I
Need You
Angel non aveva dormito molto quella notte, troppi
pensieri si affollavano nella sua mente. Non che lui avesse realmente bisogno di
dormire, non come gli umani per lo meno, e non la notte. Ed era questo uno dei
pensieri che gli martellavano la mente. Lui non era umano. Non era per questo
che aveva lasciato Buffy? solo tre anni prima, aveva visto la sua non umanità
come un ostacolo insormontabile. Ed ora eccolo qui. Stretto alla donna che
amava, mentre lei dormiva serena
fra le sue braccia. Ma nulla era cambiato da allora, compresa la sua
maledizione. La maledizione che li aveva fatti incontrare e che poi li aveva
crudelmente divisi. Cosa c’era di diverso da allora? Perché era tornato a
Sunnydale? Stare accanto a lei, senza poterla amare completamente, era
maledettamente difficile e non ricordava quanto fosse doloroso.
Si disse che era qui per proteggere Connor, ed era
vero. Ma era solo una parte della verità. Era qui perché Buffy aveva bisogno di
aiuto, e anche questo era vero, ma ancora non era tutto. Lui era qui, perché
proprio quella mattina, nell’attimo in cui la vide salire le scale, comprese che
senza di lei non poteva più vivere. Non poteva e non voleva. Non importava
quanto duramente avesse provato a starle lontano, Buffy era una parte di sé e
senza lei accanto nulla aveva più senso. Inorridiva al solo pensiero di doversi
separare ancora da lei, ma come avrebbe potuto resistere alla tentazione di
amarla come avrebbe voluto?
Ed ecco il vero motivo per cui da ore si rigirava nel
letto. Averla accanto, sentire il suo respiro, sentire il suo corpo caldo
avvinghiato al suo, lo faceva impazzire. Lei si era mossa nel sonno, scoprendo
inavvertitamente un seno e lui non riuscì a resistere. L’accarezzò
delicatamente, ma avrebbe voluto baciare ogni parte del suo corpo per sentire il
sapore della sua pelle. Lei gemette nel sonno. Socchiudendo le labbra, chiamò il
suo nome più volte. Era una tortura. Lui conosceva il dolore, ma questo era
impossibile da sopportare. La voleva disperatamente.
Pregò che Connor si svegliasse, e alle prime luci
dell’alba, qualche Dio sconosciuto ebbe pietà di lui. Connor piangeva e si
precipitò a prenderlo “sshh, non vogliamo svegliare Buffy, vero?”
Scese in cucina e dopo aver dato il latte a Connor, lo sistemò
nella sacca che Dawn aveva comprato per lui. Abbassò la cappottina, voleva che
lui lo vedesse e gli parlava continuamente per fargli capire che il suo papà non
era lontano. Non voleva che piangesse, gli altri dormivano ancora. “Allora,
piccolino.. che ne dici se adesso prepariamo la colazione per la mamma?”
Cominciò ad armeggiare con uova, pancetta e tutto ciò che sembrava
commestibile. Doveva assolutamente essere occupato in qualcosa, per tenere
lontano certi pensieri. Notò la posta sul tavolo e comprese perché Buffy era
preoccupata. Aveva anche problemi finanziari? Perché non l’aveva detto? prese le
bollette e le mise in tasca. Sarebbe stato difficile spiegare a Buffy che lui
poteva aiutarla, anche in queste cose e non voleva discutere su questo. Così
decise che non era necessario informarla. Non subito almeno.
Poco dopo sentì bussare alla porta, era un bussare sommesso.
Chiunque fosse non voleva disturbare. Era ancora buio la fuori, chi poteva
essere a quell’ora?
“Tara? già sveglia? tutto bene? avanti entra..”
Lei lo salutò imbarazzata. “Non ho chiuso occhio.. ho bisogno di
vedere Willow”
Angel sorrise e annuì comprensivo. Loro due non si conoscevano
affatto, si erano visti solo il giorno prima, ma sentivano una certa affinità
fra loro. Si piacevano a vicenda ed erano a loro agio nel chiacchierare insieme,
come se si conoscessero da sempre.
“Non ti ho ringraziato per prima” Tara rideva mentre coccolava
Connor “No Angel, non io, ma loro due.. Buffy e Connor ti hanno trovato, per
loro tu sei insostituibile.. devi ringraziare
loro..”
Senza rendersene conto, si ritrovarono seduti sul divano, a
chiacchierare come vecchi amici.
“..e così, ho deciso di stare lontana da lei per un po’, ma non so
se è stata una buona idea.. la verità è, che Willow mi manca da morire..”
Chi meglio di Angel poteva comprendere la decisione di Tara? “Anni
fa ti avrei detto che decidere di stare lontani, era una cosa saggia.. oggi
invece, non riesco neanche a formulare quel pensiero.. io non posso più stare
senza Buffy..anche se è difficile starle accanto senza..”
Tara avrebbe voluto rassicurarlo con maggior enfasi ma non poteva.
Con Wesley, Fred e Lorne, stavano cercando una scappatoia sulla maledizione, ma
al momento non erano ancora certi di riuscire nel loro intento. “Nulla è
immutabile Angel, la vita a volte può ancora sorprenderci”
Angel sorrise, ma era uno strano sorriso e a Tara non sfuggì lo
strano luccichio dei suoi occhi. Come se avesse capito che lei aveva percepito
qualcosa, Angel si affrettò a cambiare
discorso.
“Hai avuto modo di verificare l’incantesimo di resurrezione?”
Tara volle tranquillizzarlo subito. “Si. Stanotte non ho dormito
come ho detto, ho ripreso l’incantesimo in mano e ho ricontrollato ogni singolo
passaggio. Non c’è nessun errore, tutto è andato come previsto” Angel pareva non
convinto del tutto.
“Angel, ho controllato e ricontrollato almeno dieci volte. Non c’è
nulla che non vada in Buffy. Lei deve solo accettare il fatto, che questo è un
periodo di transizione, di adattamento.. ma presto passerà. A me già sembra che
stia molto meglio di ieri. Prima di partire per Los Angeles, era davvero a
pezzi. Mi ha detto di aver dormito con il letto drappeggiato dall’aglio, anche
se non ho capito cosa volesse dire.. credo sia una delle sue stranezze, ma oltre
a questo non c’è molto altro.. solo piccole stranezze. Ma dopo essere tornata da
Los Angeles, vedo che sta meglio, lei è molto più serena. Tu sai cosa vuol dire
tornare da una dimensione infernale, sai che all’inizio è dura..”
Angel strinse le mascelle nervosamente. No, la sua Buffy non era
stata all’inferno. Ma non poteva dirlo a Tara. E l’aglio non era una stranezza.
Lui sapeva bene il perché di quel gesto e anche questo non poteva dirlo a
Tara.
“Non è la stessa cosa. Il mio è un corpo morto. Era già morto prima
di andare all’inferno ed era morto quando sono tornato. Ciò che avete fatto con
Buffy è diverso. Avete rianimato un corpo umano, gli avete dato nuova linfa
vitale. Lei respira. Ha un cuore che batte. Per me non è stato così. Questa
potrebbe essere la causa di ciò che prova Buffy adesso” Tara era d’accordo con
lui, ma era certissima che tutto fosse andato bene e insistette ancora. Lui
volle crederle.
“È ancora presto per svegliare gli altri.. stamattina deve venire
l’assistente sociale per Dawn. Sarà meglio che trovi tutto in ordine. Tara, ti
va di darmi una mano?” Lei
acconsentì subito. Forse era meglio non salire subito da Willow. Le
piaceva molto Angel. Aveva una dolcezza innata, un modo di amare protettivo e un
cuore immenso. Se non fosse stata lesbica, e se non amasse già perdutamente
Willow, avrebbe anche potuto innamorasi di lui. Rise al solo pensiero e pur non
sapendo il perché, Angel rise con lei. “Perché ridi?” chiese divertito “No..
niente”
Riordinarono il soggiorno insieme, mentre continuavano a
chiacchierare. “Buffy e l’ordine non sono mai andati d’accordo.. anche se forse,
io esagero in senso contrario” disse Angel ridendo
“La conosci bene, eh?” Lui annuiva. Si, la conosceva molto bene la
sua Buffy e amava ogni singola parte di lei, anche il suo disordine. Sollevò una
scatola di cartone per spostarla altrove, non era certo quello il suo posto
“Cosa è questo? sai dove posso metterla?”
Tara cambiò subito umore, la tristezza nei suoi occhi era
evidentissima
“il contenuto di quella scatola.. è ciò che mi divide da Willow
..pozioni, erbe maleodoranti, polveri magiche, formule, incantesimi, cristalli..
Buffy ha ripulito la sua stanza ..questa roba è come una droga per lei ..e
finirà con l’ucciderla”
Angel posò la scatola e si sedette sul divano, seguito da Tara
“Non accadrà. Tara, tu non devi permettere che questa robaccia vi
divida..”
Distrattamente aveva infilato una mano sotto un cuscino del divano
e sentì qualcosa di metallico. Lo prese in mano. “È l’accendino di Spike” disse
Tara ..e in quello stesso istante, i pensieri di Angel erano ormai lontanissimi
da Willow. “Spike. Viene.. lui viene spesso
qui?”
Tara non riusciva a decifrare lo sguardo di Angel. Vedeva
tristezza, ma anche rabbia, tantissima rabbia ..dolore sicuramente, ma perché?
“Di recente no, non spessissimo. Qualche volta ci aiuta. Talvolta
per soldi, talvolta no ..quando è morta Buffy, si è preso cura di Dawn per un
po’ ..ma ultimamente, non l’ho visto molto in giro ..o forse sono io a non
essere più tanto in giro in questa casa, visto che non abito più
qui.”
Perché Angel era così silenzioso adesso? aveva forse detto qualcosa
che l’aveva ferito? “Angel? va tutto bene?” lui abbozzò un sorriso e si rialzò.
No, non andava affatto bene.
“Cosa ne facciamo di questa roba?” chiese, indicando la scatola.
“Spazzatura. Quella è spazzatura ed è quello il suo posto” rispose
Tara.
Angel vi lanciò dentro l’accendino di Spike e sorrise. “Giusto..
robaccia inutile.. non è altro che spazzatura. La porti fuori tu? io.. non
posso.. sai, il sole..”
Né Angel, né Tara, avrebbero mai saputo che con quel semplice
gesto, stavano “salvando” le persone che amavano. Entrambi però, sentivano di
aver fatto qualcosa di “giusto”
Angel preparò del caffè e su un vassoio sistemò alcuni piatti con
le frittelle, del pane e un po’ di uova e pancetta, che aveva cucinato prima e
lo porse a Tara.
“Credo che Willow sarà felice se sarai tu a svegliarla, e non credo
che a Buffy dispiacerà se non scenderete per la colazione” Lei prese il vassoio
e lo ringraziò ..capiva benissimo perché Buffy lo amasse così tanto. Angel era
una persona davvero speciale. Rise e lo ringraziò “Messaggio ricevuto ..meglio
se l’assistente sociale non vede troppa gente in giro..
giusto?”
“Oh mio Dio..” Una voce li raggiunse e Tara e Angel si voltarono a
guardare verso le scale.
“..mio Dio, non posso crederci. Angel sei qui.. e c’è anche Tara..
tu e Will avete fatto pace, vero? Angel, Dio.. come sono felice di vederti..
dove è Connor? voglio vederlo subito”
Dawn scese le scale velocemente. Si fermò solo un attimo, quando
incrociò Tara che saliva, e l’abbracciò “piano tesoro.. così rovesci il vassoio
..non badare a me.. corri a salutare Angel..”
Non se lo fece dire due volte. Corse da lui e gli buttò il braccio
al collo. Già, solo uno.. visto che l’altro era fuori uso dalla sera prima. Poco
ci era mancato, che lei e Willow non rimanessero uccise, in quell’incidente
d’auto. Ma al momento era solo felice di rivedere Angel.
“Ehi, piccola.. è bello rivederti.. fatti guardare un po’.. sei
cresciuta davvero tanto..”
“Dove è? voglio vederlo subito” corse in cucina e cominciò a
salterellare davanti a Connor che ignaro di ciò che accadeva intorno a lui,
succhiava tranquillamente il suo pollice “Oh mio Dio.. è piccolissimo.. che
tenero.. Angel per favore.. posso prenderlo in braccio? Per
favore..”
Intanto Buffy ..aprì lentamente gli occhi. Era già giorno. Aveva
dormito profondamente, come non le capitava ormai da tempo. Si sentiva riposata
e piena di energia. Allungò una mano ..e Angel non era accanto a lei. Solo per
un attimo fu colta dal panico, ma poi sentì le voci da basso e provò una
sensazione di benessere indescrivibile, una gioia profonda. Non era più sola.
Sentire la voce di Angel, era una cosa che la faceva stare bene.. era così
rassicurante. Proprio come quando era bambina.. proprio come la mattina di
Natale, quando si svegliava e
sentiva le voci dei genitori giù in cucina. Guardò verso la culletta e sorrise,
“accidenti stavo facendo un bellissimo sogno ..c’eri anche tu, sai?”
Alzandosi, vide che Connor non era lì. Rise. “Anche tu come tuo
padre, eh? Uffa.. io voglio svegliarmi con voi accanto. Voglio trovarvi qui,
quando mi sveglio..”
Una doccia veloce e scese giù, con indosso solo l’accappatoio,
aveva bisogno di rivederli subito. A metà scala si fermò, incapace di
continuare, mentre i suoi occhi diventavano acquosi. La scena che vide di fronte
a lei la commosse profondamente. Era di nuovo in paradiso?
Angel e Dawn seduti in cucina, facevano colazione e parlavano
sottovoce. Connor in braccio ad Angel ..e Dawn che faceva delle buffe smorfie
per farlo ridere. Era serena, da tempo non la vedeva
così.
“..C’erano anche dei carillon, ma erano rosa, lui è un maschietto,
quindi no, non gli ho presi.. hai visto dentro la cesta? Ho comprato tantissimi
giochini ..e anche un tappetone morbido.. così mentre io studio, lui potrà
gattonare libero.. posso tenerlo in camera mia, qualche volta?”
Angel era felice di rivederla, anche se in realtà, non si erano mai
incontrati prima. Ma, come tutti gli altri, anche lui aveva i ricordi di Dawn
bambina, ed era assolutamente naturale comportarsi in modo paterno, perché nei
suoi ricordi, era ciò che aveva sempre fatto con lei. Lei era la sorellina di
Buffy e lui l’amava come un fratello maggiore. “Posso avere del caffè?” chiese
Dawn ..o per meglio dire, lui l’amava
come un padre protettivo. “No Dawn, niente caffè, sei troppo giovane per questo
genere di cose. Meglio la spremuta.. finisci di mangiare e corri a vestirti o
farai tardi a scuola.. non hai detto che fra un po’ arriva Xander?”
“Lo vedi? tutta colpa di Willow.. non posso neanche prenderlo in
braccio, questa fasciatura è così fastidiosa..” Angel preparò la sua merenda per
la scuola, non voleva parlare di Willow adesso. “Quando toglierai la fascia,
potrai tenerlo. Promesso. Ora io e Connor andiamo a svegliare Buffy..” Ma lei
era già lì. “Buffy?” Non appena la vide, le corse incontro. Dio.. era
bellissima. “Buongiorno” Le allungò una mano e lei la strinse subito ..non
vedeva che lui.
Dawn sfrecciò veloce su in camera sua “Ciao Buffy, avevi ragione..
Connor è dolcissimo e Angel mi ha detto, che posso tenerlo in camera con me
..qualche volta”
Si. Era di nuovo in paradiso. Dawn era serena come non mai. Connor
era fuori pericolo ed Angel era proprio qui accanto a lei. Stava sognando?
Angel posò Connor dentro la sacca, mentre Buffy si guardava in
torno con aria sorpresa.
“Hai.. hai riordinato..”
“Non da solo.. mi ha aiutato
Tara”
“Tara è qui?”
“Si, è su con Willow. Credo abbiano bisogno di stare un po’ da
sole..”
“..e la colazione.. anche la colazione.. tu hai fatto tutto
questo..”
“non riuscivo a dormire e..”
“russavo?”
“cosa? nooooo.. certo che no.. non era esattamente quello il motivo
della mia..”
“..insonnia? ..e neanche Connor.. dico
bene?”
“si.. esatto.. io..”
Non erano certi di ricordare come fosse successo, ma ancora una
volta, si ritrovarono con le bocche incollate in quelle labbra di fuoco, che non
odoravano di castità. Passione e desiderio soffocati per anni, parevano prendere
forma in quel bacio disperato, lasciandoli storditi e inappagati. Gioia e
dolore. Inferno e paradiso. Era quello il loro mondo. Avere la possibilità di
impazzire d’immensa gioia, ma non poterne godere ..e Angel si chiese, se avesse
avuto ancora la forza di resistere. Lui non era più lo stesso uomo di tre anni
prima.. non era più sicuro di riuscire a controllare il disperato bisogno di
lei. Troppe cose erano cambiate ..e ora Buffy, era più donna che mai. Lo capì da
quel bacio.. quelle labbra volevano di più.. erano labbra esigenti, che sapevano
prendere e dare piacere ..e lui non poteva soddisfarle. Doveva staccarsi da lei
subito.. prima che..
“È meglio se.. vado.. io
devo..”
“..andare, lo so”
Le accarezzò il viso, “mangia qualcosa” Sussurrò “porto su Connor
un attimo.. torno subito.”
Rimase a guardarlo, finché non lo vide sparire dietro la porta ..le
sue labbra bruciavano ancora e volevano lui ..disperatamente lui. Si ricompose e
chiamò Xander “Sei già in macchina? Ok.. puoi fermarti un attimo dal macellaio?
Si, sangue di maiale.. ok, va bene. Xander? Grazie.”
In quel momento, la porta della cucina si aprì violentemente e una
coperta fumante si precipitò dentro. Spike. No.. quella era davvero l’ultima
cosa che voleva vedere adesso. La giornata era cominciata nel migliore dei modi
e ora lui avrebbe rovinato tutto. “Che sei venuto fare qua?”
Lui la sfidò con lo sguardo, era convinto che se solo l’avesse
sfiorata, lei avrebbe ceduto subito. “Sto cercando il mio accendino. Non sono
qui per te. Non sopravalutari amore, a quell’accendino ci tengo”
Buffy era poggiata al mobile, teneva le braccia indietro, mentre
fra le mani nascondeva un mestolo di legno, che stava poggiato proprio lì. Ma
Spike non poteva saperlo.
“Il tuo accendino non è qui, e non chiamarmi amore.”
Spike si sporse in avanti, quasi sfiorandole i capelli, mentre con
sorriso compiaciuto e sicuro di sé, ondeggiava vistosamente i fianchi, mimando
in modo volgare l’atto sessuale. La cacciatrice non poteva resistergli. Le
piaceva farsi pregare. Le piaceva sfidare il suo sguardo, con i suoi occhietti
da innocentina, ma lei non era affatto innocente. Non più. Si era lasciata fare
di tutto la notte scorsa, e le era piaciuto. “E come dovrei chiamarti allora?
passerotto? dolcezza?”
Buffy lo strattonò, allontanandolo da sé con disgusto, e gli puntò
il paletto contro. “Si cambia musica, Spike. Tu avvicinati ancora a casa mia, e
giuro che ti pianto questo sul cuore. Chip o no.. se ti vedo ancora qua intorno,
sarai solo un mucchietto di polvere”
Spike rise. Era la solita vecchia musica invece. Fingeva di non
volerlo, ma poi non poteva resistergli “Avanti cacciatrice, sappiamo tutte e due
che non è vero. Abbiamo già parlato di questo. Tu mi vuoi, non puoi fare a meno
di me. I vampiri ti eccitano.”
Un attimo dopo, Buffy lo colpì con un calcio violentissimo, proprio
sui genitali. Spike cadde a terra urlando e contorcendoti dal
dolore.
“E io ti ho già risposto. Uno solo è il vampiro che mi eccita.
L’unico. Ed è tornato”
Spike annaspò, mentre con le mani si teneva il basso ventre, per
lenire il dolore acuto che rischiava di fargli perdere i sensi. Non comprese
completamente le parole di Buffy, ma non vi era dubbio, che questa volta lei
pareva davvero determinata a non farsi toccare da lui. Sentì l’eco delle sue
ultime parole e ne fu terrorizzato. LUI era tornato? sollevò la testa e lo
vide.
Freddi occhi neri. Più freddi e più neri della morte.
Occhi che lo guardavano, troneggiando dall’alto, con terrificante
furore. Conosceva bene quello sguardo. Nessuno meglio di lui, poteva descrivere
la crudeltà di quegli occhi. Ma ciò che adesso lo spaventava di più, era la
certezza, che di fronte a lui non vi fosse Angelus. No, in quegli occhi da cui
traspariva gelida furia omicida, poteva vedere anche il guizzare dell’anima.
Quello era Angel, ed era furioso. Lo vide mentre si muoveva lentamente, ma
inesorabilmente verso lui e faceva più paura di Angelus. Sollevò le mani in
segno di resa. Un istante dopo, la sua stessa coperta lo colpì in pieno viso,
come fosse una dolorosa e violenta frustata.
“Spike. Alzati e vattene.” Sibilò Angel, lanciandogli la
coperta.
Il tono di Angel non lasciava spazio a repliche. Si alzò e corse
fuori. Quando pensò di essere a distanza di sicurezza, urlò tutta la sua
frustrazione “Va bene cacciatrice, me ne vado. Per questa volta hai vinto. E
tu.. pallone gonfiato.. non finisce così, puoi starne certo,
checca..”
Angel e Buffy si guardarono senza parlare. Lei non riuscì a
sostenere il suo sguardo a lungo e abbassò gli occhi. Si vergognava di se stessa
e se Angel l’avesse trattata con disprezzo, non avrebbe potuto dargli torto. Lei
si sentiva sporca e sentiva di non meritava il suo amore.
L’attimo dopo, sentì le sue braccia che la stringevano. Lui le
baciò i capelli, la cullò dolcemente. Si spostò solo un po’ e le sollevò il
mento, baciandola ripetutamente sul viso. Voleva vedere i suoi occhi. Non
sopportava di vederla a testa china, mentre si arrendeva alla vergogna di aver
ceduto alle carezze di quell’animale. In un attimo, gli fu chiaro, in modo
inequivocabile, l’importanza di essere li. Buffy aveva bisogno di lui, come mai
prima d’ora.
Spike era una minaccia e doveva essere fermato.
“Tara o Wesley, faranno l’incantesimo per eliminare l’invito..”
disse, rassicurandola.
Buffy annuì e tentò di scherzare “..ma allora anche tu non
potrai..”
Angel non si lasciò sfuggire l’occasione, la tempesta, almeno per
ora, era passata e scherzò anche lui, “Buffy.. non è.. ok facciamo così.. io
esco.. e tu mi rinviti subito ad entrare ..ok?”
“State parlando di de-invitare Spike? Ora capisco perché era così
incazzato. L’ho sentito imprecare contro qualcuno. Immagino parlasse di voi.
Cosa ha combinato questa volta?”
Xander entrò in cucina e poggiò sul bancone il sangue di maiale per
Angel. “Per te. Fresco di giornata ..e prima che tu ti faccia delle strane idee,
sappi che NON sono affatto felice di rivederti. Ma fintanto che la vostra
riunione non diventa pelvica, posso sopportare la sua presenza ..e se questo
serve a tenere lontano Spike, beh… potrei anche stringerti la mano”
Tese la mano verso Angel e lui la strinse senza esitazione. Lo
guardò intensamente per qualche secondo, sembrava cambiato. Lui e Xander non
sarebbero mai stati amici, ma ora aveva ben altro a cui pensare e decise di
abbassare la guardia.“Grazie per il sangue
Xander”
Dawn arrivò subito dopo. “Credo che Connor non voglia stare solo..
ha messo su il broncio..” Angel corse in camera “Il broncio?” Buffy salutò Dawn
e Xander sulla porta di casa, e proprio in quel momento arrivò l’assistente
sociale.
“Buffy Summers? Sono qui per Dawn. Vedo che almeno oggi non è in
ritardo”
Senza essere invitata, si precipitò dentro e rimase piacevolmente
sorpresa. “Complimenti. Bellissima casa. Se ha bisogno di un po’ di tempo per
vestirsi, prego faccia pure, io posso aspettare.” Buffy era a disagio. Si rese
conto solo in quel momento, di avere ancora indosso solo l’accappatoio.
Accidenti, non voleva che la tipa, si facesse delle strane idee sul suo conto.
Rischiava di perdere l’affidamento di Dawn e questo non doveva accadere.
In quel momento arrivò Angel con Connor. Baciò Buffy sulla fronte,
lanciandole uno sguardo d’intesa che voleva dire “Tranquilla. Lascia fare a me”. Lei
annuì, ma era terrorizzata. E se non avesse funzionato? Angel sorrise “Credo che
voglia la sua mamma” Si, Buffy era terrorizzata.
“Tesoro, non hai fatto sedere la nostra ospite?” Angel sorrise alla
signora “Prego si accomodi, possiamo offrirle qualcosa?” L’assistente sociale
guardava la scena con occhi indagatori e scriveva tutto nei suoi appunti. Ma
sorrise ad Angel, sembrava una cosi brava
persona.
“Si, grazie. Un thè lo prendo volentieri. Signorina Summers, questo
signore vive con lei? E questo bambino? mi scusi, può spiegarmi?”
Angel rispose per lei. “Signorina Summers? Credo ci sia un errore.
Certo che vivo con lei.” Si avvicinò e le porse la mano presentandosi “Angel
O’Connor. Sono il marito di Buffy Summers, e questo è il nostro bambino. Ci
scusi, siamo ancora un po’ frastornati, lui è nato solo pochi giorni fa. Mia
moglie ha ancora bisogno di molto riposo. Non siamo soliti ricevere gli ospiti
in accappatoio, e chiediamo ancora scusa, ma sono certo che lei capirà.”
Buffy avrebbe voluto correre il più lontano possibile, e aspettava
da un momento all’altro di sentire le urla della tipa. E invece no, non
arrivarono. Angel era riuscito a convincerla?
“Oh, sono io ad essere imbarazzata. Forse sono arrivata troppo
presto. Ma davvero non sapevo che fosse sposata, e men che meno che fosse
diventata mamma di recente. La prego di scusarmi signora Summers. Vi faccio i
miei migliori auguri” Si alzò e avvicinandosi a Buffy, fece una carezza a
Connor. “Oh ma che carino. Come si chiama?”
Buffy sentì che Angel si stava innervosendo. Sapeva che lui non
amava che degli sconosciuti toccassero il suo bambino, ma comunque, lei si
fidava di lui e del suo autocontrollo. Infatti lui andò in cucina, mostrando una
calma impressionante. Tornò subito dopo, con thè e pasticcini.
“Sono desolata, non capisco perché nei miei documenti non compaia
il matrimonio. È una cosa recente?” Angel si sedette accanto a Buffy e rispose
“No. Siamo sposati da quattro anni”
Buffy sbarrò gli occhi. Angel era forse impazzito? “eh si.. sembra
ieri..” disse ridacchiando
“Quattro anni? Ma la signora all’epoca aveva solo diciassette anni”
Angel versò il thè e porse la tazza alla signora, insieme ai pasticcini, che lei
pareva gradire molto.
“Esatto. Ci siamo sposati proprio il giorno del suo compleanno”
Buffy si illuminò e gli sorrise. Un sorriso autentico. Sentì un
senso piacevole di appartenenza. Quello era il più dolce dei suoi ricordi “I
claddagh.. sul molo” disse Buffy. Angel prese la sua mano e la portò alla bocca,
baciandola. Proprio come aveva fatto Buffy, quella notte sul molo.
Lei rabbrividì.
“Il molo? Non capisco” disse l’assistente.
“Credo che sia questo il motivo per cui, fra i suoi documenti, non
compare la registrazione del matrimonio. Sicuramente vi è stato qualche disguido
legale. Credo si tratti solo, di cattiva comunicazione fra due diverse culture.
Noi ci siamo sposati secondo l’antico rito celtico. Il molo rappresenta la
strada da percorrere insieme. Gli sposi, giurandosi amore eterno, si scambiano i
claddagh di fronte alla vastità dell’oceano, che rappresenta la vita intorno a
loro. Vita che da quel momento in poi, dovranno condividere insieme. Il molo è
anche il simbolo della loro casa, un ponte immaginario fra loro e il mondo. È un
antico rito della mia gente. Io sono irlandese.”
L’assistente era affascinata dal racconto di Angel e dimenticò
presto i suoi appunti. Prese un altro pasticcino, però. Erano davvero
buonissimi. Vedeva che la coppia di fronte a lei era molto unita. In quella casa
si respirava un aria di serenità e di armonia. “Oh ma questo è bellissimo. Molto
suggestivo. Ora capisco anche il suo cognome e la scelta del nome per vostro
figlio”
“Si. L’Irlanda mi manca e quando è possibile, cerco di mantenere
viva la tradizione.”
“La capisco sa? Detto fra noi, anche io non sono americana” Si
avvicinò di più ad Angel, sporgendosi in avanti, come se stesse per confessare
chissà quale segreto, e sottovoce disse
“Sono danese”
“Ah, ecco perché” Angel sorrise “Il colore dei suoi capelli. È
molto bello. Rosso danese”
Buffy era senza parole. Angel era seduttivo con lei? ..e questa
stupida grassona ci stava pure. Ma
guardala lì.. pensò Buffy. Tutta presa dai complimenti di Angel. Ma se
si vede lontano un miglio che sono tinti ..e quanti pasticcini ti sei mangiata?
Spero che ti strozzi. “Si davvero belli” disse con un sorriso falso “Rosso
danese. Certo, Non c’è nulla di più bello del rosso
danese.”
Angel faticò molto a non ridere, inoltre vedeva che Connor si
agitava, e cominciava ad essere stanco. Riportò quindi il discorso su Dawn,
ricordando alla tipa il motivo della sua visita.
“Signori O’Connor, il consiglio di classe è preoccupato per Dawn.
La ragazza arriva spesso in ritardo, fa molte assenze e il rendimento scolastico
è calato parecchio. Mi hanno incaricato di incontrare voi. Io devo verificare
che in famiglia, non vi siano problemi e che ci siano persone che si prendono
cura di lei. Alla sua età è importante vivere in un ambiente sano, e per quanto
mi riguarda, voi siete perfettamente all’altezza del vostro compito. Lo scriverò
nel mio rapporto. Dawn non potrebbe avere una famiglia più amorevole di questa.
Credo che il disagio che sta vivendo, sia da ricercare altrove, al di fuori
della famiglia. Sapete se di recente sta frequentando nuovi amici? Non
escluderei le cattive influenze esterne”
Buffy e Angel risposero quasi contemporaneamente. “No, nessuna
nuova amicizia. Se così fosse, a noi non sarebbe sfuggito. Lei esce solo con
noi.”
Angel aggiunse ancora “Dawn ha dovuto affrontare molti cambiamenti,
in così poco tempo. La morte della mamma è stata un duro colpo per tutti, e
ancor di più per Dawn ed è accaduto meno di un anno fa. Poi la gravidanza di
Buffy e l’arrivo del nipotino. Insomma sono eventi che cambiano la vita
radicalmente, ci vuole del tempo per adattarsi. Noi crediamo che un po’ stia
soffrendo per la nascita di Connor. Forse c’è un po’ di gelosia. Fino ad ora,
lei era la piccolina di casa, ed ora teme di perdere qualcosa. Per quanto noi
cerchiamo di rassicurarla, lei..”
“Ma certo. Credo che sia proprio così. Ho seguito un caso analogo
di recente. La gelosia fra fratelli è una cosa molto destabilizzante per un
adolescente, ma non è nulla di grave. Tutto torna alla normalità dopo un po’.
Posso permettermi di darvi un consiglio? Fattela sentire importante. Fatte in
modo di coinvolgerla quando vi prendete cura del neonato. Non so.. potrebbe
aiutarvi mentre gli fatte il bagnetto..”
Angel e Buffy annuirono “Certo”
Finalmente l’assistente sociale andò via, dicendo loro, che per lei
il caso era chiuso. Buffy avrebbe continuato ad avere l’affidamento di sua
sorella.
“È andata bene. Non posso crederci” Buffy era felice e rideva
“Angel? ci stavi provando con lei? rosso danese, eh? ma che vuol dire? Quelli
erano capelli tinti e pure male.. classica tinta fatta in casa” Angel sfoderò un
sorriso innocente, ma era evidente che tratteneva la risata “Non ne ho idea, non
credo che esista un rosso danese, ma a lei è piaciuto il mio complimento.. si
l’ammetto.. mi riesce bene il gioco della seduzione.. secoli e secoli di
pratica”
Buffy continuava a ridere “Connor, tu non ascoltare.. tuo padre ai
tempi d’oro, doveva essere un bel bricconcello” Lui finse serietà e portò una
mano sul cuore in modo teatrale “So come parlare al cuore di una donna..” e
Buffy lo derise divertita “..e alla pancia, quella si è mangiata un intera
scatola di pasticcini..” risero ancora, poi lei divenne seria.
“Perché hai parlato della notte sul molo? Era una cosa nostra.. una
cosa intima e..”
Anche Angel divenne serio “Tu eri tesa come una corda di violino,
ti sentivo lontanissima e avevo bisogno che tu fossi con me. Thè e pasticcini
non erano abbastanza. Dovevo farle capire, che in questa casa, non c’è nulla che
non vada. In questa casa, l’amore è presente e non c’era bisogno di fingere. Lei
doveva vederlo con i suoi occhi, era qui per questo. Io le ho solo mostrato, per una frazione di secondo, che noi ci
amiamo e che amiamo Dawn. Lei non era affascinata dal mio racconto, lei ha visto
il tuoi occhi. Ha visto la tua emozione e l’ha sentita vera e reale ..perché lo
era. Tu hai sempre saputo, che quella notte sul molo, noi ci siamo uniti in
matrimonio. Non ne abbiamo mai parlato, ma in cuor tuo, l’hai sempre
saputo.”
Buffy non rispose, era emozionata. Sapeva che Angel aveva ragione.
Lei aveva sempre saputo di essere solo sua. Sempre. L’amore che provava per lui,
non era mai morto e nel profondo della sua anima, lui aveva sempre mantenuto un
posto speciale. Nessun altro era riuscito a prendere quel posto. Apparteneva ad
Angel e solo lui poteva arrivare a toccare quella parte, perché solo lui
conosceva la strada per giungere fino a lì. Lei, l’aveva solo dimenticato e
baciandolo, lo ringraziava per averla ricondotta nella profondità della sua
anima.
≈◦ ≈ ◦ ≈
Fine.. per ora.