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Autore: bic    13/12/2012    1 recensioni
Chiunque fosse interessato a leggere questa storia deve sapere che è il seguito di If, storia pubblicata nel lontano 2009. Questa storia parte dal presupposto che Sirius non sia finito ad Azkaban e che si sia riuscito a costruire una vita che comprende anche il piccolo Harry, ma non solo lui.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black, Sorelle Black | Coppie: Ted/Andromeda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Korat And Black Chronicles'
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Si, lo so, ieri non ho aggiornato, ma ora eccomi qui.
grazie a chi legge, a chi segue, a chi ricorda , a chi preferisce e soprattutto a chi recensisce

Annunci e Patronus

Era rilassante restare così, con il capo appoggiato sul petto di Sirius, non avrebbe mai pensato che si sarebbe sentita così serena con quel disgraziato.
Cullata dal suono del cuore del mago stava quasi per addormentarsi quando lui smise di accarezzarle la spalla.
- Cosa c’è? - Bofonchiò con la voce impastata.
- Dopodomani riparto.
Mira se l’aspettava, l’anno vecchio se n’era andato ed era arrivato quello nuovo in tutta tranquillità, lei aveva riportato Harry dai suoi zii, Sirius aveva inizialmente protestato, ma lei era riuscita a fargli entrare in quella zucca vuota che Harry doveva continuare a considerare casa sua quella di Privet Drive e che dormire in un’altra casa non lo aiutava affatto; tuttavia passavano la maggior parte del tempo a casa di Sirius: uscire per le strade nel freddo pungente di gennaio non sarebbe stata un’idea molto saggia. I Dursley  non facevano commenti, anzi erano ben felici del fatto che il piccolo impiastro se ne stesse il più possibile fuori dai piedi.
- Sapevo che non ti saresti fermato a lungo, però non mi hai raccontato dove sei stato.
- Abbiamo girato nell’Europa sudorientale, ma abbiamo fatto un buco nell’acqua. Le comunità magiche lì intorno sono molto chiuse e non ci hanno dato nessuna indicazione, inoltre stiamo parlando di fatti avvenuti circa trent’anni fa.
- Silente vi ha dato qualche informazione utile?
- Sta facendo delle ricerche sul passato di Voldemort.
Mira sobbalzò, ancora non riusciva a sentire quel nome senza avere un tuffo al cuore. Sirius la strinse un po’ di più.
- Dobbiamo recarci a Little Hanghleton, ci ha detto di cercare informazioni lì.
- Non è molto distante, magari potreste metterci meno tempo della volta scorsa.
Sirius le appoggiò le labbra sulla fronte.
- Tranquilla, tornerò presto.
- Guarda che io sono tranquillissima, sapendo che c’è Remus che ti tiene d’occhio.
- Ancora non ti fidi di me?
- La monogamia non è mai stata il tuo forte.
Sirius si sollevò a sedere, accese la luce con un colpo di bacchetta e prese Mira per le spalle: - Ascoltami bene, perché non intendo ripetermi un’altra volta. – I suoi occhi erano accesi di rabbia. – Non ho mai tradito nessuno, in tutta la mia vita. Ho sempre messo ben in chiaro con qualunque ragazza che la nostra storia era finita prima di mettermi con un’altra. Non sono il tipo che tradisce gli amici e non potrei mai tradire te. – Aggiunse arrossendo e rendendosi conto di essersi spinto troppo in là.
Mira sorrise e gli sfiorò la guancia che scottava: - Sei un idiota, irascibile, polemico figlio di papà che ha paura di dire quello che prova ma che si difende a spada tratta se si sente colto in fallo.
- E tu sei una piccola vipera, a Serpeverde dovevi finire, altro che Tassorosso.
- Mostrami il tuo Patronus, sei in grado di produrne uno…?
Sirius sbuffò e con un rapido gesto dalla sua bacchetta saltò fuori un filo di fumo argenteo che prese la forma di un enorme cane.
- Sai cosa si dice dei Patronus?
- Che rispecchiano lo spirito di chi l’ha evocato.
- E qual è la caratteristica principale dei cani?
Sirius tacque.
- La fedeltà scemo d’un cane.
- E tu sei in grado di produrre un Patronus Corporeo?
Mira scosse il capo: - Magia avanzata, la mia abilità è un po’ ridotta non sono mai stata un gran che in Difesa contro le Arti Oscure.    
- Non è difficile, devi solo evocare un ricordo molto felice, avrai ricordi felici immagino.
Mira ridacchiò, in effetti aveva alcuni ricordi molto felici della sua famiglia, provò a pronunciare la formula, ma dalla sua bacchetta non uscì che uno sbuffo di fumo.
- Te l’ho detto che sono una frana per certe cose.
Sirius la guardò storto: - I Patronus possono rivelarsi molto utili, conosci la formula e quando tornerò voglio che tu sia in grado di produrne uno corporeo, capito?
- Non azzardarti a darmi ordini infame!
 Disse lei ributtandosi sul cuscino e voltandosi dall’altro lato.
L’uomo spense la luce con un incantesimo non verbale e si distese attirando a sé la piccola arpia che già ronfava della grossa.
 
- Expecto Patronum!
Un piccolo sbuffo si fumo sfuggì per la trentanovesima volta dalla bacchetta di Mira che la lanciò dall’altro lato della stanza in preda ad una crisi isterica.
All’inizio aveva preso le parole di Sirius per scherzo e non aveva pensato ad evocare un Patronus per tutta la settimana seguente alla sua partenza; tuttavia, una sera si era vista comparire davanti una sagoma canina argentea che, parlando con la voce di Sirius le aveva detto: - Scommetto che non riuscirai a produrre un Patronus decente.
L’animale era sparito in uno sbuffo e così lei l’aveva presa come una questione di principio: sapeva che stava facendo il gioco del bastardo, ma non riusciva a resistere alla tentazione di una scommessa.
E così ora si ritrovava seduta sul pavimento con un diavolo per capello: aveva frugato in ogni cantuccio della sua memoria ed aveva trovato numerosi ricordi che considerava felici; tuttavia nessuno era così potente da rendere il suo Patronus corporeo. Era addirittura ricorsa ad Howard che per lo meno aveva ottenuto un MAGO in Difesa Contro le Arti Oscure per farsi prestare i vecchi libri del sesto e del settimo anno.
Tutti i suoi sforzi si erano però rivelati vani.
- Mira, pensi che scenderai per la cena o hai deciso di digiunare stasera?- Il tono di Arabella come di consueto non ammetteva repliche; da quando viveva in quella casa Mira aveva imparato anche ad apprezzare la cucina della anziana signora, per lo meno si discostava dai cibi precotti che era solita consumare quando viveva da sola.
- Arrivo, arrivo.
- Stai cercando di distruggermi la casa?
- Umpf. – Sbuffò Mira andando a curiosare nella pentola.
- Polpettone?
- Sì, avevo un po’ di avanzi…
- Comunque non cambiare discorso, cosa stavi cercando di fare di spora? È fino ad ora che ti sento mugugnare e poi sbatacchiare oggetti di qua e di là.
- Esagerata, ho solo fatto fare un volo pindarico alla bacchetta.
- Perché? Cosa ti ha fatto la povera bacchetta?
- Niente, è solo che devo evocare un Patronus e non riesco a trovare un pensiero abbastanza felice.
- Deve per forza essere felice o può essere anche solo intenso?
- Non so.
- Forse ti sei concentrata sul pensiero sbagliato, magari se ti concentri su un pensiero intenso, potresti ottenere un risultato migliore.
Mira rimase in silenzio a riflettere per il resto della cena e, tornata in camera sua, continuò a rimuginare sulle parole di Arabella, finché le venne in mente un ricordo, per essere intenso era intenso e la sensazione che le lasciava addosso era decisamente piacevole, così si concentrò e pronunciò la formula.
Per la prima volta nella sua vita scoprì la forma del proprio Patronus: un bel gatto selvatico argenteo, piuttosto grande di dimensione, era apparso proprio di fronte a lei.    
  
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