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Autore: MaleficaGgggi    27/06/2007    2 recensioni
Premettendo che sono presenti spoilers presi da New Moon, poi ho deciso di lavorare un po' con la fantasia - storpiando irrimediabilmente la storia...- ditemi che ne pensate.
Come sempre pioveva, Bella era seduta al tavolo con Mike e la sua compagnia. Erano ormai tre settimane che pranzava con loro, s'era quindi abituata a quelle futili discussioni che occupavano la pausa per il pranzo. Le voci dei presenti si ammassavano col borbottio di tutti gli altri studenti e questo non aiutava a pensare. Come ogni volta, a pranzo, Bella fissava il tavolo dei Cullen e, Alice, Jasper, Rosalie ed Emmett ricambiavano il suo sguardo, squadrandola. La stessa Rosalie, che mai l'aveva vista di buon occhio, la guardava con un'espressione strana, differente, non c'era la solita aria sufficiente sul suo volto ma con una certa sofferenza. Cosa era cambiato?
Genere: Triste, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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In primis ringrazio tutti per questo appoggio insperato - a partire da una delle mie muse! la sorella Fede! e poi anche voi lettrici di cui credo di ignorare il nome (una dovrebbe essere Deidre? sììì ciao vocine...) okay... torniamo a noi... mmmh già ora meglio passare al famoso capitolo due... -Sì, ma, per lo meno, non dovrà rinunciare a tutto per me- ribatté Edward.
-Sarà doloroso per lei...- farfugliò Esme.
-Lo sarà anche per me, ma...- tentò di controbattere, ma venne zittito.
-Noi non dovremmo avere l'anima, quindi, tecnicamente, il dolore non dovrebbe colpirci, è solo un tuo capriccio... se lei diventasse come noi, non dovremmo più preoccuparci di proteggerla e di evitarla- tuonò Jasper.
-Ma non voglio cambiarla- ribatté a tono.
-Così metti in pericolo tutti noi- continuò a dire l'altro. -E' per questo che ho scelto quella via- aggiunse.
-Ti sei fatto attaccare da un branco di lupi solo per allontanarti da lei... non sarà che nutri del risentitmento verso quella famosa risposta?- lo stuzzicò Rosalie.
-Ho deciso e non torno indietro- ripeté con fermezza.
-L'hai già fatto una volta- gli fece notare Carlisle.
-Ma questa volta è diverso... io...- non concluse la frase.
-Risentimento...- ridacchiò Emmett.
-Quando pensi di mettere in atto il tuo piano?- s'informò Alice.
-Io lo farei subito- borbottò quasi tra sé Jasper.
-Tra qualche giorno...- rispose.
-Fa come meglio credi- convenne il dottore con fare solenne.


Bella arrivò a casa col morale sotto i piedi. Magari, se avesse trovato Alice, avrebbe potuto parlarle, sfogarsi, o, almeno, calmarsi un po', peccato che, a quanto pareva, quella fosse ad Olympia. Non le passò neppure per la mente che Emmett potesse aver inventato tutto, d'altronde, come le aveva detto Esme, lei ora faceva parte della famiglia, sarebbe stato piuttosto cinico pensare che qualcuno potesse mentirle.
I giorni passarono con una velocità non troppo rapportabile a quella del pick-up, potevano meglio essere ricondotti a qualche auto da corsa. Così venne Sabato. Un'altra settimana era fuggita via, effimera, e di Edward Cullen neppure l'ombra lontana.
Quel sabato era il giorno libero di Charlie e quindi era andato a pesca con il signor Black e alcuni amici della riserva. Lei, invece, sarebbe dovuta andare a fare shopping con Lauren e Jessica, questa era una di quelle cose che le mettevano i brividi, molto più dei Volturi o di James, stare nella stessa auto di Jessica non l'avrebbe molto intimorita, ma la presenza di Lauren, non l'avrebbe certo fatta rilassare. Doveva trovare una scusa, una scusa plausibile.
Come spesso il destino articola le sue anguste trame nei momenti più opportuni, questa volta fu un intervento sensato del fato a darle l'opportunità di evitare quella deprimente uscita con quelle che dicevano d'essere le sue amiche. Bussarono alla porta. Senza neppure pensarci andò ad aprire.
-Bella- la salutò.
-Jake- proferì con una certa nota di meraviglia.
-Non mi hanno saputo dire di chi si trattasse...- l'informò. -Ah...- mormorò affranta.
-Mi dispiace Bella- aggiunse tornando alla sua moto.
Quello partì.
Bella concluse una ricerca per la lezione di Banner del Lunedì, un lungo e noiosissimo trattato sulla teoria della scissione delle specie di Linneo. Poi chiamò Jessica per declinare l'invito.
-Allora vieni?- domandò senza neppure salutare.
-No... emh... devo aiutare Jake sull'Estetismo...- mentì spudoratamente.
-Eh sì il luminare della letteratura inglese- commentò quella.
-Non prendertela, ma... sai...- lasciò intendere.
-Tieni a quel ragazzo... non preoccuparti... chiamami se cambi idea- disse.
-Ciao- attaccò.
Iniziò a mettere un po' d'ordine in casa. Dopo pranzo finì di studiare e poi andò a farsi una passeggiata.
Per qualche oscuro motivo [ndr: mica tanto oscuro] nel suo vagare si trovò nel vialetto dei Cullen. Scese dal pick-up e si avviò verso la porta di casa.
Bussò.
-Che ci fai qui?- domandò Esme aprendo.
-Sono venuta per dirvi che Jake non ha saputo molto, posso entrare?- chiese tentando di sporgersi dietro la padrona di casa.
-Staremmo pranzando, non è uno spettacolo molto allettante... direi piuttosto stomachevole, non ti farei entrare sapendo che non sopporti la vista del sangue...- rispose.
-D'accordo, allora buon pranzo- replicò girando i tacchi e tornando a quella trappola che era il suo pick-up.
Non appena il rumore del pick-up non poté più essere udito, da orecchio umano, Esme riferì quanto le aveva detto la ragazza.
-Che conti di fare adesso?- domandò Carlisle.
-E' tempo, mi muoverò oggi stesso- decise Edward prendendo le chiavi della Volvo.
-Fa attenzione- si raccomandò Alice salutandolo.
-Non preoccuparti- la rassicurò uscendo.
Jasper salì in auto con Edward.
La Volvo sfrecciò via con una velocità non prettamente contemplata dai limiti di velocità dello stato di Washington e non solo.

Bella, giunta a casa, iniziò a preparare la cena.
Chissà per quale strana congiunzione astrale finì col guardar fuori dalla finestra: nel crepuscolo quattro figure indistinte stavano calpestando l'erbetta del praticello davanti casa Swan.
Col cuore in gola Bella lasciò il coltello con cui stava martoriando un povero malcapitato pomodoro e raggiunse la porta. Qualcuno bussò. Non rispose, si trattenne dall'aprire, anche se, com'è ben noto, la curiosità è donna. Bussarono ancora con più insistenza. Ancora e ancora. Non aprì.
-Sappiamo che sei lì dentro, Bella- proferì qualcuno.
"la luce" comprese rendendosi conto che aveva lasciato accesa la luce della cucina. [ndr: non prendetevela se dico che è un po' imbranata, ma è così che ci piace!!]
-Forza apri- intimò una voce femminile.
-Sappiamo dov'è Edward- borbottò una terza voce.
A quel punto Bella non oppose più resistenza. Aprì la porta. Uno dei quattro si catapultò su di lei e la prese contro la sua volontà tra le braccia la caricarono su una specie di furgone che era parcheggiato dall'altro lato della strada. La bambina scrisse un biglietto "Sono andata a Tacoma, pernotterò lì per qualche giorno per una ricerca scolastica".
Il veicolo partì.
-Chi siete?- domandò tentando di distinguere i suoi compagni di viaggio.
-Caspita sono passati solo pochi mesi e già ti sei dimenticata di noi?- bofonchiò una quarta voce.
-Chi siete e dov'è Edward?- chiese con insistenza.
L'uomo che era alla guida accese la luce per illuminare i presenti. Alla guida c'era Demetri, poi Caius la teneva ferma mentre seduto davanti a lei con la sua solita cordiale aria da vile essere infausto c'era Aro. Jane era al posto del passeggero.
-Noi sappiamo delle sue intenzioni, è giusto che tu le sappia, infondo sete una coppia- rispose con la sua solita calma Aro.
-Di che si tratta?- s'informò piuttosto interessata.
-Vedi gli abbiamo posto una scelta: se affidarti a noi o...- venne interrotto.
-Ha deciso che sarete voi a cambiarmi- dedusse avventatamente.
-Veramente ha optato per l'altra- ribatté Caius.
-Che sarebbe?- continuò a chiedere.
-Venire con noi- chiarì Aro.
Poco fuori Forks, il veicolo si fermò d'un tratto. Un gruppo di persone sbarrava la strada.
-Maledetti- si lasciò sfuggire Demetri, aprendo la portiera.
-Lasciate andare la ragazza- esortò un uomo sulla sedia a rotelle.
-Altrimenti?- domandò Jane.
-Ve la vedrete con i lupi!- tuonò un giovane nella terza fila.
-Non è proprio giustissimo noi siamo in quattro voi venti- borbottò Caius raggiungendo gli altri.
-E' vero, mio buon Caius, non c'è più la giustizia di una volta...- aggiunse Aro.
Un paio di lupi scattarono in avanti e tennero occupati i quattro Volturi, mentre il giovane della terza fila corse, senza esser visto dagli altri, a prendere Bella nel retro del furgone. La prese di peso e corse via, una velocità prettamente riconducibile a quella del pick-up.

Intanto Jasper era tornato a casa Cullen con la Volvo.
-E' partito?- domandò Rosalie senza neppure aspettare che quello entrasse.
-Sì, ma non arriverà prima di domattina...- rispose.
-Alice ha visto che loro sono... emh...- iniziò a dire quella.
-Loro sono?- ripeté.
-Carlisle ed Esme non sanno ancora nulla- aggiunse Emmett.
-Ma cosa?- continuò a non capire.
-I Volturi... sono a Forks, e hanno preso Bella- informò quello.
-E io cosa dovrei fare?- domandò iniziando ad irritarsi.
-Devi prendere il prossimo volo per Firenze e raggiungere Edward a Volterra, devi tenerlo il più lontano possibile dai Volturi- decise Rosalie.
-Cosa vi inventerete con Carl ed Esme, le scuse di Emmett sono le peggiori al mondo, almeno pensaci tu, Rose- proferì con un ampio sorriso.
-Loro lo sanno, d'altronde il lupastro è a poche miglia da qui, ha Bella con sé...- chiarì Alice raggiungendoli.
-Noi dovremmo, quindi, inventarci una balla per Bella... - dedusse Jasper.
-Orrendo gioco di parole, fratello- ridacchiò Emmett.
-C'è poco da ridere Emmett- lo zittì Carlisle mantenendosi sempre calmo.
-Potremmo entrare e parlarne civilmente in salotto, che dite?- intimò Esme.
-Che le diremo?- domandò Alice (piuttosto) affranta.
-Non possiamo dirle la verità, troppo dolorosa- farfugliò Rosalie.
-E poi Edward ci ammazzerebbe senza troppi complimenti se le dicessimo della sua scelta...- aggiunse Emmett.
-Come per dire che quel povero ragazzo sia così sadico- borbottò Esme.
-Siamo tutti sadici...- ribatté quello.
-D'accordo, accantoniamo il nostro sadismo per alcuni minuti, e torniamo a come le mentiremo...- fece cadere il discorso Jasper sedendosi accanto ad Alice e prendendole amorevolmente la mano.
-Non lo so, ma io opterei per la verità...- continuò a dire Carlisle.
-Non ha senso, soffrirebbe troppo- replicò Alice stringendosi a Jasper.
-Sono qui, il lupo sta salendo le scale- informò Emmett annusando l'aria.
Esme andò ad aprire. Il lupo mise a terra Bella e tornò indietro dai suoi compagni.
-Jacob Black?-domandò Esme facendole strada.
-Sì... A--Aro mi ha detto di Edward... voi lo sapevate?- chiese tentando di trattenere le lacrime.
-Noi?...Emh... noi... Hai detto che i Volturi sono qui?- bofonchiò Emmett deviando la conversazione.
-Sì, ma ci sono i compagni di Jake a tenerli occupati- riferì.
-Non ci voleva- si lasciò sfuggire Alice a voce bassa.
-In che senso?- chiese.
-Dobbiamo dirle tutto...- chiarì Jasper.
-Tutto cosa? Che Edward vuole andare con i Volturi per proteggere me?- domandò quella singhiozzando.
-Allora lo sa...- dedusse Rosalie.
-Perché non me l'avete detto?- chiese.
-Ce l'ha chiesto lui- rispose con una certa leggerezza Emmett.
-Dov'è adesso?- s'informò.
-In Kansas- rispose Alice.
-Kansas?- continuò a chiedere.
-Sì in Kansas...- annuì Jasper.
-Dove?
-Non saprei... non ce l'ha detto- rispose Rosalie.
-T'accompagno a casa, Bella, hai bisogno di riposo...- decise Carlisle.
Non appena la Mercedes di Carlisle fu abbastanza lontana, i presenti ricominciarono a parlare.
-Si può sapere perché abbiamo ancora mentito?- domandò Emmett.
-Non deve soffrire troppo- rispose Alice stringendosi a Jasper.
-Ma così peggioriamo la situazione, e se volesse andare nel Kansas a cercarlo?- prospettò Emmett balzando in piedi.
-Dovremo tenerla d'occhio e ci allontaneremo gradualmente da lei, così potrà dimenticarsi di noi...- replicò.
-Non ha senso!- tuonò l'altro.
-Credo che Emmett non abbia tutti i torti, Alice...- concordò Jasper.
-Inoltre, se Edward sapesse che lei sa, ci ucciderebbe senza troppi ripensamenti- convenne Rosalie.
-Almeno così Bella non sarà in pericolo...- concluse Alice.
-Perchè nostro fratello si va a sacrificare per lei! Se l'avesse resa come noi a tempo debito non saremmo in queste condizioni- ribatté Emmett.
beh per oggi mi fermo qui... spero vi basti ^^
   
 
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