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Autore: Jecchan92    12/12/2012    5 recensioni
All’improvviso, un grosso ragazzo di Tassorosso si alzò dal suo tavolo, con sguardo fiero. I suoi compagni lo fissavano ammirati e spaventati.
Lui percorse quei pochi metri che lo separavano dal tavolo dove sedeva Hermione, e si sedette accanto a lei.
Draco osservò la scena, sicuramente quella sarebbe stata la cosa più interessante dell’anno, vedere la Granger rifiutare uno dopo l’altro i suoi pretendenti.
Piccola storia sulla coppia Draco-Hermione. Nessuna pretesa. Recensite, se vi va! ^^
Jecchan
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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J.K.Rowling detiene tutti i diritti di questi personaggi.
Mi sono presa la libertà di prenderli in prestito per una storia senza scopi di lucro.
Buona lettura! ^^


Ormai dicembre si era inserito in ogni spiffero che entrava nel castello di Hogwarts.
Nessuno aveva voglia di uscire, se non obbligati dalle lezioni di Erbologia.
Anche le gite a Hogsmeade non venivano accolte con la solita gioia, proprio a causa del tempaccio che rovinava tutte le giornate.
Ma nei corridoi, anche vicino alle finestre congelate, gruppi di ragazzi spettegolavano sulla notizia più scandalosa che fosse mai stata presente ad Hogwarts.
Si diceva che Hermione Granger negli ultimi tempi fosse stata vista spesso in compagnia nientedimeno che di Draco Malfoy.
Li avevano sorpresi mentre uscivano da un bagno guasto del secondo piano, e non ci voleva chissà quali doti telepatiche per capire cosa ci facessero lì dentro.
Qualcuno giurò addirittura di averli visti in biblioteca insieme, studiavano stando molto vicini.
Nessuno sapeva, ovviamente, quanto ci fosse di vero in queste voci, ma per sicurezza, nessuno toccò più il biondo, limitandosi a fissarlo in cagnesco.
Dal canto suo, Harry Potter non credeva ad una sola parola.
Conosceva la sua amica, non era una ragazza slavata che correva tra le braccia del primo fusto che incrociava.
Se poi quel fusto era un Malfoy, era ancora più sicuro delle sue convinzioni.
Hermione aveva un problema, e stava cercando di risolverlo.
Senza di voi, insinuò la sua vocina interiore.
Ha bisogno di stare sola, ed io lo accetto, si difese debolmente il moro.
Mangiava la sua zuppa senza gustarla, cercando di ignorare lo sguardo penetrante della sua ragazza a pochi centimetri da lei.
-Stai pensando alle voci che girano su Hermione, vero?- chiese sicura.
Il silenzio di Harry fu una risposta sufficiente.
-E’ che non riesco a crederci- iniziò lui – Anche se fosse vero, non riesco proprio ad immaginarmi una cosa del genere-
-Dovresti parlarle. So che vuole stare sola, e sinceramente ora capisco anche perché- insinuò lei lanciando un’occhiata al tavolo Serpeverde.
-Ginny!- esclamò lui sconvolto.
-Dai Harry, non ti sembrano troppe coincidenze? Lei lascia mio fratello, e nel frattempo rompe anche con te. Non si fa più né vedere né sentire, e adesso girano queste strane voci su lei e Malfoy. Non ti sembra strano?-
Ginny gli mise la pulce nell’orecchio: sapeva che la sua ragazza voleva bene ad Hermione, ma un suo difetto era quello di credere un po’ troppo a questo tipo di voci.
-Io non crederò a nulla, se non quello che mi racconterà Hermione. Se vorrà confessarmi la sua storia con Malfoy, allora ci crederò- ribatté lui risoluto.
La rossa decise di lasciar perdere: il suo ragazzo si dimostrava molto ottuso quando si parlava di Hermione.
 
A Pozioni, però, Harry si sorprese a fissarli più spesso, come a voler cogliere uno sguardo, un sorriso in più.
Ma non notò nulla di diverso, se non che adesso non si scannavano vivi come un tempo.
Passami questo, metti nel pentolone quello, cose del genere.
Fine dei loro discorsi.
Apparentemente non c’era nulla di strano, eppure Harry non poteva non rabbrividire quando li vedeva sfiorarsi per passarsi gli ingredienti.
Ma lei non era quella che odiava farsi sfiorare da qualunque essere umano che non fosse Harry o Ron?
Il moro confessò a sé stesso di essere un po’ geloso. Non era più l’eroe di Hermione, non dipendeva più da lui.
 
-Ehi Draco- sussurrò Zabini, che chiaramente era pronto per suicidarsi, se si metteva a chiacchierare durante una lezione della McGranitt.
-Tu sei matto, Blaise. Parliamo dopo- sussurrò di rimando il biondo, a voce più bassa.
-E’ vero che ti frequenti con la Granger?-
-COSA?!- urlò lui.
Ovviamente la McGranitt scatenò tutta la sua ira su di lui, togliendo dieci punti a Serpeverde e sbattendolo fuori.
-Se la lezione non è di suo gradimento, signor Malfoy, la pregherei di uscire da quest’aula!- ululò tenendogli aperta la porta.
Il biondo lanciò uno sguardo inceneritore al suo ex migliore amico, raccolse le sue cose ed uscì.
Ovviamente andò subito nel bagno del secondo piano.
Si accese la sigaretta ed immediatamente la nicotina lo calmò.
Lui frequentare la Granger?
Bé, in certo senso era vero, ma non ne modo che intendeva Zabini, visto il tono malizioso con cui gli ha rivolto la domanda.
-Sai, non vorrei morire intossicata dal tuo fumo, ci tengo ai polmoni-
Si girò sorpreso, e per poco non scoppiò a ridere quando capì che il mittente della domanda era Mirtilla Malcontenta.
-Ma se sei già morta!- le fece notare.
Ovviamente il fantasma si offese profondamente.
-E con questo? Una persona non può soffrire solo perché è morta?-
-Tecnicamente no, ripeto: sei già morta-
Con un urlo agghiacciante, Mirtilla si tuffò nel water.
-Un applauso per il tuo tatto Malfoy-
Quando si girò di nuovo verso la porta, trovò una persona sicuramente più gradita del fantasma: Hermione Granger.
-Quella ragazza è insopportabile, non puoi dire niente che subito ti scarica addosso la sua frustrazione!- si lamentò, spegnendo il mozzicone della sigaretta sotto il rubinetto aperto e gettandolo fuori dalla finestra.
-La salute è la tua, ma almeno non deturpare la natura gettando quello schifo. Sei un mago, accidenti, esiste un incantesimo semplicissimo per farlo sparire-
-Vuoi continuare ancora per molto o la finiamo qui?-
Hermione sospirò alzando le spalle, poi si sedette per terra, rabbrividendo al contatto con il pavimento freddo, e tirò fuori dalla borsa un libro.
-Tu piuttosto- iniziò lui, sedendosi affianco a lei – Non dovresti avere Rune Antiche? O qualcosa del genere- aggiunse poi.
Non voleva che lo credesse così informato sui suoi orari scolastici.
-Sì, ma la professoressa ha dovuto annullare la lezione. Più della metà della classe si è presa l’influenza. Fai un rapido conto, siamo in dieci in quella classe-
Draco soffocò la risata che gli stava uscendo prepotente.
-Meglio così, devo studiare, al pomeriggio abbiamo Pozioni. Sicuramente ci farà preparare la Dilatante, e visto che sei qui.. A proposito, perché sei qui?- gli chiese curiosa.
-La McGranitt mi ha sbattuto fuori. Mi ha sentito parlare, anzi urlare, e mi ha accompagnato alla porta-
La riccia lo fissò col suo miglior cipiglio severo.
-Ha fatto bene, non dovresti disturbare una lezione, con i MAGO così imminenti-
-Zabini mi ha chiesto se è vero che io e te ci frequentiamo-
-COSA?- urlo lei.
-Esatto, quello che hai appena detto è il motivo per cui sono stato sbattuto fuori- spiegò lui.
-Oddio, girano queste voci? Incredibile, la gente ormai non sa più cosa inventarsi!- esclamò, le guance in fiamme, che non sfuggirono al biondo, che ghignò.
-Ma che bel colorito rosso fuoco che abbiamo preso, Granger- la stuzzicò.
-Perché è una cosa inaudita che girino queste assurdità! Come può essere nato?-
-Probabilmente ci hanno visti studiare in biblioteca insieme-
-E allora?- sbottò lei indignata – Molti studenti di sesso opposto studiano insieme, ma non nascono pettegolezzi su di loro ogni cinque secondi!-
-Dimentichi chi sono, in questo caso, i due studenti di sesso opposto- la fece ragionare, indicando prima lui e poi lei.
Il silenzio che seguì fece capire al biondo che la ragazza stava pensando, e sicuramente gli stava dando mentalmente ragione.
Si raccolse i capelli con una matita, ed aprì il libro.
-Perché ti sei raccolta i capelli?- chiese lui.
Dannata connessione parola-pensiero che mi abbandona nei momenti meno opportuni, pensò il biondo.
-Bé, perché mentre studio odio continuare a portarmi i capelli dietro le orecchie. Perché questa domanda?- chiese lei curiosa.
-Così, era per fare conversazione. Non ho voglia di studiare-
Bravo Draco, salvato in corner, si congratulò mentalmente.
Non poteva certo dirle che la preferiva di gran lunga con i capelli sciolti, nonostante fossero crespi e ribelli.
Vedendola assorta nello studio, decise di accendersi un’altra sigaretta, avvicinandosi alla finestra.
-Malfoy, ti va se continuiamo con la prova?- propose timidamente lei.
Il biondo la fissò con gli occhi sbarrati.
-Che c’è? Avevi detto che potevo scegliere io quando, come e dove!- ribatté lei, un po’ offesa.
-Sì, ma non mi aspettavo una proposta così diretta!- ammise lui.
-Bé, invece è così. Dimmi: ti va?-
Lui fece evanescere la sigaretta e si sedette vicino a lei.
-La vera domanda è: quanto vuoi spingerti oltre?-
-Accarezzami qui- sussurrò lei indicandosi le spalle.
Senza volerlo, la sua voce era roca, e quando se ne accorse, si schiarì la gola.
Invece per Draco quella suonava più come una proposta indecente che una semplice richiesta.
-Sei arrossito, Malfoy?- chiese lei divertita.
-No di certo, Granger. Allora, cominciamo-
Era la prima volta che la toccava, e si sentiva eccitato come un bambino la prima volta al lunapark, ma da fuori ostentava serietà ed informalità.
A pochissimi centimetri dalle sue spalle, lei iniziò a tremare.
Draco se l’aspettava, ma ogni volta che succedeva, una fitta al cuore lo trafiggeva.
Lui chiedeva un silenzioso permesso di proseguire, che gli venne concesso.
Quando le sue mani si posarono sulle sue spalle, trovarono un blocco di marmo: Hermione lo fissava terrorizzata.
-Devi rilassarti. Non ho la bacchetta, non posso farti alcun male- le sussurrò mantenendo il contatto visivo.
Iniziò a massaggiare lentamente le spalle, facendo pressione con i pollici.
Dopo molti minuti di tortura, in cui Hermione avrebbe voluto morire mille volte pur di far finire il suo dolore, lentamente si rilassò, e Draco sentì i suoi nervi distendersi un poco.
La massaggiò più in profondità, incoraggiato dal viso disteso di lei.
Il tempo sembrava essersi fermato: il biondo avrebbe speso tutto il suo patrimonio per vedere la Granger sempre così rilassata e serena.
Ad un certo punto, però, successe una cosa strana, che lo spaventò a morte: toccò un nervo della spalla più delicato e la riccia si lasciò sfuggire un debole, debolissimo gemito di piacere.
Purtroppo, Draco l’aveva sentito, e ciò bastò a scatenare in lui i pensieri più impuri verso la ragazza.
Osservò per un secondo, avido, quelle labbra rosee e carnose che sembravano invitarlo alla perdizione.
In quel momento, Draco seppe che, se non si fosse subito allontanato da lei, non sarebbe riuscito a fermarsi.
Si staccò velocemente, riportando Hermione alla realtà.
Sotto le dita di lui, era stata trasportata in un’altra dimensione.
Forse non doveva sempre soffrire ogni volta che qualcuno la toccava, si disse. Anzi, poteva essere anche un’esperienza piacevole.
Per questo mise involontariamente il broncio quando si staccò, sostituito subito dalla preoccupazione: qualcosa non andava.
-Ho fatto qualcosa di male?- chiese lei, quasi scusandosi.
Quel tono triste non faceva che alimentare ancora di più il nervosismo del biondo.
Si accese una sigaretta, tremante, raccolse la sua borsa e disse: - Ci vediamo a Pozioni-
Poi se ne andò, lasciando Hermione assolutamente perplessa e piena di dubbi.



NdA Buonasera!
Ultimo capitolo per stasera, domani sono in università tutto il giorno, riuscirò a postarne massimo uno.
E poi non ci sarò tutto il week end, ho uno stage di lavoro a Rimini =)
Qualcosa si sta muovendo anche a livello fisico. Non dimentichiamo che sia Draco che Hermione sono due ragazzi di diciotto anni, con i loro impulsi ed i loro ormoni, nonostante tutto.
Grazie alle 19 meravigliosissime recensioni, ai 5 che la preferiscono, ai 6 che la ricordano ed ai tondissimi 60 che la seguono =D
A prestissimo ^^
Jecchan
  
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