5# Caro Diario
Ginevra
era tornata a casa, subito dopo
aver assistito alla poco gradevole situazione tra Harry e Samantha:
si sbatté con forza la porta alle spalle e, dopo essersi
gettata sul
letto, affondò la testa nel cuscino, cercando di reprimere
la voglia
di urlare che si faceva strada dalle sue viscere.
Samantha ed Harry.
La sua migliore amica – si corresse
ad appellarla “ex” migliore amica – e il
ragazzo che in teoria
era innamorato di lei.
Stronzate.
Se
c'era una cosa di cui era certa, era proprio il fatto che l'inglese
si fosse permesso di usarla, illuderla spezzandole il cuore, per
avvicinarsi a... quella lì.
Sospirò
afferrando un foglio e un penna e si sedette sul letto.
15 Luglio 2012
Caro
Diario,
non
che io sia una persona da diari o cose del genere, la verità
è che
mi ritrovo come un'emarginata del cazzo rinchiusa in casa propria.
Fico,
vero?
No,
non lo è. È deprimente, ecco cos'è.
E
tutto per colpa della mia ormai ex migliore amica, ormai conoscente o
forse anche meno.
Dio,
sembro una bambina viziata.
Ma la
verità è che alla fine Harry è
riuscito nel suo fottutissimo
intento, mi ha affascinata e ora invece mi sta distruggendo.
E tu
sai quanto io fatichi ad affezionarmi a qualcuno, sono una che odia
il coinvolgimento emotivo.
No,
okay, non lo sapevi, ma ora lo sai.
Anche
se detto così sembro una cortigiana di basso borgo
– per i più
ignoranti, una puttana – ma non è così.
La verità è che non
sono proprio la classica ragazza voluta e contesa dal mondo, sono una
persona normalissima, con i propri drammi e le proprie paranoie
–
alias seghe mentali.
Okay,
forse sono una complessata o qualcosa del genere, ma cazzo, davvero
non riesco a crederci!
Cioè,
non è più lo stesso ragazzo che sotto il Duomo
aveva spiegato ai
suoi amici com'ero, era davvero riuscito a capirmi. O almeno
così
credevo.
La
verità è che ora non so più cosa
pensare, non so più cosa vedere,
non sono nemmeno più sicura di cosa sentire, sempre ammesso
che
senta qualcosa.
Dio,
sono così apatica. E io odio essere apatica, sia chiaro.
E
tutto per colpa di
Harry,
di Sem,
diciamo di entrambi, è meglio.
Sono
una fottutissima ragazzina isterica. Ma solo in questo momento eh, mi
riprenderò presto – certo,
come no.
Dio,
anche la mia autostima sta andando a puttane, non che sia mai
esistita, sia chiaro. Ma cavolo, proprio il ragazzo che mi piace
–
perché a questo punto è evidente che mi piace
– deve innamorarsi
perdutamente della mia migliore
amica
ex amica. Non è giusto, questo è davvero crudele.
Qualcuno
ai piani alti deve odiarmi profondamente, non c'è verso. Ma
io non
ho fatto niente di male, tranne il restare affascinata da un tipo
proveniente da una bellissima città distante almeno mille
chilometri
– non li ho contati, ho salvato un minimo di
dignità, almeno
per ora.
Il
punto è che non è colpa mia, è tutto merito
colpa sua se è così perfetto
lui.
Cavolo,
odio gli inglesi, odio l'Inghilterra. E odio Londra, che cavolo. A
questo punto, mi chiedo perché la nazione non venga
cancellata dalle
cartine, lei con tutti i suoi affascinanti abitanti. Sopratutto uno.
Potrei
iniziare la terza guerra mondiale: tutti contro Londra, per difendere
un cuore spezzato.
Sarebbe
un bellissimo slogan, no? Ovviamente sì.
E
tutti si arruolerebbero, ne sono certa. Tutto merito del motto,
ovvio.
Così
l'inglesino sparisce, io mi
sentirò in colpa fino alla morte
non mi sentirò affatto in colpa, e tanti saluti.
E
ora che ho scoperto un nuovo scopo per la mia inutile
vita, posso ritenermi appagata: alla fine il mio è un fine
nobile,
mica cose da niente.
Quindi
ti saluto, caro diario che presto verrà bruciato a causa
delle
rivelazioni che ti ho fatto – non posso mica rischiare di
finire in
manicomio o in prigione come potenziale terrorista.
E poi
le mie rivelazioni sono una cosa top secret, qualcosa da proteggere a
costo della vita, come nell'intelligence, o qualcosa del genere.
Fatto sta che non possono essere rivelate in alcun modo.
Qualcosa
del tipo “ora che lo sai dovrò
ucciderti”. Oh sì, si
preannuncia un bello spargimento di sangue, che io eviterò
in favore
di uno ancora più ampio: cancellare una nazione dalle
cartine.
Quindi
ecco cosa farò: mi armerò di forbici e mappe e
ritaglierò
accuratamente quella cazzo di isola da ogni cartina.
E poi
mi preparerò per propormi alle elezioni e la
cancellerò del tutto.
Non c'è male.
Buon
proseguimento
di
giornata
morte,
A
presto
mai più,
Ginevra.
Ps: Scusa per tutte le cancellature, ma la mia mente pensa una cosa e la mano ne scrive un'altra. Forse dovrei farmi vedere da uno strizzacervelli: non sono poi così certa della mia sanità mentale; è probabile che soffra di disturbi di doppia personalità. La cosa certa è che l'Inghilterra deve essere annientata – questa è l'unico barlume di lucidità di cui sono che mi salva dal baratro della follia, dal punto di non ritorno.
Ed ecco a voi anche questo capitolo :3
Ammetto
che è stato molto difficile da scrivere, non sapevo bene
come
rendere i pensieri di Gin, e alla fine il diario mi è
sembrata
la soluzione migliore.
Colpo di genio dell'ultimo secondo, lo ammetto.
Ma l'importante è che sia uscito.
Vi comunico anche che i prossimi due capitoli saranno identici credo
sia nello spin off che nella principale, ancora devo pensarci.
Il tutto è per una questione di ordine, sia chiaro.
Sto anche pensando di rifare un primo capitolo, così
da
poter narrare per bene il loro incontro e tutto il resto, devo vedere
un po'.
A presto, e che Candy sia con voi - sono fissata.
Un bacio,
-J<3
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