Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: Kirara    28/06/2007    0 recensioni
Due ragazzi, Andreas e Leanne. Non innamorati, per niente. Si odiano, si odiano tantissimo e nessuno sa il motivo. Presto però, una triste verità verrà a galla...una verità che li vedrà legati più di quanto credono!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ddd D o u b l e   D e s t i n y

Odio, amore, vendetta, tristezza, gioia, divertimento, risentimento verso gli insegnanti; già sono tante le emozioni che si possono  trovare dietro alla porta di una classe di studenti, ma quello che provavano Leanne Moore e Andreas Green, andava ben oltre  la semplice faida scolastica.
   
Tutto risaliva ai tempi delle elementari, in cui Leanne, era considerata una bambina solare, sempre allegra e disponibile verso  i suoi amici, mentre Andreas, che purtroppo aveva perso i genitori e la sorellina ed era stato adottato, era il classico ragazzetto prepotente che sporcava i capelli delle compagne e le spingeva a terra.

I professori commisero il grande errore di mettere i   due demoni nella stessa classe. L’equilibrio, che non c’era mai stato, di distrusse ancora più di prima.

Ora i due adolescenti si trovavano a far i conti con una realtà ben diversa da quella delle elementari. La scuola superiore. Dentro ad essa non potevi assolutamente permetterti la minima distrazione, figuriamoci intraprendere una lotta all’ultimo sangue.
Ma ahimè, nonostante i continui rimproveri dei professori, i richiami in presidenza e i colloqui con i genitori, Leanne e andreas sembravano fregarsene e ormai da 11 anni, continuavano ad odiarsi in una maniera così smisurata da far spaventare i professori stessi.

Nessuno era a conoscenza del motivo per il quale i due si detestavano tanto, ogni volta che veniva posta la domanda, la risposta era sempre la stessa per entrambe le parti; perché deve essere così!

Non ci fù mai un attimo di tregua, mai! Si spingevano per le scale, si devastavano la faccia durante le competizioni di Pallavolo, era un farsi male continuo senza esclusione di colpi.

Andreas un giorno puntò contro Leanne un coltellino ferendola alla spalla. 8 punti di sutura.
Leanne, durante una prova di Chimica, mise dello zolfo nelle provette di Andreas. Esplosero. Il fumo finì negli occhi del ragazzo che dovette rimanere a casa un mese completamente cieco.

Eppure… eppure i genitori erano talmente amici. Tutto ciò era inspiegabile.




“Leanne…leanne, presto fai in fretta! La scuola chiuderà tra cinque minuti, fuori sta diluviando e l’ultimo autobus per casa arriverà tra poco!” urlò una ragazza dal fondo del corridoio.

“Eh? No, tu vai pure, io ho del lavoro da sbrigare, devo consegnare questi libri e prenderne di nuovi, ci vediamo lunedì!”

La ragazza scese velocemente le scale e uscì dall’istituto sbattendo la porta.

Buio, tenebre. La scuola era chiusa. Leanne era sola all’interno di essa. Ma perché? Come mai era stata così sprovveduta da farsi chiudere dentro? Girovagava senza meta tra un corridoio e l’altro, sbirciando all’interno delle classi.
Arrivò all’ultimo piano, il pianerottolo del terrazzo. Non ci andava mai, ma quella volta qualcosa la spinse a farlo.
Buio, silenzio, solo il rumore della pioggia e di qualche sporadico tuono.

“Dunque anche tu sei rimasta a scuola…” disse una figura comparendo da dietro il muro.
“Andreas, immaginavo che ti avrei trovato qui, l’aria puzza di perdente!”
“Attenta a quello che dici ragazzina, ora siamo soli. Il dolore può manifestarsi anche sotto altre forme, non solo fisico. Potrei lasciare impressa nella tua mente un’immagine talmente tanto orrida e violenta da farti commettere il suicidio stesso!”
“Le tue parole non mi spaventano Andreas, non lo hanno mai fatto e non lo faranno ora che siamo qui da soli! Non butterei mai via la mia vita solo per qualche tuo stupido scherzetto!”

Un lampo illuminò i loro visi per pochi secondi. La rabbia si celava negli occhi di entrambi.
Subito dopo il lampo arrivò un fortissimo tuono che si schiantò sul terrazzo colpendo il punto in cui si trovava andreas.

“No!” urlò Leanne vedendo il suo più grande nemico sprofondare giù dall’edificio.
Si avvicinò lentamente per vedere.
Lo vide, andreas, appeso per miracolo ad una spranga. Dondolava nel vuoto, sembrava il pendolo di un orologio. Un rivolo di sangue cominciò a scorrere sul suo braccio, presto avrebbe ceduto.

Ancora un lampo illuminò i loro visi. Paura sul volto di entrambi.

Leanne si stese a terra e tese la mano ad Andreas.
“Forza prendila prima che possa cambiare idea!”
“Non capisci, è la resa dei conti…ormai hai vinto. Non riuscirai mai a tirarmi su, sono troppo pesante per te, lasciami cadere, è meglio per entrambi. Questa storia deve finire!”
“Maledizione Andreas, sei proprio un vigliacco, preferisci lasciarti andare e morire piuttosto che affrontarmi?!”

Leanne riuscì ad afferrare il ragazzo.
“lasciami! Stupida! Per tutti questi anni non abbiamo fatto altro che distruggerci l’un l’altro, ora questa storia può finalmente avere fine e tu cosa fai?….Cerchi di andare oltre?!”
“Oh certo, tutto questo un giorno o l’altro finirà, ma non è questo il giorno, non questa notte, non con la tua morte!”

“Perché…perché fai tutto questo? Noi due non siamo mai andati d’accordo, perché stai cercando di salvarmi la vita?!”
“Perché ho capito che il fatto di averti incontrato qui, non è stata una pura coincidenza, tu ci sei venuto di proposito sul terrazzo. Come mai non hai paura di morire? Tutti abbiamo paura della morte, ma tu sembri immune a questo sentimento! In questa notte di tempesta volevi suicidarti. Dico bene?”
Andreas non rispose, si limitò ad annuire.
Si, voleva ammazzarsi.
Senza chiedergli nient’altro, Leanne trascinò Andreas con tutte le forze che aveva in corpo. Infine riuscì a portarlo in salvo.
Poi dopo averlo guardato in faccia un’ultima volta, si alzò e cominciò a correre all’impazzata giù per le scale.

Nelle settimane successive il conflitto sembrava essersi attenuato. La verità era che Andreas faceva di tutto per non incrociare lo guardo di Leanne e la stessa cosa valeva per lei.
I professori erano soddisfatti della situazione, ma nessuno si era accorto che qualcosa turbava l’animo di andreas. Nessuno.

Un giorno però, il ragazzo scomparve improvvisamente. Suicidio? No…semplicemente una fuga da tutto e da tutti. Leanne lo odiò per questo. Ora lo considerava ancora più vigliacco di prima.

Andreas però lasciò una lettera indirizzandola alla famiglia moore:

“Non capisco perché il ragazzo ha mandato a voi la lettera?! Che abbia scritto l’indirizzo soprappensiero?!” chiese confuso il postino.

Cari mamma e papà,

Vi chiedo scusa per avervi fatto penare in tutti questi anni di scuola e anche in quelli precedenti.
Forse per voi questa mia partenza sarà come la fine di un incubo. Già, forse per voi lo sono sempre stato, non per niente avete fatto quello che avete fatto.
Nonostante da tempo le nostre vite si siano divise, sappiate che per il modo in cui vi siete comportati con me, io vi ho sempre odiato e continuerò ad odiarvi in eterno. MI spiace solo che in mezzo ci sia finita mia sorella, mi riferisco a quella vera!
Vi prego solo di farmi un ultimo favore, datele la lettera che si trova nel primo cassetto della mia scrivania, è dentro ad una busta verde!
-Andreas-

No, andreas non aveva sbagliato indirizzo. La lettera era indirizzata proprio alla famiglia Moore.

Leanne non ebbe mai il coraggio di aprire la busta verde.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Kirara