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Autore: novalee_ack    11/12/2012    2 recensioni
"La gente non ha quello che si merita, ha quello che gli capita. E nessuno di noi può farci niente."
[...]
Posò lentamente le sue mani sulle mie gambe e mi fece scivolare verso di lui. Finì seduta a cavalcioni sulle sue cosce. Posai le mani fredde sul suo petto nudo e quel contatto mi fece quasi male, per quanta fosse la differenza di temperatura tra me e lui. Mi prese una mano e intrecciò le sue dita con le mie. «Sei la cosa più bella e vera che sia mai stata mia», sussurrò flebile. Feci quasi fatica a capire le parole che uscirono dalla sua bocca.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Joe, per favore, metti in moto e andiamo via», sussurrai poco distante dal suo volto. I suoi occhi erano incollati a quelli del ragazzo dietro di me. C'era aria di sfida e io odiavo quel tipo di aria. 
«Cosa c'è, vuoi scappare proprio ora topolino?», disse Nick con tono malizioso. Si era buttato la zappa sui piedi da solo. Joe scese dalla moto e mi scostò delicatamente, in modo da potersi trovare faccia a faccia con Nick. Non c'era molta differenza d'altezza tr ai due, i loro occhi si stavano perforando a vicenda. Tutti i ragazzi di erano raggruppati ai lati del cortile, quasi automaticamente, come quando sta per iniziare un incontro e al centro vengono lasciati i due sfidanti, in questo caso tre, me compresa. «Cosa vuoi da lei?», disse Joe con ripugnanza. «Lasciala in pace». Lo tenevo fermo per un polso, ma sapevo che non sarei riuscita a fare gran che nel caso fosse scattata la molla in lui. «Mi dispiace, non posso», disse Nick sorridendo. Mi afferrò velocemente per un braccio, facendomi girare, e mi ritrovai con la schiena contro di lui. «Vedi.. Joe, la piccola Fanny è diventata il mio giochetto preferito», disse a pochi millimetri di distanza dal mio orecchio, che poco dopo leccò velocemente. Rabbrividì. Quello non era affatto il ragazzo che avevo considerato 'tutta la mia famiglia' , fino a poco tempo prima. «Lasciala andare», Joe mi porse la mano che non esitai ad afferare, ma Nick mi teneva ancora troppo stretta. Lo guardai negli occhi, e in quel momento notai quanto fossero profondi, tristi, malinconici... Avvertì la forte sensazione di volerlo abbracciare e dirgli che era tutto ok. Ma perchè ?
 Joe mi tirò con forza, tanto che credetti di essermi strappata qualche muscolo. Caddi per terra in ginocchio, e in pochi secondi Nick incassò il colpo di Joe, indietreggiando pesantemente. «Ti ho detto di lasciarla stare, sono stato chiaro? Non farmelo ripetere», lo guardò per un ultima volta, con il fuoco negli occhi. Mi aiutò a tirarmi su, e mi trascinò letteralmente fino alla moto. Tirai un sospiro di sollievo quando mise in moto e si allontanò dalla scuola. Joe era con me, lontano da Nick e Nick era a scuola, lontano da Joe. Potevo stare tranquilla, almeno per il momento.
 
«E' molto stretta?», chiese Joe sistemando la fascia. «Abbastanza», dissi con una smorfia sul viso. I miei presentimenti erano giusti. Mi ero strappata qualche muscolo del braccio e Joe me l'aveva fasciato. Faceva male. «Lo so, mi dispiace anche di avertelo procurato, ma deve restare stretta, almeno per un po», si alzò dal pavimento, e mi portò un bicchiere d'acqua con una pillola. «Tieni», me li porse entrambi «Ti aiuteranno con il dolore», lo ringraziai e mandai giù. Ci fu un momento di silenzio. Era sempre così con quel ragazzo,e io odiavo il silenzio. Volevo che mi parlasse, che mi dicesse tutto quello che gli passava per la testa anche la più minima sciocchezza, volevo saperlo, ne avevo bisogno. «Allora.. a te come va la ferita?», chiesi cambiando argomento. Alzò la maglietta e scoprì l'addome. «A te come sembra?», era quasi guarita del tutto ma i segni c'erano e non sarebbero andati via. «Abbastanza bene direi. Insomma, era una pallottola, sei guarito in fretta», gli sorrisi lievemente, alzando di poco la testa per guardarlo. Se ne stava poggiato al muro, con le braccia incrociate al petto. Restai a fissarlo per minuti interminabili, senza accorgermene.
«Cosa c'è?», chiese poi sorridendo, mostrando appena i denti. «E' che non capisco. Perchè non mi parli mai?», lo guardai interrogativa. «Non mi piace molto parlare di me», fece spallucce. «Non ti chiedo di parlarmi di te, ma di qualsiasi cosa, anche delle cazzate, ma almeno, ti prego, parlami. Abitiamo sotto lo stesso tetto, nella stessa casa e dormiamo perfino nello stesso letto. Qualcuno ci prenderebbe per malati di mente. Ma tu non mi parli, ed è come se vivessi da sola, ancora una volta», dissi sussurrando l'ultima frase. 
Si avvicinò, sedendosi accanto a me. «Cosa vuoi sapere?», mi chiese guardandomi. «Qual è il tuo colore preferirito?».



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Erano due mesi che non postavo e mi scuso enormemente. 
A breve inizierò anche un'altra ff, e mi ri-metterò in attività uù
Spero mi perdoniate. <3
xx Lee
   
 
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