Summertime
La guerra è aperta
4# Il karma ti fotte sempre
Ginevra
si era alzata, quella mattina, con l'irrefrenabile desiderio di
vedere la sua amica.
Non
che ci fosse una ragione precisa, la verità era che aveva
ripensato
a lungo alla conversazione che avevano avuto, e non era riuscita a
capacitarsi di ciò che le aveva detto: Harry era innamorato
di lei.
Come
faceva ad essere sicura che lui fosse innamorato di lei?
Questa
cosa non aveva alcun senso.
Okay,
lo aveva detto tanti giorni prima al bar, ma era passata una vita da
quel giorno.
Che
poi non è che avesse detto “sono innamorato perso
di lei” era
stato più un qualcosa del tipo “la trovo
interessate”. Era anche
vero che lei si era sentita lusingata dal suo interesse, ma nulla di
più: non aveva fatto niente per tenere quella sottospecie di
sentimento vivo, alla fine era stata fredda e distante.
E poi
a lei non importava di Harry, lo considerava un amico, un compagno di
complotti, niente di più. E questo non comprendeva interesse
emotivo
al di là dell'amicizia, quindi era naturale che non avesse
provveduto al creare una sorta di intesa che potesse sfociare in un
bel rapporto.
Non
che se ne pentisse – o forse sì? - a lei bastava
essere sua amica
– ma a chi voleva darla a bere?
Piena
di contraddizioni, si chiuse la porta di casa alle spalle, dopo aver
afferrato una felpa che l'amica le aveva prestato la sera precedente,
e accese l'mp3: la musica aveva sempre avuto il potere di calmarla.
Riproduzione
casuale, come sempre.
I know it's hard to remember
The people we used to be
It's even harder to
picture
That you're not here
next to me
You said it's too late
to make it
But is it too late to
try?
Fanculo il karma.
Non che ci
credesse, in tutte quelle cazzate, però alla fine era sempre
stata
costretta a pensare che ci fosse qualcosa che la attirava ovunque lei
si rifiutasse di andare. E stavolta era stata proprio la musica, la
sua adorata musica, a darle di che pensare: la riproduzione casuale
era sempre stata un'arma a doppio taglio.
Sospirò e si stupì
di essere già arrivata a casa della sua migliore amica: non
che
stessero lontano, in fondo bastava qualche minuti a piedi.
“Ciao Ginevra!”
la salutò la madre dell'amica non appena ebbe suonato il
campanello.
“Ciao! Scusa, non
ho avvertito che venivo...” si scusò arrossendo
lievemente.
“Non
preoccuparti, lo sai che sei sempre la benvenuta. Sem è in
camera
sua...”
Ginevra la
interruppe “Oh, sì vado subito. Grazie”
si congedò varcando la
soglia diretta verso la stanza dell'amica. Una volta lì
davanti
trovò la porta socchiusa.
Riuscì solo a
sentire una voce a lei nota asserire “Ecco
io... sono innamorato di te”
Riconobbe
subito chi aveva parlato e spalancò la porta incredula, ma
una volta
davanti al ragazzo non poté fare a meno di sentire le
proprie gambe
cedere: Harry si era appena dichiarato a Samantha.
“Cosa?”
riuscì solo ad esalare prima che l'amica si alzasse e
provasse a
dare spiegazioni.
“No,
Gin non è come sembra. Giuro che c'è una
spiegazione logica...”
provò a spiegare alzandosi di scatto.
“A me pare esattamente
come sembra ma comunque non è a me che devi una spiegazione
–
liquidò la faccenda la mora – ero venuta a
riportarti la felpa che
mi hai prestato ieri sera” concluse voltando a loro le spalle
e
affrettandosi per uscire dalla casa.
Harry rimase a boccheggiare,
cercando di realizzare quanto appena successo.
“Gin, aspetta!
Harry, cazzo di' qualcosa!” lo implorò Samantha;
Ginevra non sentì
il ragazzo parlare, ma riuscì a sentire l'amica sbottare con
un
“Dio, sei proprio senza speranza”
Ma
ovviamente non si fermò e continuò a correre
cercando di uscire da
quella casa. Era sulla porta quando sentì Harry rivolgersi a
lei
“Aspetta...”, al quale lei rispose sbattendosi la
porta alle
spalle.
Non
poteva crederci: quella mattina aveva pensato che forse tra lei e
quell'inglesino poteva succedere qualcosa, ma ora le era caduto
addosso; si era mostrata debole, permettendo a lui di farsi breccia
nel suo cuore solo perché alla fine potesse spezzarlo
dall'interno.
Strinse
un pugno maledicendosi per quella debolezza e si affrettò
verso
casa, con le lacrime che le pungevano gli occhi e la gola che le
pizzicava: era affannata, un po' per la fatica e un po' per lo stato
emotivo in cui si trovava.
Ciao splendori!
Nuovo capitolo tutto per voi.
Ovviamente questo è il capitolo numero visto dalla parte di
Ginevra, mi sembrava doveroso in questo povero spin-off.
Anche perchè ora entriamo nella parte più
confusionaria
dell'opera, quindi anche Ginevra merita di far sapere la sua.
E beh lo spin off procede bene, credo manchino massimo una decina e lo
salutiamo.
La verità è che non vorrei finirlo, alla fine mi
sono
affezionata a questi personaggi, ma non posso mica fare una storia di
90 capitoli, vi pare?
E comunque possiamo sempre passare a rileggerlo, chi lo sa.
Dio, sto parlando come se fosse già tutto finito - la
verità è che sul mio pc lo è quasi del
tutto.
Beh, vi saluto e vado a piagnucolare da qualche altra parte.
Un bacio,
-J<3
ps: amate Candy, mi sta ispiranndo un casino questa canzone.