Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Rakion    11/12/2012    1 recensioni
"All’interno del suo piccolo gioiello, oltre a qualche sporadico affresco ormai consunto dal tempo, si trovava un organo. Un organo bellissimo, riccamente intarsiato: le canne dello strumento sfioravano la volta, così alte e ceree, sembrava potessero risplendere al buio. Il legno era molto scuro, le venature correvano lungo esso e si intrecciavano creando complessi disegni armoniosi. Lungo le giunture, decorate con ori e smeraldi, una serie di piccolissimi simboli e disegni ornavano il tutto. Mentre ai lati erano raffigurate le immagini, intagliate nel legno, di un uomo che lo suonava. Sul lato sinistro, egli sorrideva e sembrava bearsi della musica che componeva. Ma sull’altro lato, esso appariva triste, quasi terrorizzato e l’intaglio appariva confuso ed emaciato: si scorgevano solo il viso dell’uomo e le mani poste, in maniera convulsa, sui tasti d’avorio."
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Gentili signori e signore, benvenuti a bordo della Airlines Company. Il cielo è sereno e la temperatura sul velivolo è di 23 c°. L’atterraggio è previsto per le 15.45 all’aeroporto di Torino. Si prega di allacciare le cinture di sicurezza e rimanere seduti, il personale di bordo vi indicherà le manovre di fuga in caso di ammaraggio, la partenza è prevista entro 5 minuti...- Andy si guardò attorno, nonostante la bassa temperatura, l’interno dell’aereo sembrava terribilmente caldo. Alzò un braccio e si asciugò alcune gocce di sudore che gli colavano dalla fronte, mentre intorno a lui la gente si zittiva e aspettava impazientemente che le Hostess terminassero le loro noiosissime teorie di salvaguardia in caso di pericolo, “Come se qualcuno, in caso l’aereo precipitasse, si mettesse a trafficare con il salvagente che porta sotto il culo” pensò. Al suo fianco destro sedeva Daiane:, le spalle rilassate contro lo schienale e le gambe accavallate, scrutava con attenzione un volantino sui trasporti della città ove erano diretti. Andy pensò che era terribilmente bella, con quella folta chioma castano rossiccia che le accarezzava le spalle, due occhi verdi che avrebbero fatto invidia persino ad Afrodite, una bocca rossa e carnosa con un piccolo neo sul lato sinistro, lunghe dita affusolate, un seno che in quel momento sembrava terribilmente procace, e due gambe che, come amava definirle George, “avrebbero fatto sbracare perfino una statua”. E probabilmente il suo collega le stava analizzando molto bene anche in quel momento, visto che aveva lo sguardo perennemente basso e allungava il collo verso di lei: come un rapace osserva un topolino a centinaia di metri di altezza. Vestiva con una polo nera e un paio di jeans bermuda, ai piedi calzava delle Nike marroni. Non si poteva dire che fosse un bel ragazzo, ma neppure che fosse brutto, aveva un viso quasi “cavallino” con corti capelli neri, grandi occhi castani e labbra sottili. Non era particolarmente alto, ma aveva un fisico atletico e prestante. Sam, che occupava un posto libero nella fila successiva alla loro, era intento a osservare le persone che si muovevano disordinatamente fuori dal finestrino. Al posto dei capelli c’era una massa informe e cespugliosa castano scura, talmente alta che oscurava la vista frontale di Andy; non prestava particolare attenzione al proprio aspetto: un esempio ne era la folta barba che gli occupava la parte inferiore del viso e una buona parte del collo. Ma non si poteva dire che avesse dei gusti discutibili nell’abbigliamento, anzi vestiva quasi sempre in modo elegante e ordinato. Il carattere era particolarmente strano, ma d’altronde quando mai un chitarrista era sano di mente? Una cosa era però sicura: su di lui si poteva contare, sia dal punto di vista umano, sia in campo medico visto che era a pochi mesi dall’esame finale di laurea, come tutti loro d’altronde. Quella che stavano per intraprendere, era una meritata vacanza “culturale” in Italia, che avevano deciso di affrontare solamente qualche giorno prima. Ma loro erano soliti a organizzare tutto sempre all’ultimo momento, e nonostante ciò, si erano sempre trovati bene. Avevano di fronte due intere settimane per visitare i luoghi più belli e interessanti delle città del Nord di quel paese che, il professor Dawton definiva, “Uno sprazzo di ribellione e trasgressione, per un paese culturalmente affascinante e ricco di storia e di poesia”. Ci sarebbe stato da divertirsi insomma. I primi due giorni gli avrebbero passati in Piemonte, avrebbero poi visitato Milano ed infine il Veneto e la Toscana. Questi, almeno secondo la guida Fischer che Andy reggeva sottobraccio, erano i luoghi più interessanti che dovevano essere assolutamente visitati da un turista con poco tempo a disposizione. Anche se lui, nel profondo del suo cuore, sperava ardentemente che sarebbero riusciti a vedere Roma, anche se, osservando l’itinerario di viaggio, le probabilità erano assai scarse. L’altoparlante si azionò di nuovo, e il capitano ricordò all’equipaggio di spegnere gli apparecchi elettronici, e di mantenere allacciate le cinture di sicurezza finché il segnale video posto sul retro di ciascun sedile, non avesse smesso di lampeggiare. Daiane cominciò a fremere eccitata sul sedile, i seni che le cominciarono a “ballonzolare” a destra e sinistra per la gioia del passeggero che le sedeva affianco, mentre un largo sorriso le si allargava lungo il viso –Oddio oddio oddio, finalmente si parte! Georgy passami l’acqua per favore, si muore qua dentro!- L’abitacolo fu scosso da un tremito, e l’aereo decollò; fuori le persone si facevano sempre più piccole, e l’aeroporto di Stansted si trasformava in un lontano ricordo. ************************* Atterrarono con mezz’ora di ritardo, il pilota aveva dovuto allungare un poco il tragitto per colpa di’un improvvisa tempesta che si era manifestata nella parte meridionale della Francia. Sam uscì per primo, seguito a ruota da un’eccitatissima Daiane, che appariva come una quattordicenne a cui i genitori permettono di andare a una discoteca dopo la mezzanotte. Fuori faceva terribilmente caldo, peggio di quel che Andy pensava. Imprecò qualche parola fra sé e sé, mentre percorreva, zaino in spalla, il piccolo pezzo di strada che lo separava dagli autobus che lo avrebbero condotto all’interno del “Turin Airport”. -Cazzo che caldo,ma come fanno a vivere in un posto così? Ho le palle che mi vanno a fuoco- si lamentò George, e la rossa cominciò a squadrarlo da capo a piedi –Il solito cafone- disse con una strizza di disprezzo. -Beh, potremmo fare una doccia rinfrescante insieme quando arriviamo..- rimandò lui, maliziosamente. Questa volta fu Sam a voltarsi – Al solito voi due.. invece di litigare perché non cerchiamo di capire come diavolo funziona questo stabilimento? Mi avevano avvertito che qui sarebbe stato tutto un casino..E poi Georgy, Mike ci aspetta in Hotel, e sai che lui non ama che vengano fatti apprezzamenti alla signorina qui presente..- La ragazza mostrò la linguaccia al simpaticone, lui si leccò le labbra di rimando e le fece l’occhiolino. Mike era il ragazzo di Daiane, era italiano ma aveva conosciuto tutti quanti due anni prima, poiché aveva deciso di ultimare gli studi in Inghilterra. Fra lui e lei era stato amore a prima vista, l’aveva avvicinato al gruppo Charlotte,un’amica della compagnia, che frequentava il suo stesso corso. E dopo una serata di bevute, forse un po’ troppe bevute, i due avevano fatto presto amicizia e si erano imboscati nel sottoscala dell’appartamento di Sam. Il suo ragazzo era.. beh il classico italiano figo probabilmente: alto, capelli corti e neri, occhi azzurri con carnagione scura e folte sopracciglia, fisico scolpito e la passione per le moto. “Più che passione era ossessione omicida”pensava Andy. Questo perché il ragazzo non ci andava leggero con l’acceleratore: una volta si era azzardato a salire con lui su un normalissimo scooter, ed era perfino finito a pisciarsi addosso quando, durante un sorpasso in curva, si era visto arrivare a tutta velocità un TIR di almeno tre tonnellate. Non osava immaginare cos’avrebbe potuto combinare con una superbike da corsa…
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Rakion