Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: OliviaP_    12/12/2012    2 recensioni
 
Crac.
L'inconfondibile rumore di una smaterializzazione lo fece svegliare di scatto. 
Chi mai poteva essere a quell'ora della notte? 
Fred scese sbadigliando dal divano logoro e per poco non si ruppe una gamba scivolando su una bottiglia vuota di Burrobirra. Imprecando tra i denti, aprì le imposte della finestra cigolante e si affacciò, riconoscendo nell'ombra una familiare figura dai capelli crespi. 
-Ehi Granger, già sentivi la mia mancanza?- urlò, senza curarsi del fatto che fossero le due passate. 
Hermione veniva verso casa con un'andatura barcollante che Fred conosceva fin troppo bene, ma che mai e poi mai si sarebbe sognato di vedere nell'ex Prefetto-Perfetto di Grifondoro, nonché acclamata salvatrice del mondo magico, donna in carriera e sua futura cognata. 
Si precipitò ad aprirle la porta, trovandosi di fronte uno spettacolo a dir poco agghiacciante. 
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sogni.  

Quella mattina Fred aprì gli occhi con la sensazione di aver fatto un sogno stranissimo: Hermione che si presentava a casa sua ubriaca perché Ron l’aveva tradita con Gabrielle Delacour, e che gli chiedeva di fare l’amore dopo che lui si era dichiarato. Si rigirò nel divano nel tentativo di rimettersi a dormire: il finale di quel sogno non gli era piaciuto affatto e voleva assolutamente concluderlo a modo suo…ma poi un profumo di dolce appena sfornato gli riempì le narici, facendolo alzare di colpo. 
Si alzò in piedi e percorse a grandi passi la stanza, con gli occhi fuori dalle orbite.
Il suo appartamento non sembrava più lo stesso; tutto il sudiciume che aveva accumulato in mesi e mesi di frustrante solitudine era sparito e il pavimento non era mai stato così lucido, neanche quando lui e George, tanti anni prima, ci avevano messo piede per la primissima volta. 
Le finestre erano state ripulite, non cigolavano più e sui vetri erano state appese delle graziose tende color mandarino, dalle quali filtrava una piacevole luce aranciata. Quando varcò la soglia della cucina il suo stupore si fece ancora più grande: non c’era più una sola stoviglia sporca o fuori posto e sul davanzale era appoggiato un grazioso vaso di frullobulbi. 
Ai fornelli c’era Hermione, con indosso una vecchia felpa di Fred che le arrivava fin sotto le ginocchia, intenta a tirare fuori dal forno un enorme teglione di muffin ai mirtilli, i suoi preferiti. 
-Buongiorno- lo salutò radiosa. 
Fred era senza parole. 
-Buon…buongiorno…Hermione, hai fatto tu tutto questo?- chiese guardandosi intorno. 
-Non mi risulta che tu abbia degli elfi domestici- rispose sarcastica, poggiando sul tavolo la teglia fumante -certo che sono stata io!- 
-Ma…perché…-
-Per ringraziarti…per ieri sera. Per essermi stato vicino e per avermi rispettata. Chiunque altro al posto tuo se ne sarebbe approfittato…oh, e scusa- disse indicando la felpa, cambiando immediatamente argomento per dissipare l’imbarazzo che evidentemente le provocava il ricordo della sua proposta indecente -ma il mio maglione era davvero conciato male, spero non ti dispiaccia se l’ho presa in prestito-. 
-Tu sei pazza!- scoppiò a ridere Fred -Non ce n’era bisogno…e comunque puoi tenerla, ti sta davvero da dio- 
-Davvero divertente, ma non preoccuparti, oggi torno a casa. Lì avrò vestiti a sufficienza-. 
Il sorriso di Fred svanì di colpo, lasciando il posto ad un'inconfondibile espressione di delusione. 
Vederla lì ad affaccendarsi in cucina con quel sorriso sulle labbra era stato il risveglio migliore degli ultimi anni e gli aveva fatto accarezzare la meravigliosa idea che Hermione sarebbe rimasta a vivere con lui, anche solo per qualche giorno. Aveva pensato a come sarebbe stato bello per una volta averla tutta per sé, senza Ron tra i piedi ad attirare tutta la sua attenzione e ad occupare ogni suo pensiero. 
Merlino, come poteva essere stato così stupido ed egocentrico? Come poteva aver pensato che Hermione avrebbe abbandonato tutto per qualche stupida parola detta mentre lei non era nemmeno del tutto in sé? In fondo lui non era mai stato niente più che il fratello del suo ex fidanzato. 
-Quindi te ne vai...- borbottò caustico, senza guardarla negli occhi. 
-Oggi pomeriggio- rispose Hermione con uno strano tono divertito che ben poco si addiceva alla situazione. Lo stava prendendo in giro? 
-Bene-. 
Hermione sghignazzò rumorosamente e gli si avvicinò. 
-Non ti facevo così stupido, Fred Weasley. Me ne vado...a prendere la mia roba- quasi strillò mentre gli gettava le braccia al collo. 
-Sempre se per te va bene che io resti qui per un po'- aggiunse da dietro la sua spalla. 
Fred affondò la faccia nei ricci castani di Hermione, inspirando a fondo il suo lieve profumo di mughetto e stringendola forte a sé, come se avesse paura che potesse sfuggirgli dalle mani da un momento all'altro. 
-Non ti facevo così stupida, Hermione Granger- riuscì a rimbeccarla dopo quella che parve un'eternità -puoi restare qui quanto vuoi-. 
Hermione si sciolse dall'abbraccio e gli sorrise, rossa come un peperone. 
Fred non aveva mai avuto così voglia di baciarla come in quel momento, neanche la sera precedente quando se l'era trovata davanti completamente nuda e vogliosa di fare sesso con lui. 
Quella mattina Hermione era più…Hermione che mai, il che agli occhi di Fred la rendeva semplicemente perfetta: capelli arruffati, abbigliamento improbabile e un sorriso caldo e luminoso come unico trucco e accessorio. 
Tuttavia in cuor suo, nonostante la decisione presa dalla ragazza di andare a stare da lui per qualche tempo, sapeva che lei non avrebbe dimenticato quell’idiota di suo fratello tanto presto. 
Doveva darle il tempo per metabolizzare la delusione, leccarsi le ferite e rimettere insieme i pezzetti della propria vita…e poi chissà, forse un giorno avrebbe aperto gli occhi e si sarebbe accorta di essere finalmente pronta per lui. 
Per il momento comunque gli bastava averla lì, ad occuparsi di lui com’era nella sua natura, perché Hermione era fatta così; sempre pronta a darti anima e cuore, mettendo se stessa in secondo piano se necessario e senza chiedere mai niente in cambio. 
Ma stavolta, che le piacesse o no, non avrebbe dovuto fare tutto da sola, perché anche Fred si sarebbe preso cura di lei, si sarebbero presi cura l’uno dell’altra per ricominciare a vivere, insieme. 
Più ci pensava e più gli risultava inconcepibile che Ron se la fosse lasciata sfuggire così, o peggio, che non fosse mai riuscito ad apprezzarla davvero. 
Fred allontanò lo sguardo e con esso l’impulso di impadronirsi delle sue labbra. 
Allungò una mano e prese un muffin ancora caldo, infilandosene in bocca più della metà con un solo morso. 
-Come facevi a sapere che quelli al mirtillo sono i miei preferiti?- chiese dopo aver inghiottito l’enorme boccone. 
-Ho una buona memoria- rispose lei con semplicità. 
Fred aggrottò un sopracciglio. 
-E quand’è che te l’avrei detto?-
-Mai, ma ti osservavo spesso durante le estati alla Tana, anche se tu non te ne accorgevi-
-Ah beh, quando la gente ti guarda con adorazione dal momento in cui tua madre ti ha messo al mondo, dopo un po’ non ci fai più caso- scherzò lui, senza riuscire a mascherare il sorriso compiaciuto che quell’affermazione gli aveva appena strappato -sono sempre stato tremendamente affascinante…-
-…e modesto, se non ricordo male- concluse Hermione ridacchiando. 
Fred attaccò il secondo muffin con un mugolio soddisfatto.  
-Comunque, a proposito di tua madre…stamattina le ho spedito un gufo per informarla di quel che è successo. Sai, prima che…- lo sguardo di Hermione si rabbuiò e la ragazza storse la bocca in una smorfia tra il sofferente e il disgustato-…Ronald…venga a sapere che sono qui e ne approfitti per sfruttare la situazione a suo favore, magari raccontando chissà quali storie sul fatto che sono stata io a tradirlo o cose del genere. A questo punto penso che sarebbe capace di tutto- 
-Vedo che inizi a capire come funziona quella sottospecie di tubero che si ritrova al posto del cervello. Hai fatto la cosa giusta- rispose Fred, facendo sparire il terzo muffin e allungando le dita per afferrare il quarto. Uno schiaffo di Hermione sulla mano tesa lo fece bloccare. Lei lo guardava con gli occhi pericolosamente stretti e le mani sui fianchi. 
-Finiscila, Fred- sbottò -di questo passo diventerai grasso come un maiale- 
-E sarà tutta colpa tua- ghignò lui contento come un bambino la mattina di Natale, perché in fin dei conti anche il solo punzecchiarla lo rendeva felice.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: OliviaP_