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Autore: Mala Zeta    10/12/2012    0 recensioni
Sono una semplice ragazza con semplici sogni.
Ma qualcuno è davvero in grado di realizzare il più grande.
I Big Bang? Certamente.
[Provvisorio x°]
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cap.4_Amo il supermercato! Sono trascorsi tre mesi scarsi, e il tempo è scivolato tranquillo e piacevole.
Per un mesetto ho lavorato part-time in una caffetteria dall'altro lato della strada, per racimolare qualche soldo e per ambientarmi un po' nel quartiere.
Col ricavato mi sono comprata un paio di magliette e, soprattutto, una spropositata quantità di gadget dei Big Bang.
Mi faccio paura da sola!
Ma la cosa più importante è che, una settimana fa, ho compiuto finalmente i tanto attesi diciannove anni.
Lo zio mi ha cucinato una torta di mele, la mia preferita, e mi ha regalato un peluche di Rilakkuma, l'orso coccoloso giapponese.
Il padre mi ha semplicemente fatto gli auguri.
Adesso posso dire di sentirmi davvero "a casa", perchè sto bene e, anche se qualche intoppo c'è sempre, sono felice.

Mala Zeta presents:
SCUSAMI, MA... AMO IL SUPERMERCATO!

Ho conosciuto delle persone che abitano in zona, tra anziani e famigliole. La gente qui mi fa stare a mio agio, ed è questo quello che conta!
Parlando di persone cordiali, nell'ultima settimana in cui ho lavorato alla caffetteria, ho incontrato il signor Kim.
Appena mi ha visto, mi è venuto incontro e mi ha salutato calorosamente; mi ha chiesto come mai fossi a Seoul, così mi sono presa una pausa, e ci siamo seduti ad uno dei tavolini a parlare per un bel po'.
Dopo quel giorno è tornato quasi sempre, e anche dopo aver smesso il mio impiego abbiamo continuato a vederci; ci ispiriamo simpatia a vicenda: lui è un uomo molto aperto, sia alle persone che alle differenti culture, e ha voluto sapere un po' di tutto sull'Italia. I nostri discorsi sono spaziati dagli argomenti più diversi, e abbiamo imparato a conoscerci.
Dopo quasi due mesi passati a incontrarci (anche a casa sua, dove mi ha presentato moglie e figlio neonato), mi ha accompagnata per la città, in luoghi che ancora non avevo visitato e uno di questi è il fiume Han.
Essendo troppo lontano da casa Choi, lo zio non è mai riuscito a portarmici, ed è stato peccato perchè è proprio un bel posto.
Anche quel giorno abbiamo parlato molto, toccando però l'argomento "YG" e, dopo un po', il signor Kim se ne è venuto fuori con un "se hai voglia, potrei portarti a fare un giro alla YG".
Dire che sono morta è dire poco.
Detto fatto, un'ora dopo ero dentro alla YG Entrateinment.
Io, comune mortale. Mi sembrava un sogno!
All'inizio avevo quasi paura di entrare, come se profanassi un luogo sacro, il palazzo era qualcosa di spettacolare! Ma appena dentro sono rimasta altrettanto meravigliata.
Un ambiente accogliente, come fosse la dimora di tutti.
Poi, caso vuole, abbiamo incontrato persino Ha Rin.
Appena ci siamo viste, siamo scoppiate a ridere e l'uomo ci ha guardate interrogativo; gli abbiamo spiegato poi che ci eravamo già incrociate al mercato, tempo addietro.
Quando le risate sono finite, ho deciso di fare la domanda:
-Ma... Che voi sappiate... I... I Big Bang?- ho chinato il capo, tutta rossa.
Mi sentivo come una bambina piccola.
Loro mi hanno guardata inteneriti e mi hanno riferito che erano in giro, sparpagliati, tra interviste eccetera.
Mi hanno fatto comunque fare un piccolo giro turistico, mostrandomi le sale di registrazione e fin dove potevano far entrare la gente non addetta.
Per ringraziarli, ho offerto loro un "caffè" nel bar accanto. Gli asiatici non sanno proprio cosa sia il caffè, quello vero, italiano...
Quando sono uscita dall'agenzia, ho fatto un giro in zona e la mia attenzione è stata attirata da un negozio di televisori: a casa Choi non ce n'è uno, e non me ne ero mai accorta realmente fino a quel momento, dato che io ho il computer.
Comunque, ho attraversato la strada e mi sono fermata a guardare la vetrina.
In ogni singola tv trasmettevano una maratona di parodie di drama.
Speranzosa, ho atteso il turno di Secret Garden o almeno Hana Yori, quelle dei BB.
E per la prima volta in vita mia, assistivo a un loro spettacolo in tv.
-Non li avevi mai visti prima così? Intendo alla televisione.- il signor Kim era dietro di me, con un sorriso cordiale sul volto.
-Già... Non è che in Italia trasmettano così tante cose sul Kpop.- ho annuito sconsolata.
-Vedo che sei proprio affezionata a loro- ha indicato uno schermo a caso.
-Sì, diciamo che mi hanno letteralmente cambiato l'esistenza. Sono talentuosi e, a quanto ho sentito nelle interviste, anche divertenti, gentili e responsabili. Fatta qualche eccezione...- ho ridacchiato.
Dopo un breve scambio di considerazioni, Mister Kim ha sorriso complice:
-Io sono lo staff chief degli assistenti dei ragazzi. Se magari avessi un messaggio da riferir loro...- ho alzato di scatto la testa e l'ho guardato dritto negli occhi, con i miei spalancati e meravigliati.
-L-lei può-- mi mancava il respiro, così ho cercato di calmarmi e, tra le sue risate, gli ho chiesto di dirgli delle semplici parole:
-Prima di tutto me li saluti, anche se non si ricorderanno di me, e poi dica loro che sono i migliori artisti esistiti sulla faccia della Terra!-
L'ho detto sinceramente, anche se non ero sicura che il buon signor Kim si sarebbe ricordato di un messaggio di una fan mezza fuori di testa.

Adesso... Heh.
Adesso sono qui, al supermercato, a pensare a loro.
Dedico almeno un pensiero al giorno ai ragazzi.
So perfettamente che è una cosa stupida, ma sono pur sempre una V.I.P., e sapere che sono qui, nella stessa città, magari molto più vicini di quanto non sappia...
Sospiro, cercando di tornare alla realtà.
Sì, sono al supermercato: Choi Senior è via per il weekend con il club di scacchi, che ha organizzato una gita in montagna.
Posso definirmi "libera", ma devo ammettere che si sente la sua mancanza in casa.
Ieri ha piovuto, causandomi dei guai con il bucato che avevo steso in giardino; infatti, sono vestita abbastanza a casaccio, perchè i vestiti che avevo in mente di indossare oggi sono stati inzuppati a puntino.
E per riuscire ad arrivare al mini market, ho dovuto saltellare come uno stambecco qua e là per evitare di cadere nelle larghe pozzanghere in giro.
La mia mente torna alla spesa che devo fare per me e lo zio, e cerco di concentrarmi.
Allora, cosa posso cucinare oggi? Manzo bollito? Verdure al vapore? O magari cambiamo un po' e compro del sushi fresco?
Mi aggiro pensosa tra scaffali e banchi frigo, indecisa.
Ah, sì. Il latte...
Mi dirigo verso il frigo del reparto latticini, la testa china a guardare la lista della spesa.
Alzo un attimo lo sguardo per vedere se sto andando dalla parte giusta, e finisco addosso ad un tipo tutto intabarrato, con cappello, sciarpa e persino gli occhiali da sole.
A entrambi cascano le cose di mano, così mi affretto a raccogliere le mie per poter dare una mano a questo.
-Mi dispiace tantissimo! Non intendevo...-
-No, è stata colpa mia, chiedo scusa.- il ragazzo si china a sua volta, e quando si rialza rimango interdetta.
Non puoi nascondere un Big Bang ad una V.I.P. tanto facilmente.
Non è possibile...
-Kang... Daesung?- dico, piano, in modo che la gente attorno non mi senta.
L'ultima cosa che vorrei è che una folla impazzita si riversasse su un povero idol che va a fare la spesa!
Lui scosta leggermente i Rayban e mi fissa stupito.
-Come mi hai riconosciuto?- io non trattengo un risolino e gli rispondo:
-In effetti non sei molto mascherato, in questo modo...- lui si guarda intorno spaesato e con la sciarpa si copre anche il naso.
-Adesso va meglio?- lo osservo e annuisco.
Daesung si guarda intorno di nuovo, poi si rivolge a me.
-Grazie per non aver urlato il mio nome- si tira giù la sciarpa per due secondi e mi sorride.
Un sorriso splendido.
-Di niente, posso immaginare quando sia difficile andare in giro senza essere assaliti da qualche fan accanito.- indico la cassiera, -Lei non ha un'aria da persona tranquilla e pacata, se ti smascherasse non sarebbe il massimo. Meglio metterti anche il cappuccio- dico, facendo un cenno verso il felpone che ha indosso.
Il biondo osserva la ragazza alla cassa, mentre si lima le unghie masticando un chewingum, e commenta a sua volta.
-Hai ragione... Grazie ancora!- un breve inchino e si allontana.
Rimango in piedi, ferma e muta, per un minuto abbondante, poi mi riprendo.
Ma ho sempre la testa fra le nuvole.
Mentre prendo il latte, penso al sorriso di Daesung, che di sicuro è il più brillante della terra.
Mi darei una auto-pacca sulla spalla. Brava Clio, brava, hai mantenuto la calma!
Peccato però che quando arriverò a casa comincerò a saltellare come una spastica e a bombardarmi le orecchie con uno dei suoi singoli che mi piacciono di più, Wings.
Però certo che è strano. Anche gli idol fanno la spesa, ma non mi sarei mai aspettata di incontrarne uno in un supermercato per davvero.
Riprendo il mio lento camminare tra cibo e articoli per la casa, e inconsciamente mi sembra di stalkerizzarlo, seppure da molto lontano.
Mi rendo conto che si sta avviando alla cassa, pronto ad uscire, sistemandosi di nuovo la sciarpa sul naso.
A quanto pare non mi ha riconosciuta, ma non posso pretendere tanto, mi ha vista di striscio due volte in croce.
E se glielo ricordassi in qualche maniera?
Sto per fare qualcosa di cui potrei pentirmi amaramente, soprattutto dopo come ho agito poco fa!
Oh, al diavolo. Non succederà nulla.
Finisco la spesa in fretta, pago alla cassa della ragazza che si sta ancora limando le unghie ed esco, guardandomi intorno attentamente.
Riesco a scorgere Daesung prima che svolti un angolo e seguo i suoi passi.
Clio, che diamine stai facendo? Diosantodiosantodiosanto--
Mi fermo e faccio finta di leggere un messaggio sul cellulare.
Se proprio devi fare qualcosa, almeno prova a farlo sembrare un caso.
Kang cammina piano, molto piano, evidentemente non ha molta fretta; aggiro velocemente l'edificio in modo da poter camminare nella stessa strada di lui e in senso opposto.
Così mi fingo occupatissima al telefono, intenta a scrivere qualcosa, e cammino veloce come un treno, a momenti corro.
Il piano sembra funzionare, ma per un pelo non lo becco in pieno, di nuovo.
Sei una sfacciata.
Cerco di non ascoltare la mia vocina interiore e, dato che mi è caduto un sacchetto per la frenata improvvisa, mi chino a raccoglierlo.
-Ah! Scusami!- lui scuote il capo e si china anche lui, però nell'atto di alzarci entrambi, ci becchiamo una capocciata.
-Oddio! Scusami, scusami!- forse non è stata una buona idea seguirlo così, come una pazza.
In questo momento mi vergogno da morire... sono una sconsiderata.
-Non preoccuparti, è tutto ok!- si massaggia la nuca e si mette ritto, così faccio io.
Mi immagino che ora mi dica che deve andare, e ciao ciao.
Aspetta un momento...
Mi sta fissando come se avesse visto la madonna, come se fosse stato folgorato.
-Ma tu...- ah! Mi ha riconosciuta?!
-Sì?- chiedo speranzosa.
-Tu sei quella ragazza che stava...- si batte un pugno nell'altra mano, io sono lì che pendo dalle sue labbra.
-Sì...?- su, forza, ce la puoi fare!
-Tu sei quella ragazza che stava in tv! Quella della pubblicità delle scarpe!- spalanco gli occhi e, senza neanche pensarci, mi schiaffo una mano in faccia, delusa.
Lui, poverino, pare rimanerci male, e adesso è lui a chiedermi scusa, mogio mogio.
-Mi dispiace! E' che un po' ci assomigli...- io gesticolo agitata, dicendogli che non fa nulla, che è tutto a posto.
Mi sento vibrare il telefono nelle mani, tra poco parte la suoneria.
MA CERTO!! LA SUONERIA!!! CRAYON!!!!
Quasi come un segno del cielo, la canzone di GD parte sparata a palla, e cerco di rispondere, ma dall'altro capo mettono subito giù.
Controllo chi sia, accennando uno "scusa" a Daesung, guardandolo un attimo in volto.
Hei, un secondo...
-Aspetta un attimo, però. Io ti ho già vista davvero da qualche parte.- la mia speranza viene alimentata nuovamente, e spero non per nulla.
-Sì, certo! Tu eri in Italia, con gli organizzatori della tappa!- i miei occhi brillano e il mio cuore sprizza di felicità.
-Sono io! Oddio, mi hai riconosciuta!- mi metto a fangherlare spudoratamente, procurando le risate di Daesung, e io rido insieme a lui.
-Scusa, è che sono davvero una vostra grande fan.- gli sorrido, ormai la frittata è fatta e non posso più astenermi dall'essere la vera me stessa; la casinara, allegra, spensierata me stessa.
Dopo tutti quegli "scusa" e "mi dispiace", mi accorgo che alla fine lui stava andando nella mia stessa direzione, quando ho cominciato a seguirlo.
Senza accorgermene, cominciamo a camminare tra una chiacchiera e l'altra.
-Non pensavo ti avrei rivista. Come mai a Seoul?- ah, che bella voce che ha.
-Uno degli organizzatori è il mio mentore- spiego, -e dato che studio il coreano, ha voluto portarmi con sè, per questo viaggio di lavoro.-
Lui mi ascolta, risponde, ribatte o mi dà ragione: è come se stessi parlando ad un fratello.
E' vero che c'è qualcosa di speciale, nei Big Bang, e, anche se il cuore mi batte ancora in preda all'emozione, mi sento davvero a mio agio.
Arriviamo ad un incrocio, il semaforo è rosso, così ci fermiamo.
-Che hai comprato di buono?- non gli chiedo cosa cucinerà, dato che le sue doti culinarie sono risapute come "non propriamente commestibili".
-Oh, carne, di manzo. Stasera Seungri vuole sfoggiarsi ai fornelli.-
Automaticamente il mio cervello corre alla casa comune dei ragazzi, dove alloggiano insieme quando devono comporre canzoni od organizzarsi per qualsiasi cosa.
Mentre ci penso, una costosissima BMW sfreccia a due centimentri dal marciapiede, centrando in pieno una pozzanghera che mi schizza addosso e mi bagna da capo a piedi.
Rimango lì impalata, infreddolita e discretamente traumatizzata, cacciando un mezzo urlo di sorpresa per l'acqua ghiacciata.
Anche Daesung si è inzuppato, ma molto, molto meno di me.
-Accidentaccio!- casa mia non è neppure tanto vicina...
-Stai bene?- ci chiediamo poi all'unisono io e il biondo.
Dopo una risatina sdrammatizzante, cerco di salvare i sacchetti della spesa. -Sono stata meglio, decisamente- fortuna che i sacchetti sono di plastica e quindi impermeabili.
-Senti, vuoi una mano? Casa è qui vicino, potresti asciugarti.- a quelle parole mi rianimo come se non fosse successo nulla:
-Ah, no, cioè, non vorrei disturbare, certo è una bella occasione, ma magari sono di troppo, insomma, ecco, io...- le parole mi escono di bocca come scintille impazzite di un fuocherello appena acceso, e lui, in risposta, mi mette una mano sulla spalla, mentre con l'altra prende un manico di uno dei sacchetti.
Sono lì lì per svenire.
-Dai, ti aiuto. In fondo, anche tu prima lo hai fatto.- porca miseria, non è possibile. Tra poco mi sveglierò in camera mia a casa Choi; no, che dico, a casa mia in Italia! Tutto questo è davvero troppo bello per essere reale. Ci manca solo Ji Yong che sbuca dal nulla e mi dice di nuovo "nice ringtone"...

Dopo tanti scleri mentali, mascherati dalla mia espressione imbarazzata e colma di gratitudine, arriviamo alla casa dei Big Bang.
Altro che YG, questo è il sogno di tutte le V.I.P.
Entrare in quella casa è quasi surreale; Dae prende le chiavi, apre la porta e, dopo essersi tolto le scarpe, invita anche me.
-Ti ringrazio davvero tanto- gli dico, mentre mi tolgo le mie.
-Non fare complimenti, vai pure a darti una ripulita.-
Appoggio le buste e mi dirigo verso il bagno, che mi ha appena indicato il ragazzo.
Chiudo la porta e, prima di controllare i miei vestiti, osservo il bagno.
Normale, tutto sommato: uno ti invita a casa sua per sistemarti e tu guardi il bagno. Mh.
Mi concentro sullo specchio e con un discreto sollievo noto che l'acqua che mi è finita addosso non era poi così sporca, per essere di una pozzanghera.
Mi tolgo felpa e la maglietta, purtroppo bagnata anche quella, e le metto su un pianoro di fianco al lavandino.
Trovo una spugna su un ripiano di un piccolo comodino da bagno bianco e, dopo averla messa sotto l'acqua corrente del lavandino, tampono la chiazza formatasi sui miei indumenti; scorgo il phon sporgere da una busta e, facendo attenzione a non rovesciare il resto del contenuto, tiro fuori l'arnese e lo aziono per asciugare le mie cose.
A quanto pare è un phon professionale, perchè ha almeno sei velocità, il bottone dell'aria fredda e tante altre cose che non riesco a capire cosa siano.
Molto probabilmente è di G-Dragon, con quei capelli che ha...
Rimango imbambolata davanti al phon che emette calore, pensando che è proprio il mio bias che lo usa quotidianamente.
Clio, smettila. Maniaca. E' solo un phon! ...Il phon di GD.
Mentre nella mia testa avviene un dialogo tragicomico, i miei vestiti sono quasi come nuovi, e posso infilarmeli, gustandomi il piacevole calduccio procurato dall'asciugacapelli.
Per i pantaloni ripeto esattamente ciò che ho fatto poco fa, e dopo essermi assicurata che anche le calze siano asciutte, metto in ordine tutto quanto ed esco.
Mi dò una piccola sistemata ai capelli, per fortuna indenni, e mi sporgo dalla porta che sembra essere quella della cucina, e vedo che Daesung è impegnato a tirare fuori qualcosa dal frigo.
Lui fa sbucare la testa dall'anta del frigo e mi sorride.
-Fatto?- io annuisco, lo ringrazio ancora e faccio per rimettermi le scarpe, ma lui mi ferma:
-Via di già?- io, quasi allarmata, ribatto nuovamente che non vorrei disturbare, praticamente farfugliando.
-No, no, non preoccuparti, anzi. Ho fatto bollire troppa acqua per il thè, vuoi favorire?- intanto tira fuori dal frigo un budino, chiedendomi se ne voglio.
-N-no grazie, va bene così.- mi siedo al tavolo e lui fa lo stesso.
-Mi sembra di stare approfittando troppo della tua gentilezza.- confesso, a testa bassa e con un sorriso timido stampato in faccia.
Insomma, sono praticamente una sconosciuta, e mi inviti addirittura a casa. O sei un maniaco (opzione esclusa), o hai un cuore grande così.
Lui sorride e basta, restando in silenzio per qualche secondo.
-Il signor Kim aveva ragione su di te.- assumo un'espressione da pesce lesso, dopo aver levato la testa di scatto.
-Qui... Quindi vi ha parlato di...- non riesco a continuare la frase in preda all'emozione.
MISTER KIM SEUNG SO SANTO SUBITO!
-Ha accennato che sei una brava ragazza. E ci ha detto che ci hai fatto un sacco di complimenti. Colgo l'occasione per ringraziarti di persona, quindi grazie.-
Tutto ciò non è assolutamente plausibile.
Ci sono due possibilità: o ho sbattuto la testa e ora sono in ospedale, in coma, e sto sognando, o ho il fondello più grosso del mondo.
Pensare che la mia vita è sempre stata monotona. Non ho mai avuto fortuna in niente, e con niente intendo amicizie, scuola, amori... Sono sempre stata nella norma e single, ho avuto voti sufficienti e quattro gatti che si possono definire conoscenti.
Che il fato si sia accorto della mia presenza e abbia voluto darmi una chance? Che è comunque bella grossa!
-Ah, ecco, il signor Kim è una persona di cuore, deve aver visto una povera fan tutta presa con i suoi idoli e ha pensato di accontentare un capriccio, anche solo in cambio di un sorriso.- Daesung spalanca gli occhi a sua volta.
-Ne parli proprio bene! Lo hai pure inquadrato come se lo conoscessi da anni.- serve il thè in due tazze e me ne porge una.
-Da quanto vi conoscete?- mi domanda.
-Non da molto, in pratica due mesi- spiego io.
Andiamo avanti a parlare come abbiamo fatto in strada, come se ci conoscessimo da una vita, tra un sorso di thè e un sorriso.
Dopo un po', guardo distrattamente l'orologio appeso alla parete e mi accorgo che si è fatto discretamente tardi.
Lui comprende e, mentre ci scambiamo ancora due parole, mi accompagna alla porta , aiutandomi a tirare su i sacchetti.
-Mi ha fatto davvero molto piacere... tutto quanto, diciamo- gli sorrido apertamente, con un inchino di congedo.
-Anche a me. Magari ci rivedremo, ti vedo bene come assistente del signor Kim.- già. Se mi dessi da fare, potrei spedire il mio curriculum alla YG, sperando anche in qualche buona parola messa da santo Kim, e ottenere un lavoro con un contratto a tempo indeterminato per la casa discografica.
-Questa sì che è un'idea! Mi impegnerò. C'è la possibilità che ci rivedremo per davvero.- rispondo io allegramente; si congeda anche lui.
Esco dalla casa e quando sento il rumore della porta chiudersi dietro di me, tiro fuori il telefono e accendo il GPS, dato che non ho la minima idea di dove io sia.
Destinazione: Casa Choi.
Nuova missione: riuscire ad entrare nella YG.
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Buongiorno buongiorno a tutti!
Ecco qui, finalmente, il quarto capitolo (che su EFP apparirà come quinto ma vabbè), per il quale ho sudato almeno trenta camicie xD
Diciamo che è il più lungo che ho scritto finora, e per certi versi ne sono soddisfatta.
Purtroppo solo in parte, perchè mi sembra che abbia sfociato sull'inverosimile.
Spero mi perdoniate, e che seguiate la storia volentieri.
Io, dal canto mio, sono solo una scrittrice in erba ^^""
Non mi meraviglio che abbia così poche visualizzazioni çvç ma non importa! Io scrivo per divertimento, e anche per voi!
Fighting!!!
Grazie a chi mi legge, segue e/o recensisce! c:
   
 
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