detto tu stessa che non deve vedere altra gente. Non ho altra scelta." affermò Severus.

Ally gli sorrise sarcasticamente e disse "Molto bravo Severus Piton, un grande attore...ma con me non funziona...Sono contenta che ci diamo del tu. Ora io devo andare, ho del lavoro da fare, se hai bisogno di me conosci la strada." e se ne andò.
Severus rimase a guardare la porta che si chiudeva lentamente.





Nello stesso momento un uomo saliva su un aereo con un ghigno sul volto.













SPAZIO AUTRICE
Ecco un altro capitolo, spero che vi piaccia.
Ci ho lavorato parecchio ed ero indecisa sulla conversazione tra Harry, Severus ed Ally.
Vi sono grata per tutti questi complimenti.
Mi dispiace deluderti Resha91, ma non potevo permettere che fosse tutto così semplice, complicare le situazioni è la mia specialità.
Ci vorrà ancora un pò di tempo perché Harry riesca ad aprirsi. Ma grazie mille per i complimenti che mi fai dopo ogni capitolo.
Morgan Snape spero che la terza prova sia andata bene! Sono felice che la mia fanfic abbia l'effetto del "tiramisù".
Continua a recensire, per favore, perché non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo capitolo.
Cara  Selene_90, grazie, grazie, grazie, grazie...ehm, non mi ricordo cosa ti volevo dire...Ah, giusto...grazie, grazie, grazie, grazie!
Sei gentilissima, davvero, mi hai fatto arrossire, e non è una cosa che capita tutti i giorni! Commenta ancora, così riuscirai a farmi piangere di gioia.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito, non so se mi merito tutti questi complimenti...Ma li accetto lo stesso!
Spero che questo capitolo piaccia a tutti! Bacioni!











   
 
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