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Autore: bluemary    27/06/2007    5 recensioni
Vegeta è finalmente riuscito a trasformarsi in super saiyan ed ottenere la sua vendetta nei confronti del suo rivale di sempre, ma a quale prezzo? Nel frattempo, una donna con il cuore in gola ed un bambino in braccio attende di sapere se l’uomo a cui ha donato il suo amore e la sua intera esistenza sia stato davvero sconfitto dalle ombre del suo passato. Storia scritta per il concorso indetto da LeftEye e Sonia_Vit nel forum.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shari Aruna: Ti ringrazio molto del commento, in modo particolare perché hai specificato di non riferirti al narratore dell’anime, per la voce fuori campo XDD La odio anch’io, quella voce, tanto dice sempre le stesse cose ("il giovane Goku" e notare che ormai ha due figli, "il nostro eroe" ma nostro di chi?! Che se lo tenga XDD). Sappi comunque che la storia sarà molto breve, quindi non aspettarti troppo^^ Un bacione!
Liar: Grazie mille per il commento, ti avverto però che non sarà una storia allegra, spero la cosa non ti dispiaccia troppo^^
Kikk@93: Ti ringrazio molto, sia dei complimenti, che della domanda. In effetti avrei dovuto specificare meglio che il prologo di questa storia si ambienta dopo la sconfitta di Freezer, partendo dal presupposto che né i Cyborg, né Mirai Trunks siano mai arrivati sulla Terra, anche se avevo scritto che questa fanfiction può essere considerata il seguito di Frammenti di luce (ed in quest’ultima avevo specificato tutto). Comunque adesso ho aggiunto una nota in cui spiego questi dettagli, grazie ancora di avermelo fatto notare! Baci.
Bulma_89: Anche io adoro Vegeta, non a caso, una Drabble a parte, ho sempre scritto su di lui nel fandom di DB. Ti ringrazio molto del commento!
Topy: Grazie mille del commento, era proprio questa l’immagine che volevo dare di Vegeta!
Gan_HOPE326: Ti ringrazio molto di questo commento, ed anche di quello alla mia Drabble! Comunque, come ho già scritto a Shari, non attenderti una fanfiction lunga, perché questa sarà piuttosto breve. E poi, se qui c’è qualcuna che si deve preoccupare, quella sono io, specialmente dopo aver finito Seeds of Evil ed aver quindi avuto una definitiva dimostrazione delle tue capacità^^




-Capitolo 1: Ricordi-

- Mamma, perché non mi parli mai di papà?
Bulma si blocca, come folgorata, e le sue mani si aprono senza il suo volere, lasciando cadere a terra la camicia che stava stirando.
Un tempo era una bellissima donna, il volto dai tratti perfetti e il corpo formoso ma proporzionato ne sono tuttora la prova lampante, tuttavia le piccole righe attorno agli occhi e sulla fronte sembrano troppo profonde per essere dovute unicamente all’età e la invecchiano di parecchi anni.
Non è rimasto molto, nei suoi lineamenti, di quella ragazza allegra e amante della vita che si divertiva a viaggiare con gli amici, affrontando improbabili avventure, e a costruire invenzioni sempre più geniali e complicate, e tuttavia, nonostante i mesi interi di dolore e sofferenza incisi nelle piccole imperfezioni del suo volto, nulla è riuscito a cancellare l’estrema dolcezza che trapela dai suoi occhi.
Quei due spiragli di cielo sono rimasti quasi inalterati, mantengono sempre la solita luce decisa, tipica di una donna dall’animo forte e determinato, solo quelle ombre di tristezza che hanno preso il posto della spensieratezza giovanile, annidate nel suo sguardo simili a cicatrici, dimostrano l’amaro passato di cui ancora adesso porta le tracce.
Anche il luogo in cui abita non è più quella gigantesca dimora in cui era cresciuta, ma una casa piccola e pulita, decorata da numerose fotografie, sempre con lo stesso soggetto: una donna e un bambino, entrambi sorridenti, troppo somiglianti per non essere riconosciuti subito come madre e figlio.
Ed è proprio a fianco di una simile fotografia che un bambino di sette anni continua a fissarla con la stessa espressione truce adottata dai poliziotti quando devono portare avanti i loro interrogatori.
- Perché sei troppo giovane, Trunks, adesso non capiresti. – replica lei, non senza rafforzare la dolcezza della sua voce con una nota autoritaria.
Subito il volto del bambino si imbroncia in un’espressione scontenta, ma la donna lo ignora, perché sa che presto il solito nemico busserà alla porta del suo cuore e lei dovrà utilizzare tutto il suo autocontrollo per non lasciarsi sopraffare da esso. Stringe i denti, pronta alla lotta, e in un secondo i ricordi la assalgono, percuotendola con una violenza che ha imparato a sopportare senza un lamento, ma mai è riuscita a ignorare.

Bulma è in piedi, con la mano premuta contro la bocca aperta e gli occhi sgranati in un’espressione troppo sorpresa per lasciare spazio alle lacrime. Di fronte a lei, Yamcha, con cui ha seguito lo scontro tra i due saiyan più forti dell’universo, credendo, forse troppo ingenuamente, che si trattasse di un normale allenamento.
Ancora non riesce ad accettare quelle poche parole pronunciate dall’amico che hanno scosso il suo mondo.
- Non percepisco più l’aura di Goku.
Spinta da un’angoscia troppo profonda per poterla affrontare da sola, si getta contro di lui, afferrandogli le mani nella muta richiesta di fissarla negli occhi.
- Che cosa significa?
L’uomo scuote la testa.
- Ho sentito Vegeta scatenare una potenza incredibile, forse ha raggiunto lo stadio di super saiyan, ma poi…– mormora, lasciando che sia il silenzio a completare la frase per lui.
Rimane immobile per qualche secondo, fissando il pavimento. Quando poi solleva la testa, mostra degli occhi in cui si intrecciano paura e determinazione, perché Yamcha sa bene di non poter competere con un saiyan, eppure, allo stesso modo, è conscio del suo dovere in quanto amico e in quanto uomo.
Respira a fondo prima di pronunciare quella frase con cui volontariamente sceglie di mettere in pericolo la sua vita, forse anche per sfuggire allo sguardo annichilito della donna di cui è ancora innamorato.
- Vado a vedere cosa succede. – le dice, stringendole una spalla in un futile tentativo di rassicurazione, prima di spiccare il volo e sparire all’orizzonte.
Bulma respira a fondo per calmarsi e subito il suo primo pensiero è per il figlio, addormentato nella camera vicina. Lo prende in braccio, cercando di scacciare il confortante pensiero che tutto sia solo un incubo e presto le prime luci del mattino l’avrebbero svegliata e lei si sarebbe ritrovata nel suo letto, accanto a Vegeta o forse sola, ma ancora con il suo odore sulla pelle…
Lo ha sperato, nel più profondo abisso del suo animo, quell’angolo remoto e un po’ infantile con cui è sempre riuscita a convincersi di poter cambiare il mondo semplicemente con la propria volontà, ma adesso sa di non potersi illudere ancora.
È realtà quel nodo alla gola che le impedisce di respirare, è realtà quel sordo dolore nella parte sinistra del petto.
Sola, in un silenzio che la opprime quanto una prigione, stringe il figlio al seno e attende il ritorno di Yamcha.

   
 
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