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Autore: REAwhereverIgo    11/12/2012    4 recensioni
è passato un anno dall'addio definitivo di Layton a Claire, dalla partenza di Luke e dall'ultimo caso del professore... A un certo punto Lisa, giovane neolaureata, diventa la sua nuova assistente.
Il suo comportamento fin da subito suscita curiosità in Layton... Che cosa nasconde davvero? Hershel avrà il coraggio di lasciar andare il passato per darsi un'altra opportunità?
Per chi ama la coppia laytonxclaire (come me! quanto ho pianto alla fine del gioco!) mi odierà, ma ero così triste nel pensare che quella fosse la fine per Hershel, che mai più nella vita avrebbe trovato l'amore, che ho deciso di dargli un'altra possibilità! Probabilmente sono stata un po' OOC, vi chiedo scusa... spero che la storia vi piaccia!
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9

 

Quella sera Flora rimase a dormire da Lisa, sia per aiutarla in caso di bisogno vista la mano fasciata sia perché il mattino dopo sarebbero partiti per andare in Italia. Quel pensiero la fece tremare e si rigirò nel letto, nervosa.

Era stata una serata spossante per lei: prima aveva scoperto che il professore sapeva che mancava un appunto sulla spilla, poi si era bruciata; subito dopo Layton le aveva preso la mano e il suo cuore si era messo a battere così forte da scoppiarle quasi; aveva praticamente rischiato di ammettere ad alta voce di essersi innamorata del professore; infine, come se tutto ciò non bastasse, se lo era ritrovato a quanto? due centimetri di distanza dal viso?

“Rabbia” disse, voltandosi a guardare il soffitto. Aveva talmente tanti pensieri in testa che di dormire non se ne parlava, ma cosa poteva fare? L’indomani avrebbe dovuto essere sveglia e attiva, non poteva presentarsi al porto con le occhiaie, però stare ferma lì era snervante.

Decise di andare a farsi una tazza di tè per tranquillizzarsi.

“Vediamo, dove ho messo la teiera di riserva” ragionò, aprendo  la credenza. Ne aveva sempre una di scorta perché, conoscendosi, sapeva che, imbranata com’era, come minimo ne avrebbe rotte almeno un paio. In realtà, ciò che l’aveva stupita era il fatto che quella teiera era vissuta per i tre anni in cui aveva vissuto a Londra.

Un pensiero orrendo si affacciò nella sua testa: sarebbe potuta tornare lì, dopo che l’Occhio avesse completato il suo piano? La verità era che già da un pezzo aveva capito una cosa, anche se sperava di riuscire a salvare almeno Logan: una volta che loro due non fossero serviti più sarebbero stati eliminati. Sapevano entrambi troppe cose scomode per l’Occhio e non potevano permettersi di lasciare altri testimoni, ecco qual era la realtà. Nonostante sapesse questo, comunque, Lisa continuava a sperare di riuscire a far fuggire Logan prima di finire tra le grinfie dei membri. Non aveva idee per salvarlo, ma doveva inventarsi qualcosa.

“Che stai facendo?” sobbalzò quando sentì la voce di Flora, ancora mezza addormentata, parlarle.

“Mi hai fatto paura! Che ci fai sveglia?” le domandò. La ragazzina sbadigliò.

“Ho sentito dei rumori e sono venuta a vedere” spiegò. Si sedette su una sedia e la guardò.

“Tu cosa ci fai in piedi all’una del mattino?” chiese.

“Non riuscivo a dormire, così sono venuta  a farmi un tè. Ne vuoi?” le offrì, allungandosi a prendere le tazze.

“Sì, grazie” accettò la più piccola.

Rimasero in silenzio mentre Lisa preparava da bere per entrambe.

Una volta che ebbero tutte e due la bevanda davanti, Flora si schiarì la voce.

“Senti, io… vorrei parlarti di una cosa” esordì un po’ imbarazzata. L’altra la guardò sorridendo incoraggiante.

“Dimmi tutto” rispose. Lei si mise a giocare con un lembo della vestaglia color pesca che aveva addosso.

“Riguarda il discorso di oggi. Sul professore e su… su Claire” ammise. Lisa strinse le labbra, contrariata: quello era un argomento poco piacevole.

“Senti, se vuoi parlarmi di quello che ti ho confessato, non importa, io…”

“No!” la bloccò Flora, scuotendo la testa.

“No?”

“No, non è di quello. Tu hai detto di sapere che Claire è morta, ma penso che dovresti venire a conoscenza di quello che è successo prima, durante e dopo la sua morte” spiegò. La ragazza non parlò, ma la fissò incuriosita.

“Ecco, il fatto è questo. Circa dieci, forse undici anni fa, non so di preciso le date, il professore era fidanzato con Claire. Lui era appena stato promosso e aveva appena ricevuto la cattedra quando lei, durante un esperimento andato male nel laboratorio in cui lavorava, scomparve” iniziò.

“Morì?” chiese Lisa.

“Potremmo dire così, anche se non è del tutto vero” le rispose Flora, criptica.

“Non credo di aver capito”

“Ci fu un’esplosione e tutto nel raggio di un centinaio di metri fu raso al suolo: il laboratorio, le case vicine… morirono anche delle persone innocenti e tutto perché Bill Hawks, il primo ministro, voleva vendere a tutti i costi il brevetto della macchina del tempo”

“Macchina del tempo?”

“Già. Lui, Claire e Dimitri Allen stavano lavorando a un prototipo di macchina del tempo. Quando decisero di fare l’esperimento per vedere se funzionava, Allen si oppose: alcuni calcoli erano sbagliati e rischiavano di distruggere ogni cosa, ma Bill non volle ascoltarlo. In quell’esplosione, Claire rimase uccisa” le raccontò. Lisa si mise a ruotare la tazza che aveva in mano, assente.

“Tu hai detto che non è del tutto vero che è morta” le fece presente. Flora rimase zitta, sapendo che dirle quello che era successo dopo significava invadere la privacy di Layton. Si chiese se continuare il racconto, poi decise che era giusto così. Prese un bel respiro.

“Un anno fa Luke e il professore sono stati contattati da un ragazzo che diceva di provenire dal futuro. Dieci anni dopo rispetto al loro presente, per essere precisi. Con una scusa, li fece andare a Midland  Road e lì, grazie a un ascensore di dimensioni enormi, li portò in una città costruita nel sottosuolo”

“Conosco questo pezzo di storia, ne hanno parlato i giornali. Si tratta dello stesso pazzo che ha tentato di distruggere Londra con una sottospecie di arma gigante?” chiese Lisa, ricordando il fatto.

“Sì e no. Clive, così si chiamava quel ragazzo, lavorava con Dimitri Allen. Aveva fatto in modo che lui si rimettesse a lavorare sul progetto della macchina del tempo per nascondere gli studi che stava facendo su delle nuove armi di distruzione di massa e aveva acconsentito a portare il professore nel sottosuolo per assecondare Dimitri. Quando il professore e Luke li hanno scoperti, Allen si è arreso mentre Clive ha tentato di proseguire nel suo piano”

“Doveva essere un pazzo” commentò la ragazza. Flora scosse la testa.

“No. Anche io l’avevo pensato all’inizio, poi ho saputo la sua storia. Quando c’era stata l’esplosione nel laboratorio di Claire, i genitori di Clive rimasero uccisi. I media non pubblicizzarono la cosa perché Bill Hawks riuscì a mettere tutto a tacere e anche chi cercava di farsi giustizia fu costretto a lasciar perdere l’idea. Il professore aveva provato a cercare delle prove, ma fu assalito e i suoi appunti furono strappati” le spiegò. Lisa si sentì triste.

“Comunque, il piano di Clive era semplice: distruggere Londra per crearne un’altra senza corruzione”

“Come ha fatto a fallire? Aveva un gigantesco robot da combattimento alto ottanta metri, era quasi impossibile che sbagliasse” osservò la ragazza.

“Luke e il professore si erano messi in moto per salvarmi. Ero stata rapita da Clive e portata in cima a quella fortezza, così entrarono nel suo robot per recuperarmi. Nel frattempo una ragazza, Celeste, che diceva di essere la sorella di Claire, si era offerta di aiutarci. Non aveva fornito spiegazioni, aveva solo detto di voler fare luce sulla morte di sua sorella. Grazie a lei, quell’arma infernale fu spenta e Clive è stato assicurato alla giustizia. Sempre che di giustizia si possa parlare, certo” rispose.

“Capisco. Ma tutto questo cosa c’entra col professore e con la sua ragazza?”

“Adesso ci arrivo. Quando riuscirono ad uscire tutti indenni da quell’affare, Allen volle parlare con il professore. Anche Celeste si avvicinò a loro e così si scoprì la verità: la macchina del tempo, un attimo prima di esplodere, aveva funzionato. Non esisteva nessuna sorella, Celeste era Claire. Immagina la reazione del professore: ci aveva messo dieci anni per accettare la scomparsa della donna che amava e adesso ce l’aveva davanti” disse Flora. Lisa iniziò a sentirsi male: non poteva competere con un amore così indistruttibile.

“Quindi Claire è viva” concluse.

“No, purtroppo no” negò l’altra.

“Ma tu hai detto che…”

“Aspetta, ascolta la storia fino in fondo. Dimitri e Claire spiegarono al professore che sì, la macchina aveva funzionato, ma l’errore di calcolo aveva fatto sì che le molecole di Claire non si fossero stabilizzate. In pratica, il suo corpo stava cercando di ritornare al proprio tempo, al momento, cioè, dell’esplosione. A quel punto, il professore ha potuto solo dirle addio per sempre. Luke mi ha detto che non avrebbe voluto lasciarla andare, che avrebbe preferito tenerla con sé per sempre, ma è stata lei stessa a chiedergli di non fermarla: non avrebbe potuto nemmeno volendo. Alla fine è scomparsa, lasciandolo solo in un vicolo di Londra. Credo che sia stata l’unica volta in cui lo abbiamo visto piangere” concluse. Lisa, senza rendersene conto, si era messa a piangere in silenzio.

“Tutto questo è così ingiusto” commentò infine. Flora sorrise tristemente.

“Non ti ho raccontato tutto questo per farti stare male. So che nutri profondo affetto per il professore e ho voluto che tu sapessi di Claire perché… ecco, io penso che adesso sarebbe in grado di darsi un’altra possibilità. Non aveva accettato la morte della sua ragazza perché non era riuscito a far luce su quello che era successo e, soprattutto, non aveva potuto dirle addio per l’ultima volta. Un anno fa, invece, ha potuto fare entrambe le cose, ha lasciato andare il ricordo che aveva di lei per liberarsi, finalmente, dai fantasmi del suo passato. Sono sicura che, se si rendesse conto dei sentimenti che provi per lui, avrebbe la forza di ricominciare ad amare. Io voglio aiutarti nel tuo intento” le spiegò. Lisa rimase zitta, poi distolse lo sguardo.

“Sai, Flora, non pensavo che tu fossi tanto matura. Sono felice delle tue parole, davvero, però… ecco, quello che mi hai raccontato non fa altro che cementarmi ancora di più sulle mie decisioni. Io non posso sperare che lui si renda conto dei miei sentimenti perché io stessa non oserei mai confessarglieli. Claire è e sarà sempre la sua ragazza, lui l’ha amata per tanto tempo e sono cerca che non la lascerà andare via perché una ragazzina arrogante pensa di poter sanare il suo cuore spezzato” rispose. Sorrise e si asciugò gli occhi.

“Non voglio che lui la dimentichi” ammise. Flora rimase spiazzata e allungò una mano sul tavolo per toccare la sua.

“Ma tu provi dei sentimenti così forti per lui, che sono sicura che ti ricambierebbe” insisté. Lisa rise amaramente.

“Sei così piccola che mi rendo conto che non puoi capire. Io non voglio che mi ricambi, non posso pretendere di portarlo nella mia vita, farlo convivere con i miei fantasmi” le spiegò.

“I… i tuoi fantasmi?”

“Ci sono delle cose che non voglio ricordare e altre che devo affrontare da sola. Se anche fosse come dici tu, se anche mi ricambiasse, lo farei cadere in un baratro infinito da cui nemmeno io riesco ad uscire. Io ti ringrazio, sono felice delle tue parole, ma questo non mi farà cambiare idea su quello che devo fare” concluse alzandosi.

“Ma io…”

“Buonanotte, Flora. Dormi bene” si congedò Lisa, chiudendosi in camera.

Una volta da sola si mise a piangere disperata.

Per una volta, però, quelle lacrime le servirono: durante tutto il tempo in cui pianse un piano iniziò a formarsi nella sua testa, delineandosi sempre di più fino ad essere completamente definito. All’alba si asciugò le guance e si alzò da terra, sentendosi per la prima volta sicura delle proprie scelte.

 

  
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