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Autore: Dear M    11/12/2012    1 recensioni
“ Viviamo finchè siamo giovani.” ecco cosa mi ha insegnato la vita.
Ciao a tutti, io mi chiamo Alexis, ma tutti mi chiamano Alex. Ho compiuto da poco 18 anni e da poco sono uscita da un istituto per ragazzi orfani, insieme al mio migliore amico Zayn, che, sfortunatamente, è in carrozzina, a causa di un'incidente stradale , che ha avuto anni fa con la madre.
Lui ha perso la madre in quell'incidente e del padre non si hanno tracce da quasi 5 anni. Invece per quanto riguarda i miei genitori, beh mio padre è un tossico dipendente, mentre mia madre è morta quando io ero piccola.
Appena siamo usciti da quell'istituto, abbiamo deciso di realizzare il nostro più grande sogno : aprire il nostro Atelier che vende abiti da sposa.
Adesso siamo qui. Io. Lui. E questo bellissimo negozio da gestire nel bel mezzo del centro di Londra.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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27.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=J8eqrvDuDP8


...
#ALEXIS#

Appena entrai in casa, fu, letteralmente, assalita da mio padre, da Zayn e dagli altri.
Mi abbracciarono, baciarono e salutarono. Appena riuscì a uscire da quella massa di persone, vidi Harry appoggiato alla porta che con le lacrime agli occhi ci fissava. Stava in disparte. Da solo. Io lo guardai, sospirai e continuai a sorridere ai ragazzi che cercavano di farmi sentire di nuovo a casa.
Siccome ero appena stata al mare decisi di farmi una bella doccia calda. E quando uscì scesi in cucina e vidi Anne e mio padre che si baciavano. Erano bellissimi insieme. Erano passati 3 mesi dal loro matrimonio. Ma lo ricordo come se fosse ieri.
Dopo averli fissati per un po', Zayn e Louis iniziarono a raccontarmi di quello che avevano fatto durante quei giorni. Quindi iniziammo a ridere e scherzare tra di noi, ma mentre parlavo con loro, con la coda dell'occhio vidi Harry salire le scale, così decisi di seguirlo.

-Finiamo dopo il discorso! Scusate.- dissi a Louis e Zayn alzandomi e correndo di sopra.

Appena arrivata al piano superiore, iniziai ad affacciarmi ad ogni stanza, ma erano tutte vuote. Quando all'improvviso, una voce interruppe la mia ricerca.

-Che stai facendo?- disse Harry spuntando all'improvviso.
-Cercavo una cosa.- era la prima cosa che mi venne in mente in quel momento critico.
-Ok. Allora vado. Ti lascio alla tue ricerche.- disse scendendo la scale.
Ma prima che scendesse il primo scalino lo afferrai per un braccio.
-In realtà cercavo te.- dissi a bassa voce.
-Me? Per dirmi cosa?- chiese girandosi.
-Volevo parlare.- dissi guardandolo speranzosa che accettasse.
-Lo abbiamo già fatto all'ospedale e non è successo niente. Non sprechiamo fiato Alexis.- disse girandosi di nuovo.
-All'ospedale non ci siamo detti tutto.- dissi per fermarlo.
-Io non ho da aggiungere niente.- disse aggiustandosi i capelli.
-Invece sì. All'ospedale mi hai detto che dovevi dirmi moltissime cose.- dissi respirando più forte.
-All'ospedale non so cosa dicevo.- disse scendendo il primo scalino.
-Ti importa ancora di me?- chiesi piangendo.
-Perchè mi stavi cercando? Cosa volevi da me?- chiese girandosi e venendomi incontro.
-Non voglio dimenticarmi di noi!- esclamai piangendo.
-Io l'ho già fatto.- dissi fissandomi con le lacrime agli occhi.
-Per la cronaca: se una persona non se ne va dopo tutte le tue stranezze, i tuoi sbalzi d'umore e i tuoi errori. Faresti meglio a prenderla, stritolarla tra le braccia e non lasciarla più. E intendo mai più.- dissi alzando la voce.
-Io l'ho fatto. L'ho fatto.- mi urlò girandosi. - L'ho stretta e amata più che potevo. L'ho stretta e ho cercato di non lasciarla scappare. Ma lei ci è riuscita lo stesso. Il suo orgoglio l'ha rovinata.- dissi piangendo.
-Lei non è scappata e non era nemmeno orgogliosa. Aveva uno storia segreta. Tutti abbiamo storie che non racconteremo mai.- risposi in mia difesa piangendo. Poi aggiunsi : - Voglio sapere cosa è successo all'ospedale mentre non ero cosciente. Ti prego.- chiesi supplicandolo.
-Ho litigato con Louis. Ho parlato con mia madre e poi sono venuto da te. E ti ho detto delle cose.- disse guardandomi negli occhi e poi scendendo le scale.
-Dimmele ora quelle cose. Dimmele e basta.- urlai piangendo.
-Che mi manchi.- mi urlò girandosi. -E' questo che volevi sapere? Volevi sentirti dire queste parole? Volevi sapere che ti amo ancora e ti ho sempre amato? Volevi sapere quanti vali per me? Eh?- disse piangendo. Poi si calmò un po' e continuò a parlare : - Nessuno capisce quanto mi manchi. Mi manca come eravamo abituati a parlare, e mi mancano tutte le cose che eravamo abituati a fare. Cerco di non ammettere a me stesso che mi sento ancora così. Nessuno sa che continuo a svegliarmi pensando a te ogni giorno. Continuo a pensare a te e mi manchi davvero. Vorrei rinunciare a tutto ciò che ho solo per essere tutto ciò che non siamo.-
Poi si avvicinò ancora di più a me e mi afferrò le spalle e continuò a parlare fissandomi negli occhi.
-E' che mi manca parlare con te dalla mattina alla sera, soprattutto quando ne avevo bisogno, mi manca consolarti e abbracciarti quando sei giù di morale, cercare sempre di rubarti un sorriso, bello da far mancare l'aria.
Prendo il cellulare per scrivere un messaggio e mi vieni in mente, vorrei scrivertelo ma ho troppa paura di darti fastidio, o troppa paura che tu non legga non voglia leggere i miei messaggi.. E pensare che prima eri il mio punto di riferimento, quando avevo bisogno tu c'eri!
Adesso non ci sei, sono solo. O forse no, non sono solo. Ho tantissime persone intorno a me, sò che mi vogliono bene ma non ci sei tu.
Ti piace non sapere cosa faccio e come stò? Se ho bisogno di aiuto, se alla sera sono lì che piango oppure rido a crepapelle?
Ti rende felice? Ti piace non sentirmi più come una volta, non sapere più niente di me? Eh?Ascolta almeno una volta quel cuore e non il cervello. Cosa ti sta dicendo?
Fa schifo quando ti manca quella persona così tanto che guardi vecchie fotografie e vecchi messaggi. E sorridi, ma il dolore torna e sai che non dovresti guardarti indietro, ma non puoi farci nulla perchè loro hanno davvero significato qualcosa e tu pensavi che durasse.
Fa sempre male vedere che stai benissimo anche senza di me. Fa male vederti sorridere con altri ragazzi o addirittura abbracciare i miei migliori amici. Cerco di dimenticarti in tutti i modi,ma è difficile. Cerco di convincermi di stare bene, ma è difficile anche questo.-
Io rimasi senza parole. In quel momento l'unica cosa che riuscivo a fare era piangere e piangere. Era pentirmi di tutto quello che avevo fatto. Era fissarlo negli occhi con la speranza che lui mi abbracciasse e tutto si aggiustasse.
Ma visto che non gli risposi, scosse la testa e si girò verso le scale. Alla fine mi feci coraggio e iniziai a parlare.
-Non sono venuta qui per dirti che non posso vivere senza di te. Io posso vivere senza Harry Styles.
Solo che non voglio.- dissi abbassando la testa.
-Lo sai qual'è la cosa che fa più male in questi momenti?- disse senza voltarsi.
-No.- dissi alzando la testa.
-E' fingere che non ci faccia male.- e detto questo scese le scale.
Appena sparì dalla mia visuale, mi lasciai cadere sulla poltroncina che si trovava nel corridoio e iniziai a piangere. Non volevo che finisse così.
Ma all'improvviso salì Liam.

-Alex.- disse correndo per le scale.
Non potevo farmi vedere in quelle condizioni, così mi infilai in bagno.
-Alex?!- disse Liam non trovandomi.
-Sono in bagno.- gridai facendo finta che non fosse successo niente.
-Stasera Anne aveva in mente di fare un cenone tutti insieme, che ne dici?- mi chiese
-Sì va benissimo.- urlai da dentro il bagno.
-Va tutto bene?- mi chiese Liam
-Sì sì. Tranquillo. Mi preparo e scendo!-
-Ok ti aspettiamo giù.- disse correndo di sotto.

Rimasta di nuovo sola, mi sciacquai il viso e poi mi guardai allo specchio.
Dovevo farmi forza. Quella che si stava specchiando non era la vera Alexis, dovevo ritrovare l'Alexis che era in me. E insieme a lei, dovevo recuperare anche un po' di orgoglio.
Cavolo come si dice ' Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.'
Allora mi guardai bene allo specchio e dissi: - Harry vuole giocare. Alexis è pronta a giocare.-
 
   
 
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