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Autore: Nezu    29/06/2007    5 recensioni
Un ricordo che mi ossessiona fa apparire all'improvviso un ragazzo che non pensavo avrei più rivisto... (Demyx/Zexion, Axel/Roxas, Axel/Marluxia, Saix/Xemnas)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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2.Igai na tasuke – Inaspettato aiuto

Demyx scattò in piedi e uscì prima di tutti dalla classe, seguito a ruota da Axel.

< Lo vuoi incontrare?>

< Voglio presentartelo.>

< Hai intenzione di dichiararti ora?>

< No, adesso è troppo presto.>

Demyx si bloccò di colpo, facendo urtare Axel contro di sé.

< Cos’hai ora?!> sibilò quest’ultimo.

< N... non so cosa dirgli. Ci conosciamo appena...>

< Demyx! Axel!>

I due si voltarono. Marluxia si avvicinò e diede al rosso i loro cestini della merenda.

< Ve li eravate dimenticati in classe, il prof ha detto di portarveli. Ha detto che con tutto quello che vi siete detti, dovevate avere sicuramente bisogno di una carica.>

< Grazie mille, Marl.>

Marluxia fece l’occhiolino ad Axel e se ne andò.

< Ecco, se vuoi per forza un gay, sai già chi andare a cercare.>

< Smettila, Ax, non è divertente!>

Demyx vide Zexion insieme a un altro ragazzo che scendeva le scale con la massa per andare in giardino e, preso Axel per un polso, lo trascinò al loro inseguimento. Temeva che il compagno di Zexion potesse essere un teppista, magari uno di quelli che lo picchiava regolarmente. Doveva tenersi pronto ad agire in caso di bisogno, ma se c’era Axel con lui non aveva niente da temere: per quanto fosse magro, Axel era una bestia quando ci si metteva. Zexion e il compagno si sedettero in un angolo a mangiare, intanto Demyx e Axel li spiavano da dietro un muretto.

< Senti, hai intenzione di stare qua per tutta la vita?>

< Ma non posso lasciarlo solo...>

< Io ho fame, ok?>

< Sì, ma...>

< E va bene, allora. L’hai voluto tu!>

Axel prese Demyx per un braccio e lo trascinò verso l’angolo e si sedettero entrambi accanto ai due stupefatti ragazzi di 1° A.

< Giorno, possiamo unirci a voi?> fece Axel con disinvoltura, mentre Demyx cercava di annegare dentro il succo di frutta.

Ad un timido cenno d’assenso di Zexion, Axel tirò fuori in fretta il panino e si mise a mangiare.

< Ciao, Demyx.> disse il ciuffettoso guardando il biondo.

< Ah, ciao. Ecco, lui è Axel, un mio compagno di classe. Era anche lui alle medie con noi, ricordi?>

< Sì, era il più bravo a calcio, ora ricordo. Lui invece è Lexaeus, l’ho conosciuto quando mi sono trasferito e l’ho rincontrato anche qua.>

Lexaeus fece un breve cenno di saluto ai due nuovi arrivati.

*

Demyx salì al primo piano di corsa, rischiando l’ennesimo attacco d’asma. Axel lo raggiunse e lo bloccò sulle scale.

< Che hai ora?!>

< La prossima volta che mi vuoi lanciare addosso a lui, avvisami prima!>

< Ah, sei ancora arrabbiato per quello? Eddai, devi cominciare ad entrare in intimità con lui.>

< Cioè, prima mi tironi accanto a loro per mangiare, poi porti via Lexaeus per lasciarci soli, e ancora quando torni indietro con quella tomba ambulante mi spingi per farmi cadere addosso a lui! Ti pare di rispettarmi?>

< Oddio, non cominciare con il rispetto. Quello che ti serve è qualcuno che sappia come iniziare una relazione tra due ragazzi!>

< E tu pensi di potermi aiutare?>

< Non ho esperienze di questo tipo, ma ti giuro che farò di tutto per farti conquistare il nostro zombie tossicodipendente!>

< Non è tossicodipendente!>

< Vieni, ho già un’idea di chi può aiutarci.>

Axel strattonò Demyx fino in classe dove stavano tutti perdendo tempo vista l’ora di supplenza per la mancanza della prof di religione. Il rosso trascinò il ragazzo verso la persona più ambigua della scuola: Marluxia li aspettava dietro il banco allestito a scrivania professionale dell’agenzia “Cuori infranti”.

< Ehilà, Marly. Abbiamo bisogno di te.>

< Strano che tu ti rivolga a me, Axel. Che consiglio vuoi?>

< Allora, ipotetica visione. Un ragazzo, gay non dichiarato, si innamora di un altro ragazzo che conosce appena. Come può essere sicuro che l’altro lo accetti? Come può far capire senza tanti traumi all’altro che lo ama?>

< Il fatto che ci sia Demyx con te dovrebbe suggerirmi qualcosa?>

< Rispondi e basta.>

< Sinceramente bisognerebbe trovare qualcuno con esperienze nel campo ed essendo io sempre stato piuttosto appariscente, non sono mai finito in una situazione simile. Se mi lasciate un po’ di tempo, vi posso garantire che allaccierò i contatti giusti. Cosa vi interessa, in particolare?>

< Hai presente Zexion Riot, della 1° A?>

< Quello che sembra un tossicodipendente?>

< NON È UN TOSSICODIPENDENTE!!!>

< Dem, stai buono. Sì, quello comunque. Voglio sapere se è gay. E voglio anche tutti i dettagli per un primo rapporto sentimentale, ok?>

< No problem, lascia fare a me. Piuttosto, Axel, sei libero questa sera?>

< Questa sera? Oh, proprio no, ho un mucchio di robe da ripassare, sai com’è... Bé, ci vediamo, ciao!>

Axel scappò di gran carriera al suo banco, mettendo più distanza possibile tra lui e Marluxia.

< Oh oh, il grande Axel che scappa davanti a Marluxia! Rischi il tuo onore, eh?>

< Insomma Dem, se rimanessi rischierei molto più del mio onore. Allora, non preoccuparti, ora devi soltanto stare più vicino a Zexion, insomma, diventare suo amico. Poi ci arriveranno le dritte da Merluzzia.>

< Marluxia.>

< Stessa roba. Ti senti meglio?>

< Certo, grazie mille, Ax.>

*

Era passata ormai una settimana dalla richiesta d’aiuto a Marluxia. Demyx era riuscito in qualche modo a stringere i rapporti con Zexion, sebbene il ragazzo fosse molto riservato e piuttosto recalcitrante. Aveva accettato di trovarsi regolarmente con Demyx in ricreazione da quando aveva scoperto che con lui e Lexaeus vicino i teppisti giravano al largo. A Demyx non infastidiva l’onnipresenza di Lexaeus: parlava poco, ancora meno di Zexion, ma era una presenza in qualche modo rassicurante. Tutto pur di non restare da solo con l’emo. Temeva che non sarebbe riuscito a trattenersi e avrebbe messo in atto uno dei tanti sogni erotici che aveva tutte le notti da quando aveva ritrovato il vecchio conoscente. Si svegliava di notte, eccitato e sudato e non riusciva a pensare ad altro che a Zexion, a quelle labbra, a quel collo, insomma, a tutto di lui. Aveva cominciato ad accettare l’idea che gli potessero piacere davvero i maschi e si era informato del parere dei suoi genitori: aveva preso una cena in cui erano particolarmente allegri per chiederglielo. Suo padre, tecnico del suono per una ditta cinematografica, aveva detto che secondo lui i gay erano persone normalissime e che il fatto che molti li ritenessero feccia era solo perché preferivano tenersi buona la Chiesa piuttosto che i “diversi”. Sua madre, cantante in un gruppo abbastanza conosciuto nella zona, aveva replicato che da giovane aveva conosciuto alcuni omosessuali e che li aveva trovati del tutto tranquilli, anzi, erano persone di spirito. Rassicurato del fatto che i suoi genitori avessero una così buona prospettiva dei gay, aveva cominciato a chiedersi se fosse stato possibile per lui innamorarsi di un altro maschio oltre a Zexion.

No, non era possibile.

Insomma, se fosse stato realmente gay, se ne sarebbe accorto prima. Marluxia se n’era accorto verso la prima media, mentre lui tre anni dopo. Forse in realtà non era gay, soltanto che Zexion era un’eccezione. Sì, probabilmente era così.

Per quanto fosse preso dalla sua prima cotta, Demyx si era accorto di diversi cambiamenti: Axel gli parlava più del solito, come se si sentisse più libero di prima; Marluxia spariva misteriosamente ad ogni ricreazione, ad ogni ora buca, in qualsiasi momento di distrazione dei prof. Sembrava aver preso a cuore la sua situazione. Larxen invece era sempre circondata da pretendenti, probabilmente tutti masochisti, che cercavano di ammazzarsi tra loro per il suo amore. Da non crederci, come si faceva ad innamorarsi di una così? Già, e come si faceva ad innamorarsi di un ragazzo? Demyx cominciava a chiedersi se c’era qualcuno di normale tra le sue conoscenze.

La svolta di tutto fu quando Marluxia si presentò davanti a lui e Axel, durante l’ora di artistica. La cosa strana fu che il rosato non volle parlare direttamente a Demyx, ma chiese ad Axel di seguirlo; un po’ recalcitrante, il rosso fu costretto a seguirlo in bagno.

< Prova a mettermi le mani addosso e sei morto.> disse subito appena furono soli.

< Non ne ho alcuna intenzione ora, a meno che tu non acconsenta.>

< Novità per Demyx?>

< In parte. Purtroppo, non ho scoperto niente sulla natura sessuale del tossico, sembra non abbia mostrato il benché minimo interesse né per una né per l’altra sponda. E nessuna ragazza si è mai interessata a lui, questo ci priva del tutto di informazioni.>

< Certo che va proprio a cercare i tipi difficili, quello lì! Altro?>

< Sì, ho trovato qualcuno nella stessa situazione del tuo amico che però è riuscito ad avere una relazione. Lui potrà aiutarlo.>

< Chi è?>

< Non sono sicuro di volertelo dire.- Marluxia ghignò – Non senza un pagamento, almeno.>

< Bastardo, lo sapevo che era a questo che volevi arrivare.>

< Non farmene una colpa, sei tu che hai cominciato questa storia e adesso non voglio finirla.>

< Cosa vuoi?>

Axel sospirò: lo sapeva quello che voleva Marluxia, ma non voleva farlo sapere a Demyx. Era per il biondo che aveva lasciato quel ragazzo ambiguo. Lo ricordava ancora.

In prima media lui e Marluxia stavano insieme. Nessuno apparte il rosato sapeva che Axel era gay e lui non ci teneva a mostrarlo a tutti; era una semplice relazione, niente di sconcio. Però Marluxia era un po’ troppo insistente... ed Axel non era pronto. Poi, cominciò a notare lo strano biondino che stava sempre in disparte, che guardava gli altri ridere e se ne stava in un angolo. Era al centro dell’attenzione solo quando Larxen faceva le sue battutacce stronze su di lui. Axel non voleva che quel ragazzino, che gli era stato simpatico fin dal primo istante, fosse messo in disparte, ma di certo non si poteva aspettare che il biondo avrebbe accettato la sua amicizia se avesse scoperto che era gay. Insomma, poteva anche interpretarlo come un “Vien qua che te scopo” e non era la presentazione migliore. Così aveva troncato con Marluxia. Lo aveva mollato di brutto, al telefono, la cosa peggiore. Per sua fortuna, Marluxia aveva abbastanza cervello per non prendersela con Demyx, aveva capito che Axel l’aveva solo usato come fattore esterno in più per separarsi meglio. E non aveva mai detto a nessun’altro, neanche a Demyx, che era gay. Una sorta di segreto che solo lui e Marly condividevano. Segreto che li teneva ancora legati.

Marluxia gli si avvicinò, facendo passare una mano su una delle lacrime tatuate.

< Vieni a casa mia, questa sera dopo cena. Dì ai tuoi che ti fermi a dormire.>

< Immagino che i tuoi genitori saranno fuori...>

< Sono partiti ieri per la Francia, staranno via per una settimana.>
< E se non venissi?>

< Allora niente accordo, il tuo Demyx può farsi rodere dall’infelicità per il resto della sua vita.>

< Che è, ce l’hai con lui?>

< È con te che ce l’ho, Ax. Ma chiariremo tutto questa sera.>

< E va bene. Chi è che può aiutare Dem?>

< Saix.>

*

< Saix?! - esclamò incredulo Demyx – Da quand’è che lui è...?>

< Non lo sapevo neanche io fino a poco fa. – rispose Marluxia – Ma sembra che abbia una relazione recente con un ragazzo di terza.>

< Con chi?>

< Un certo Xemnas Shine, di 3° C. Un bel ragazzo, questo è certo, Saix non ha cattivi gusti.>

< Apparte questo, tu credi che Saix sia disposto ad aiutarmi?!>

< Questo è un problema vostro, a me avete chiesto solo di trovare qualcuno capace di aiutarvi.>

< Traditore.>

< Bé, ora vi lascio. I pretendenti di Larxen continuano a venire da me...>

< Perché, ora aiuti anche gli etero?>

< I miei consigli servono sempre. Ci vediamo!>

Marluxia lasciò Axel e Demyx, il primo a cercare il modo di rompersi una gamba prima di quella sera, il secondo a pensare a come sopravvivere alla furia omicida di Saix. Il biondo si voltò per chiedere ad Axel di accompagnarlo da Saix a supplicarlo per un aiuto, ma vide che il rosso aveva appoggiato la testa sul banco e fissava il ripiano con un’aria così abbattuta che Demyx non riuscì a chiedergli anche questo sacrificio. Si alzò, cercando il ragazzo con lo sguardo.

< Sicuro di farcela da solo?> chiese stancamente Axel.

< Me la caverò, in un modo o nell’altro. In fondo, cosa può farmi?>

< Staccarti la testa a morsi, annegarti in un gabinetto, defenestrarti,...>

< Sì, sì, ho capito! Comunque non preoccuparti, ce la farò!>

Lanciò un’altra occhiata ad Axel: se avesse insistito ancora un po’... ma il rosso aveva chiuso gli occhi. Demyx sospirò e cercò Saix in classe, ma non riuscì a trovarlo. Stranamente non c’era neanche traccia di Larxen. Approfittò del fatto che il professore stesse beatamente dormendo per uscire in corridoio e cercare il suo possibile salvatore.

Gli venne un colpo quando, girato l’angolo, trovò Larxen intenta a baciare un ragazzo dai capelli biondi corti e il pizzetto. Aveva un orecchino dalla forma strana al lobo sinistro. Decisamente imbarazzato fece qualche passo verso di loro; Larxen si voltò con la sua solita aria strafottente.

< Che vuoi tu?!>

< Ehm, scusate se vi disturbo... sapete dov’è Saix?>

< No, io non l’ho visto.>

< È quel tizio con la cicatrice in fronte e i capelli blu?> chiese il ragazzo di Larxen.

< Sì...>

< L’ho visto aggirarsi per i bagni al secondo piano.>

< Grazie mille,... ehm...>

< Mi chiamo Luxord.>

< Piacere, sono Demyx. Bé, grazie ancora.>

Demyx si avviò verso le scale e andò ai bagni. Non c’era nessuno. Stava per andarsene quando sentì la voce di Saix molto vicina alla porta. Stava per andargli incontro quando senti anche la voce di un altro ragazzo; senza sapere bene il perché, si rinchiuse in una delle cabine dei cessi per nascondersi e spiò dalla serratura. Vide apparire Saix insieme ad un ragazzo alto con la pelle un po’ scura, i capelli argentei e gli occhi arancioni. Doveva essere quel tipo di cui aveva parlato Marluxia, Xemnas. Si stava ancora chiedendo perché si era nascosto quando vide Xemnas che spingeva contro il muro Saix mentre lo baciava. Demyx diventò rosso alla sola scena, ma non tanto quanto Saix, che si avvinghiò al petto del più grande. Mentre il biondo si malediva di aver scelto un cesso da cui si vedeva così bene, Xemnas fece scendere una mano lungo la schiena del compagno, fino ad arrivare a stringergli il sedere. Demyx si chiese se era meglio annegarsi nel gabinetto o aspettare di essere massacrato da Saix nel caso fosse stato scoperto, poi gli venne un’illuminazione: forse era stato troppo tempo a contatto con Larxen, ma magari sarebbe riuscito a sfruttare quella situazione a suo vantaggio. Come si diceva.. ah, sì, ricattare. Un’idea decisamente perfida e anche piuttosto rischiosa da provare con Saix, ma la posta in gioco era molto consistente. Un silenzio da parte di Demyx in cambio dell’aiuto di Saix. Sì, era un buon baratto.

Le sue riflessioni vennero deviate dal fatto che Xemnas stesse sbottonando la camicia a Saix. Demyx deglutì ricordandosi una lezione che gli aveva dato Axel: “Più dettagli hai dalla tua parte, più avvantaggiato sei!”. Questi erano dettagli, no? Quindi tanto valeva osservare bene la scena.

< Xemnas... non sono sicuro che sia il posto più adatto...>

< Non preoccuparti, piccolo, tanto non passa mai nessuno qua.>

Piccolo? Demyx vs Saix, 1 a 0, palla al centro.

Quando la camicia di Saix cadde a terra, Demyx si accorse che quella scuola aveva i pavimenti più puliti del mondo, forse perché l’attività scolastica era appena cominciata. Se ne accorse anche Xemnas, o forse aveva già esperienza in fatto di pavimenti, visto che in breve Saix si trovo disteso su di esso con l’albino sopra. Temendo che gli vedessero le scarpe, Demyx salì sulla tazza del WC (con il coperchio abbassato, ovviamente) e, puntando le mani alle pareti laterali della cabina, continuò a sbirciare dalla serratura, pensando “Sono solo dettagli”. Smise di pensare quando Xemnas slacciò il bottone dei jeans dello sfregiato. Purtroppo i due vennero bloccati dall’improvviso suono della campanella, che fece sobbalzare tutti e tre i ragazzi.

Xemnas, un po’ dispiaciuto, riallacciò i pantaloni e la camicia a Saix e, una volta rialzatosi, disse

< Scusa, ora ho inglese. Ci vediamo a ricreazione, piccolo.>

< V-va bene.>

Xemnas lasciò il bagno e Saix, andando in classe.

Demyx deglutì e uscì allo scoperto prima che lo sfregiato si allontanasse.

< Ciao, Saix.> disse cercando di essere più naturale possibile.

Impossibile esserlo dopo lo sguardo che Saix gli aveva lanciato: un misto tra lo sconvolto, l’assassino e l’indemoniato.

< Cosa ci fai tu qui?> ringhiò.

< E-ecco, vedi, i-io t-ti stavo ce-cer-cercando. Ho b-bisogno del tuo aiuto.>

< Un aiuto che ti posso dare facendomi spiare da te in bagno?>

< P-più o meno. – balbettò Demyx sorvolando sul fatto che il bagno era pubblico e se ci faceva lì le sue robe sconce non era colpa del biondo – Vedi, proprio perché tu hai una relazione con un ragazzo sono venuto da te...>

< Cosa stai insinuando?> chiese pericolosamente.

< Non pensare male! É solo che... ecco, io...>

< Allora?>

< Tu... come hai fatto a dichiararti? Sapevi già che a Xemnas piacevano i maschi?>

< ... scusa, ma perché ti interessa?>

< Ascolta, mi sono innamorato di un ragazzo, ma non so se è gay o se è etero... come faccio a dichiararmi senza rischiare di rovinare anche la nostra amicizia?>

< Non sono un consulente coniugale o simile e non ho alcuna intenzione di aiutarti!>

Saix si stava allontanando dal biondo, quando Demyx sembro cambiare personalità e diventare freddo e perfido, peggio di Larxen. Forse oltre ad asmatico, era anche schizofrenico.

< Che ne dici di uno scambio equivalente?>

< Dico che hai letto troppo Full Metal Alchemist!>

< Non è una citazione, ti sto dicendo che sono disposto a tacere sulla tua relazione con Xemnas in cambio del tuo aiuto!>

Saix si voltò di scatto, decisamente infuriato.

< TU NON OSERAI DIRE A NESSUNO DI ME E XEMNAS!> sillabò fissandolo come Kaname Chidori versione demoniaca che cerca di uccidere Sagara.

< Perché non dovrei? Cosa pensi di farmi, eh?>

< Spezzarti tutte le ossa ti basta?>

< Anche con le ossa rotte, gli altri non dimenticherebbero le mie parole o sbaglio?>

< Tu, brutto...>

< Senti, ti chiedo solo di spiegarmi come hai fatto all’inizio con Xemnas, dopo giuro che mi leverò dalle scatole e non ti chiederò più niente.>

< Mi chiedi solo di... parlare?>

< Esatto.>

< ... d’accordo, ma non voglio che questa storia duri troppo, ok?>

< Certo! Grazie mille, Saix!>

Demyx corse in classe, riuscendo a evitare per un miracolo l’arresto dell’apparato respiratorio.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ma purtroppo sarà una specie di regalo d'addio. Nel senso che mi tocca andare in montagna per circa un mese e quindi non potrò aggiornare per un bel pezzo, senza contare che al terzo capitolo potrò lavorarci solo le ultime due settimane di luglio grazie a mio padre che mi concederà di usare il suo computer portatile. Il prossimo capitolo sarà incentrato su Axel e sulla sua visita a Marluxia (ghigno malefico, sadico e perverso) quindi spero di rendere abbastanza bene il mio adorato Ax. Ringrazio tutti quelli che recensiscono (anche se sono un po' pochetti... T__T, non vi sprecate mica a lasciarmi un piccolissimo commento, eh?) e spero che non soffriate troppo per la mia mancanza (figuriamoci...).

   
 
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