"All’interno del suo piccolo gioiello, oltre a qualche sporadico affresco ormai consunto dal tempo, si trovava un organo. Un organo bellissimo, riccamente intarsiato: le canne dello strumento sfioravano la volta, così alte e ceree, sembrava potessero risplendere al buio. Il legno era molto scuro, le venature correvano lungo esso e si intrecciavano creando complessi disegni armoniosi. Lungo le giunture, decorate con ori e smeraldi, una serie di piccolissimi simboli e disegni ornavano il tutto. Mentre ai lati erano raffigurate le immagini, intagliate nel legno, di un uomo che lo suonava. Sul lato sinistro, egli sorrideva e sembrava bearsi della musica che componeva. Ma sull’altro lato, esso appariva triste, quasi terrorizzato e l’intaglio appariva confuso ed emaciato: si scorgevano solo il viso dell’uomo e le mani poste, in maniera convulsa, sui tasti d’avorio."